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Autore: Clacle    05/07/2011    0 recensioni
La canzone di Paolo Conte che è trasmessa dai due altoparlanti ai fianchi del bancone sembra inghiottire l'intero locale. Non che ci voglia molto, per carità, ad inglobare questo misero bar sul Corso, dove amo trascorrere le mie serate, ubriacandomi, rammaricandomi del fatto che mia moglie non mi voglia più con sé.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il rapporto con la moglie

La canzone di Paolo Conte che è trasmessa dai due altoparlanti ai fianchi del bancone sembra inghiottire l'intero locale. Non che ci voglia molto, per carità, ad inglobare questo misero bar sul Corso, dove amo trascorrere le mie serate, ubriacandomi, rammaricandomi del fatto che mia moglie non mi voglia più con sé. Il fatto di per sé non mi intristisce più di tanto, anzi, recentemente con lei è un silenzio continuo, si alza dal letto nervosa, non mi rivolge la parola per tutta la mattinata, poi solo le poche lettere che bastano per porre domande come: “Che ti cucino?” e in seguito: “Quando hai fame, dimmelo.” Quando poi davvero l'avverto che il mio stomaco comincia a brontolare, risponde con un semplice cenno del capo e un'espressione quasi di disgusto, forse perché pensa io voglia sempre trovare il piatto pronto in tavola, e mai sporcarmi le mani ai fornelli, forse dimenticandosi che me l'aveva chiesto lei, cosa volevo mi cucinasse. Poi passa tutto il pomeriggio leggendo riviste, cercando di completare i cruciverba della Settimana Enigmistica, senza riuscirci, oppure sdraiandosi sul divano che affaccia dalla finestra, pensierosa. A cena non mi chiede mai cosa voglia mangiare, perché tanto sa che qualsiasi risposta le possa dare, lei cucinerà sempre la stessa cosa: verdure bollite. E poi- sinceramente- non sono sicuro di ciò che faccia dopo, perché da circa un mese a questa parte, sono solito dirigermi qui, nel bar sul Corso, forse a pensare, ma più probabilmente per stare lontano da quel clima familiare tanto sgradito a me e a mia moglie. Forse anche lei si concede qualche minuto per pensare al nostro rapporto- come fa di solito quando pensieri profondi la animano- sedendosi alla scrivania abbandonata in soffitta, assieme a mille cianfrusaglie che per noi non esistono più. Anche la nostra foto del matrimonio è in uno di quegli scatoloni lassù in soffitta, credo. Penso ce l'abbia messa lei. Bho.

  
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