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Autore: Hermes Shoes    06/07/2011    4 recensioni
ATTENZIONE!!!! STORIA SOSPESA (al momento, almeno)!!!! D:
Questa volta Jack Sparrow è alla ricerca di un tesoro irlandese, seguendo una leggenda. C'è una mappa che indica dove si trova il tesoro, ma per rubarla Jack necessita di qualcuno in grado di prendere la cartina senza essere visto e chi potrebbe farlo meglio di ladri professionisti?
Il tesoro è sepolto in acqua e per respirare in mare serve un tricorno magico, segnalato anch'esso sulla mappa.
Ma Jack non è l'unico a cercare il tesoro:c'è Barbossa, uno strano ragazzo e ci sono anche numerosi nemici tra cui i Waldorf e Finnigan, il cacciatore di pirati. Immergetevi in questa nuova avventura tra irlandesi, leggende viventi, ladri, spade, navi, tesori e tricorni... Siete pronti a solcare i magici mari d'Irlanda?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo quarto – Non tutti i mali vengono per nuocere

La notte era ormai scesa su tutta Dublino, dove Jack e la sua ciurma erano approdati. Gli uomini capitanati da Sparrow si diressero verso una taverna allegra in periferia, vicino al mare, Jack aveva una voglia matta di rum, come tutti i pirati al suo seguito, del resto.

 

Tre figure si mossero velocemente, complice l’oscurità, per i vicoli stretti di Dublino.

Furono seguite da altre due ombre che si tenevano per mano, una delle due era estremamente bassa. Le tre sagome in testa si fermarono ad aspettare i loro compagni rimasti indietro.

-Andate, voi. Salite su quell’albero- ordinò una voce maschile agli altri due indicando un albero che copriva la luna, non permettendo così di far filtrare anche un solo debole raggio di luna -Ma Thomas…- cercò di ribattere una ragazza, -No Irene. Fa’ come ti ho detto-  la fermò la figura chiamata Thomas.

Il silenzio fu rotto all’improvviso da un forte e veloce rumore di passi e da voci concitate che venivano da poco lontano. –Muovetevi-  sibilò Thomas, e Irene fu presa per mano dalla prima figura che salì sull’albero aiutando poi la ragazza.

La giovane fu costretta a seguire, con uno sguardo di rimprovero Thomas che prendeva in braccio l’ombra più piccola e che diceva all’altra sagoma: -Corri! In quella taverna!-.

Le voci si fecero sempre più vicine e comparve una lanterna e una decina di uomini infuriati.

-Quando li acciufferemo li uccideremo, li daremo in pasto agli squali, o peggio! Alle sirene!-  gridò un uomo ridendo al pensiero della scena, -Ride bene chi ride ultimo. Ancora non li abbiamo in pugno, ma quando li prenderemo … Ah! Si pentiranno di aver rubato in casa Waldorf*!-  disse un altro. L’uomo che teneva il lume con una mano e una rozza spada nell’altra, indicò un’osteria, -Proviamo là dentro! Quei ladruncoli saranno nostri!-  esplicitò il suo pensiero. Così fu che tutti si diressero verso la taverna.

Irene fece per urlare e avvisare gli altri, ma una mano le tappò la bocca: -Lasciali andare, andrà tutto bene- sussurrò una voce maschile al suo orecchio e Irene non poté essergli più grata  a quelle parole.

 

Thomas (un ragazzo piuttosto alto dai capelli scuri e gli occhi azzurri) con in braccio un bambino dalla carnagione scura, che teneva a sua volta in mano un orsacchiotto, fu seguito da una ragazza dai capelli fulvi che non poteva avere più di diciotto anni. Tutti e tre (o forse dovrei dire tutti e due) , senza farsi vedere dall’oste, raggiunsero un tavolo nella penombra del locale occupato da dei chiassosi uomini e vi ci si nascosero dietro.

Un uomo dai capelli lunghi con in testa un tricorno, visibilmente ubriaco, si girò verso di loro, fece per dire qualcosa, ma fu interrotto dalla violenta irruzione di un branco di uomini dai tratti molto rudi e tutti armati, se non con una spada, con coltelli, picconi o quant’altro.

-Avete visto dei ladri?-  gridò uno, e senza dare spiegazioni diede ordine al suo seguito di perquisire ogni angolo dell’osteria. L’oste sembrava del tutto disinteressato: evidentemente queste scene si ripetevano non raramente**.

Un individuo si stava avvicinando sempre di più al tavolo dove i ragazzi erano nascosti.

L’uomo con il tricorno guardò quello che si avvicinava, poi i giovani. Fece due più due e sussurrò rivolto a coloro che erano dietro di lui: -Muovetevi! Sotto il tavolo!- e spostò la sedia di lato.

-Aspetta Thomas-  disse la rossa posandogli una mano su un braccio, -Chi ci dice che possiamo fidarci di lui?-

-Io ve lo dico! Certo che potete fidarvi-  rispose l’uomo al posto di Thomas, -Ma ci consegnerà alle guardie, o peggio … a loro!- ribatté lei

-No, affatto-

-E da cosa ce lo può provare?-

-Oh, Tommy! Te la sei scelta bene la ragazza!-  disse rivolto al ragazzo, -Noi non …- cercò di parlare il giovane. L’uomo sbuffò e a quanto pare gli venne l’illuminazione dato che si batté una mano sulla testa e, continuando a guardare fisso quello che cercava vendetta che ormai era solo ad un tavolo da loro, si tirò su la manica della camicia mostrando il marchio di pirata. La giovane gli prese il braccio con una mano e lo rigirò più e più volte ammirandolo. Poi scorse un tatuaggio poco sopra il marchio e alzò di più la camicia così da poter osservare un altro disegno che riconosceva l’uomo come il capitano della Perla Nera. -Jack Sparrow- sussurrò lei sorpresa.

-Volete favorire?-  domandò il pirata rivolto all’omone (che a dirla tutta sembrava un gigante-orco, come quello delle leggende) che stava per fare il giro del tavolo. La rossa era ancora fuori, allo scoperto. –No, grazie-.

-Avanti, signore, un po’ di rum non fa male a nessuno!- insisté il presunto Jack Sparrow.

L’uomo si fermò, questo permise alla giovane di mettersi al sicuro sotto il tavolo.      –Ho detto di no, grazie- ripeté quello, -Va bene, va bene. Ho capito- rispose Jack.

L’uomo passò oltre e presto, insieme agli altri, se ne andò imprecando in gaelico.

Il pirata e tutti gli uomini seduti al tavolo misero la testa sotto di esso contemporaneamente.  –Volete spiegarci cosa …- disse il capitano Jack Sparrow rivolto ai ragazzi. (adesso sembrava del tutto sobrio)

-Che dite di farli venire fuori di lì, capitano?- domandò mastro Gibbs.

-Sicuri che se ne sono andati?- domandò la ragazza. -Ma chi è questa?- domandò un pirata indicandola con il pollice, la rossa sbuffò –Usciamo da qui. Abbiamo una … mpfh, lo sai, Thomas- disse invece lei.

-Ho fame- parlò per la prima volta il bambino, -e qui puzza- aggiunse guardando imbronciato Jack, che lo fulminò con lo sguardo. Gibbs spostò la sedia e li lasciò passare, -Mi ha detto che puzzo!- esclamò Sparrow, -Beh, non puoi dire che non sia così- rispose Joshamee guadagnandosi così una gomitata dal suo capitano.

-Grazie signori, un giorno ci sdebiteremo- disse Thomas facendo un inchino (sempre tenendo per mano il bimbo) e fece per andarsene, ma una voce lo bloccò: -Potete sdebitarvi adesso spiegandoci cos’è successo e chi siete, per aver scatenato tutto ciò- disse Gibbs. Uno strano pensiero passò per la sua mente: quegli uomini non appartenevano forse alla famiglia dei Waldorf?

-Ma Gibbs! Se ne stavano andando tanto bene!- protestò Jack, -Sono dei ladri- ribatté sottovoce l’altro –Potrebbero tornarci utili-

-Ma prego! Accomodatevi in quel tavolo laggiù!- esclamò Sparrow facendo un sorriso a trentadue denti alzandosi in piedi (-Torniamo subito. Forse abbiamo trovato qualcuno che potrebbe aiutarci- disse Joshamee rivolto al resto della ciurma, quelli nemmeno lo ascoltarono continuando a bere rum e a mangiare tutto ciò che capitava loro sotto gli occhi), -Vi offriremo quello che volete- disse mastro Gibbs spingendo con una mano Thomas verso un tavolo vuoto vicino ad una finestra. –Un po’ va bene, ma non esageriamo, eh Gibbs!- disse Jack corrucciando la fronte e sedendosi per primo. –Non dategli ascolto, è solo uno spilorcio!-

Gibbs ormai aveva messo a sedere Thomas e il bimbo e aveva preso una sedia per la ragazza, che era rimasta sempre sulle difensive, ma aveva fame almeno quanto il piccolo bambino.

Thomas guardò la sua accompagnatrice (che non era la sua ragazza), -Grazie, ma …- tentò di dire il ragazzo, -No, insistiamo- ribatté Joshamee, -Anche a costo di pagarvi la cena- aggiunse (sarcastico) l’altro pirata facendo una smorfia.

-Sbaglio o voi siete Jack Sparrow, signore?- domandò la rossa sottovoce, così tanto che Gibbs faticò ad udirla, -Sbagliate. Avete omesso un capitano …- Jack si bloccò di colpo, accorgendosi di non sapere il suo nome, -Mitchell. Vivian Mitchell- si presentò lei, -Io sono Thomas Caferri e lui è Michael Cirmond (N.d.A. si legge Sirmond). Dì ciao Michael- si inserì Thomas, -Ho fame- disse il bambino.

In quel momento entrarono due giovani: una ragazza bionda, molto bella e un giovane dai capelli e gli occhi scuri. Il ragazzo stava per dirigersi dalla parte opposta di dov’era Sparrow, ma la bionda lo prese per un braccio e si diresse verso il tavolo.

-Irene! Robin!- esclamò Vivian, -Allora state bene!- disse Robin mentre Irene squadrava curiosa il pirata, -Jack Sparrow- disse –Quale onore …- ed abbozzò un inchino, poi prese una sedia e si sedette vicino a Gibbs.

-Sapete … una volta e anche adesso, fino a prova contraria, ero umh, sono un capitano- borbottò il pirata chiamato in causa, ma nessuno lo stava ad ascoltare.

Robin guardò Jack di traverso –Ne siamo sicuri?- domandò a Thomas, lui annuì –Ah beh, allora …- e anche Robin prese una sedia e si sedette al tavolo.

-E voi chi sareste?- domandò Sparrow con una smorfia –Piacere, Irene Finnigan e Robin Jaramhen- disse la giovane dai capelli biondi, Jack Sparrow sputò quello che stava bevendo. –Finnigan? Parente di quel Finnigan***?- domandò Gibbs allontanando già la sedia dal tavolo con le mani, pronto a darsela a gambe. –Si, la figlia illegittima di quel Finnigan.- rispose la ragazza con una smorfia, -Non l’ho mai conosciuto e non ci tengo affatto- aggiunse sottovoce, Vivian e Robin ridacchiarono, Gibbs e Sparrow tirarono un sospiro di sollievo. Thomas prese la parola: -Allora … cosa volete sapere?-

-Ho fame- insistette Michael guardando con aria truce Jack, -Abbiamo capito- disse lui. –Comunque- disse Gibbs guardando male il suo compagno d’avventure, -Siete dei ladri, giusto?-

-Che intelligenza! Quanto c’è voluto per capirlo?- domandò sarcastica Vivian.

-Vivian!- la riprese Thomas, -Dunque … ecco, non so se possiamo proprio definirci dei ladri … in realtà noi prendiamo in prestito un paio di cose, giusto quello che ci serve per sopravvivere e …-

-Si. Siamo dei ladri- intervenne Robin, -Ho fame- ripeté Michael per la terza volta e strinse a sé l’orsacchiotto di pezza, ma lo strinse troppo forte dato che la testa saltò rivelando l’imbottitura che non era una semplice imbottitura: c’erano gioielli e pietre preziose al suo interno che in parte si sparsero sul legno del tavolo.

A Jack si illuminarono gli occhi, Gibbs li guardò sbalordito: -M-Ma quelli sono i cimeli dei Waldorf!- disse sottovoce Joshamee, -Sssssh!- lo ammonì Irene mentre riattaccava la testa all’orsacchiotto in fretta e furia. –Non vedo cosa ci sia di così straordinario- disse Jack allargando le mani, -Scherzi?!?!- gridò Joshamee, -Ehi! Abbassate la voce mastro Gibbs- gli consigliò il pirata.

-Scusate …- disse un po’ in imbarazzo l’uomo –Scherzi?!?! Quelli sono i gioielli più famosi di Dublino**! I Waldorf li sorvegliano giorno e notte senza sosta e loro … loro ….- Gibbs non riuscì a trovare le parole, -Li abbiamo presi in prestito- finì per lui Thomas, -Dì pure rubati, Caferri- disse di nuovo Robin.

-Ooooh! Come volete!- si innervosì Thomas, Vivian e Irene risero.

-Vi dispiacerebbe darci una mano in una piccola operazione?- domandò Sparrow guardando ognuno dei ragazzi.

I cinque si scambiarono un’occhiata e tutti dissero: -Di che si tratta?-, tranne Michael che gridò: -HO FAME! AVETE CAPITO SI O NO?-

 

 

ANGOLO SCARPETTE:

Solo un po’ di precisazioni …

*La famiglia Waldorf non esiste. In effetti è tutta una nostra invenzione, come il loro tesoro.

**Dovete sapere che nel 1700 il Parlamento inglese approvò l'Act of Resempton in base al quale tutte le terre confiscate o concesse dopo il 1689 dovevano tornare allo Stato, che le rivendette a pubblico incanto, per cui tutte le terre divennero di proprietà privata e l'organizzazione dei clan  fu completamente eliminata.  Dunque (supponiamo) molte famiglie rimasero senza casa e si diedero al brigantaggio (è un’ipotesi per la reazione dell’oste. Non sappiamo se sia vero o che. Si, va bene, la data non coincide con quella della storia, ma 50 anni dopo pensiamo che per vari disordini non tutti vivessero “felici e contenti e con un tetto sulla testa”, poi di lì a poco nel 1745 fu mandato in Irlanda come vicerè Lord Chesterfield, che svolse una politica tollerante e nel 1759 vi fu un primo tentativo, non riuscito, di unione tra Irlanda e Inghilterra.)

*** Anche questo è un altro personaggio inventato … è un cacciatore di pirati. E’ riuscito a catturarne e a consegnarne alla “giustizia” un sacco … infatti in Irlanda è difficile vedere una nave pirata … (anche questo è inventato xD)

Questa volta c’è solo Sx (Dx sta preparando la battaglia dei gavettoni … ahah): che ne pensate dei nuovi personaggi? Personalmente a me piacciono davvero! (in particolare per quanto riguarda Vivian) Vorrei mettere i prestavolto, ma sapete com’è … io sono piuttosto negata con la tecnologia di questo tipo.

Giusto per farvi un’idea ve li metto scritti, magari il prossimo capitolo … =D

Il ladro pirata del primo capitolo: Skandar Keynes

Alexander O’Donnell: Alex Pettyfer (il mio amore! <3)

Klaus Craig: Liam Aiken

Thomas Caferri: Tom Welling

Vivian Mitchell: Cintia Dicker

Michael Cirmond: Jaden Smith (in “alla ricerca della felicità”)

Irene Finnigan: Evan Rachel Wood

Per quanto riguarda Robin Jaramhen… non ne abbiamo la più pallida idea di chi possa essere. Ce lo consigliereste voi? Grazie mille a Malika che continua a seguirci (un abbracci otto orsacchiottoso!)

  
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