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Autore: VeNoBa    05/07/2011    2 recensioni
Fanfiction a più capitoli su uno dei miei manga preferiti^^ Prevalentemente vissuta con gli occhi di Yuuki e Zero,ma ci sarà anche "parecchio Kaname" dentro :) Scritta partendo dal presupposto che tutto il passato di Kaname sia già venuto a galla...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Sconfitta (capitolo 20)

“Un uomo che teme di soffrire, soffre già di quello che teme” (Michael Montaigne)

Yuuki spostò lo sguardo sui tagli che Zero esibiva su petto e braccia e restò stupita: si stavano già rimarginando.

Lui si guardò a sua volta, toccandoli, cauto.

“Sai…dopo aver scoperto che…bhè, che sei un vampiro, finalmente sono riuscita a spiegarmi le tue stranezze, compresa la tua capacità sovrannaturale di guarire in fretta”

Zero la guardò, mentre lei continuava e passargli piano il panno bagnato sul viso, che sembrava guarire molto lentamente, rispetto al resto del corpo.
“In teoria, gli ex-umani non dovrebbero guarire così in fretta. Quand’ero più piccolo…la cosa era molto più lenta” le disse.

La ragazza pensò a se stessa, a quand’era rimasta ferita, nel cimitero, poco tempo prima, e a come le sue ferite fossero sparite praticamente subito; lei era una purosangue, però…che Zero avesse acquisito una rigenerazione rapidissima…grazie al suo sangue? Il sangue che in lui si era risvegliato, dopo che anche lei era tornata a quella che era la sua vera natura.

“Quelli sulla faccia sanguinano ancora, però…” fece presente.

“Sarà più delicata delle altri parti, evidentemente”

L’hunter teneva un braccio appoggiato sul bordo della vasca da bagno e stringeva convulsamente il marmo bianco con la mano.
Yuuki, naturalmente, ci fece subito caso…era consapevole che si stava trattenendo davvero a fatica.

Sapeva che soffriva la sete terribilmente, più terribilmente di chiunque altro, e che tentava di combatterla, più tenacemente di chiunque altro. Era uno orgoglioso, era testardo, era pieno di vergogna e di senso di colpa, di disgusto verso se stesso…lei gli aveva offerto il suo sangue, nell’appartamento di lui, e lui avrebbe ceduto, se non fosse arrivato Kaito…in quel momento, ferito, se gli avesse messo il collo davanti alla faccia, avrebbe affondato i canini. Ne era certa…ma era anche certa che lui non gliel’avrebbe perdonata un’altra volta.

Yuuki era assetata a sua volta, ma era una sangue puro e non era ferita…tuttavia, stava facendo un grande sforzo, a non dare di matto con l’odore del sangue di Zero dappertutto; però, avrebbe dovuto farsela passare, perché Zero non le avrebbe mai permesso di bere il suo sangue.
Si staccò da lui, di botto, gli occhi sbarrati…ma che razza di pensieri le frullavano, per la testa? Bere il sangue di Zero?? Una cosa simile era fuori discussione, lui non l’avrebbe mai lasciata, e poi…aveva fatto una promessa. Perché aveva pensato a una cosa del genere, come aveva potuto un pensiero simile sfiorarle il cervello? Proprio Zero, che portava ancora le tracce del trauma che aveva subito, a causa di Shizuka.

Il ragazzo si accorse che qualcosa non andava:
“Tu non…non prendi…quelle cose, vero?” chiese.

Yuuki, capendo all’istante il suo riferimento alle pastiglie ematiche, scosse la testa.

“Preferisci morire di fame?” domandò, sarcastico.

Lei gli lanciò un’occhiata molto significativa.
“Non morirei di fame…io” disse.

Lui, cogliendo l’allusione al volo, fece un'espressione stizzita, per poi sbottare:
“I tuoi occhi e il tuo respiro…parlano da sé. Non puoi mentire, su questa cosa, almeno non con me…so bene che cosa significa, avere una sete terribile. Ce l’hai scritto in faccia”

Alla ragazza s’infiammarono le guance e abbassò lo sguardo.

“Suppongo sia…da quando…è scomparso, che non bevi una goccia di sangue” aggiunse, a mezza voce, lui.

Yuuki alzò lentamente la testa e incrociò i suoi occhi rossi.

“Staresti meglio subito, se bevessi da me”

Zero si alzò, all’istante, afferrando un asciugamano bianco, diretto alla camera da letto, senza dire una parola.

Lei gli andò dietro.

“Zero…”

“Smettila, è chiaro?!” sbraitò, strofinandosi con foga l’asciugamano tra i capelli.
Aprì l’armadio, alla ricerca di qualcosa che potesse entrargli…ma il ragazzino era basso…trovò una sorta di camicia da notte, che a lui andava come una camicia, la mise su, sbottonò i primi bottoni, arrotolò le maniche e la infilò nei pantaloni, per poi sedersi davanti al camino, nel tentativo di farli asciugare.

Yuuki frugò nell’armadio a sua volta…lei e Tsuyo dovevano essere più o meno alti uguali (XD), per cui non le fu difficile trovare qualcosa da mettere. Poi prese l’asciugamano abbandonato sul letto da Zero e tentò di asciugarsi un po’ i lunghi capelli scuri; il panno bianco era intriso dell’odore di lui…lo prese e lo spostò dalla testa al viso, premendoselo sul naso.
Poi guardò l’hunter, seduto, immobile, davanti al fuoco…e lo raggiunse.

Lui non si voltò, fece finta di non averla neanche sentita.

La ragazza fissava il suo profilo, invece, pensando…la verità era che…i tentativi di indurre lui a prendere il suo sangue, erano sì per alleviare un po’ le sue pene, ma soprattutto, perché aveva sperato, inconsciamente, che se fosse riuscita a farlo bere nuovamente da lei…poi, forse, l’hunter le avrebbe permesso di bere da lui. Era vergognoso.

Il ragazzo girò finalmente il viso:
“Non mi aiuteresti…anzi, dopo starei peggio” le disse, per dissuaderla. Conosceva fin troppo bene la capacità d’insistenza di Yuuki.

“Se continuassi a dartelo, sì, ti aiuterei” replicò lei.

“Non va bene, abituarsi al sangue, specialmente a quello di un purosangue…è come una droga…le pastiglie vanno più che bene, sono disgustose, ma meglio di niente” ribatté lui.

“Te lo devo, Zero”

“Tu non mi devi proprio niente. Lo dovrei io a te, piuttosto…”

Si scambiarono uno sguardo. A Yuuki girava la testa, non sapeva cosa pensare; non le andava che Zero facesse qualcosa di non confortevole, per lui, solo per un “debito di sangue”, anche se…era esattamente quello che avrebbe voluto che facesse; era davvero un’egoista.

“Sai che non ti chiederei mai nulla del genere…” iniziò, poco convinta.

Zero guardò nuovamente il fuoco, gli occhi catturati dalle fiamme.
“Quella vampira…ha uno strano potere…riesce a percepire quello che provano gli altri, è come se avesse accesso ai pensieri più oscuri e profondi di tutti. Mi ha mandato qui, con te, perché spera che, in questo modo, mi convinca a fare quello che vuole lei” disse.

“Di cosa stai parlando??” esclamò la ragazza, allarmata.

L’hunter, senza staccare gli occhi dal fuoco, bisbigliò, come a se stesso:
“Mi ha detto delle cose…io…non ho idea di come faccia a saperle, mi sembrava che potesse davvero frugarmi dentro. Mi ha scotennato, praticamente, ma si è rifiutata di leccare il sangue dalla mie ferite, pretendeva di prenderlo dal mio collo, e io non gliel’ho permesso. Dice che il bere sangue dal collo è più intimo, più sensuale, che ti fa vibrare tutto il corpo, ti fa sentire in estasi…e il fatto di sapere che è vero, perché ho provato quella sensazione più volte, mi ha fatto davvero sentire una bestia”

Yuuki si mise in ginocchio e gli prese il viso con le mani, facendolo voltare…gli occhi rossi lampeggiavano come fanali.
“Perché Sara-sama vuole il tuo sangue?” gli domandò, a bruciapelo.

Zero non rispose subito, però prese le mani di lei e se tolse dalla faccia.

“Zero…ti prego, aiutami a capire che sta succedendo” lo supplicò.

“Non ha importanza, tanto non ho alcuna intenzione di permetterle di mordermi, dovrà ammazzarmi, se vuole il mio sangue, perché fintanto che sarò vivo, non lo avrà!” sbraitò l’hunter.

Non poteva dirle che gli aveva proposto un’alleanza, per distruggere Kuran, e che gli aveva anche offerto il proprio sangue, in cambio. Voleva cercare di fare con lui quello che aveva fatto con Ichijo: controllarlo, attraverso il sangue.
Non si sarebbe lasciato corrompere tanto facilmente…per quanto fossero allettanti le promesse di lei.

Sapeva di avere un aspetto terribile, che la sua voglia di sangue sprizzava da tutti i pori. Le ferite e tutto il sangue che aveva perso non facevano che peggiorare la situazione…non ce la faceva più, prese addirittura a tremare.

“Zero…stai tremando” fece lei, poggiandogli una mano sul braccio.

“Non è niente…” borbottò lui, scrollandosela di dosso.

A quel punto, Yuuki, gli diede una spinta, che lo fece andare per terra, lei gli si mise sopra, a cavalcioni, bloccandogli il busto ai lati, con le ginocchia, e le spalle con le mani. Se fosse stato in forma non avrebbe potuto farlo, ma per fortuna era ridotto uno straccio, e non oppose resistenza.
Sudava freddo, il viso era cadaverico, le labbra viola, sembrava stesse per svenire, da un momento all’altro.

“Hai perso così tanto sangue che sei fuori di te” gli fece presente la ragazza.

Quello era vero, ma…non sarebbe stato così male, se non ci fosse stata lei lì con lui; Yuuki credeva ancora che fosse la condizione di livello E imminente, che lo torturava in quel modo, perché non sapeva che tempo addietro, aveva bevuto il sangue di Kuran…no, non era il livello E che tanto temeva lei, a ridurlo così; quella maledetta aveva calcolato tutto…e lui stava per cedere, proprio quello che lei voleva. Voleva che lui bevesse da Yuuki, per poi poterlo persuadere che valeva la pena fare a pezzi Kuran, pur di avere lei tutta per sé.

“Credo che sia questione di poco, prima che l’Associazione si renda conto che c’è qualcosa che non va…manderanno certamente qualcuno, vedrai…dobbiamo solo resistere fino ad allora. Ma…tu devi fare quello che ti dico, Zero, ti prego, non voglio doverti portare fuori di qui con il cucchiaino” esordì Yuuki.

L’hunter aveva un cerchio alla testa, si sentiva rintontito, come se gli fosse caduta in testa un’intera casa…l’odore di Yuuki, così alla portata del suo naso, era qualcosa…contro cui aveva perso tanto tempo prima. Non aveva scampo, non c’era rimedio…si era arreso.
La tirò per le braccia, bloccandola contro il suo petto, lei non si oppose, anzi, girò il viso, in modo da esporre il collo, e scostò i capelli.

“Ho bevuto il sangue di Kuran , è il sangue di Shizuka contenuto nelle sue vene, che mi ha salvato dalla follia…non sono più un livello E” le sussurrò.

Lei, dal canto suo, non fece in tempo a dire niente: Zero le aveva stretto la maglia con una mano, così forte da farle male, mentre con l’altra le aveva afferrato saldamente i capelli.
Affondò senza alcuna pietà, rudemente, iniziando a succhiare con voracia.

  
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