Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Werewolf1991    04/07/2011    4 recensioni
La storia di una Snivy sfortunata che dopo aver avuto un pessimo allenatore si ritrova a viaggiare con una ragazza dall'animo gentile e con un suo amico accompagnato da un Oshawott.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                               Capitolo V Incubi e Solitudine

Aveva cominciato a camminare tristemente, mentre la pioggia scendeva su di lei. Aveva la testa china sul petto. Non aveva più una casa. Non aveva più nessuno. Era sola. Completamente sola. Si era incamminata diverse ore prima, senza pensare a dove andare. Non poteva tornare dalla professoressa. Non l’avrebbe perdonata stavolta. Allora si era inoltrata nella foresta. Era buio. Aveva camminato a lungo senza fermarsi. Non sapeva nemmeno lei cosa cercasse esattamente. Era confusa. Non aveva la minima idea di come avrebbe potuto sopravvivere da quel momento in poi. Si fermò un momento per riprendere fiato. Bevve un po’ di pioggia per rinfrescarsi. Era stanca. Non aveva mai camminato così tanto in vita sua. Si guardò intorno alla ricerca di un posto dove poter dormire. Era talmente spaesata che non sapeva neppure cosa cercare. Ripensò a quello che era successo. Si disse che forse avrebbe fatto meglio a tornare indietro, magari a quest’ora lei la stava cercando in preda all’ansia. Magari era  preoccupata per lei. Fu sul punto di tornare sui suoi passi. Poi si bloccò. Se così fosse stato l’avrebbe senz’altro aspettata. No, la verità era che se ne era andata. Magari stava ridendo di lei ora. Insieme agli altri due. Questo pensiero la riempì di rabbia. Prese a correre nella foresta e continuò fino a che non inciampò su un sasso. Cadde a faccia avanti sporcandosi il muso di terra bagnata. Si sentì davvero patetica. Batté le zampe sul terreno bagnato, sibilando per la rabbia. Aveva un nodo in gola. Tentò di ricacciarlo giù ma non ci riuscì. Poi sentì un rumore proveniente da sopra di lei. Era un Tranquil . la guardava con espressione famelica. Poi le si gettò addosso. La piccola tentò di rialzarsi per scappare ma scivolò e cadde di nuovo. Intanto l’uccello si fece sempre più vicino. Lei allora tentò di rialzarsi di nuovo, ma l’altro fu più veloce. La prese per la coda e cominciò a volare sempre più in alto. Lei cercò di liberarsi ma non ci riuscì. Un terrore mai provato prima la prese. Capì di essere spacciata. Improvvisamente si sentì cadere. L’uccello l’aveva lasciata. Non capiva perché. Poi se ne era andato. Lei era caduta a terra sbattendo violentemente la testa. Si guardò intorno a fatica. Poi vide nelle vicinanze un albero cavo. Si avvicinò strisciando debolmente. Dopo essersi trascinata all’interno si raggomitolò su se stessa. La testa le girava. Aveva l’impressione di essere diventata leggera. Si sentì sopraffare dal terrore. Quella volta l’aveva scampata, certo, ma la prossima? Capì finalmente cosa significasse essere realmente soli. Ormai a nessuno importava più di lei. Nessuno si sarebbe intristito alla sua morte. Nessuno avrebbe sentito la sua mancanza. Le tornò in mente quello che le aveva detto il mostro che le aveva rovinato la vita- Inutile Serpe. Sarai abbandonata- cominciò a piangere allora. Non aveva più senso trattenersi. Stava per addormentarsi, quando le sembrò di sentire una voce che la chiamava. Alzò la testa debolmente in attesa. Non accadde nulla. Se l’era immaginato. Nessuno la stava cercando. Nessuno voleva salvarla. Chiuse gli occhi e cedette al sonno.


Correva a perdifiato in una foresta buia. Il cuore le martellava nel petto. Le gambe le facevano male. Le mancava il fiato. Ma non poteva fermarsi. Lui era lì. Poteva sentirlo avvicinarsi. Sentiva la sua risata fredda e crudele. Era terrificante. Davanti a lei c’era una luce. Si sforzò di raggiungerla. Non sapeva perché , ma sentiva che sarebbe stata al sicuro, se l’avesse raggiunta. Ma per quanti sforzi facesse la luce sembrava sempre più lontana, intanto lui si avvicinava sempre di più, se fosse riuscito a raggiungerla srebbe stata la fine. Accelerò. Doveva assolutamente raggiungere quella luce. Le sembrò di sentire qualcuno che la chiamava. Ormai mancava poco. Ci mise tutta la sua energia. Era quasi in salvò quando qualcosa l’afferrò facendola cadere. Cercò di liberarsi ma la morsa che la stringeva era troppo forte. Intanto la luce aveva cominciato ad allontanarsi nuovamente. E la risata di lui si era fatta vicinissima. Proveniva da dietro di lei. La sentì riecheggiare trionfante. Poi la luce divenne sempre più piccola fino a scomparire. Rimase solo il buio. La risata cessò e lei sentì qualcosa di freddo attorno al collo. Poi si voltò e lo vide. La guardava con aria di superiorità. Le disse- Visto che ti hanno abbandonata?- lei scosse la testa. Allora lui le indico un punto davanti a se. Lei guardò. C’era una ragazza che sembrava ridere per qualcosa. Si era voltata verso di lei e le aveva detto, tra le risate,- Davvero pensavi che non ti avrei abbandonata, inutile Serpe? Ma guardati! Sei patetica.- poi aveva ripreso a ridere. Lei si era allungata verso la ragazza con le lacrime agli occhi ma lui l’aveva tirata indietro sussurrandole nell’orecchio: è finita, Serpe. Ormai sei rimasta sola.- poi aveva premuto un tasto su un telecomando. E lei aveva urlato di dolore. Poco dopo le sembrò di sentire di nuovo qualcuno che la chiamava, ma era troppo tardi. Lui aveva vinto.


Si svegliò di soprassalto tutta sudata. Sentì  ancora quella voce, ma credette che fosse solo la sua immaginazione. Si sdraio di nuovo per rimettersi a dormire. Ormai la sua vita non aveva più alcun senso. Strinse gli occhi.Voleva continuare a dormire, fino a non svegliarsi più. Sentì qualcuno chiamarla. Li ignorò e si raggomitolò su se stessa per nascondersi.- Emperess! Dove sei?- chiamò la voce. Lei finse di non averla sentita. Era solo un sogno, si disse, solo un sogno.- Emperess! Ti prego rispondi!-gridò ancora quella voce. Certo che per essere un sogno era persistente. Decise di porvi fine. Aprì gli occhi si stiracchiò e si guardò intorno. Come sospettava non c’era nessuno. Annusò l’aria per scoprire se nelle vicinanze c’era qualcosa di commestibile. Sentì un buon profumo di frutta.  Decise di andare a prenderne un po’. Aveva una gran fame. Si trascinò a fatica verso la fonte di quell’odore. Proveniva da un albero piuttosto alto. Tentò più volte di arrampicarsi poi si arrese. Decise di provare ad afferrare qualche frutto con le liane. Ma erano troppo in alto per lei.  Allora girò intorno all’albero per vedere se per caso ce ne fosse qualcuno a terra. Niente. Il suo stomaco brontolò per la fame. Annusò di nuovo per cercare dell’altro cibo. Non sentì niente. Poi sentì dei rumori provenire da un cespuglio poco distante. Si mise in ascolto. Dal cespuglio emerse un insetto color viola e rosso. Teneva un frutto in mano. La guardò storto per intimorirla. Ma lei aveva troppa fame per rendersene conto. Gli chiese se poteva darle un po’ del suo frutto. Lo strano insetto le rispose che non l’avrebbe mai fatto. Lei glielo chiese di nuovo. Gli disse che era stata abbandonata e che non aveva più un posto dove stare. Lui le disse di andarsene e di lasciarlo in pace se non voleva guai. Lei a quel punto insistette arrivando a implorarlo di darle un po’ di quel frutto. Gli disse che le sarebbe bastato anche solo un pezzettino. Allora l’insetto si infuriò e attaccò la piccola con un attacco Velenospina. Lei tentò di schivarlo ma fu troppo lenta. Le spine la colpirono in pieno.  Cadde a terra malconcia. Si rialzò a fatica. Ansimò affaticata e fissò il suo attaccante. Gli disse che non voleva creargli problemi. Ma lui ormai non ascoltava più. Le si gettò addosso e la colpì con un attacco Coleomorso che la indebolì al punto tale da paralizzarla del tutto.  Poi sentì una fitta lancinante. Era stata avvelenata. La testa ricominciò a girarle forte. Non vedeva più chiaramente e sentiva ovattato. Lo strano insetto si allontanò soddisfatto. Lei si sentì svenire.  

“ Era ancora al buio. Stavolta però non c’era nessun luce. Era paralizzata. Sentiva dei suoni confusi intorno a lei. Poi sentì una risata. Non capiva da dove provenisse. Cercò di aprire gli occhi ma fu tutto inutile. La risata si fece più forte. Sentì qualcuno che l’afferrava e la stringeva forte. Stava cominciando a mancarle l’aria. Non poteva muoversi. La stretta aumentò. Non riuscì più a respirare. Era la fine.”

Si svegliò in preda a forti dolori. Era esausta e il veleno le causava grandi sofferenze. Annusò l’aria. Doveva assolutamente trovare una bacca Pesca per disintossicarsi. Finalmente trovò quello che cercava. Si voltò e vide un albero dal quale pendevano delle bacche mature. Ce n’era uno molto vicino al suolo. Tentò di alzarsi ma era troppo debole. Allora cominciò a strisciare verso il ramo. Si avvicinò fino ad arrivarvi sotto. Tese debolmente una zampa per afferrare il frutto. Non ci riuscì. Tentò di prenderlo con una liana. Il frutto cadde e lei lo addentò voracemente. Dopo qualche minuto il veleno era stato debellato. Si sentì invadere dalla stanchezza. Le palpebre si fecero pesanti. Prima di perdere conoscenza le sembrò di sentire qualcuno che si avvicinava in lontananza.
  

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Werewolf1991