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Autore: Aine Walsh    05/07/2011    0 recensioni
"Un anno Paul e io decidemmo di fare l'autostop.
E' qualcosa che nessuno di sognerebbe di fare in questi tempi.
[...] Con la mia famiglia andavo spesso nel sud, nel Devon, a Exmouth, e così Paul e io decidemmo di anticiparli".
-George Harrison
Cosa sarà successo?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, Paul McCartney
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12


«Quanto manca ancora?» domandò stancamente James sedendosi su un masso sul ciglio della strada.
«Non molto. Siamo a Paignton, Exmouth è vicina ormai. Dovremmo arrivare nel pomeriggio» rispose George.
Sebbene volesse sembrare entusiasta dell'idea, il suo tono di voce lo contraddisse.
Ormai erano fuori casa da quasi un mese.
Avevano stimato di poter compiere quel viaggio in tre settimane o anche meno e speravano proprio di potercela fare.
Non avevano messo in conto, però, tutta quella serie di problemi che si imbatté su di loro; il non aver trovato tanti passaggi rispetto a quanti se ne aspettavano, la febbre di George, i soldi che scarseggiavano, le varie piogge ed altre circostanze.
 
Harrison si sedette accanto all'amico sul masso e insieme si misero a guardare la campagna circostante in silenzio.
Tutto intorno a loro era verde, un verde brillante, diviso in due parti dal grigio dell'asfalto mentre sopra di loro regnava l'azzurro chiaro del cielo. Il mare era ancora lontano e non era possibile scorgerlo, ma i due ragazzi lo immaginavano blu intenso e brillante sotto i raggi del sole.
 
«George - prese parola Paul una volta finito quell'attimo di contemplazione, la stessa nota di stanchezza nella voce ancora presente - Ma tu sei proprio deciso ad arrivare fino a Exmouth?».
George abbassò lo sguardo e fissò il volto del compagno inespressivamente, con la testa leggermente reclinata verso destra.
«E tu?» chiese.
Il maggiore tirò un sospiro.
«Siamo senza soldi, un'altra volta. Possiamo arrivare a Exmouth, sì, e poi? Cosa puoi fare se in tasca non hai nulla?».
George fece passare qualche secondo prima di dare la sua opinione.
«Sinceramente, anche io sono abbastanza stanco. Ma pensavo che tu volessi davvero arrivarci e quindi ho fatto finta di niente».
«Cosa? Anche io pensavo che tu fossi deciso ad arrivare ed ho fatto finta di niente!» esclamò McCartney.
Al che seguirono risate divertite.
«Dichiaro, quindi, con il tuo consenso, questo viaggio assolutamente e definitivamente terminato! Dio ti ringrazio!» proclamò solenne Paul gettandosi per terra in ginocchio e alzando le braccia al cielo.
Geo non riuscì a trattenere ulteriori risate.
Alzò l'amico dall'asfalto e disse: «Resta solo un problema. Io non ho la minima intenzione di impiegare un altro mese per tornare a casa, e credo che non l'abbia nemmeno tu. Potremmo sempre prendere il traghetto che porta nel sud del Galles, ma non possiamo permetterci di mangiare e pagare il trasporto insieme. O l'una o l'altra», concluse cupo.
Paul si fece pensieroso.
«Se non sbaglio, in un'ora o due dovremmo raggiungere la costa, giusto?».
«Sì» rispose George.
«E, se non sbaglio, il traghetto passa di qui intorno alle tre del pomeriggio, giusto?».
«Esatto».
«E' perfetto! E' magnifico, Geo, non capisci? - esclamò il ragazzo preso dalla felicità - Zio Tom lavora su quella benedetta nave e non avremmo problemi per il biglietto o per il cibo! Ci porterà direttamente nel Galles e da lì potremmo andare a Liverpool! Fra quattro giorni al massimo, saremo nuovamente a casa, George!».
 
Dopo essersi abbracciati, aver riso ancora una volta ed essersi dati alcune sonore pacche sulle spalle, i due amici ripresero il cammino, spinti da una nuova forza e da una forte allegria.
 
«Sai, Paul, ho la sensazione che questo viaggio sia stato totalmente folle. Eravamo partiti con l'intenzione di fare autostop, e invece ci siamo ritrovati a dover fare tutto il tragitto a piedi!».
«Già. E' stato abbastanza faticoso» asserì James.
«Però è stato bello, credo proprio che ci volesse un’esperienza simile» concluse George inspirando a pieni polmoni, mentre Paul, al suo fianco, annuiva soddisfatto.
 
 
E, da grandi, riparlarono spesso di quella tanto imprevedibile quanto divertente e magnifica avventura che, nel suo piccolo, li aveva in qualche modo aiutati a crescere.


And if you don't know where you're going any road will take you there…
 
Ed ecco qui la fine. Potete tirare tutti un sospiro di sollievo.
So che dovrei scrivere qualcosa di molto profondo e molto sensato, ma non ci riesco.
Sembra proprio che il mio cervello riesca a dire una sola parola in questo momento, e so che magari non riuscirà pienamente ad esprimere ciò che vorrei dirvi, e per questo vi chiedo scusa, come so anche di averla detta un milione di volte, ma voglio ripetervela ancora una volta:

GRAZIE.

Grazie per aver recensito, per avermi spronato a continuare, per letto la storia, per averla ricordata, seguita, preferita, grazie anche per non aver fatto nessuna di queste cose (e come potrei biasimarvi?) e grazie anche chi, seppur non lasciando nulla scritto, ha veramente pensato che questa fiction sia da buttare nella spazzatura (le critiche servono u.u).
 
Quindi, ricapitolando, grazie a:
 
- Natalia
- Martha McCartney
- Astrasi
- PeaceLove
- Marta Michelle
- 4haley4
- Astoria Malfoy
- Sadie Lennon
- Levi McCartney
- Slayph_
 
Un applauso virtuale a voi! :D
 
Alla prossima,
vostra Alan <3
 
Ps: Se non fosse di troppo disturbo, vorrei che ascoltaste questa canzone qui, che, insieme all’Anthology, mi ha fatto venire in mente questa storia…
  
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