A Carlotta,
Perché con tutti i nostri scleri mi ispira sempre e comunque.
E poi una storia dovevo dedicargliela, dopotutto è la mia
Zucca.
.Come l’Erbologia.
Non faceva
troppo freddo per essere gennaio, ma se qualcuno avesse scattato una foto a
quel paesino ricoperto di neve che continuava a scendere, bianca e soffice, e
l’avesse mostrata a qualcun altro, l’effetto sarebbe stato il pensare “Chissà
quanto doveva far freddo”, credeva Neville, camminando per la strada principale
di Hogsmeade per raggiungere i Tre Manici di Scopa.
Era un venerdì sera che avrebbe passato con Hannah, com’era
solito fare da quasi sei mesi. Ne era felice, adorava stare con lei e passare
il tempo libero a bere una cioccolata calda in sua compagnia durante i mesi più
freddi, o un bicchiere di limonata fresca in quelli caldi. Si trovava bene con
la ragazza, il punto era quello.
A dire il vero, era la persona con cui stava meglio.
Con lei non doveva coprire o nascondere se stesso come spesso
faceva, con lei non doveva vivere all’ombra di suo padre come succedeva con sua
nonna Augusta. Con lei non era quello che la maggior parte delle persone aveva
visto. No, con lei era solo Neville Paciock.
Tutto ciò lo rendeva consciamente felice. Lo faceva sentire a
posto, con se stesso e con il mondo. Lo faceva sentire bene, bene come non lo
era da tanto tempo.
Se qualcuno gli avesse chiesto come si poteva definire il
loro rapporto, Neville non avrebbe saputo come rispondere. Una parte di sé
avrebbe sicuramente risposto che erano solo amici, l’altra invece sembrava
pensarla diversamente. Era la stessa parte di lui che, quando la vedeva, a
malapena si tratteneva dal saltellare sul posto. La stessa parte di lui che
arrossiva ogni volta che gli sorrideva, anche quando faceva cadere qualche
piatto per terra, rompendolo.
Neville diede un calcio ad un sassolino leggermente
incrostato di neve, facendolo finire dall’altro capo della strada, lontano da
lui. Si strinse nel cappotto, mentre un dubbio gli sorgeva in mente – come sempre.
Che le dico quando mi apre?, ormai quella era la domanda che si
poneva più spesso. Ogni volta che doveva andare da lei si vergognava di bussare
per farsi aprire. Aveva paura di fare la figura dell’idiota, per qualche assurda
ragione.
Alla fine optava sempre per un classico “Ciao” di cortesia,
condito con un bel sorriso imbarazzato. Non capiva nemmeno lui perché si faceva
tante elucubrazioni quando finiva con il salutarla così.
“I misteri della vita”, borbottava di solito quando, tornando
verso il castello, ci rimuginava sopra.
Sentì il verso di una civetta che risuonò nel silenzio di
quella tarda sera. Si guardò intorno, cercando l’uccello con gli occhi, per
trovarlo poi appollaiato su uno degli alberi che bordavano la lunga strada.
Quella continuò a civettare, mentre il ragazzo di ormai quasi
venticinque anni riprendeva a camminare, dopo essersi fermato qualche attimo ad
osservarla.
Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo. Espirò mentre
apriva anche gli occhi, osservando delle figure opache che uscivano dalla sua
bocca per andare a condensarsi con l’aria fresca e pungente di gennaio.
L’insegna del locale che doveva raggiungere comparve in
lontananza ai suoi occhi, un po’ malandata, certo, ma faceva sempre un certo
effetto rivederla e tornare con la mente ai suoi anni ad Hogwarts e alle
Burrobirre con gli amici, seduti ad uno dei tanti tavoli.
Ricordava anche i fischi che in molti mandavano a Madama
Rosmerta.
Sorrise, ricordando i bei vecchi tempi andati.
Ma, alla fin fine, non si poteva dire che il presente non
fosse bello. Certo, gli mancavano da morire alcuni dei suoi amici morti durante
la Battaglia Finale, ma ormai aveva capito che non potevano tornare, che non
doveva vivere nel passato visto che loro sarebbero vissuti sempre nel suo
cuore.
“Loro vivranno sempre nel
tuo cuore puro, Neville.”, era solito dirgli Hannah mentre con la sua mano delicata gli accarezzava
il braccio. Più di una volta era successo, ma la lezione l’aveva capita.
Hannah, per lui, non era come una boccata d’aria fresca, non
era come un bicchiere d’acqua dopo mesi di siccità. No, quei paragoni erano
troppo banali per descriverla, e lei non era per niente banale.
Lei era come l’Erbologia per lui. L’aveva vista crescere con
lui, ad Hogwarts, anche se aveva saltato alcuni anni da quando lei aveva
lasciato la scuola, dopo la morte di sua madre. L’aveva rincontrata ed aveva
imparato ad adorarla come l’Erbologia, la sua materia preferita.
Si fermò davanti alla porta del pub, il pugno alzato,
indeciso se bussare o no, per la millesima volta.
Si fece forza e batté tre colpi forti e ben assestati sulla
superficie legnosa della porta. Sentì l’eco dei suoi pugni che rimbombavano
leggermente, interrompendo il solito silenzio per qualche secondo.
Sentì i passi di qualcuno, attutiti dalle spesse pareti di
pietra. La ragazza che gli aprì aveva la sua età, i capelli biondi raccolti in
una coda alta, il viso una volta paffuto ora si era affilato un po’ facendola
sembrare più matura, gli occhi verde chiaro allegri e felici.
Semplicemente, Hannah.
«Neville!» esclamò la ragazza, raggiante, allargando
leggermente le braccia in un segno di benvenuto. «Pensavo ti fossi perso, non
arrivavi più!»
Neville esitò un momento, osservando il ciuffo biondo di lei
che le ricadeva dolcemente sull’occhio sinistro, lasciandolo intravedere dietro
i suoi capelli fini. Le labbra rosee incurvate in un tenero sorriso.
«Ti amo.» non si accorse nemmeno di averlo detto, non sapeva
nemmeno fosse vero, ma probabilmente lo era, visti i battiti accelerati del
cuore.
Hannah s’irrigidì per qualche secondo, prima di fare un passo
e prendergli il viso tra le mani, posando le sue labbra su quelle di Neville,
che era rimasto immobile senza capire più niente.
Sorrise sulle sue labbra, mentre un pensiero si fece largo
nella sue mente:
Effettivamente, io amo
l’Erbologia.
Questa fan
fiction è il mio primo tentativo nel, a mio parere, dolce campo delle
Neville/Hannah. Sinceramente, ne sono abbastanza fiera. ^^’’’
Ah, questa
storia ha partecipato al contest “But I love you!” indetto da lilylunapotter sul forum di EFP,
classificandosi seconda.
Infondo metto il giudizio! ;-)
Eralery. ♥
Ecco il giudizio di Lilylunapotter:
Grammatica:
10/10
Ortografia: 10/10
Originalità: 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Gradimento personale: 8/10
Totale: 45/50
La storia è molto carina e soprattutto è scritta
benissimo: non ci sono errori né di grammatica né di ortografia.
Che dire? Proprio nulla, solo che ti ho tolto un
punto dalla caratterizzazione dei personaggi perché credo che Neville sia un
po’ più impacciato come ragazzo e che quindi non riesca a dire ti amo così
…come dire coraggiosamente!
La storia è molto bella, complimenti davvero!