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Autore: CinziaCandid    05/07/2011    3 recensioni
Delle volte mi ritrovo o meglio ritrovavo, a desiderare di avere il potere di leggere la mente delle persone, anche solo per un momento, per capire cosa pensano DAVVERO.
Ma non è possibile direte ed era quello che affermavo anch’io fino a pochi mesi fa, ero fermamente convinta di questo ma qualcosa o meglio qualcuno è entrato di forza nella mia vita e ha minato tutte le mie certezze in un nanosecondo.
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Dal capitolo 2*
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Prendendo un pezzo di carta dal quaderno ci scrissi velocemente un “CHI SEI?“ non che mi aspettassi una risposta ma ero… confusa.
Lo guardai stranita e lo vidi fissarmi dritto negli occhi.
'IL TUO Più GRANDE DESIDERIO' spalancai gli occhi incredula.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte i miei sogni furono popolati da mostri, animali orrendi e Darek con strani occhi brillanti  che mi correva incontro.

Sembrava più una commedia che un incubo.

Che esagerata che ero, in fondo non aveva cercato di uccidermi; solo di confondermi…credo.

Pensai e ripensai a cosa mi fosse successo, forse era stata solo una mia sensazione.

In fondo le persone, normalmente, non sono in grado di controllare la mente di altre no?

Perché Derek dovrebbe essere diverso?

Era una sottospecie di vampiro stile Edward Cullen? Naa, non credo proprio.

Mi appuntai comunque mentalmente di verificare se brillasse al sole.

Sorrisi fra me e scostai le coperte dal mio corpo.

Dopo tutto forse aveva ragione Darek, eravamo vicino al muro e non in mezzo alla stanza.

Troppo presa da lui, dai suoi ammiccamenti e sorrisi vari dovevo essermi distratta.

 


 

La mattina dopo mi svegliai con molta difficoltà e andando verso lo specchio rimasi inorridita guardandomi.

Quella non ero assolutamente io! Almeno speravo.

Il mio viso era segnato da profonde occhiaie grigiastre e gli occhi erano spenti e gonfi.

Che avessi pianto? No, me ne sarei accorta.

Mi feci una doccia veloce e visto che la sveglia non aveva nemmeno suonato, si lo so avevo promesso di ucciderla ma non ce l’ho fatta… è di famiglia ormai, scesi lentamente stile zombie in cucina.

<< Giorno mà >> neanche il tempo di sedermi che la ramanzina ebbe inizio.

<< Signorina, devi ancora spiegarmi perché sei rincasata da scuola alle 6! PRETENDO DI SAPERNE IL MOTIVO! >> Mi urlò contro inviperita.

<< Cazzo mà, mi sono appena svegliata!>> grosso sbaglio << Modera i termini ragazzina!>> urlò stizzita. << Scusami >> sussurrai. << Ecco, ora parla!>> ordinò.

Una scusa, mi serviva una scusa… cavolo!

<< Hem… C-Clelia mi ha trascinato in giro per negozi, sai com’è fatta no?>> sorrisi.

<< Ah si?! >> annuii leggermente << chissà come mai allora ha telefonato qui a casa se era con te!>> continuò sarcastica.

Uffaa! Prima la prof e ora la mamma, stavo diventando proprio negata nel dire le bugie.

A dirla tutta Clelia era a conoscenza della punizione… perché cavolo mi telefonava a casa? Poi aveva anche il coraggio di dire che non sbagliava mai.

<< Okok, la prof mi ha messo in punizione…>> dissi esasperata.

<< Cooosa?!>> urlò mia madre.

Lo sapevo, lo sapevo che non dovevo alzarmi da quel maledetto letto!

<< Ma non è stata colpa mia ma’!>> continuai << E’ che la sveglia non ha suonato! Quante volte ti ho detto di cambiarla?>> la rimproverai.

In lontananza sentii la sveglia suonare, aah era una congiura!

La coprii con un colpo di tosse e guardai il cellulare.

Mia madre era  ancora di fronte a me  con la bocca aperta e gli occhi spalancati.

<< Vabbè, ora devo andare, si è fatto tardi! Ci si vede mà>> mi avvicinai e le schioccai un bacio sulla guancia << Ti voglio bene>> dissi con una faccia da cucciolo.

Rimase imbambolata per un attimo e ne approfittai per svignarmela.

In lontananza sentii la sua voce dire. <<  Non credere che sia finita qui…ne riparliamo dopo signorina! >>

 

 

Ad un passo dal portone mi vibrò il cellulare così cercai di prenderlo senza far cadere la borsa e il toast che avevo tra le mani, impresa ardua direte, difatti il povero cellulare cadde a terrà con un sonor- << CAZZO! >>ehm, si quello venne dopo …

Lo raccolsi con stizza e notai la presenza di una bustina in alto, apri il nuovo messaggio pensando fosse quella pazza sclerotica di Clelia, a proposito dovevo fargli una bella ramanzina  e mi preparai ad una delle sue tante stronzate mattiniere.

Camminare non guardando dove si mettono i proprio piedi è difficile, difatti  quasi inciampai dopo qualche passo aggrappandomi però in tempo ad un.. palo?

Lasciai perdere il messaggio, appurato il fatto che la mia sopravvivenza fosse più importante ed alzai lo sguardo.

 

<< TU!>> Quasi gridai con voce strozzata mollandogli il braccio.

Darek era di fronte a me, in tutta la sua irresistibile strafottenza ma nonostante questo gli avrei levato volentieri a morsi quel ghigno dalla faccia.

Come si permetteva di presentarsi sotto casa mia dopo quella… cosa che era successa ieri?

Che poi come sapeva dove abitavo? Ah, troppe domande e poche risposte.

<< Buongiorno anche a te, mia cara Laila>> pronunciò con studiata lentezza.

Dopo qualche secondo di puro shock  ebbi la forza di urlargli stizzita un bel << Buongiorno, stronzo!>>

<< Oh! No, no cara>> disse scotendo il suo curato indice davanti al mio viso << Questo linguaggio non è adatto ad una signorina bella e intelligente come te, non credi?>> finì con un strizzatina d’occhio.

<< Non sono affari tuoi, bugiardo da strapazzo e ora se vuoi scusarmi>> pronunciai scorbutica <<..  dovrei recarmi a scuola per prendere parte alle lezioni>> continuai più cortese.

Lui annui con il capo come per assentire e a quel punto decidendo di non dargliela vinta continuai << E di certo non voglio arrivare per l’ennesima volta in ritardo per colpa di un bastardo che mi trattiene senza motivo!>> lo guardai con un sorrisino ironico e scansandolo mi diressi verso la fermata del bus. 

Controllai  l’orologio e  sospirai di sollievo notando quanto fosse “presto” rispetto ai miei canoni.

Stavo appunto per sedermi sul mio solito sedile accanto al finestrino quando un movimento alla mia sinistra mi fece girare.

<<< Ancora tu?!>> Darek stava comodamente seduto al mio fianco, apparentemente tranquillo e con un paio di cuffiette nelle orecchie; ne tirai un’ estremità  e avvicinandomi al suo orecchio sussurrai << Cosa di … stammi lontano non ti è chiaro?!>>

Si girò con aria indifferente verso di me e notando la nostra vicinanza arrossii leggermente.

Bhè, era pur sempre un ragazzo, stronzo, ma un ragazzo.

Si avvicinò di poco al mio orecchio sussurrando << Se per caso te lo fossi dimenticato anch’io vado alla Art-Accademy >> oh, cavolo che figura… l’avevo del tutto dimenticato!

<< Credevi ti stessi seguendo?! >> continuò con un sorrisino malizioso non accennando ad allontanarsi da me. << Vorresti che fossi il tuo stalker personale? Uhm? >> continuò accarezzandomi piano la guancia.

Non sapendo come controbattere rimasi in silenzio abbassando lo sguardo.

Stranamente interessanti i sedili del bus non trovate?!

<< Guardami>> sentii sussurrare da Darek a pochi centimetri dal mio viso.

Non mi mossi e rimasi così, ero ridicola,  fragile e insicura, era bastato uno stronzo dagli occhi di ghiaccio per farmi crollare? NO. Non potevo permetterglielo. Odiavo il suo modo di fare, la sua voce, la sua faccia; lo odiavo, aveva la capacità di irritarmi ai limiti del possibile.

Alzai di scatto la testa proprio mentre lui si stava avvicinando per parlarmi e << Aaahia!>>  OOOPPS!  Mi scappò una risatina ma fu  smorzata sul nascere  da un suo sguardo iracondo; Avevo colpito il naso di Darek, il suo perfetto naso. Bhè, se lo meritava in fondo.

<< Ben ti sta, la prossima volta, non meno di 1  metro di distanza tra noi… siamo d’accordo?>> chiarii.<< Certo certo>> lo sentii mugugnare per poi continuare con un << Ma questa me la paghi mia cara..>>  per niente impaurita prima di scendere alla fermata della scuola gli risposi << Non vedo l’ora!>>

 Vuoi la guerra? Guerra avrai.

 

Non sapevo quanto avessi ragione.

 

 



 

Avviso:  Lo so, lo so sono in, tremendo è dire poco, ritardo; spero vogliate scusarmi ma con la scuola che è sempre più pesante e stressante e varie delusioni qua e la non ho avuto molto tempo, ne voglia a dir la verità, di scrivere.Dovete sapere che a me piace scrivere quando sono davvero convinta, non voglio solo mettere tre parole in croce e pubblicarla per dare il contentino, voglio SENTIRE le cose che scrivo, davvero. Spero che possiate capirmi e per farmi perdonare un pochettino vi lascio questo piccolo capitoletto!

Alla prossima! 

Buona notte a tutti! <3

Cynthia

>
   
 
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