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Autore: LadyDenebola    06/07/2011    0 recensioni
Notte fonda, una casa vuota e un cuore rimasto solo. Mailo in preda a dolorosi ricordi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notte insonne

 

Plic... plic... plic...

 

Mailo si mosse indolentemente nel letto. Era ancora notte fonda, lo percepiva anche se si ostinava a tenere gli occhi chiusi; l'aria fuori era immobile, non un alito di vento, solo il lontano borbottio del mare.

 

Plic... plic... plic...

 

Non voleva alzarsi. Sì, era completamente sveglio, ma voleva restare disteso. Disteso in un letto troppo grande per una sola persona. Ed era stato quel pensiero – non il rubinetto aperto – ad averlo svegliato e reso insonne.

Mailo allungò la mano accanto a sé, ma quella ricadde sul materasso senza aver incontrato alcun ostacolo. Strinse il lenzuolo sotto di sé, spasmodicamente, mentre una fitta gli stringeva il cuore e gli angoli degli occhi cominciavano a bruciargli.

 

Plic... plic... plic...

Dopo sette anni ancora non si era abituato a dormire da solo. Mailo odiava trascorrere la notte a casa: lo costringeva a guardare in faccia alla realtà, ad accettare che Zahìra non c'era più. Almeno, quando era in missione la sua mente era sempre all'erta, anche di notte.

Odiava stare da solo coi suoi pensieri. Frammenti di vita passata con Zahìra gli scorrevano fastidiosamente davanti agli occhi, per essere bruscamente interrotti dalla visione del suo corpo privo di vita fra le sue braccia tremanti...

 

Plic... plic... plic...

 

Mailo imprecò, scattò in piedi e andò a chiudere con furia eccessiva il rubinetto in cucina, al piano terra. Fu allora che si rese conto di essere immerso nel buio più totale: l'esasperazione l'aveva fatto arrivare in cucina senza farlo preoccupare di accendere prima una candela.

Avanzando ora a tentoni, raggiunse il salone e accese con non poca difficoltà delle candele disposte su un vecchio candelabro. La luce illuminò a malapena un tavolo rotondo con sopra alcuni libri impolverati e una bassa cassapanca carica di abiti da viaggio puliti mentre Mailo posava il candelabro su un tavolino e si lasciava cadere sul divano. Non entrava mai lì dentro: quando tornava a Terrani amava passare il meno tempo possibile in quella casa. Tra l'altro, in quel salone stava appeso un grande ritratto di lui e Zahìra. Si erano appena sposati. Il volto di Mailo era più florido e i capelli più lunghi. Teneva un braccio attorno alla vita di una giovane donna con lunghi capelli neri lasciati ricadere sulla spalla e occhi di un lucente verde.

Mailo ancora ricordava come quegli occhi si erano riempiti di lacrime quando le aveva chiesto di sposarlo, come lei, ridendo e singhiozzando, gli aveva detto sì, in riva al mare...

Un cane abbaiò selvaggiamente in una casa poco lontana, riscuotendolo. Mailo si schiarì la gola, secca, e tornò a letto.

Non seppe quando finalmente si riaddormentò. I pensieri si fusero col sogno, fiori d'arancio cadevano dolcemente come pioggia su un uomo e una donna felici come non mai, persone prive di volto applaudivano e ridevano, labbra morbide si incontravano in una promessa d'amore eterno.

 

 

Note: salve a tutti ^^ Aspettando l'ispirazione per il seguito delle Sferae Chaelis ho deciso di dedicare una piccola storiella a Mailo. Eh sì, è un pochino triste, ma ho voluto mostrare anche il lato più "serio" di Mailo, visto che di solito ca***ggia o fa a botte con Rio. Spero di non avervi fatto deprimere con questa storia. Soddisfatti o rimborsati! Hola!!!^^ 

   
 
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