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Autore: Merilyn    15/03/2006    12 recensioni
Allora, ai fans della coppia Ron/Hermione, a quelli che vogliono una Hermione decisamente più audace dedico questa one-shot scritta da quella pazza della mia amica Chiara. 'Ron, quanto caspita ti ci vuole a baciarmi?'
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-allora…questo mi sta bene, giusto?-

-se ti piace quel colore orrendo…-

-uff… e questa?-

-no, troppo larga, poco scollata…-

-ma che cazzo, siamo a dicembre!-

-e bè?! Hogwarts è riscaldata!-

-ma sta zitta, va!…allora questo è perfetto!-

-mhn…mica tanto!-

-ma va a cagare, va!-

Ginny iniziò a ridere come una pazza, mentre Hermione, in preda a una crisi isterica, cercava una maglietta da mettersi.

-ora capisco perché tu e Ron litigate tanto… farti incazzare è uno spasso!-

-te lo ridico: va a cagare!-

-ma scusa, perché ti preoccupi tanto?-

-per una volta che mi preoccupo di cosa mettere mi devi fare sta’ beffa?-

-capisco che il natale ti ecciti, ma non credevo che ti facesse impazzire!-

-ma lo sai che in questo momento mi sembri proprio quel cretino di tuo fratello?!-

Ginny non rispose, semplicemente riprese a ridere, ancora più forte di prima. Quell’anno Hermione, Harry, Ron e Ginny non erano tornati alla Tana per le vacanze di Natale. La guerra infuriava ancora, e i Weasley avevano preferito tenere i loro ragazzi a Hogwarts. Hermione si stava vestendo(Ginny permettendo) per scendere in sala comune, probabilmente sperava che Ron si svegliasse un pochino vedendola vestita e truccata decentemente, o semplicemente per avere la soddisfazione di rivedere la faccia che lui aveva fatto quando l’aveva vista il giorno del ballo del ceppo. Ma di certo non poteva mettersi un abito azzurro di velluto e i tacchi solo per andare a leggere qualcosa in sala comune o in biblioteca; l’unica opzione rimaneva sfruttare lo “scollatissimo” armadio di Ginny. Se,di grazia, l’avesse piantata di ridere sarebbe stato tutto notevolmente più semplice.

-Ginny, ma porca trota!!-

-porca che?-

Rise ancora di più.

-ma che ti è preso? La ridarella acuta?-

-no…sono solo felice…-

-Harry…-

-c-chi?-

-Harry… sputa il rospo, ormai sei in trappola!-

Hermione sorrise malignamente e si avvicinò a Ginny minacciandola con un pericolosissimo reggiseno di pizzo.

-e se anche fosse?-

-io avrei ragione…-

-okay hai vinto! Dopotutto mi sento un pochino in colpa…lui è così depresso… se non ci fossi io a consolarlo come si deve… si sarebbe già suicidato da un po’… pensa che passa il tempo ad ascoltarsi la raccolta dei grandi successi di  Masini!-

-Ah…poverino…-

Hermione si dette un ultimo sguardo allo specchio poi si voltò verso l’amica.

-che dici, lo stendo?-

-se, se…lo stendi…-

-bene, allora andiamo…-

-aspetta, se fallisci anche questa volta non me lo perdonerei mai…ripetimi quello che devi fare-

-ehm…dunque…gli chiedo se mi accompagna in biblioteca…poi quando siamo soli… da cosa nasce cosa e via…-

-ma cosa stai dicendo?! Pensi veramente che con quel ritardato di mio fratello ci possa essere un ‘da cosa nasce cosa’?!-

Hermione la guardava con una espressione colpevole in viso.

-ti ho già detto quali sono i punti principali del nostro piano: Tette – culo – sguardi infuocati!! È così difficile?!-

-m-ma Ginny… i-io non so…insomma…-

-Hermione, guardami nelle palle degli occhi e dimmi che lo farai per te, per lui, ma soprattutto per noi poveri disgraziati che dobbiamo assistere ai vostri flirt patetici ogni giorno!-

-okay, lo farò…-

-e ti conviene!-

 

Ginny si avviò a passo spedito per le scale seguita dall’amica ancora sotto shock.

Appena furono nel penultimo gradino delle scale Hermione fermò l’amica per un braccio.

-distrai Harry…- bisbigliò.

-e me lo chiedi?!-

-ehm…non in quel senso Gin, mi serve che la sala comune rimanga vuota tutta la sera! Di certo non vorrei tornare dalla biblioteca e trovarvi a pomiciare sul divano! Che facciamo?! Una pomiciata di gruppo?!-

-aah ma allora ci spostiamo in dormitorio! No problem!-

-ehm…si, ma devi anche assicurarti che nessuno scenda in questa cazzo di sala comune, okay?-

-penso che mi verrà difficile fare tutte e due le cose temporaneamente, sai?-

-Ginevra Weasley! Porca paletta! Usa la magia!-

-Si! Che bella idea! Mi sarei sciupata la sco…serata!-

-Jesus…andiamo…-

-aspetta, frena!-

-cazzo vuoi?!-

-i tre punti…?

-tette – culo – sguardi infuocati….ho capito!!-

-okay, porta queste chiappe d’oro alla conquista!-

-se…-

 

Scesero anche l’ultimo gradino ed entrarono in sala comune. Su una poltrona era seduto Ron che giocava a scacchi da solo, mentre su un divano poco dietro quella poltrona era sdraiato Harry, in posizione fetale, tenendosi le ginocchia al petto, le cuffie nelle orecchie e lo sguardo perso. Nessuno dei due si era accorto della loro presenza.

Ginny diede uno sguardo alla scena poi si rivolse ad Hermione.

-bene è meglio che vada…-

-si…-

-ascolta per staccarlo da quel divano mi ci vorranno una decina di minuti…distrai Ron!-

-si, basta che ti muovi…-

 

Hermione si diresse verso Ron, appena gli fu abbastanza vicino lui sollevò lo sguardo.

-ciao…-

-ciao! Posso sedermi qui?!-

-se…-

Hermione prese una poltrona e con un po’ di fatica la mise davanti alla scacchiera con cui stava giocando Ron.

Si sporse un po’ oltre il bracciolo della poltrona e vide Gin sgattaiolare vicino ad Harry e levargli dolcemente le cuffie, sussurrandogli qualcosa all’orecchio.

-bene…senti Ron…appena finisci questa partita mi servirebbe una mano in bibliot…-

-Non dire quella parola! Sono in vacanza!-

-Ronald! Devo portare dei libri fino a qui e siccome sono troppi e troppo pesanti mi serve l’aiuto di due braccia possenti…-

Mentre diceva le ultime parole, Hermione, si sporse in avanti poggiando i gomiti sulle ginocchia, dando libero sfoggio del suo decolté(punto N°1). Ron la guardò, dappertutto tranne che in faccia, diventando di un colore molto simile a quello del fuoco che bruciava nel camino, poi si decise a parlare.

-s-se proprio devo…-

-grazie mille, Ron…-

Lo guardò negli occhi per qualche secondo poi, approfittando del fatto che Ron era tornato ad interessarsi alla scacchiera, diede uno sguardo al divano e vide che Harry e Ginny stavo pomiciando molto appassionatamente. Hermione, dopo aver fatto una faccia disgustata, cercò di attirare l’attenzione di Ginny.

-pss…pss…-

-che c’è, Herm?-

-oh, nulla Ron, sto cercando Grattastinchi!-

Hermione alzò la voce pronunciando le ultime parole e tornò a guardare il divano.

Ginny, continuando ad amoreggiare tranquillamente, le stava facendo dei gesti con la mano che dovevano significare… ‘sta tranquilla’ , ‘tutto ok’ , ‘ancora un attimo’. Hermione li vide staccarsi per un secondo per poi tornare a limonare, alzandosi finalmente da quel divano e dirigersi, sempre attaccati, verso il dormitorio maschile. 

-Jesus…-

-Cosa?-

-nulla, Ron…allora quanto ti manca?-

-Scacco matto! Ho vinto! Tiè! Beccati questa!-

Ron si era alzato in piedi sulla poltrona esultanto e inveendo contro il povero Re Nero.

-ehm…bravo! Possiamo andare?!-

-Certo Herm…-

 

Si alzarono dalle poltrone e uscirono, vicini, dalla sala comune. Arrivarono in silenzio fino alla biblioteca che ormai era deserta. Ron si sedette su un tavolo, tenendo sempre i piedi poggiati a terra e le braccia a penzoloni, guardando Hermione. Lei, ricordandosi gli insegnamenti di Ginny, lo guardò dolcemente, si sporse in avanti verso di lui, gli prese la mano, e continuando a guardarlo lo tirò un pochino.

 

-su, da questa parte-

 

Continuando a trascinarselo dietro, Hermione fece ondeggiare il suo sedere come le ricordava il punto N°2. Un rivolo di bava stava per scendere dalla bocca ormai spalancata di Ron, che rendendosene conto, la chiuse e cercò di guardare altrove, ottenendo scarsissimi risultati. Arrivati davanti a una grossa libreria Hermione gli lasciò la mano ed iniziò a togliere dalla libreria una serie di pesantissimi volumi.

-allora mi aiuti?-

-eh?! Oh, m-ma certo…-

Passarono dieci minuti a togliere la quarantina di volumi indicati da Hermione dalla libreria. Quando ebbero finito guardarono tutti i libri polverosi che ricoprivano il tavolo.

-ma a che ti servono?!-

-devo fare delle ricerche, Ron-

-ah…bene, li portiamo in sala comune?-

-oh, no…non ancora…-

-e perché?!-

-prima dobbiamo divederli in gruppi secondo l’autore, poi mettere i gruppi in ordine alfabetico…su iniziamo-

-cosa?!-

-ma si, dai! Non è così difficile!-

-ma hai visto quanti libri sono?! Ci vorrà tutta la notte!-

-e noi ci metteremo tutta la notte…-

Hermione gli lanciò uno sguardo infuocato(punto N°3) e si avvicinò a lui mettendosi a sfogliare il libro che Ron teneva in mano.

-guarda- disse indicando un nome –cerca dei libri con questo autore, okay?-

-s-si…-

-grazie…- gli diede un piccolo bacio sulla guancia e poi tornò, ondeggiando, alla sua postazione.

Rimasero in silenzio per poco tempo, durante il quale Ron non smise un secondo di guardare Hermione.

-che c’è, Ron?-

-oh…ehm…niente…solo…sei carina oggi…-

-grazie-

Silenzio. Un enorme silenzio.

-si…stai bene così…-

-grazie…-

Silenzio. Di nuovo. Hermione stava perdendo la pazienza. Si avvicinò a lui piano piano(naturalmente ondeggiando) e gli mise una mano sulla spalla, facendo aderire il suo corpo al fianco del ragazzo.

-allora, a che punto sei?-

-oh…s-si…qui ci sono i libri di Melinda Mcdawn…-

-va bene…-

Hermione non si mosse.

-Herm…vedi…-

-si, Ron?-

-ti volevo dire…che…insomma…sei sempre carina, non solo oggi…-

-grazie, Ron-

-eh…bè…si…insomma…-

-si??-

Nel frattempo si erano avvicinati, uno di fronte all’altro.

-si bè…-

-Ron?! Quanto cazzo ti ci vuole a baciarmi?-

Vedendo l’ira di Hermione, Ron non esitò più. La baciò intensamente… Quando si allontanarono per un istante Hermione disse:

-di grazia…- riprendendo, poi, a baciarlo con foga.

Dopo vari minuti di pomiciamento si trovavano distesi completamente nel tavolo, in mezzo a tutti quei volumi.

-cambiamo sede?- chiese Ron staccandosi leggermente da lei, continuando a guardare le sue labbra.

-certo…magari la sala comune?-

-o magari il mio dormitorio…- disse lui, baciandole il collo.

-meglio il mio…- ad Hermione vennero subito in mente delle immagini che vedevano un Ron osservare disgustato il letto di Harry e cosa, o chi, c’era dentro. Decisamente il suo dormitorio era meglio.

-come vuoi…-

Si alzarono dal tavolo, prima di allontanarsi dal tavolo diedero un ultimo sguardo a quei volumi.

-e questi?-chiese Ron, pensando alle orribili punizioni che avrebbero ricevuto dalla bibliotecaria.

-oh…non preoccuparti…torniamo domani per rimetterli a posto…-

Camminarono silenziosamente, tenendosi per mano, lungo il corridoio.

-aspetta, c’è una cosa che va chiarita…-

-dimmi, Ron-

-cioè…lo sai che ti amo?-

-si…anch’io ti amo, Ron.- rispose lei dolcemente, dandogli un bacio sulla guancia.

-bene…-

Appena arrivarono davanti al ritratto della signora grassa dissero la parola d’ordine. Dopo che percorsero il passaggio che li avrebbe condotti nella sala comune andarono a sbattere contro qualcosa di invisibile. Riprovarono a passare ma fu inutile. Ad Hermione venne subito in mente Ginny e il suo incantesimo che avrebbe dovuto tenere la sala comune deserta. Si era dimenticata di darle l’incantesimo giusto. Si toccò le tasche della gonna, ma com’era ovvio la bacchetta non c’era.

-Ron, ce l’hai la bacchetta?-

-no…ma cos’è?-

-oh cazzo! quando la vedo l’ammazzo, la strangolo e strangolo pure quel psicopatico depresso!-

-che?-

-deve starsene come un vegetale tutto il giorno, ma quando si tratta di usare il suo giocattolo preferito si dimentica anche di aiutare quest’altro povero ritardato!-

-Herm? Tesoro?-

Ormai Hermione camminava avanti e in dietro nello stretto cunicolo, le mani nei capelli.

-ahh!! Per non parlare di quell’altra ninfomane! Ma da dove cazzo se l’è tirato fuori questo incantesimo,eh?-

-Amore?? Tutto okay?-

-noo!!! Va bene, torniamo in biblioteca…ci penserò dopo a questi due…- Hermione si rilassò nell’abbraccio di Ron, meditando tutte le più dolorose torture per i due amici.

-va bene…ma di chi stai parlando?-

-nulla Ron…su riprendiamo da dove eravamo rimasti…-

  
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