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Autore: unbound    05/07/2011    5 recensioni
L’ultimo video di noi cinque uniti. Anzi, visibilmente uniti, internamente già distrutti.
Io che guardavo la foto di Josh, per poi buttarla a terra.
Che urlavo in faccia ai Farro di non accusarmi, ed eccoli lì, che dicevano di essere stati membri della band di Hayley. Josh, Zac. Voi sapete che io odio questo termine, la mia non era la band di Hayley, ma era la band di hayley, Josh, Zac, Taylor e Jeremy. Erano i Paramore.
Josh, forse tu non volevi la band di Hayley, Josh, Zac , Taylor e Jeremy, tu volevi la band di Josh. La band dei tipi di Josh Farro, il chitarrista figo. Sei andato via perché volevi essere il protagonista assoluto forse?
-Il volume due di "My heart is yours". I paramore senza i Farro.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My heart is yours- la serie.'
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Ero minuscola tra le braccia di Josh. Ero accoccolata al suo petto come un cucciolo al freddo, nonostante fosse estate nella calda America latina. Intanto mi passava la mano sulla schiena, accarezzandola dolcemente con un tocco quasi impercettibile; fissava il tetto del bus, con lo sguardo perso nel vuoto. Ogni tanto lo guardavo, e subito dopo abbassavo lo sguardo verso la mia mano destra, che aveva le dita intrecciate con le sue. Mi sarebbe piaciuto rimanere lì per sempre, per l’eternità. In quelle braccia, si lo confesso, ci avrei passato volentieri la vita intera.

«Che pensieroso che sei. » ruppi il silenzio fastidioso, cercando di capire a cosa pensasse.

«Pensavo a noi. » rispose lui, rivolgendomi uno dei suoi sguardi più teneri.

«Mmh. E cosa pensavi di noi? »

«Disprezzavo me e ti facevo mentalmente dei complimenti. »

«Si? Voglio sentirli.»

«Sei una meraviglia , come sempre. »

Sorrisi , e gli accarezzai i capelli corvini avvicinando il suo viso al mio e facendo in modo di strofinare il mio naso contro il suo.

 

Una  voce che non volevo sentire rovinò il nostro momento di intimità, lasciandomi  a bocca aperta.

«Josh.  »

Jeremy, accompagnato da Taylor, era di fronte al mio letto. Alla sua vista, Josh sciolse l’abbraccio che ci univa e balzò in piedi, lasciandomi inerme e immobile sul letto, come un pezzo di puzzle senza il suo corrispondente.

«Oh Jeremy... » dissi io. Non volevo che gli rifacesse del male. Il pensiero di Josh dolorante e del pugno sporco di sangue di Jeremy m’inondò la mente, facendomi rabbrividire ancora una volta.

«Jeremy.. » aggiunse serio Josh, fissandolo negli occhi. Notai che tremava leggermente, ed ero sicura che la causa non fosse il freddo.

«Fatti offrire un caffè. »

Guardai Josh, e lui ricambiò il mio sguardo sorpreso e felice allo stesso tempo. Mi spostai su Taylor, che , altrettanto sorpreso, si era immobilizzato mentre si toglieva le scarpe, intento ad ignorare la presenza del Farro.

«Emh. Si... Con piacere. » deglutì Josh rumorosamente. Mi alzai, accarezzando il braccio di Josh e lui mi guardò dolcemente, facendomi sorridere. Jeremy fece una smorfia, forse schifato dal livello della dolcezza che, aimè, era presente quel giorno tra me e il mio amato.

«Vieni.. Amico. » balbettò Jeremy, avviandosi in cucina. Guardai Josh, contenta di tutto ciò, e lui si morse il labbro, quasi per bloccare un sorriso fuori luogo.

 

Arrivati in cucina, Josh si sedette comodo sul divanetto di pelle di fronte al forno. Fui inondata dall’emozione, perché mi sentivo riportata indietro, un anno prima: quando, tutti insieme, felici, scherzavamo.

Mi sedetti accanto a Josh e appoggiai la testa “rosa” sulla sua spalla.

«Espresso come sempre? » chiese Jeremy guardandoci.

Josh annuì, e Taylor ci raggiunse sedendosi tra di noi, per dividerci.

Non avevo mai odiato Taylor così tanto.

Lui, quasi leggendo i miei pensieri, mi guardò male ed io risi. Lui non ricambiò, che strano.

«Ecco a te, Josh. » Jeremy gli porse il bicchiere, e Josh iniziò a sorseggiarne il contenuto.

«Ti ringrazio. »

Fissai Jeremy, ancora più sorpresa di prima. Dovevo ottenere delle spiegazioni.

 

«Delizioso. Potete scusarmi un momento? Vado in bagno.. » disse Farro, posando il bicchiere ormai vuoto sulla cucina, ed avviandosi verso il bagno del bus. Lo guardai allontanarsi.

«Mi devi delle spiegazioni » dissi, appena Josh fu abbastanza lontano da non sentire.

«Scusa tesoro. »

«Perché ti stai scusando? » chiesi. Jeremy si alzò dalla sedia per sedersi accanto a me, e per sussurrarmi dolcemente all’orecchio:

« Ho provato a buttarlo fuori dalla tua vita, a cacciarlo via da casa tua, perfino a picchiarlo. E questo... Questo non è bastato a farti allontanare da lui. Sai cosa significa? Che vi amate davvero»

Le parole di Jeremy mi commossero, avevo gli occhi tanto lucidi da confondermi la vista.

Mi sentivo liberata da un gran peso. Mi morsi il labbro per non piangere.

«Ed io..  »

Lo guardai, ansiosa.

«Di fronte a una tale forza, non posso fare niente.. »

Lo abbracciai, pulendo le poche lacrime scese sulla sua camicia, e lo sentii lamentarsi di questo.

Taylor mi guardava quasi male, quasi a dirmi “come hai potuto?”, come se fosse arrabbiato di tenere ancora uno dei Farro dentro il mio cuore, quando avevo promesso di non farlo. Lui aveva bisogno di dimenticarli, ma la presenza di Josh glielo impediva.

Questo era un aspetto negativo della sua presenza.

Quelli positivi erano almeno cento.

«Grazie Jerm, questo significa molto per me. »

Josh, nel frattempo era tornato, ed io non riuscii a non farlo.

Mi alzai, e in punta di piedi ,felice, lo baciai. Un bacio semplice e castissimo, ma un bacio di vittoria, quasi di trionfo. Jeremy ci guardò rassegnato, sforzandosi nel sorridere. Taylor, invece, ancora più schifato di prima, lasciò la stanza, allontanandosi in camera.

In un primo momento mi pentii, ma dopo Josh mi guardò felice, ed io cancellai ogni singolo pensiero contro quell’azione.

Eravamo stati accettati dagli altri, nonostante tutto.

«Non voglio che mi aiutino a superarlo, non voglio che mi aiutino a dimenticarti. Non ho bisogno di ricominciare. Ho solo bisogno di te, e tutti hanno capito quanto sia forte quest’amore.  » sussurrai all’orecchio di Josh.

«Ti amo Hayley. » rispose lui. [...]

 

 

Erano passate almeno due ore da quando Jeremy mi aveva detto quelle cose meravigliose. Niente mi aveva tirato su il morale come quel suo discorso.

Ero seduta sul mio letto, ancora sognante, quando a un certo punto entrò Taylor, su tutte le furie, chiedendomi di parlare.

«Ti volevo bene io. »

«Anch’io te ne voglio Taylor. »

«Ne dubito.»

Rabbrividii.

«Taylor piantala. »

«Io la devo piantare?! Davvero?» perse le staffe e diede un pugno al muro. Ero spaventata.

«Taylor per favore calmati.»

La cosa che mi ripeteva sempre mia madre quand’ero piccola era “devi stare attenta quando un cane rabbioso ti morde, ma ancora di più quando un cucciolo calmo inizia ad abbaiare.”

Ero spaventata davvero , in quel momento, Taylor non si era mai arrabbiato così, soprattutto con me.

«Ti avevo chiesto la tua protezione. Avevo fiducia in te. »

Mi sentii tagliare il cuore in brandelli. Mi sentii sprofondare in un mare di lacrime.

Iniziai a tremare, indietreggiando, mentre Taylor avanzava verso di me.

«Hayley, io ti odio. »

Boom.

Iniziai a piangere senza controllo.

«Taylor... » balbettai.

«Taylor un corno, sono stufo di te. Sono stufo di tutto. »

«Ti prego.. »

«I santi si pregano, Dio si prega. Smettila di fare il verme. Credevo che avessi abbastanza cervello per capire cosa stavi facendo. Ma tu, non contenta, hai deciso anche di baciartelo, quel figlio di puttana. Io sto dimenticando i Farro, lo vedi anche tu quanto mi dispero per farlo. Tu mi dici sempre che devo resistere, che non ho bisogno di Zac. E tu? Tu quando farai a meno di Josh? Sei un’idiota.  »

Mi guardò male, io non ebbi le forze per replicare. Si allontanò da me. Ed io mi avviai lentamente in cucina, guardando le lacrime infrangersi sul pavimento.

Avevo toccato il fondo.

Sentii il bisogno di uccidermi, di perdere ogni cosa.

Tutto, ma Taylor no. Avevo proprio esagerato.

La disperazione mi aveva preso in ostaggio, piangevo rabbiosa senza fermarmi. Jeremy mi vide e si catapultò su di me.

«Hayley! Oh cazzo, che è successo? » chiese preoccupato.

«Sono una persona inutile, faccio schifo. E’ tutta colpa mia, fai calmare Taylor ti prego.»

Lo sguardo di Jeremy si spense, e lentamente raggiunse Taylor in camera.

Mi gettai di peso sul divano, mettendomi in posizione fetale; in quel momento Justin York, il fratello di Taylor, salì sul bus e si avvicinò a me.

«Hayley, tutto ok? » anche lui era preoccupato.

«Ho fatto incazzare tuo fratello, sono una merda. »

«Non lo sei.. Adesso lo faccio calmare io ok? Andrà tutto bene » mi accarezzò la guancia, e io mi sforzai di sorridere senza risultati positivi. Anche Justin raggiunse i ragazzi nella stanza accanto.

Non volevo che andasse così.

Adesso capivo davvero quanto potevano essere brutte le conseguenze di azioni che sembravano tanto buone.

A un certo punto mi bloccai.

Dicevo che Quando qualcuno ha voglia di rinunciare, deve pensare prima perché ha tenuto duro così tanto.

In quel momento volevo rinunciare, cercavo di pensare perché avevo tenuto a Josh così, ma non riuscivo a trovare una motivazione. L’unica cosa che pensavo era che ero una persona ripugnante. E mi facevo schifo.

   
 
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