4 Preparazione

Mi porto le mani alle guancie, in cui scivolano lacrime cristalline, non ci posso credere. Lo guardo praticamente incredula, poi con voce tremante ma decisa rispondo.

-si- gli salto addosso, come una bambina fa con il suo papà quando torna da lavoro, piango come una fontana, mentre lui mi bacia la fronte dolcemente.

Mi infilo l'anello al dito e lo guardo, sto per sposarmi, penso mentro il mio cuore prende a battere all'impazzata, intrecciamo le dita delle nostre mani e ci guardiamo. Non abbiamo bisogno di parlare, i nostri occhi si stanno parlando in un silenzio che solo noi possiamo capire.

-Bene per stanotte dormi qui, non mi va che torni da tua madre. Poi domani chiederemo a Fanny se ti può ospitare, sono sicuro che ne sarà particolarmente felice.-.

La notte passa tranquilla anche se il più delle volte il bimbo mi sveglia scalciando, non fà proprio male, è più che altro fastidioso. Mi porto le mani alla pancia e il bimbo smette di scalciare.

La mattina, dopo a colazione, mi siedo davanti a Katarina, mi guarda con un aria della serie: “che fai non mi dici nulla?!”. Roteo gli occhi e le porgo la mano, lei caccia subito un urletto e comincia a saltellare sulla sedia tutta felice. -Mamma gli ha fatto la proposta- grida. La madre arriva correndo, mi guarda e comincia a baciarmi sulle guance.

-Mamma, ti vuoi dare una calmata perfavore?- le dice Fede sconvolto, io sorrido, sono contenta di tutte queste attenzioni.

-Dobbiamo cominciare a preparare, oggi tu non andrai a scuola- dice indicandomi, io rimango sorpresa -dillo anche a Fanny dobbiamo iniziare a preparare il matrimonio.-

Federico scuote la testa -assolutamente no. Sarà un matrimonio semplice, la cerimonia in comune e poi basta.- spalanco la bocca scioccata insieme alle altre due. Lui scuote la testa con fare sconsolato ed alla fine dice -ok, ok, ma fate tutto voi. Io non voglio saperne nulla-.

Chiamo subito Fanny che si precipita a casa Fricke con Michel. I due ragazzi fanno per andare a scuola, ma la signora Fricke gli blocca esclamando -che fate? Voi dovete andare a cercare lo smoking, uno estivo, voglio che appena il bimbo nasce voi vi sposiate.- poi prima che i ragazzi possano replicare lei gli lancia un mazzo di chiavi -prendi la macchina di tua sorella e non rompere.-

Ci vestiamo tutti, i ragazzi escono per primi e dopo usciamo anche noi. La nostra prima tappa fu un agenzia addetta ai recevimenti. -Signora Fricke, non sappiamo nemmeno la data- dico io sistemandomi il ciuffo dei capelli neri. -Prima di tutto non chiamarmi mai più signora Fricke, mi sentire vecchia, ma chiamami Abdigail.-. Annuisco poi lei riprende a parlare.

-Tu partorisci prima, così ha detto il dottore, il 28 agosto, dunque il matrimonio lo faremo il 17 settembre.-

Non oso replicare, Abdigail è troppo felice. Arriviamo all'agenzia, mi fanno vedere tante sale che alla fine mi sembra quasi che la mia testa stia per scoppiare come una bolla di sapone.

Nessuna, mi colpisce, sono praticamente tutte uguali, fino a quando non giro una pagina del catalogo e la vedo, è all'aperto, a pordo piscina, gli occhi mi s'illuminano. -Questa- sussurro. Fanny la guarda attentamente, -è bellissima- esclama.

-Bene vorremo questa per il 17 settembre- fa Abidigail soddisfatta, ci accordiamo per dirgli presto gli invitati e passiamo al mio vestito ed a quello delle damigelle, che ovviamente sarebbero state Gio e Giu.

Andiamo in un negozio elegantissimo -Abby come faccio? Insomma ho il pancione ora. Non posso prendere il vestito in queste condizioni- farfuglio a disagio.

-Lo prenderemo della tua vecchia taglia, tanto riesci a dimagrire vero?- mi chiede, annuisco ed abbozzo un sorriso.

Scegliamo prima il vestito per lei e Fanny. Abdigail si prende un tailleur con la gonna, tutto nero, molto elegante e bello. Per fanny è più complicato, la commessa le porta un miniabito rosa confetto, appena lo vede fa una smorfia disgustata e io con lei. -Le sembro una che porta il rosa spesso?- chiede indicandoglio il suo abbigliamento rigorosamente nero. La donna torna poco dopo con un abito lungo, nero, con il corpetto lucido e la gonna di taffeta, da mettere con uno scialle lucido. La mia migliore amica approva soddisfatta.

Per le damigelle un abito lungo azzurro e dorato. Poi tocca a me.

Guardo tutti i vestiti, fino a quando non ne trovo uno che mi prende il cuore. È lungo, con un lunghissomo strascico, smanicato, con il corpetto decorato con perline bianca luccicanti.

Lo guardo ed è perfetto, ha pure la mia taglia, lo compriamo insieme a gli altri abiti. Ora mi sembra tutto perfetto, ma non tutto è sempre così perfetto. C'è sempre qualcosa o qualcuno pronto a rovinare la perfezione. Il mio qualcuno ha un nome.

CARLA.

Mi scuso è piccolo come capitolo :)