Canzone originale "Wiskey Lullaby": http://www.youtube.com/watch?v=IZbN_nmxAGk
*Act I*
His
Lullaby
Lei
lo amava. Lo amava più di qualunque altra cosa.
Lei
gli aveva giurato amore eterno. Che sarebbe sempre rimasta al suo fianco.
Lei lo tradì.
She put him out like the burnin'
end of a midnight cigarette
Decise
di rompere la promessa che si erano fatti contro amici, famiglia e morale. Contro
il suo matrimonio, contro la sua moglie legittima, contro il disgusto di suo
figlio. Erano rimasti completamente soli al mondo, ma erano il loro mondo.
Lei
lo fece tremare e lasciò che cadesse pezzo dopo pezzo.
Avevano
molti anni di differenza ma le loro menti erano perfettamente compatibili, il
cuore uno solo. Dopo aver creduto di non poter mai incontrare davvero la
persona giusta… si erano trovati.
Lei lo tradì.
Non
aveva dato nessuna motivazione. Semplicemente era sparita. Una mattina si era
svegliato e non l’aveva trovata nel letto accanto a sé. Non era in bagno, o in
cucina a preparare la colazione come spesso usava fare. Il silenzio dopo ogni suo richiamo l’aveva allarmato.
L’armadio
era vuoto. Niente vestiti, niente scarpe né effetti personali. Di lei non era rimasto più niente.
Aveva
cercato un indizio, un biglietto, una traccia della ragazza… ma l’unica traccia
rimasta era il profumo della sua pelle che impregnava ogni angolo della casa e
della sua mente.
She broke his heart
Crollò. Letteralmente, crollò seduto sul pavimento. Cadde,
ma l’unico rumore che udì fu quello del suo cuore. Cosa era successo…?
Non
ricordò bene i giorni successivi. Una parte di lui sperava di ritrovarla, che
decidesse di tornare indietro… un’altra sapeva che non l’avrebbe mai più
rivista. Forse aveva sempre saputo che sarebbe finita così.
Separati. Senza di lei.
Perché?
Quel
rifugio non aveva più senso senza di lei, perché lei era il suo rifugio, i posto sicuro del suo cuore, il luogo a
cui tornare. Lei era casa.
Smettere
di cercarla gli era sembrato impossibile all’inizio, ma dopo due mesi aveva
rinunciato. Non voleva farsi trovare. Non da lui. Non aveva intenzione di
tornare… e doveva farsene una ragione.
He spent his whole life tryin'
to forget
Iniziare
a bere fu facile. Avevano una bottiglia di Whiskey, nascosta per aspettare di
festeggiare la fine della guerra. Si mosse istintivamente verso la credenza e
svuotò la bottiglia in meno di mezz’ora. La sensazione di torpore e spossatezza
era perfetta per il suo bisogno di placare il dolore. Era un male così intenso
da soffocare quello che gli dilaniava il petto.
Ma continuava
a far male.
Più
beveva più voleva bere, spinto dalla necessità di mettere uno scudo davanti al
suo cuore per evitare di ricevere altre pugnalate.
Ma il coltello
continuava ad affondare.
Non
sapeva che giorno fosse, quanto tempo potesse essere passato da quel crudele e
silenzioso abbandono. Di andare avanti a nascondersi non gliene importava più
nulla.
Si
sarebbe fatto portare via senza opporre resistenza, né chiedere cosa ne sarebbe
stato del suo destino. E non così nemmeno troppa fatica, anzi.
Fu
sufficiente uscire dalla piccola casetta, disattivare gli incantesimi di
protezione e camminare, camminare e ancora camminare fino a raggiungere un
centro abitato. Gli Auror lo riconobbero subito e alzarono le bacchette
intimandogli di consegnare la propria.
Ma
lui non ce l’aveva. Non sapeva neanche dove fosse finita dopo aver tolto le
protezioni al rifugio. Pensava di averla con sé, invece doveva averla persa man
mano che si allontanava da quella che era stata la sua ultima abitazione.
La
bottiglia vuota gli cadde dalle mani, avanzò di due passi e si fermò di nuovo.
Piegò gli angoli della bocca in quello che solo pochi mesi prima era stato un
ghigno malizioso - Ciao.- biascicò rivolto al nulla, perché era ciò che
vedevano i suoi occhi: nulla, senza
di lei.
-
Consegni la sua bacchetta! Intimò nuovamente uno degli Auror che lo tenevano
sotto tiro.
-
La bacchetta…- sembrò pensieroso - …non ce l’ho.-
-
Niente scherzi signor Malfoy, non ha possibilità di fuga.-
Lucius
sorrise. Un sorriso malinconico e rassegnato - Non è mia intenzione fuggire.-
Appurato
che l’uomo fosse effettivamente privo di bacchetta, gli Auror procedettero con
il suo arresto. Era uno dei pochi Mangiamorte ancora latitanti e a cui nessuno
aveva smesso di dare la caccia. Rimase silenzioso fino all’arrivo di Harry
Potter, l’eroe del Mondo Magico, sul quale si posò il suo sguardo stanco.
-
Addirittura?- commentò sarcastico l’arrivo del giovane mago appena prossimo al
quarto di secolo - Non credevo di essere così importante per voi.-
Harry
storse il naso e quasi a stento riconobbe l’uomo: era pallido, fisicamente
sciupato e dimagrito, le barba gli copriva mezzo viso di due centimetri
abbondanti, i capelli non era lucidi e ben curati come usava tenerli ai tempi
d’oro.
E
puzzava di alcool. Tantissimo alcool, al punto da far credere al ragazzo che ne
scorresse anche nelle sue vene al posto dell’adorato sangue blu.
-
Portatelo ad Azkaban.- disse rivolto ai suoi colleghi - Rimettetelo in sesto
per favore.- non riusciva a vederlo in quello stato nonostante quanto fosse
successo tra loro a livello personale.
Si
chiese cosa sarebbe successo quando la notizia di quell’arresto fosse stata
resa pubblica.
We watched him drink his pain away a little at a time
Non
ci fu bisogno di processo. I crimini di Lucius Malfoy erano ben noti alla
giustizia e non ne aveva negato neanche uno. Pulito e sobrio, davanti al Capo
del Wizengamot aveva risposto in modo serio e diretto ad ogni domanda postagli
in merito ai suoi contatti con Signore Oscuro.
Aveva
candidamente ammesso di essersi unito a lui perché condivideva i suoi ideali,
torturato e ucciso per ordine del suo padrone e per suo piacere personale, che
aveva finto di essersi redento e che, egoisticamente, aveva cercato di salvare
solo sua moglie e suo figlia nel momento peggiore della guerra.
Aveva
ammesso anche di essere poi scappato per evitare il giusto processo che lo
attendeva al Ministero. Di essere fuggito con lei.
-
Quali sono i suoi rapporti con la signorina Hermione Granger?-
Non
sapeva pronunciare il suo nome come meritava fu il primo pensiero che ebbe. Il
secondo fu il ricordo della mattina in cui si era svegliato da solo.
-
Nessuno.- rispose quasi più a se stesso che al giudice - Nessuno.- ripeté a
voce bassa.
Harry
lo odiava per tutto quello che aveva fatto nel corso degli anni… e per avergli
portato via Hermione. Poco importava che lei fosse tornata sui suoi passi,
scegliendo la parte giusta da cui stare. Poco importava che avesse chiesto
scusa a tutti.
Era
comunque sparita insieme a lui abbandonando gli affetti più cari che aveva,
lasciandolo solo a combattere una guerra senza il suo prezioso aiuto e senza
dare più notizie di sé.
Non era più
lei.
Aveva
tradito Harry per Lucius. Aveva tradito Lucius per tornare a combattere accanto
ad Harry.
Ma…
non c’era realmente più posto per
lei, né tra le braccia di quel suo amore tormentato né tra quelle della sua
vecchia vita.
L’uomo
fu condannato all’ergastolo. La notizia fu accolta da lui quasi come un
sollievo. Appena entrato in celle fece una richiesta, che ripeté per due
settimane fino alla nausea: alcool.
Tutto
ciò che voleva fare del resto della sua vita era bere, bere, e ancora bere.
Perché nei mesi passati essere completamente ubriaco l’aveva aiutato a lenire
un poco il dolore per il tradimento e l’abbandono di Hermione. E così voleva
continuare fino alla fine.
Dopo
due settimane di insistenze quella richiesta venne stranamente accolta. Bere
era tutto quello che lui voleva e fu contento di quell’inaspettata risposta
positiva. Quattordici giorni di mente lucida erano stati troppo per lui. Non aveva intenzione di godersi sobriamente il suo ergastolo.
But he never could get drunk enough to get her off his
mind
Trascorsero
così otto mesi. Lucius non era mai uscito dalla sua cella e nessuno gli aveva
fatto visita. I carcerieri umani di Azkaban erano stanchi di stargli dietro e
ascoltare i suoi deliri, ma a lui non importava. Aveva bisogno di bere per dimenticare il dolore, era l’unica cosa in
grado di aiutarlo.
Ma non era
abbastanza.
Non era ciò di cui aveva davvero bisogno.
Altri
due mesi dopo ci fu una novità. La accolse semisdraiato sul lettino scomodo e
con una bottiglia in mano.
-
Guarda come ti sei ridotto.-
Ah,
che bell’incontro tra marito e moglie dopo tutto quello che era successo. Non
la vedeva da… neanche ricordava quanto. Non gli era mancata molto, comunque.
-
Ne valeva davvero la pena?-
Narcissa
Malfoy stava in piedi a un metro di distanza dalle sbarre della cella. Lo
guardava con disgustata indifferenza.
Lucius
si alzò lentamente, lasciò la bottiglia sul materasso e un po’ ciondolante
fronteggiò la donna.
-
Sì.- rispose ghignando - Valeva anche di più.-
-
Si vede.- lo schernì - Infatti ti ha abbandonato.-
L’uomo
si sforzò di non rispondere a quella provocazione - Cosa si fai qui?- chiese
invece - Dubito che tu abbia davvero voglia di sapere come sto.-
-
Sono venuta a salutarti.- rispose - Partiamo.-
-
Porti via mio figlio senza farmelo rivedere?-
Lo
sguardo della donna si fece cattivo e pieno di risentimento - Non hai diritti
su Draco.- sibilò - Li ha persi quando l’hai abbandonato. La tua amichetta
sanguesporco non ti ha dato un altro figlio?-
Lucius
stava perdendo la pochissima pazienza che ancora aveva, nascosta da qualche
parte.
-
Cosa vuoi da me?- ribatté - Non ho
più nulla. Case, denaro, potere… non è rimasto niente della vita he facevamo.-
Narcissa
sorrise tristemente - Non sei rimasto neanche tu.-
Si
erano voluti bene, era ovvio, ma amati davvero… probabilmente potevano essere
definiti amici legati da affetto e
tanti anni vissuti insieme.
-
Addio Lucius.-
Lui
non rispose. Guardò sua moglie voltargli le spalle e sparire nel corridoio
senza luce. Era parte della sua vita… passata. Narcissa era la sua gioventù.
Inaspettatamente
la vide tornare un mese dopo. Aveva un’espressione diversa, meno arcigna e
cattiva. Chissà che aveva fatto in quel mese di lontananza.
Lucius
era più ubriaco dell’altra volta. Visibilmente
più ubriaco. La vide fissarlo per svariati minuti, in religioso silenzio. Forse
il suo stato disastroso di presentarsi le faceva un po’ pena?
-
Ciao.- disse infine.
-
Avevi detto che non saresti più tornata.- rispose lui saltando direttamente la
cortesia del saluto - Perché sei ancora qui?-
La
donna rimase immobile - Volevo vederti.-
Giustamente
l’espressione dell’uomo si fece confusa - La tua nuova vita non so dove con mio
figlio che non ho potuto rivedere non ti soddisfa?- continuò - Oppure sei
venuta a goderti lo spettacolo?-
Aprì
le braccia come per mostrare qualcosa. Di nuovo, lei non si mosse, ma il suo
sguardo cambiò. Lo fece scorrere sull’intera figura del marito senza commentare
lo stato in cui lo vedeva.
-
La tua sanguesporco è venuta e trovarti?- chiese invece.
Lucius
passò da strafottente ad accigliato a furioso nel giro di pochi secondi - Non hai
diritto di criticarla.- rispose - Tu mi hai abbandonato e sei mia moglie,
perché lei non avrebbe dovuto fare lo stesso?-
Narcissa
non disse nulla e altrettanto fece lui. Si limitarono a guardarsi in silenzio. Lei
inespressiva, lui torvo.
-
Volevo solo vederti.- riprese la donna dopo qualche minuto - E dirti che ti am… ho amato. Davvero. Anche se le cose non sono
andate come avremmo voluto.-
Lucius
si fece improvvisamente serio. Avanzò di qualche passo verso le sbarre e fissò
intensamente sua moglie, tanto intensamente che per un attimo gli sembrò quasi
intimorita dal suo sguardo.
-
Tu…-
-
Addio Lucius.- lo interruppe velocemente, e altrettanto velocemente gli voltò
le spalle e se ne andò.
Fissò
il punto in cui era sparita per due ore, lottando contro la sbornia per capire
cosa fosse realmente successo. Sentì qualcosa dentro di sé, qualcosa che litri
e litri di whiskey non erano ancora riusciti ad annegare e seppellire per
sempre.
Lei.
Until
the night
Quella
sera Lucius dormì serenamente come non faceva da tanto tempo. Il suo sonno
ospitò anche dei sogni. Bei sogni in realtà, ricordi di momenti felici.
Sognò
lei. I sorrisi solo per i lui, gli occhi che cercavano i suoi… sognò Hermione,
quella che nessuno conosceva tranne lui, perché era riuscito ad andare oltre la
superficie.
Nel sonno
sorrise con lei.
He put that bottle to his head and pulled the trigger
And finally drank away her memory
Life is short but this time it was bigger
Than the strength he had to get up off his knees
L’allarme
d’emergenza risuonava in tutta Azkaban. Le guardie carcerarie correvano il più
veloce possibile per raggiungere l’origine di tutto quel trambusto. Arrivarono alla
cella di Lucius Malfoy e trovarono un collega chino su di lui.
-
Che succede?-
-
Pensavo fosse sbronzo.- rispose agitato il ragazzo - Ma non si muoveva. Non si
muove. Non respira.-
Altre
volte era capitato di dover svegliare il prigioniero facendo un gran baccano,
ma quel giorno niente aveva funzionato.
Harry
Potter volò lì in un lampo e provò una stretta allo stomaco per la vista che
gli si presentava davanti. Lucius Malfoy era steso sul lettino della sua cella,
il viso sul cuscino, una bottiglia per terra, e un foglio stretto in una mano.
-
Cos’è?- si chiese il giovane mago, avvicinandosi e afferrando il pezzo di carta
- Perché aveva della pergamena?-
-
Ah… ieri sera ha chiesto di poter scrivere qualcosa.- rispose il primo
soccorritore dell’uomo - Non aveva mai chiesto altro che non fosse whiskey, così
l’ho accontentato.-
We found him with his face down in the pillow
With a note that said I'll love her till I die
Nonostante
lo stato di ubriachezza la scrittura del Mangiamorte era ancora elegante. Potter
sentì di avere gli occhi lucidi. Era triste e arrabbiato insieme, frustrato e
furioso, depresso e… non sapeva in che modo definire il suo attuale stato d’animo.
Ma
davanti a quelle parole che altro poteva dire?
“L’amerò fino alla
morte.”
And when we buried him beneath the willow
The angels sang a whiskey lullaby
Venne
seppellito vicino ad un salice. Nel cimitero non c’erano distinzioni tra buoni
e cattivi. I morti erano morti per tutti, allo stesso livello, e nonostante le
loro azioni in vita meritavano di essere onorati almeno nel passaggio verso l’aldilà.
Non
c’erano molte persone a commemorare Lucius Malfoy, ma erano comunque più del
previsto. Narcissa era lì con suo figlio Draco. Il ragazzo aveva odiato suo
padre per l’atteggiamento dispotico con cui si era sempre mostrato a lui, e l’aveva
odiato ancora di più quando era fuggito con quella schifosa di Hermione
Granger.
Probabilmente
odiava di più lei per avergli portato via suo padre.
Harry
rimase immobile a guardare la tomba di uno degli uomini che avevano cercato di
ucciderlo. Il padre di un suo compagno di scuola… e amante della sua migliore
amica. Ancora non riusciva a capacitarsi di come erano finiti insieme loro due,
in che modo si erano avvicinati tanto da innamorarsi e decidere di abbandonare
tutto e tutti e scappare insieme.
Hermione
non avrebbe mai fatto niente del genere… e infatti era tornata. Il suo amore
per la giustizia aveva superato quello per Lucius e aveva ritrovato la via di
casa. Ma non aveva più sorriso come faceva prima che scoppiasse quello
scandalo. Aveva smesso di ridere e parlare a macchinetta e si era rinchiusa
ancora di più nella lettura di qualsiasi cosa.
Era infelice.
Ma
come poteva aver trovato la felicità tra le braccia di Lucius Malfoy? Poteva
davvero essere infelice senza di lui pur essendo tornata alla sua vera vita?
Harry
non riusciva a trovare alcuna risposta a quelle domande, né riusciva a porle
all’amica, perché lei rifiutava di rispondere a qualunque cosa avesse a che
fare con quell’amore insano.
Finita
la funzione la gente iniziò ad uscire dal cimitero. Narcissa fu la prima ad
andar via, Draco l’ultimo. Quando anche lui ebbe voltato le spalle alla tomba
di suo padre, si fece avanti.
Coperta
da un mantello nero con il cappuccio calato sul viso, Hermione Granger avanzò
lentamente e barcollante verso la lastra di marmo grigio sotto cui giaceva,
immobile, l’amore della sua vita. Aveva il volto rigato di lacrime, era pallida
e gli occhi erano spenti, privi di qualsiasi luce vi fosse stata in passato. Privi
di vita.
-
Ciao.- sussurrò chinandosi e accarezzando il nome inciso nella lapide - Volevo solo
vederti.- la voce tremava, così come le dita che percorrevano il solco di ogni
lettera.
-
E dirti che ti amo.-