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Autore: mazza    06/07/2011    3 recensioni
"Chi sei? Perché mi tormenti?""Sono la Luna, Bill, e tu mi appartieni."
[...] Crolli. La abbracci stretta, affondi la testa nell’incavo della sua spalla e singhiozzi, così forte da scuotere il tuo corpo ed il suo corpo. Le racconti il tuo sogno, la voce spezzata a comporre frasi confuse e incomplete.
Bill/Fleur classificatasi quarta al 24h contest!
Dal giudizio: "A questa fanfiction non ho tolto neanche un centesimo di punto in gradimento personale perché mi ha fatto stare incollata allo schermo dall’inizio alla fine"
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Bill/Fleur
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era un mega esperimento, sia per il genere in parte dark, sia per l'utilizzo della coppia -nuova anche per me. In fondo metterò riferimenti allo stile, che non posso mettere ora perché prima si legge la storia e non vi voglio rovinare la sorpresa ^^ Grazie a Roe, che mi ha dato la possibilità di  scrivere questa storia :)

 

 

 

Tu mi appartieni

 

 

 

 

No, per favore, no.

 

Corri.

Sotto di te solo lo scricchiolare di foglie accartocciate.

Corri, corri più veloce.

Bill. Bill.

Ti prego. No.

Lei sussurra. La senti? Ti chiama.

Ascoltala.

 

Ascoltami.

Cosa vuoi da me? Lasciami in pace.

 

Hai paura, Bill. Ma dove corri? Perché scappi? Pensi davvero di poterti nasconderti?

 Stupido.

Lei ti vede, Bill, ti vede dentro.

Sono parte di te, Bill.

Non voglio.

Rassegnati, non hai scelta.

Non voglio.

Le cose non possono più cambiare.

Chi sei? Perché mi tormenti?

Sono la Luna, Bill, e tu mi appartieni.

Mi fai paura. Non voglio più sentirti! Voglio… che tutto torni normale. Voglio… che tu sparisca.

Non puoi mentirmi, Bill. Non hai più volontà senza di me.

Io… Io… Non so più cosa voglio.

Seguimi. Tu vuoi solo una cosa.

Seguilo. Seguilo.

Fiuta.

Li senti?

Li sento

Cercali.

Corri, corri come non hai mai corso prima.

Non sfuggire il tuo istinto, Bill. Abbandonati a me.

Lo vedi? Lo vedi che ti conosce? Ne hai bisogno, ragazzo, ammettilo.

Sangue.

Sangue.

Sangue.

Graffia. Mordi.

Le tue unghie sulla loro carne fragile.

E’ musica. E’ melodia.

Il suono più bello. Non ti fermare. Non ti fermare, ti prego. Ne hai bisogno.

Ne ho bisogno.

Quel caldo vellutato sul palato. Ti riscalda. Ci riscalda.

Chi sei?

Io sono la Fame.

Ti appartengo. Sono tua. Siamo indivisibili ormai.

Indivisibili. Indivisibili. Indivisibili.

Luna, dove stai andando?

Tornerò presto, Bill. Aspettami.

**

Dove sono? Cos’è questo odore?

Non ricordi nulla, Bill?

C’eri tu e c’ero io. C’era la Luna e c’era il rosso.

Musica, melodia. Ti piaceva, sai?

Fleur! Fleur! Victoire!

Victoire! Victoire! Fleur!

Non piangevi così, questa notte, Bill.

Ti piaceva. Ci piaceva.

Ti odio!

Sono tua, Bill…

STA ZITTA!

 

**

 

“Bill! Bill! Cosa suscede, Bill? Bill, svegliati, va tutto bene!”

Vagamente percepisci il cigolio fastidioso della porta che viene spalancata e il tamburellare dei piedi scalzi di tua moglie che corre in cucina.

Di aprire gli occhi non se ne parla, la testa ti gira sufficientemente anche così.

Prima di percepire il lenzuolo strappato ai tuoi piedi, prima ancora di rilassare la schiena tesa e le gambe rannicchiate, la senti. La senti, lì fuori, proprio lei: la Luna. E’ piena e ti guarda, ti ascolta, si fa beffe di te.

Mettere ordine dentro alla tua testa è un disastro.

Hai fatto un sogno, ed era molto più doloroso del solito. Correvi, questo te lo ricordi. C’eri tu, e c’era la Luna. La Fame ti era vicina, ma era Lei, solamente Lei a guidarti. C’era la paura, nel tuo sogno, e c’era un mostro. Eri tu il mostro.

Lotti per non pensarci, fai a pugni con la tua mente, ma lei è più forte. Ed è così che il tuo cuore di nuovo sembra scoppiare, quando la sensazione del sangue che ti invade la gola torna a perseguitarti. E’ così reale. E’ così vicina. E’ così spaventosamente piacevole.

Vorresti prenderla a botte, questa mente che ripercorre il tuo sogno, ma ormai lei vaga da sola, senza freni. Solamente quando due mani delicate ti accarezzano le braccia, per poi scostarti con delicatezza i palmi dal volto ti rendi conto di stare piangendo ancora. Fleur sostituisce le sue mani alle tue, accarezzandoti pazientemente le guance.

Rosso. Pulsante. Caldo. E’ in lei, pulsa.

Musica, melodia. Ti piaceva, sai?

 “Guardami, Bill” sussurra.

Prendi qualche respiro profondo e stringi i denti più forte di quanto vorresti. Non vuoi spaventarla, non devi spaventarla.

“Allontanati, Fleur” sibili, la voce alterata dai denti ancora serrati.

Lei continua, imperterrita, a solleticarti il mento, a stuzzicarti il naso, a sfiorare la tua bocca.

Il tuo cuore esploderà, lo sai, e il mostro allora non avrà più freni.

“Bill, potresti guardormi, s'il te plaît?”

La stanza gira e, per il più logoro pigiama di Merlino!, solo tu sai quanto ti costa aprire gli occhi, ma le obbedisci, perché sai che non c’è nient’altro da fare.

La guardi, piegata su di te, il suo volto accanto al tuo che ti scruta con i suoi occhi limpidi, e subito il tuo corpo si rilassa. Ha i capelli raccolti un poco scompigliati, è immobile e un’unica lacrima attraversa la sua guancia.

Te lo sei sempre detto, sono rare le persone che riescono a piangere con lo sguardo serio, senza alcun movimento e alcun rumore. Nessun singhiozzo, solo le lacrime, che scendono ordinate l’una dopo l’altra, lasciandosi dietro una scia luminosa su quella pelle vellutata. Qualcosa ti colpisce forte da dentro, proprio all’altezza dello stomaco, tanto che non fai quasi più caso al cuore che vorrebbe uscire.

Hai sognato di ucciderla, hai pregustato il suo sangue e solo questo ti fa vomitare. Ti sei controllato a fatica solo pochi istanti fa. Mostro, sei un mostro, nei tuoi sogni e da sveglio.

Fleur continua a penetrarti con quegli occhi così fieri e sicuri. Scoppierai. Non ce la farai.

Crolli. La abbracci stretta, affondi la testa nell’incavo della sua spalla e singhiozzi, così forte da scuotere il tuo corpo ed il suo corpo. Le racconti il tuo sogno, la voce spezzata a comporre frasi confuse e incomplete.

Fleur ascolta in silenzio con lo sguardo serio, altrettanto in silenzio ti porge il bicchiere d’acqua che aveva portato dalla cucina. Fuori la Luna continua a confonderti le idee. Intravedi il suo chiarore filtrato attraverso la tenda tirata a metà.

Sono la Luna, Bill, e tu mi appartieni.

E’ zitta, Fleur, ma è lì. E’ rimasta quando urlavi e piangevi addormentato. E’ rimasta quando desideravi il suo sangue da sveglio. E’ rimasta quando le raccontavi del suo cadavere pallido. E’ rimasta anche ora, tua moglie, decisa a convivere con tutto quello che sei.

Perché ha ragione la Luna, le cose non possono più cambiare e quest’istinto da mostro ti accompagnerà fino alla fine. Ti conosce, Fleur, e sa che ora non hai bisogno di illusioni consolatorie, ma solo della sua vicinanza.

“Ti amo” sussurri.

“Ti amo anche io, Bill”

“Potrebbe essere pericoloso, amore. Potrei farti del male e ne morirei”.

Ti stacchi da lei e finalmente la guardi negli occhi. Lei ti prende una mano e la stringe e forse questa volta, oltre a infondere coraggio a te, ne cerca anche un po’ per se stessa.

“Non dico che sarà tutto fascile, Bill. Ma so che non mi farai del male. Non ho paura di te, perché so che puoi scegliere. Puoi scegliere me, al posto loro, e svegliarti dai tuoi incubi. Finché questo tuo cuore batterà così forte al pensiero di uscidermi non sarai un mostro senza sentimonti”.

Ti sei svegliato, ripeti a te stesso, ti sei svegliato e non le hai fatto del male. Non ne hai fatto a Victoire, che dorme tranquilla nel suo letto, convinta che i Lupi Mannari esistano solo nel libro che la madre le legge la sera e quando fa i capricci e non vuole mangiare.

Ti sveglierai, lo farai, perché tu vuoi svegliarti.

“Comunque, Bill, dì alla tua luna che tu sei solamonte mio, la prossima volta che la vedi”

Sorridete, per la prima volta questa notte. E, ai raggi di quella luna spiona, fate l’amore stringendovi forte, a dimostrarle, una volta per tutte, che non le appartieni.

 

 

Note:

Il cambio di stile dovrebbe apparire notevole. Da spezzato, per rendere -o almeno spero- il dark, ho provato a mutarlo completamente, renderlo discorsivo e adatto ai pensieri di Bill -vedi l'intercalare di Merlino-.

Spero di non avervi inquietati io a volte mi chiedo come mi escano certe cose ._.

Ci ho messo tanto impegno, ma, soprattutto, mi sono divertita e sbloccata -era una vita che non scrivevo!-.

Grazie per la lettura :)

 

Quarta classificata: Tu mi appartieni di mazza94


Grammatica e ortografia: 9.40/10
Stile e lessico: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Originalità: 9.50/10
Gradimento personale: 10/10
Totale 48.90/50
Media: 9.78


Il punteggio in grammatica è sceso per due errori di battitura (hai mancato due volte lo spazio dopo il punto interrogativo) e per aver scritto due volte la parola Luna con la minuscola. Mi sono informata prima di toglierti i punti per quest’errore perché non ero sicura di poterlo fare e sembra proprio che Luna si scriva Luna e non luna. All’inizio sono rimasta perplessa dallo stile dark della prima parte della tua fanfiction e ti volevo togliere ottanta punti in questo campo ma, considerato che non ho vietato questo genere e alla luce del fatto che rileggendola per scovare tutti gli errori di battitura mi sono un po’ affezionata al tuo stile dark, poi non l’ho fatto. Ti ho considerato lo stile dal punto di vista oggettivo – come è giusto che sia – e nella tua stupenda storia l’ho trovato perfetto. Come facevi a sapere che io adoro le fanfiction narrate in seconda persona? ** Ci presenti un Bill molto ben caratterizzato, coerente con sé stesso che mi è piaciuto un sacco, complimenti. A questa fanfiction non ho tolto neanche un centesimo di punto in gradimento personale perché mi ha fatto stare incollata allo schermo dall’inizio alla fine (tranne quando mi sono addormentata sul divano, ma questo non c’entra ù.ù) e mi è piaciuta un casino! Forse non dovrei dirti che adoro la seconda persona, ma visto che già l’ho detto prima, te lo dico: complimenti per la scelta! ** Secondo i miei parametri di originalità, infine, ti ha penalizzato la scelta della coppia ù.ù E’ più facile scrivere di un pairing canon che di qualsiasi altro pairing, però ho amato tantissimo la tua fanfiction (forse te l’avrò detto altre volte in questo giudizio) e questo giustifica il punteggio pieno in gradimento personale.
Grazie per aver partecipato!

   
 
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