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Autore: jessica80    06/07/2011    5 recensioni
Il re si avvicinò di più all'insolente mortale continuando a fissarla. La donna poteva sentire il fiato di lui mescolarsi al suo.
- Sarah rilassati, io non ho fatto proprio niente al tuo… amico. -
Dopo tredici anni Sarah torna nell'Undergroud per riprendere qualcuno che lui ha rapito.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Il signore del labirinto guardava il suo riflesso deformato nella sfera di cristallo.
La trasparenza del vetro non poteva nascondere la tristezza di quegli occhi spaiati.
Lo odio con tutta me stessa, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima”.
Jareth sospirò a quel ricordo, cercando inutilmente di bloccare il dolore fisico che gli attanagliava lo stomaco.
Tu mi ami non è vero?
Eccome se era vero; per lei avrebbe capovolto il mondo intero. Non era stato in grado di mentirle, non poteva, non in quel momento.
Aveva visto Sarah precipitarsi fuori dalla finestra per sfuggire alla sua rabbia.
La ragazza avrebbe preferito morire piuttosto che restare un minuto di più al cospetto del re.
Ma lui non le avrebbe mai fatto del male, mai.
Ciò nonostante lei lo detestava con tutta se stessa. Nessun fae era mai stato in grado di ferirlo in quel modo, nemmeno le battaglie più dure avevano scalfito la sua corazza, ma quella ragazza…
Non poteva rivederla, non voleva. Ormai Sarah sapeva la verità e avrebbe riso di essa, schernendolo e umiliandolo. No, non le avrebbe concesso anche questa vittoria.
Doveva rimandarla indietro il prima possibile, annullare ogni ricordo di lei dall’intera Underground affinché nessuno pronunciasse più il suo nome e sperare che il tempo, pian piano, curasse le sue ferite. Le cicatrici, però, sarebbero rimaste in eterno.
 
*** *** ***
 
As the pain sweeps through
Makes no sense for you
Every thrill has gone
Wasn't too much fun at all
But I'll be there for you-oo-oo
As the world falls down

 
I'll paint you mornings of gold
I'll spin you Valentine evenings
Though we're strangers till now
We're choosing the path between the stars
I'll leave my love between the stars

 
Sarah era seduta sul pavimento della sua stanza.
Ripensava alle parole del re nel suo primo viaggio, il modo in cui l’aveva accolta nel suo regno la seconda volta, la strategia che aveva usato per attirarla in quel luogo.
Non solo, le ritornava alla mente lo sguardo di Jareth dentro la casa di legno durante il loro primo bacio. “Non andare da lui”. L’aveva implorata di restare, di rinunciare al mortale, e forse anche alla mortalità.
Io devo andare” e lei l’aveva rifiutato per la seconda volta.
Sarah non aveva dormito e per tutta la notte era rimasta seduta su quel pavimento freddo pensando al re. A volte quei pensieri la facevano sorridere, altre volte invece una lacrima le solcava il viso.
Tu mi ami non è vero?”. “”.
 
- Sarah, cosa ci fai seduta lì a terra? Ho bussato a lungo ma non rispondevi, mi stavo preoccupando”.-
Tuliah le si avvicinò sorridendo e la aiutò ad alzarsi.
- Non riuscivo a dormire, avevo bisogno di pensare.-
Sarah si passò una mano tra i capelli dirigendosi verso la toeletta. Prese la spazzola e cominciò a pettinarsi guardandosi allo specchio. Si sforzò di sorridere, tra poco l’avrebbe rivisto e magari si sarebbero chiariti.
- Tra poco la colazione è pronta.- Le disse la cameriera mentre riassettava il letto.
- Jareth è già in sala da pranzo?- Chiese Sarah con falsa indifferenza.
Tuliah si fermò a guardare la ragazza, l’espressione colpevole.
- Per tutti gli dèi Sarah, me ne stavo completamente dimenticando!-
Si avvicinò a Sarah frugando nelle tasche del grembiule.
- Ma dove l’avrò messo?-
Si alzò la veste e continuò a frugare nelle tasche dell’ingombrante gonna con veloci gesti nervosi.
- Ah, eccolo. Sua maestà mi ha chiesto di restituirtelo.-
Tuliah le porse uno strano oggetto che Sarah riconobbe subito: il braccialetto di Denny.
La ragazza lo afferrò sorridendo e lo strinse forte tra le mani come per paura di potersene privare di nuovo. “In qualche modo tornerai dal tuo proprietario” pensò mentre lo infilava nella tasca dei jeans.
- Beh, ringrazierò Jareth di persona.-
Disse Sarah con un sorriso felice sul volto.
- Non credo sarà possibile, ma se vuoi gli riferirò della tua gentilezza.-
Rispose Tuliah.
- Come… Come sarebbe a dire che non sarà possibile?-
Chiese la mortale mentre dal suo viso scompariva il sorriso.
- Beh, il re mi ha ordinato di dirti che oggi sarà l’ultimo giorno che trascorrerai a Goblin. Questa notte tornerai a casa. Non sei felice? Torni a casa Sarah!-
Le disse la cameriera prendendole le mani tra le sue, sapendo che quella era l’unica cosa che voleva, o così credeva.
Sarah si rabbuiò all’istante rompendo il contatto con Tuliah e raggelata da quella rivelazione.
- Dov’è Jareth? Devo parlare con lui.-
Si stava innervosendo, doveva sforzarsi di restare calma.
- Mi dispiace Sarah ma non credo che vedrai più il re. So che aveva dato ordine di sellare il cavallo, credo se ne sia già andato da un po’ ma… Non sembri felice, ho detto forse qualcosa di sbagliato?-
La ragazza sembrava sconvolta, incredula. Lei stessa aveva detto di odiarlo eppure ora lo cercava. Tuliah proprio non capiva.
Se n’era andato senza dirle una parola, senza salutarla, non l’avrebbe rivisto mai più.
Sarah sentì improvvisamente degli strani rumori provenire dalla portafinestra. Corse fuori nel terrazzo e lo vide.
Era nel giardino e stava sellando un cavallo bianco con l’aiuto della servitù. Sarah si aggrappò con forza alla ringhiera, doveva parlargli.
- JARETH!-                                                                                                                 
Lui si bloccò a quel richiamo ma non si voltò. Dopo pochi istanti riprese a sistemare la sella come se non fosse successo nulla. Non voleva parlare con lei e non voleva guardarla,  ma allo stesso tempo non voleva lasciarla andare.
Sarah sbatté un piede a terra, possibile che quel dannato fae fosse sempre così maledettamente testardo?
Senza perdere altro tempo si precipitò fuori dalla stanza, corse giù per le scale e uscì nel retro del castello dove si trovava il re. Il cuore le batteva forte.
- Jareth!-
Le guardie l’avevano bloccata a pochi metri da lui, puntandole contro le lance. Sarah li guardava allibita. Perché la trattavano in quel modo? Era solo lei, dannazione!
- Lasciatemi passare! Jareth! Ho bisogno di parlarti, ti prego!-
Il re si voltò verso di lei, quanta tristezza nei suoi occhi azzurri. Con un gesto della mano fece segno alle guardie di lasciarla andare, poi si voltò di nuovo verso il cavallo.
Sarah gli si avvicinò senza toccarlo e appoggiò una mano sulla sella.
- Jareth io… Io voglio parlare con te.-
Il re sorrise voltandosi verso di lei.
- Ma davvero?- Poi si voltò di nuovo, incapace di sostenere lo sguardo della ragazza. Aggirò l’animale e continuò a sistemare la sella dall’altra parte senza guardarla.
Sarah si stava innervosendo e per un momento si chiese se stesse facendo la cosa giusta. Gli andò nuovamente vicino.
- Sì davvero, e ti giuro maestà che in questo momento sono disposta a tutto pur di raggiungere il mio obiettivo.-
Jareth si voltò verso di lei. La ragazza aveva lo sguardo deciso, era davvero una donna combattiva.
- Disposta a tutto, Sarah? Fossi in te starei più attento alle parole. Comunque non temere, non ti farò del male. Tu mi odi Sarah, ti ho rovinato la vita e non solo la tua, l’hai detto tu stessa. Preferiresti morire piuttosto che starmi vicino. Non è forse così mia preziosa?-
La ragazza deglutì a fatica ricordando le parole della sera prima. Appoggiò una mano su quella del re.
- No, non è così. Io non ti odio Jareth. Certo, non sei la persona più simpatica che io abbia conosciuto in vita mia ma non ti odio. Forse… Forse se provo a capire chi sei potremmo diventare amici.-
Amici? Jareth provava disgusto per quella parola. Tolse bruscamente la mano da quella di Sarah.
- Non voglio la tua compassione ragazzina, e dopo che avremo parlato te ne andrai comunque.-
Disse il re asciutto.
- Sì, me ne andrò, tornerò nel mio mondo ma almeno… Ma almeno avremo chiarito le nostre posizioni e non ci sarà rancore tra noi.-
Jareth si avvicinò a lei così tanto che poteva sentire il fiato della ragazza mescolarsi al suo. La fissava intensamente.
- Tu non proverai nessun rancore Sarah, tu dimenticherai me, i tuoi amici e l'Undergorund.-
La donna ricambiò il suo sguardo con una dolcezza che il re non aveva mai visto prima.
- E’ proprio questo il punto Jareth. Io non voglio, non posso dimenticare.-
Il signore del labirinto distolse lo sguardo, non più in grado di competere con la forza di quegli occhi verdi.
In quel momento si accorse che la servitù si era avvicinata a loro e ascoltava attentamente la loro conversazione spostando il capo da una parte all’altra.
- Beh? Cosa avete da guardare? Su andatevene, sparite!-
Sarah non riuscì a trattenere un sorriso divertito. Il re la guardò. Era bellissima.
- Avanti sali!- Le ordinò.
- Cosa? Devo salire su questo coso?-
- Mia cara, non è un “coso”, è un cavallo! E poi hai chiesto tu di parlare con me.- Si guardò in giro osservando le facce incuriosite della servitù. – E credo che questo non sia il luogo migliore per una conversazione privata.-
Sarah constatò che forse aveva ragione.
- Jareth, credo ci sia un problema.-
Il re piegò la testa di lato.
- Io non ho mai cavalcato!- Esclamò Sarah.
Il signore del labirinto rise a quella rivelazione e Sarah lo trovò bello come non mai.
- Non eri mai stata nemmeno nell’Underground, c’è sempre una prima volta per tutto, ma se non te la senti...-
La vide mordersi le labbra, indecisa. Poi si fece coraggio e mise un piede sulla staffa.
- Aspetta, ti aiuto.- Il re la aiutò a salire sorreggendola per la vita.
Pochi istanti dopo si ritrovò in groppa al cavallo con il fae seduto dietro di lei che le circondava la vita con le braccia per prendere le redini dell’animale. Il petto muscoloso del re appoggiato alla sua schiena. Sarah si voltò a guardarlo.
- Non mi farai cadere, vero maestà?- Chiese seria.
Jareth ricambiò il suo sguardo con una strana malizia dipinta negli occhi.
- No, non ti farò cadere mia preziosa.- Le si avvicinò, le labbra che le sfioravano  l’orecchio. – Anche se mi hai dato delle buone ragioni per farlo.-
La ragazza sentì un brivido attraversarle la schiena ma cercò di ignorarlo stringendo forte le redini dell’animale.
- Ok, mi fido di te. Sono pronta!-
Il re sorrise.
- Bene mia cara, andiamo!-

*** *** ***

Mie dolci fanciulle, a dire il vero volevo aspettare prima di pubblicare questo chappy ma alla fine mi sono decisa.
Come potete vedere il rapporto tra Sarah e Jareth è inevitabilmente cambiato ma non vi dirò altro fino al prossimo capitolo.
Alla prossima.
J.
  
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