Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Alpotter96    06/07/2011    5 recensioni
Hogwarts combatte,resiste..il male è insediato nelle viscere della scuola.
Ogni personaggio ha il suo ruolo nella storia! Ron e Hermione sono una contro le spalle dell'altro. Con tono vendicativo Harry è deciso a mettere fine al suo dolore.Gli scontri diventano sempre più cruenti. Una verità viene rivelata quando un lampo potrebbe cambiare il destino di tutti...
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hogwarts era in fiamme. Gli studenti combattevano per la libertà. Gli scontri dilagavano: Harry contro Bellatrix, Ron e Yaxley, Hermione contro Dolohov. Tutti e tre avevano qualcosa da concludere con ognuno di loro. Un tonfo e la parete dietro le spalle di Harry fu frantumata da una fattura della sua avversaria. Ricordava chiaramente chi aveva causato la morte del suo padrino e ora che aveva l’assassina davanti ai suoi occhi, non poteva non sfruttare questa occasione. Due anni prima era riuscita a scappare durante la battaglia al Ministero ma ora era il momento di pagare.
<< Crucio! >>
<< Protego! Non stavolta >> Harry era furioso.
<< Sei così pieno di te, Potter! Non riuscirai a battermi! AVADA… >>
<< EXPELLIARMUS! >>
La bacchetta scivolò dalle mani di Bellatrix cadendo nel caos della battaglia.
<< Come hai potuto…ucciderlo?!? >>
<< Ho dovuto farlo! >> abbassò per un istante lo sguardo, << Adesso…sarebbe ancora qui se avesse fatto le scelte giuste e non avesse avuto quelle ambizioni da lurido traditore! >>
In quelle parole sprezzanti, colme di rancore, Harry riconobbe il rimorso. Lo stesso rimorso che Sirius provava nei confronti di Bellatrix. A Grimmuld Place, in una delle loro chiacchierate gli aveva confessato che da ragazzi i due cugini erano molto legati, anche se Bella era la più grande. Col passare degli anni, Sirius fu smistato nei Grifondoro e da allora la ragazza perse tutta la stima per il cugino. Il loro legame così stretto che avevano costruito, fu fratturato affievolendosi sempre di più fino a quando il rancore si tramutò in odio, un odio profondo, di delusione.
<< Che vuol dire che hai dovuto farlo? >> Harry riemerse dai suoi pensieri.
Bellatrix aveva approfittato di quel momento per raccogliere una bacchetta che giaceva accanto alla parete. Non sapeva di chi era e non le importava.
<< AVADA KEDAVRA! >>
<< HARRY!!NOOOO! >> Ron aveva assistito alla scena da quando Yaxley si era smaterializzato. Si era reso conto che stavolta Harry non sarebbe riuscito a parare la maledizione. Le gambe gli facevano male, la testa era dolorante. Raccolse tutta la forza che gli restava e si scaraventò su Harry, salvandolo dalla saetta color smerando intrisa di malvagità, pronta a colpire a qualsiasi scopo e senza lasciare scampo a nessuno. Sferzava l’aria, la sua aura di morte si espandeva intorno ad essa.
Il volto di Ron fu rigato da lacrime amare, aspre. Erano salvi, aveva salvato la vita di Harry, ma a che prezzo?
Il lampo stava per finire la sua corsa, la voglia di uccidere stava per placarsi, tutto era diventato confuso, una frazione di secondo e si conficcò in pieno petto di Hermione, ancora impegnata nella battaglia contro Dolohov. Dagli occhi di lei fuoriuscì un’unica, tenue lacrima che scivolò fino a quel taglio provocatogli da Ron nella Camera dei segreti. Con un unico tonfo, il corpo esanime si accasciò al suolo. La bacchetta rotolò verso i piedi di Ron che incredulo camminava barcollante verso di lei.
<< Avada kedavra >> un’altra saetta si sprigionò dalla bacchetta di Bellatrix, dritta contro Ron. Con un gesto del braccio, Harry parò il colpo. Si alzò dalle macerie sulle quali era caduto e si avventò furente in una battaglia contro la mangiamorte.
Ron prese il corpo di Hermione con dolcezza e cominciò a sfiorarle delicatamente il viso. Le scostò i capelli dalle guance lacere, le sue lacrime bagnavano le labbra di lei mentre piano avvicinava le sue rubandole un ultimo, passionale bacio. Voleva che finisse mai quel momento, ma doveva combattere! Scostandosi verso le sue orecchie, come se potesse sentirlo, le sussurrò dolcemente: -saprò come vendicarti! Ti amerò sempre…ora più che mai!
Poggiò la testa di Hermione sulla sua maglia e corse in aiuto a Harry. Si doveva battere contro l’assassina dell’amore della sua vita, dell’amore che aveva appena trovato ma che provava da anni, ora trasformatosi in un sogno poiché altro non poteva essere, ora che Hermione era morta. Quell’unico pensiero era insostenibile, incombeva come un peso sulla sua stessa vita. “Sono io la causa della sua morte! Io mi sono buttato su di Harry! Non l’ho protetta! La maledizione avrebbe colpito me se avessi salvato solo Harry, ME…non LEI!” Questi erano i pensieri che offuscavano la sua mente. Voleva spaccare tutto, disperarsi ma non poteva, non voleva! Adesso doveva scagliare tutta quella rabbia su Bellatrix.
Alzò la bacchetta deciso a colpire.
<< Come hai osato!! CRUCIOO! >> ma Bellatrix con un solo colpo della sua bacchetta schivò l’attacco ridendo beffarda.
<< Weasley! Davvero credi di potermi battere? Tu, sporco traditore, t’innamori di una lurida mezzosangue! Ha pagato per essere nata! Per aver usato la mia bacchetta! Per avermi fatto punire dal mio Signore! >>
<< TUO, Bellatrix? >> il fuoco della rabbia ardeva nei suoi occhi, << Un lurido mezzosangue come lui? >>
Bellatrix sentì trafiggersi da quelle parole: non poteva permettere che il suo grande amore fosse denigrato in quella maniera.
<< Non osare parlare di lui in quella maniera! CRUCIO! >>
<< STUPEFICIUM! >>
I due incantesimi si scontrarono in un susseguirsi di scintille. Entrambi lottavano per amore, nessuno dei due avrebbe ceduto. Un ultimo momento e gli incantesimi scaraventarono gli esecutori indietro. Ron finì contro un muro, mentre Bellatrix ai piedi di una finestra.
Alzandosi di scatto corse verso la mangiamorte puntandogli la bacchetta alla gola.
<< Che cosa dici adesso? Pagherai! >>
<< Weasleyuccio! Tu! Non farmi ridere! Non in questa vita! >>
E adagiandosi verso il vuoto guizzò tra i frantumi di una finestra, scomparendo nella più totale oscurità.
Un altro tonfo, stavolta più forte, proveniva dal muro di fronte. Si aprì una falla da cui proveniva una foschia surreale. La disperazione stava diventando pressante. Harry che aveva appena schiantato Dolohov capì subito: dissennatori. << RON!! DISSENNATORI! >> urlò.
L’aria era fredda e gelida, Harry stava tentando di trovare un pensiero felice. Non riusciva a trovarlo, non dopo la morte di Hermione.<< Expecto Patronum >> continuava a ripetere, ma dalla sua bacchetta fuoriuscivano solo insignificanti scintille. Al colmo della disperazione, sfinito e stanco di quella battaglia, urlò un’ultima volta << EXPECTO PATRONUM! >>
Il cervo luminescente scaturì dalla punta della sua bacchetta inondando di aura positiva quel tetro corridoio del quinto piano. Aveva pensato alle uniche due cose che ancora gli davano forza: Ron e Ginny.
Con un sibilo di voce pronunciarono << Hermione >>. Ron sentì una fitta al cuore, un dolore più acuto di quello fisico. Corse verso il suo corpo ancora inerme, lo prese tra le sue braccia sussurrandogli dolcemente perché quel corpo senza vita era la realizzazione di una vita stroncata in pochi secondi e la consapevolezza di essere la causa della sua morte, per quanto assurda, era un peso troppo forte per lui.
Con un gesto istintivo portò le sue orecchie al di lei petto per ascoltare il silenzio dei battiti del suo cuore paralizzato. Harry osservava la scena inginocchiato accanto a loro: il dolore gli spaccava il cuore, era pari solo a quello di Ron.
In quella notte nuda e cruenta si era spezzata un’eterna amicizia e un amore appena accettato, stroncato nella sua parte più bella.
<< Harry! Vieni a sentire! >>
<< Cosa? >>
<< Senti il cuore di Hermione? >>
<< Ron, ascolta, è im…possibile! >> Harry non riusciva a pensare.
Avevano entrambi sentito il cuore di Hermione battere ancora, battere in modo sereno come se stesse per fermarsi.
<< Com’è possibile? >> Ron aveva rivolto la domanda più verso se stesso che verso Harry.
<< Non so cosa pensare! >> disse infine Harry agitato, << Ma certo! “Cose strane le bacchette!” Lo ripeteva sempre Silente >>. L’euforia stava cominciando a invadere il suo corpo.
<< Quando la maledizione ha colpito Hermione, Bellatrix non usava la sua bacchetta!! >>
<< Quindi non poteva ucciderla! Perché lei non era la vera padrona! >> intervenne Ron, << Dici che è ancora viva, allora? >>
<< SI! >> tagliò corto Harry. Le lacrime gli scivolavano dagli occhi e non riusciva a parlare.
<< Miseriaccia! Ma è fantastico! Ma perché non si è ancora svegliata? >>
Entrambi cercavano di parlare tra i singhiozzi del loro pianto, ma non ci riuscivano. Erano confusi e felici. Potevano sfogarsi perché Hermione era viva.
Il corpo di Hermione rimasto inerme fino allora ebbe un sussulto. I singhiozzi di Ron si accentuarono.
<< Her…mione >>, disse sussurrando
<< R…on >>
Il desiderio ardeva nel cuore di Ron, non poteva trattenersi: le sue labbra si posarono di nuovo su quelle di Hermione, che stavolta ricambiò dolcemente il bacio.
<< Sì, anch’io vi voglio bene ma…non credete di essere, come dire…ESPOSTI?? >> intervenne Harry un po’ seccato.
<< Sta’ zitto Harry, è già la seconda volta che ci interrompi! >>
 
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Alpotter96