Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |       
Autore: jennybrava    06/07/2011    5 recensioni
Si sà, i guai non arrivano mai da soli e, oltre a dover gestire un gruppo di sedici disadattati shinobi di Konoha in visita a Suna; uno più bizzarro dell'altro, fra gelosie, baci, romantiche storie d'amore e triangoli amorosi; Matsuri si ritroverà a gestire un'amica sull'orlo di una crisi di nervi perchè innamorata delusa, un'amico donnaiolo che si ostenta a trattarla come una poppante e una cotta per un ragazzo che altri non è che il suo sensei e il Kazekage in persona.
E chissà che, per una volta, non sia lei la protagonista di una favola romantica.
La tua storia d'amore.
"Ci sono domande?"
"Posso riavere indietro il mio kunai?"
"Sta zitto nanerottolo"

{ShikaIno} {GaaMatsu}
Accenni SasuSaku, NaruHina, NejiTen?, SuiKa?
Ultimo capitolo postato!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Matsuri, Sabaku no Gaara , Shikamaru Nara, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Flames Of Youth'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap.1
Si sà, i guai non arrivano mai da soli e, oltre a dover gestire un gruppo di sedici disadattati shinobi di Konoha in visita a Suna, uno più bizzarro dell'altro, fra gelosie, baci, romantiche storie d'amore e triangoli amorosi; Matsuri si ritroverà a gestire un'amica sull'orlo di una crisi di nervi perchè innamorata delusa, un'amico donnaiolo che si ostenta a trattarla come una poppante e una cotta per un ragazzo che altri non è che il suo sensei e il Kazekage in persona.
E chissà che, per una volta, non sia lei la protagonista di una favola romantica.
La tua storia d'amore.
<< Ci sono domande? >>
<< Posso riavere indietro il mio kunai? >>
<< Sta zitto nanerottolo. >>

*Cough Cough*
Eccomi approdata al fandom Naruto, yeah! Tutte le informazioni sulla struttura della storia in fondo al capitolo, per il resto vi lascio all' OPENING che ho creato apposta per la storia (Sì, ho molto tempo da perdere.), e ovviamente al capitolo stesso!
Buona lettura!


Kimi Ai No Monogatari
~
 
Il Fiore Di Suna
Di Arrivi, Vita Quotidiana e Problemi.








Se c'èra una cosa che Matsuri detestava più degli insetti, erano i suoi capelli la mattina presto.
Erano qualcosa di assolutamente indecente, pensò, ribelli e indomabili. Di una colorazione patetica e anonima. Niente a che vedere con la lunga e luminosa chioma corvina di Sari, che a Suna era considerata fra le matricole più interessanti dalla fauna maschile.
Con un sospiro si rassegnò al suo destino, raccogliendoli in una coda di cavallo fermata da una moltitudine di forcine. Non essendo esattamente di turno, infilo una maglia e una gonna a caso, passandosi una mano sul volto nel tentativo di arginare l'ennesimo sbadiglio.
Attraversò i corridoi del suo piccolo appartamento silenzioso in punta di piedi, stando ben attenta a non fare un solo rumore. Scoccò un occhiata stizzita alla figura di Sari che russava della grossa sul suo futon.

Fuori il cielo si era tinto di rosso, e l'alba cominciava piano piano a fare capolino dall'orizzonte mentre Suna era ancora in balia del sonno.
Non c'èra anima viva, constatò, dirigendosi a passo spedito verso il Palazzo del Kazekage, ancora insonnolita e intontita dalle ore di sonno perse. Represse l'ennesimo sbadiglio, osservando con sguardo distratto il parco giochi lì vicino.
Vista l'ora, si concesse di prendere la strada più lunga, tanto per far passare il tempo e cercare di svegliarsi un po'. Non era roba da tutti i giorni essere convocata dal Kazekage stesso, all'alba.
Tanto più, se il Kazekage stesso era il suo sensei.




***


Matsuri aveva sempre trovato straordinario il fatto che alle sei di mattina il palazzo del Kazekage potesse ribollire di così tanta vitalità.
Non erano nè in tempo di guerra, nè tantomeno urgevano missioni pericolose, tutt'al più la situazione era di una calma stagnante e per Matsuri era già la terza settimana consecutiva che trascorreva a Suna rigirandosi i pollici in attesa di qualcosa da fare. Lei che era anche Chuunin, trascorreva quei giorni girovagando per la città e andando a far visita a Temari, che assieme a Kankuro-kun, non era altri che il consigliere personale del Kazekage e miglior kunoichi che Suna potesse vantare. C'èrano giorni in cui dava una mano in ufficio, sgombrando qualche archivio e mettendo in ordine, e ce ne erano altri in cui l'appioppavano come babysitter agli alunni dell'Accademia. La sua vita trascorreva monotona ma non riusciva a lamentarsene, poichè inframezzo a tutte queste seccature, vi erano gli allenamenti che continuava a sostenere con il Kazekage in persona.
Matsuri era la sua unica allieva, lo era e lo sarebbe stata. Da quanto era stato eletto tale, il Kazekage non ne aveva accettati altri.
Questa era probabilmente la sua unica consolazione e lo sarebbe stata ancora per poco, perchè se fosse andato tutto bene, probabilmente in un massimo di due anni sarebbe stata eletta Jonin. E addio allenamenti con il Kazekage-sama.
Bye bye Gaara-sensei.
Matsuri sperò fino all'ultimo che una volta varcata la soglia del Palazzo avrebbe trovato i due soliti stagisti ad attenderla, ma successe tutto il contrario.
Quel giorno il destino sembrava esserle avverso, perchè oltre a dei capelli impossibili, un imminente incontro con il Kazekage, e una spaventosa quantità di persone che la salutavano proprio quando lei era in condizioni impresentabili, doveva ritrovarsi faccia a faccia con una mandria di shinobi che andavano avanti e indietro esibendosi in una lunga serie di volgarità che avrebbero fatto impallidire chiunque.
Non bastava nemmeno questo, no.
Salì le scale per i successivi tre piani, e giunta al quarto tirò un sospiro di sollievo scoprendolo deserto. La luce fioca del sole appena sorto illuminava il corridoio che lei attreversava a passi misurati, con calma, perchè tanto non c'èra non nessuno.
Svoltò l'angolo e con orrore scoprì che il successivo corridoio straripava di persone. Erano in fila, davanti alla porta dell'ufficio del Kazekage.
<< Il Kazekage deve provvedere a firmare questo documento! >>
<< Aspetti.. prima deve approvare questo modulo per il trasporto degli anziani durante la cerimonia! >>
<< La scaletta della cerimonia è stata ultimata, il Kazekage deve revisionarla! >>
<< Un momento solo.. fatemi entrare solo un momento, il Kazekage deve assolutamente visionare questo foglio! >>
Ah, giusto.
La cerimonia.
Il giovedì della prossima settimana Suna avrebbe festeggiato il secondo anniversario della ricostruzione della città, andata distrutta quasi tre anni prima, quando la minaccia dell'Akatsuki imcombeva ancora su tutte le loro teste, durante un'attacco a tradimento.
In quel momento Matsuri sospettò che il motivo per cui era stata convocata così, senza preavviso, fosse legato indiscutibilmente alla cerimonia. Che cosa avevano in mente?
Nel frattempo, nel desiderio di vedersi dissipare in fretta quel fiume di gente che entrava ed usciva dalla porta dell'ufficio del Kazekage, Matsuri si accomodò su una delle sedie della saletta d'aspetto, attendendo pazientemente il suo turno. Una volta passata mezz'oretta, Matsuri cominciò a sospettare che a tutti gli effetti non esistesse alcun turno, e che la gente si stesse ammassando in quell'uffico così a caso. Troppo insonnolita per premurarsi di andare a verificare se così fosse effettivamente, si appisolò sulla sedia.
Si risvegliò dalla suo momentaneo stato di incoscienza all'udire una voce familiare che la scuoteva delicatamente. << Matsuri-chan, Matsuri-chan, Matsuri-chaaan! >>
Sobbalzò, drizzandosi in piedi e arrossendo furiosamente allo scorgere lo sguardo tenebra di Sabaku no Kankuro che la osservava incuriosito.
 << Matsuri-chan, ti stavamo cercando.. dov'èri? >>
Solo in quel momento Matsuri parve ricordare cosa fosse effettivamente venuta a fare al palazzo del Kazekage, e si passò una mano fra i capelli, con un sorrisetto di scuse. << Scusami, scusami.. è che c'èra così tanta gente e mi sono seduta qui e non.. >>
Kankuro la liquidò con un gesto della mano, sorridendole << Aaah.. sì, tutti quegli shinobi. Una vera seccatura. >> borbottò, facendole strada fuori dalla saletta e lungo il corridoio verso l'ufficio del Kazekage. << Ma non ti preoccupare. Gaara adesso vuole vederti, dice che è importante! >>
Battè un colpo sulla porta e senza aspettare alcuna risposta la spalancò, entrando con un sorrisone della stanza. << Otouto, l'ho trovata! >> entrò baldanzoso. Matsuri fece capolino da dietro la sua schiena, accennando un sorrisino.
<< Matsuri-chan, buongiorno! >> esordì una giovane donna, rivolgendole un sorriso discreto.
Temari stava sistemando delle carte in alcuni armadietti mentre il Kazekage era voltato verso la vetrata che si affacciava direttamente sulla strada. Matsuri si avvicinò timidamente alla scrivania, tormentandosi le mani.
<< Stava dormendo in sala d'attesa! >>
Temari si premurò di scoccare al fratello un'occhiataccia, mentre Matsuri arrossì non poco.<< Kankuro-kun! >> sbottò, improvvisamente a disagio.
Ma il Kazekage non parve dare peso a nessuna di quelle affermazioni e si voltò ad osservarla. Lo stomaco di Matsuri fece la solita violenta capriola.
<< Gaara-sensei, buongiorno. >> proferì, sfiatata dal suo sguardo. << Voleva vedermi? >>
Gaara si accomodò allo scrittoio, annuendo debolmente e puntando di nuovo lo sguardo su di lei. << Sì. >> rispose. Temari nel frattempo aveva smesso di riordinare le carte e si era accomodata sul divanetto lì accanto, vicino a suo fratello. << Scusami se ti ho fatto venire qui così presto, ma.. >> disse.
<< Ci sarebbe una cosa di cui vorrei discutere con te.. >>
Prima che il Kazekage potesse continuare qualcuno bussò di nuovo alla porte, e Matsuri potè giurare di aver visto lo sguardo di Gaara-sensei corrucciarsi lievemente. << Avanti. >> proferì, con tono un poco seccato.
Dalla porta fece capolino una giovane ragazza, più grande di Matsuri. Molto più grande, in tutti i sensi.
Kankuro scoccò un'occhiata di apprezzamento alle gambe della nuova segretaria del Kazekage, mentre Temari si premurava di roteare gli occhi al cielo, seccata. Matsuri la osservò, intimidita. Era alta, bionda, ovviamente, e vestita in modo così provocante che qualunque shinobi con un minimo di cervello avrebbe fatto la fila per lei. Gaara sembrava l'unico impassibile, mentre la fantomatica ragazza si faceva avanti, consegnandogli dei fogli.
<< I preparativi sono stati ultimati, Kazekage-sama. >> esordì la ragazza, tutta un miele, sbattendo le lunghe ciglia con aria civettuola. Matsuri trovò soprendente come alle sette di mattina passate quella ragazza potesse trovare la voglia e il tempo di acconciarsi in quel modo.
<< Molto bene. >> rispose semplicemente Gaara, depositando finalmente le scartoffie sulla scrivania.
<< Se posso permettermi di chiederlo.. >> aggiunse la ragazza, piegando le labbra in un sorriso scintillante. Matsuri drizzò le orecchie e assottigliò gli occhi.
<< ..volevo sapere chi si occuperà dell'accoglienza degli ospiti, Kazekage-sama. In tal caso io sarei disponibilissima a prendermene la responsabilità. >> pigolò.
Oh, quale gioia.
Sia Gaara che Matsuri parvero sorpresi, l'uno colto impreparato dall'affermazione, l'altra semplicemente basita da quello che aveva appena detto quella ragazza. Ospiti?
Solo Temari e Kankuro non parvero dare peso alla cosa.
<< Mh. Sì giusto. >> disse Gaara, massaggiandosi la fronte. << Non si preoccupi Mizuki-san, è tutto sistemato. >> soggiunse.
Mizuki?
Bleah, che schifo di nome. Hai capito, l'amichetta del Kazekage..?
Taci, mi dai fastidio! *
<< Ci penserà Matsuri all'accoglienza degli ospiti. >>
Matsuri sobbalzò, al sentir pronunciare il suo nome, e arrossì furiosamente, voltandosi di scatto verso Gaara, esterrefatta.
L'espressione di Mizuki parve molto delusa e, giustamente, interpretò la frase del Kazekage come un gentile congedo. << In tal caso, buon lavoro Kazekage-sama. >> cinguettò, prima di voltare loro le spalle. Scoccò un occhiata di fuoco a Matsuri, che si agitò nella sua posizione, e se ne andò. Sculettando vigorosamente.
<< Gaara-sensei..? >> balbettò Matsuri.
<< Uh, sì. >> disse lui, traendo un sospiro. << Non ho potuto parlartene prima perchè ho avuto molti impegni, ma la prossima settimana arriveranno degli ospiti dal Paese del Fuoco, per l'anniversario sai. >>
<< Ospiti? >> ripete lei, cercando di collegare gli indizi.
<< Oh sì, Matsuri-chan. >> esordì Kankuro, con un sorrisetto. << Shinobi. Della Foglia. >>
<< Naruto Uzumaki, Sakura Haruno.. Sas'ke Uchiha.. >> Kankuro si progredì nello snocciolare il lungo elenco degli invitati con tanto di conta sulle dita.
<< Shikamaru Nara. >> sbottò, sempre con quel fastidioso sorrisetto sulle labbra. Temari gli scoccò un'occhiataccia. << Ne, Temari? Verrà anche Nara se non sbaglio, vero? >>
Matsuri faticò a trattanere una risata osservando Temari colpire la nuca di Kankuro con un ventaglio. Ma quando Gaara tornò a parlare tornò seria immediatamente. << Soggiorneranno qui dieci giorni, giusto per la celebrazione dell'anniversario. >> disse. << Temari ti aiuterà, in ogni caso.>>
<< Piuttosto, spero che per te non sia un problema Matsuri. >> la sua voce era gentile. Arrossì, constatando che lui stava cercando il suo sguardo.
Matsuri ricercò nel suo cervello una qualunque forma di problema o ostacolo che potesse impedirle di sostare accanto a Gaara più tempo di quello che già trascorreva con lui. Non c'èra assolutamente niente.
Problema? Figuriamoci.
Matsuri sorrise, scuotendo il capo. << Nessun problema. >>
Ed era sincera.
Anche Gaara accennò un principio di sorriso. << Ottimo. Allora darò disposizioni per il tuo compito. >>
Questa volta fu Matsuri ad interpretare la frase come un congedo. << Allora buon lavoro, Gaara-sensei. >> e chinò rispettosamente il busto in una sottospecie di inchino.
Gaara accigliò lo sguardo, osservandola. << Non dovresti utilizzare queste formalità. >> puntualizzò fermo, accennando all'inchino. << Sai benissimo che non sono necessarie, Matsuri. >>
<< Ma Gaara-sensei.. >>
Matsuri protestò, indietreggiando con un piede e prima di rendersene conto.. eccola che scivolava su una matita - una matita, Kami!, e che finiva a gambe all'aria, atterrando con un tonfo e uno strillo sul pavimento dell'Ufficio del Quinto Kazegake.
Dolorante si rimise a sedere, salvo incontrare lo sguardo stupefatto di Gaara, prontamente alzatosi in piedi, e quello di Temari che le si avvicinò.
<< Matsuri-chan, stai bene? >>
Sentì il viso andarle a fuoco e Kami.. sperò con tutto il cuore che lui non se ne fosse accorto, al contrario di Kankuro che invece stava facendo di tutto per soffocare una risata. Oh, perchè doveva essere così?
<< Ssssì.. benissimo, va tutto bene! Benissimo! >> balbettò imbarazzata, continuando a inchinarsi ininterottamente. Una matita.. Vergogna, vergogna! Vergognati Matsuri! << Scusatemimadessodevoandareee..! >>
E sfrecciò via come un'uragano, fuori dalla stanza e dal palazzo. Corse a perdifiato e, non appena certa di essere abbastanza lontana, si accasciò su una panchina con il viso trasformato in una espressione di pura disperazione.
Come rovinarsi agli occhi del Quinto Kazekage, lo stai facendo bene Matsuri!

Devi sempre distinguerti eh?
Oooh, sta zitta!*
Osservò il cielo di Suna, oramai completamente rischiarato. La città stava prendendo vita e, dando un'occhiata all'orologio che portava al polso notò che erano passate le otto di mattina.
Sospirò, sciogliendo i capelli dalla costrizione dell' elastico e passandovi una mano, sospirando
Era terribilmente sincera.



***


<< Godaime. >> esordì a voce alta, Genma. << Sono arrivati. >>

Tsunade Senju, Quinto Hokage di Konoha, Sannin e migliore Medic-nin che le terre conosciute avessero mai avuto l'onore di ospitare, alzò lo sguardo dalle scartoffie che stava sistemando.
Undici shinobi e cinque kunoichi sfilarono uno ad una davanti ai suoi occhi, in un gran vociare confusionario.
Hyuuga Neji, Rock Lee, Tenten, Aburame Shino, Inuzuka Kiba, Hyuuga Hinata, Karin, Hozuki Suigetsu, Juugo,
Akimichi Choji, Yamanaka Ino, Nara Shikamaru, Sai, Haruno Sakura, Uchiha Sasuke e per ultimo Uzumaki Naruto.
Eccoli lì, i sedici di Konoha.
Gli eroi.
<< Tsunade-baaaaachan! >> se Naruto non le finì addosso fu solo per la prontezza di riflessi di Sakura che, con un maestrale calcio,
stese il compagno di squadra. Sia Sasuke che Tenten le scoccarono un occhiata di apprezzamento.
<> soggiunse poi ques'ultima, rifilando un'occhiata omicida a Naruto e parlando per tutti. << Come mai ci hai convocati
tutti qui? >>
La Sannin li squadrò tutti, dal primo all'ultimo, servando una particolare occhiata disapprovante a Naruto, ancora steso per terra.
<< Ho un nuovo compito da affidarvi.>>
<< A noi? >>
<< A tutti? >>
<< C' è da mangiare? >>
<< Come è possibile? >>
<< Non siamo un po troppi? >>
<< Oh, mio dio no! >>
<< Ahaha! E di che diavolo si tratta? >>
<< Che seccattura. >>
<< E dove dobbiamo andare? Spero non in aperta campagna! >>
<< C-Che compito? >>
<< Uaa, finalmente! Ero stanco delle solite missioni! >>
<< Di che missione si tratta?>>
<< Siii.. finalmente un po di movimento! Il nemico, chi è il nemico? >>
<< Sakura-chaaan.. crudele! >>
<< Mphf. >>
L'ultimo commento fu di Sasuke Uchiha e bastò a far acquietare il vociare sommesso che aveva invaso la stanza.
Tsunade si passò una mano sulla fronte, prendendo un respiro profondo. Accanto a lei Shizune forzò un sorriso, ridacchiando nervosamente.
<< Questa non è una missione vera e propria. Si tratta di un compito che dovete portare a termine. La prossima settimana..>>
<< C-Come non è una missione? >>
<< Perchè ci ha convocati qui Godaime, se non è una missione? >>
<< Meno male.. non ne posso più di raccattare spazzatura! >>
<< Non è una missione? E allora cos'è? >>
<< Tsunade-hime..? >>
<< Non è una missione? >>
<< Ohh.. menomale! >>
<< Niente missione? E allora come farò io, a dimostrare tutto il mio.. >>
<< Ok, ma c'è da mangiare lo stesso vero? >>
<< Allora cos'è? >>
<< Davvero? >>
<< Che seccatura. >>
<< Tsunade-sama, ma allora.. >>
<< Cooosa? Niente missione? >>
<< Mphf. >>
Anche questa volta l'ultimo commento fu di Sasuke Uchiha e anche questa volta acquietò il vociare
prima che Tsunade si decidesse a farlo a modo suo. Shizune cominciò a sudare freddo.
<< No, non è una missione >> ripetè e fulminò con lo sguardo Naruto che era già pronto a riaprire la sua boccaccia. << E forse non è nemmeno un compito. E' un invito. >>
<< Ma cosa vuol dire? >> protestò Naruto, arricciando il volto nel suo solito broncio infantile. << Tsunade-baachan, perchè
non ci dai delle vere missioni? >> continuò. Sakura fece schioccare sinistramente le nocche della mano. << Oramai sei troppo vecchia per fare
l'Hokage, ecco perchè! >> si avvicinò di due passi alla scrivania, con fare cospiratorio. << Tsunade-baachan perchè non fai diventare me Hogake? Ti prometto che.. >>
Se Sakura non potette intervenire fu solo perchè al posto suo era subentrata Ino, che aveva scaraventato Naruto dall'altra parte della
stanza. Sasuke e Hinata assistettero al suo volo con estrema tranquillità, osservando la piega che il collo di
Naruto prendeva andando a sbattere contro al muro.
Soddisfatta e con un sorriso sulle labbra Ino tornò a rivolgersi alla sua shisho.
Tsunade era sulla soglia di una crisi di nervi. << La prossima settimana si compie il secondo anno dalla ricostruzione e dall'ampliamento
del villaggio di Suna. E quasi tre dall'effettiva fine della guerra. >> disse con tono professionale. << Il Kazegake in persona ha richiesto
 la vostra partecipazione alla cerimonia di commemorazione. >>
<< Gaara..? >> biascicò Naruto, dall'altra parte della stanza. Aveva un bernoccolo sulla testa. << Gaara vuole vederci?>>
Shizune annuì. << Esattamente, Naruto. >> intervenne. << Partirete fra due giorni e rimarrete a Suna dieci giorni. E' una bella festa
e tutti sono ansiosi di rivedervi.>>
Naruto cambiò completamente atteggiamento e dimentico della missione pericolosissima cominciò a saltellare, strillando.
<< Yatta! Yatta! Andiamo a Suna!>>
<< C-Che bella cosa, vero Naruto-kun? >>
<< Uaa.. quanta roba ci sarà da mangiare! >>
<< Spero solo che il destino non ci sia avverso durante il viaggio verso Suna. >>
<< Suna? In mezzo a tutta quella sabbia? Oh Kami! >>
<< Tranquilla Karin, il tuo bel visino non si rovinerà certo per questo. >>
<< Devi sempre farla così tragica, Neji? >>
<< Uaa.. Tenten! Chissà quanti nuovi avversari potrò affrontare!>>
<< Materiale utile per i miei studi. >>
<< Che cosa inutile.>>
<< Su col morale Shino! Ci si diverte.. vedrai quante belle ragazze incontreremo!>>
<< Che seccatura. >>
<< Sasuke-kun, tu vieni?>>
<< Mphf. >>
L'unica a dire nulla fu Ino, che a metà discorso di Tsunade aveva spostato lo sguardo verso la vetrata della stanza e che ancora adesso stava continuando ad osservare interperrita quel cielo azzurro di metà mattinata.
Sakura, lasciando per un momento perdere Sasuke con i suoi criptici sbuffi, spostò l'attenzione su di lei, scoccandole una lunga occhiata indagatoria. Era diventata silenziosa, Ino.
D'istinto i suoi occhi cercarono il ragazzo dai capelli scuri, l'altro, e con un sospiro pensò che su quella faccenda avrebbe dovuto indagare meglio.
<< Dobbiamo festeggiare! Sì, dobbiamo festeggiare! Ramen.. ramen, che grande idea! >> Naruto si aprì in un sorrisone. << Andiamo a mangiare ramen tutti insieme, che ne dite? >> esordì e cercò con gli occhi Hinata, trovandola proprio accanto a se.
<< Hinata tu vieni, vero? >>
Lei arrossì un poco, ma annuì. << C-Certo Naruto-kun >>
<< E tu Sakura-chan? >> Sakura sobbalzò, colta in fallo.
<< Come? >>
<< Ci vieni a mangiare ramen con Hinata e me? >>
Sakura spalancò la bocca in una curiosa "oh" << Oh.. ecco.. io.. >> e prima di rendersene conto aveva cominciato a spostare ansiosa lo sguardo fra Naruto e Sasuke, che le sostava silenzioso accanto. << I-Io.. ecco.. >>
Arrossì furiosamente.
Naruto parve intuire qualcosa. << Che? Non dirmi che devi uscire col teme proprio adesso! >>
Sakura divenne color mattone e, curiosamente, anche Sasuke parve scocciato.
<< I-Io.. non.. >> disse. << NON SONO AFFARI TUOI! >>
E lo colpì in testa con un pugno.
Scoppiarono tutti a ridere e Naruto, con gli occhi ancora annebbiati dal dolore, si rivolse a Kiba.
<< Passo! Ho un appuntamento con una ragazza! >>
<< Ragazza? E' più importante una ragazza che uscire con un tuo amico?! >>
<< Certo che lo è! >>
<< Le ragazze sono il fiore primaverile che illumina l'esistenza di un uomo.. >>
<< Lee, taglia. >>
Shizune sospirò.
<< Fesserie. L'importante è che abbiano una terza piazzata bene! >>
<< K-Kiba-kun! >>
<< Kiba, sei un maiale. >>
<< Oh, quante storie! >>
<< L'importante è che sappiano procreare un erede. >>
Silenzio.
<< Quello che hai detto è molto inquietante, lo sai Shino? >>
<< Nemmeno Neji arriva a questo! >>
<< Tenten! Che vorresti dire? >>
<< L'importante è che sappiano cucinare bene! >>
<< Pensi solo e sempre a mangiare tu? >>
Shizune deglutì.
<< Le ragazze sono la gioia di ogni uomo. Vanno protette e accudite.. >>
<<.. come un cucciolo abbandonato! >>
<< Non penso volesse dire questo, Kiba. >>
<< Le ragazze sono una seccatura. >>
<< Lo dici proprio tu, eh? >>
Ino.
Silenzio.
<< Oh insomma, io non capisco! Kiba perchè non puoi venire? Per una ragazza.. solo per una ragazza? >>
<< Io so trattare le donne al contrario tuo Naruto! Vero Hinata? Dove ti porta a mangiare Naruto.. sempre all'Ichiraku? >>
Shizune cominciò a piangere in silenzio.
<< Non è vero, diglielo Hinata! >>
<< Naruto-kun... >>
<< Kiba! Perchè.. aaah, io non capisco! >>
<< Questo perchè il tuo pene è troppo piccolo. >>
Silenzio.
Risata Generale.
<< SAAAI, MALEDETTOOO! >>
E poi il pavimento cominciò a tremare e prima che qualcuno potesse rendersene conto...
<< FUORI DI QUI, ORA! >>
Tsunade era esplosa.
<< Aaah! >>
<< Via via via via di qua! >>
<< Naruto-kuun! >>
<< Hinata, sono qui! >>
<< Siete solo un branco di maschilisti! >>


***



Quella settimana fu una delle più terribili che Matsuri ebbe mai trascorso, escludendo quelle trascorse in guerra, ovviamente.
Sembrava che tutti avessero un mucchio di cose da fare, da preparare, organizzare o allestire. L'intera città si stava lentamente preparando alla venuta dei Sedici di Konoha, come amavano tutti chiamarli.
Matsuri li ricordava molto bene quei ragazzi, o perlomeno la maggior parte. Infondo chi mai poteva scordarsi di Naruto Uzumaki, l'eroe, colui che aveva sgominato L'Akastuki e Madara Uchiha?
Lo ricordava, in periodo di guerra, come mai perdesse la speranza, come, anche dopo le sconfitte, riuscisse sempre a rialzarsi di nuovo in piedi, più forte di prima. E Sakura Haruno? La medic-nin più forte, seconda solo a Tsunade-hime. Lei sì che se la ricordava bene. Sakura con lei era sempre stata gentile, l'aveva curata più volte e le aveva anche insegnato qualche nuova mossa. 
E poi c'èra Sasuke Uchiha; di lui Matsuri sapevo poco e tanto. Sapeva solo che, ad un certo punto della guerra, Uchiha aveva voltato completamente le spalle all'Akatsuki e a Madara Uchiha, dichiarando di come stesse portando avanti un doppigioco da mesi. Poi era successo quel che era successo: le storie che circolavano sulla riconciliazione fra Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha erano tante. C'èra chi diceva che Naruto, dopo avergli spaccato tutte le ossa, lo avesse abbracciato e fosse scoppiato in lacrime. Chi invece, dopo il loro epico scontro che aveva lasciato entrambi più morti che vivi, Naruto si fosse semplicemente limitato a dargli del bastardo, ridendo come un'idiota.
In qualunque modo si fossero riconciliati, loro a lei piacevano. Gli shinobi di Konoha a Matsuri piacevano, a tutta Suna piacevano. Erano gente a posto. E poi, avevano difeso il loro villaggio da un attacco, due anni e mezzo prima.
<< Matsuri-chan >>
Matsuri sobbalzò, rendendosi conto solo in quell'istante di ritrovarsi piantata in mezzo al corridoio del Palazzo dell'Hokage, con gente che andava avanti e indietro soffocando imprecazioni o piangendo in silenzio per i troppi impegni.
Era Temari.
<< Temari. >> nessun suffisso. Infondo lei era Temari. << Ciao. >>
<< Che ci fai qui? >>
<< Faccio un giro. >> rispose semplicemente. << Mi annoio un po'. >>
<< Uh. >> commentò. << E' un po che non ti si vede in giro. Kankuro sentiva la tua mancanza. >> ghignò lei, melevola.
<< Oh beh.. ecco... >> arrossì. Sì, in effetti ho passato tutta la settimana a frignare sulla mia poca grazia.
 << Sì, in effetti ho passato tutta la settimana a studiare. >>
<< Capisco. >> disse. Poi sorrise. << Perchè sei scappata via così, l'altra volta? Pensavamo tutti che ti fossi fatta male! >> il suo tono questa volta non era ironico, ma semplicemente tenero. Temari le scompigliò affettuosamente i capelli.
A diciassette anni Matsuri era la più piccola del Team Gaara. La più piccola davvero.
<< Oh.. ecco io. Avevo dimenticato una cosa.. a casa! >>
Temari alzò un sopraccigliò, con aria scettica. << Certo. >> disse. E poi la sua faccia si adombrò. << Matsuri. >>
Oh oh, aria di predica.
<< Matsuri. >> ripetè. << E' inutile girarci attorno. >> disse, asciutta. << So benissimo quello che provi per mio frate.. >>
Cosa? Oh no no no!
<< Cosa? Oh no no no! >> sbottò, sventolando le mani in segno di diniego. << No Temari, davvero.. >>
<< Matsuri >> ripetè, di nuovo. Dove era finito il chan? << Non sai mentirmi, ti conosco troppo bene e io ti avevo detto di.. >>
<< Ti ho detto di no, Temari! >> insistette.
Oh no no no!
<< Invece sì. >> ribatte l'altra cocciuta. << Matsuri, è inutile. Mi avevi promesso che avresti cominciato a conoscere altra gente e.. >>
Era vero. Glielo aveva promesso, un paio di mesi prima. Al ritorno di Temari da Konoha, le aveva fatto promettere e giurare che avrebbe cominciato a conoscere altre persone. Non sapeva perchè, in effetti, ma da quanto Temari era tornata da Konoha, quasi quattro mesi prima, il suo malumore era spesso più constante e la sua irritabilità era cresciuta con esso: non sopportava nemmeno più che lei le confidasse qualche suo tormento romantico; l'argomento Gaara-sensei era bandito. E con asso l'argomento amore.
Kankuro-kun, ogni volta che Temari si alzava con la luna storta, le stava il più lontanto possibile e lei veniva invitata a fare altrettanto, nonostante Temari con lei non si fosse esattamente comportata mai male. Ma la promessa c'èra, e lei spesso se ne pentiva.
Maledetta promessa.
<<
L'ho fatto! >> esclamò, d'un tratto ansiosa. << C'è Sari e.. >>
<< Sari è una delle galline che gli corrono dietro. >> sentenziò Temari, aspra.
<< Ma è mia amica. >> protestò, con voce infantile,
Temari si massaggiò la fronte, sospirando. << Va bene, va bene. Scusa. Sono stressata per tutti questi preparativi e .. MA INSOMMA VUOI STARE ZITTO?! >>
Un tipo che passava per di lì, andando avanti e indietro imprecando come un turco, venne colpito in pieno stomaco dal ventaglio di Temari, che lo sbalzò dall'altra parte del corridoio.
Temari ringhiò.
Matsuri guardò con aperta delusione il piatto di marron glassè che quel tipo stava trasportando spiaccicato sul pavimento. Sospirò anche lei.
<< Mh. Ora devo andare, ho un sacco di cose da fare. >> disse. Poi la guardò di nuovo, con i suoi occhi verde scuro, da cui trapelava solo tenerezza.
 << Ricordati che mi preoccupo solo per te, Matsuri-chan. >>
Se lo dici tu.
Lei abbozzò un sorriso. << Capito. >>
<< A domani, e vedi di non fare tardi! >>
Matsuri la guardò sparire sù per le scale e con l'ennesimo sospirò guardò fuori dalla finestra.
Oh sì sì sì.
La verità era un'altra. La verità la sapevano tutti. La sapevano Temari, Kankuro.. lei stessa la sapeva. Lei stessa sapeva che la verità era un'altra.
La verità era che lei era innamorata di Gaara, del suo sensei, del Kazekage. Lo sapevano tutti; lo sapeva Temari, lo sapeva Kankuro, lo sapeva lei.
Ma non lui.
Perchè Gaara non avrebbe mai potuto ricambiarla, le aveva detto Temari. Perchè Gaara semplicemente non pensava a.. quello.
Ma era quella la verità.
Lei amava il suo sensei, e mentiva. Mentiva a tutti.
Persino a se stessa.


***



Era un giorno di sole, quando i Sedici di Konoha - per l'amor del cielo, sedici! La Godaime si era sicuramente presa una bella sbandata per arrischiarsi a spedire tutti i suoi migliori shinobi a Suna per divertirsi - si ritrovarono davanti alle porte di Konoha, ognuno con i propri zaini in spalla e un sorriso sul volto. Nessuna missione, solo pacchia.
<< Pioverà. >> esordì Neji, tetro. << Me lo sento. >>
Kiba gli scoccò un'occhiataccia, interrompendo il suo dialogo con Shino. << Piantala Neji! >> sbottò. << Devi sempre rovinare tutto! >>
<< E' destino. >> aggiunse lui, pienamente convinto della cosa. << Me lo sento. >>
Tenten sospirò e, abbandonando il fianco del compagno di squadra al quale sembrava interessare di più una conversazione sui futuri eventi climatici che lei, si diresse verso Ino che con Hinata era seduta sul muro che costeggiava il viale. Parlavano a bassa voce.
<< Ino, Hinata! >> disse, con un sorriso << Per favore, almeno voi siate normali! >>
Almeno loro. Perchè Karin e Suigetsu si stavano punzecchiando a vicenda qualche metro più in là, sotto lo sguardo calmo di Juugo, che
assisteva impassibile al loro battibecco.
Ino sorrise. << Donna, unisciti anche tu alle nostre confidenze! >> rispose a tono. << Fronte spaziosa è nella fase LoveLove con il suo caro Sas'ke-kun >>
Effettivamente Sakura e Sasuke erano vicini, terribilmente vicini, più vicini di quanto due compagni di squadra potessero permettersi. Ma non stavano facendo nulla di male.
<< Piantala di fissare la Yamanaka. >> sbottò Sasuke, assottigliando lo sguardo. << Finirai col consumarla. >>
Sakura aveva incrociato le braccia sotto al seno. << C'è.. qualcosa che non mi torna. Su di lei, dico. >>
Sasuke non aggiunse nulla, si limito ad appoggiarsi al muro, le braccia conserte. Sakura interpretò il suo silenzio come un invito a continuare
<< E' strana.>>
<< Più del solito dici? >> la rimbeccò lui, mElevolo. << Forse per una buona volta ha deciso di non fare la gallina. >>
<< Appunto. >>
Furono interrotti da uno schiamazzare frenetico.. ed eccolo Naruto. Il solito ritardatario che correva nella loro direzione con un enorme sorriso radioso.
<< Naruto-kun! >> Hinata saltò giù dal muretto.
<< Hinataaaa... Sakura-chaaan! >>
Sasuke gli si avvicinò, le labbra strette in una morsa ferrea. << Sei in ritardo, stupido usuratonkachi! >>
<< Ehi! >> protestò Naruto, sciogliendo dall'abbraccio Hinata, rossa in volto d'imbarazzo e gioia. << Non mi è suonata la sveglia! >>
<< Niente scuse! >>
Tonf.
Naruto si massaggiò la nuca, dolorante. << Sakura-chaaan, sei crudeleee! >>
<< Hai idea da quanto tempo ti stiamo aspettando? >>
Ino sospirò, saltando anche lei giù dal muretto. << Andiamo Sakura, è un viaggio di piacere. Non guastarlo in questo modo. >> le disse agitando eloquentemente le braccia.
<< Forza Chouji! >> esordì poi, pimpante. << Diamoci una mossa! >>
Sakura la guardò allontanarsi.
Sì, qualcosa non andava.
Ino trovava sempre una buona scusa per picchiare Naruto. Sempre.
Sì, avrebbe dovuto decisamente indagare meglio.
Nonostante l'arrivo di Naruto impiegarono un'altro quarto d'ora per mettersi in marcia: la prima volta fu a causa di Shino, sparito chissà dove. Dopo averlo trovato, impiegarono cinque minuti buoni per risvegliare Lee, caduto in una specie di trance-meditazione. Servirono tre colpi di Tenten per svegliarlo. E infine fu colpa di Naruto, di nuovo, che aveva
dimenticato "una cosa importantissima Sakura-chan!" ed era corso a casa e tornato in cinque minuti contati.
Poi, venuti a sapere che la cosa importantissima che Naruto si era dimenticato non era altro che una scatola di ramen istantaneo -"Nel caso
a Suna non ci fossero posti come l'Ichiraku!", aveva detto - Ino non era riuscita a trattenersi e
 lo aveva picchiato selvaggiamente, per poi voltarsi e cinguettare qualcosa in direzione di Sai. Ed eccolo il sorriso scintillante che le mancava. Sakura approvò, annuendo saccentemente - picchiare Naruto si rivelava sempre fonte di buonumore.
Poi finalmente, ecco che erano in marcia per Suna.
C'èrano Neji, Tenten e Lee in cima e Tenten sembrava aver sviluppato una specie di repulsione nei confronti di Neji che, da quando questi aveva preferito i cambiamenti climatici a lei, non degnava nemmeno di uno sguardo.
Neji era il "Grande Capo", come lo aveva apostrofato Kiba, con una risata sguaiata. Perchè, anche se erano quasi tutti Jounin, tranne Sasuke e Taka che erano ancora Chuunin, Neji era il più anziano fra tutti e a lui era stato affidato il comando del gruppo. E proprio Kiba stava parlando con Shino, dietro Lee, di roba piccante probabilmente perchè non faceva che ridere.
Karin e Suigetsu camminavano a fianco, c'èra Juugo a dividerli, e se non fosse stato per lui Sakura avrebbe potuto
denunciare Suigetsu per violenza gratuita sulle donne, vista quanto si stavano dando da fare per mortificarsi l'un l'altro. Non che Karin
non ci mettesse del suo, certo; Sakura trovava straordinario il fatto che Suigetsu riuscisse a sopportare
la sua voce per più di due minuti. E Kami, Sasuke, che l'aveva sopportata da solo quasi un anno?
E poi c'èrano Naruto e Hinata.
Naruto la teneva per mano ed era così smielato che ad un certo punto della marcia Sasuke non era più riuscito a trattenersi e aveva partorito una delle sue solite battutine sarcastiche. Naruto si era offeso e avevano ingaggiato una specie di lotta, rincorrendosi fra gli alberi per un po', proprio come due bambini. Sakura aveva spalancato la bocca, con il petto fattosi d'improvviso pesante, combattuta fra la tenerezza e l'indignazione.
Tutti avevano sospirato e Sakura aveva pensato che non sarebbe mai potuto esistere un momento più perfetto di quello. Se non avesse avuto la tempra che aveva forgiato durante la guerra, sarebbe scoppiata a piangere.
Era tutto perfetto.
Poi, quando un liquido vischioso, appiccicoso e puzzolente aveva ricoperto tutti, persino lei, da capo a piedi, tutto era sembrato meno perfetto.
Naruto, distratto da un calcio di Sasuke, aveva sbagliato l'evocazione e lì, in mezzo agli alberi invece che i rospi veri e propri li avevano raggiunti solo la bava che si portavano appresso.
Bava di rospo.
Bleah.
<< E tu saresti un Jounin?! >> aveva urlato Sasuke, seriamente alterato. << Che razza di tecnica di evocazione è questa?>>
Aveva picchiato tutti e due, sì tutti e due.
Certo, a Sasuke-kun aveva affibbiato solo un pugno, sulla spalla per di più, ma l'aveva comunque picchiato.
Avevano perso più di un ora per ripulirsi completamente e c'èra stato anche un momento di panico e un'altra rissa sfiorata quando Neji, non riuscendo a pulirsi i lunghi capelli scuri, aveva emesso un ringhio basso ed esasperato minacciando che li avrebbe addirittura tagliati. Kiba si era offerto volontario, dicendo che per lui sarebbe stato un onore poter tagliare "una simile e meravigliosa chioma da donna come questa"
Neji era diventato rosso. Rosso sì, e se non fosse stato per i riflessi di Rock Lee, Sakura oltre a Naruto avrebbe dovuto curare anche Kiba.
E alla fine Tenten aveva acconsentito a sistemargli i capelli.
Ino in mezzo a tutto quel casino aveva solo sospirato, storcendo le labbra in una smorfia scocciata. Lei.
Sakura poi lo aveva notato, una volta ripresa la marcia.
Lo aveva notato che Ino, se parlava, parlava solo con Choji. E che Shikamaru, pur camminando fianco a loro, era silenzioso. E che il suo "Mendokuse" si era levato in cielo solo quando la bava di rospo li aveva sommersi.
Lo aveva notato davvero.
Che Ino era diversa.
Ma era rimasta comunque in silenzio, camminando accanto a Sai; Sasuke stava discutendo ancora con Naruto.
<< Oggi Ino-san sembra meno gallina del solito. >>
Sakura sospirò. E così non se ne era accorta solo lei.
<< Mh. >> rispose. << Si, è vero. E' strana oggi. >>
Sakura aspettò una replica che non arrivò mai e continuarono a camminare in silenzio, l'uno accanto all'altra.

______

E poi alla fine piovve.
Era il secondo giorno di marcia, e se fosse andato tutto bene, sarebbero dovuti arrivare per il giorno dopo.
Kiba maledì Neji in tutte le lingue del mondo e tutti parvero scocciati della cosa. Continuarono a camminare per un'altro po' ma quando si resero conto che la pioggia si era fatta insostenibile decisero di fare una sosta.
Kiba si premurò di esibirsi in una lunga serie di volgarità, mentre cercavano riparo sotto le fronde di un albero grosso quanto un palazzo, ma in
poco tempo la sua smorfia scocciata si trasformò in un sorrisetto sornione, alla vista di Naruto - Naruto-kun, oh Naruto-kun! - che con uno sguardo premuroso insisteva nel voler far indossare la propria giacca ad Hinata.
Tenten, seccata non meno di Sakura, lo allontanò con una spallata mandandolo al diavolo acidamente, dunque decidersi a prendere posto
in un cantuccio fra due grossi radici, assieme a Ino e Hinata, rossa in volto e con addosso la giacca di Naruto che pareva una coperta.
Sakura, che per l'amor del cielo, era una persona di natura molto percettiva, trovò una scusa al dir poco patetica per trascinare Ino
dalle grinfie delle sue due altre amiche e decidersi a farle il lavaggio del cervello.
<< Visto che ci siamo, perchè non pranziamo qui? >> aveva esordito squillante, interrompendo l'umore uggioso che era calato su tutti
quanti, compreso Naruto. O forse Naruto era troppo preso da Hinata. << E già passato mezzogiorno. >>
<< Buona idea, Sakura. >> approvò Neji, saltando giù dal ramo dove si era appollaiato.
Nel frattempo la pioggia si era diradata lentamente e le nuvole cominciavano scomparire, lasciando dietro di sè quella brezza fresca
che vi era sempre dopo una tempesta. << Ino. >> disse, pronta a dare il suo ultimo affondo.<< Mi accompagni a cercare delle erbe? >>
<< Uaa.. Sakura-chan! Sei un genio, quella roba inscatolata già fa schifo di suo, figuriamoci senza sapore! >> Naruto sembrava
aver recuperato il suo classico buonumore, o forse semplicemente Hinata si era allontanata un'attimo per dare una mano a Tenten.
Karin, da brava prima donna qual'era, si era automaticamente rifiutata di fare qualsiasi cosa e si era elegantemente seduta
su una radice, accavallando le gambe e mostrando generose porzioni di coscia, che i ragazzi non tardarono ad apprezzare.
Sakura la fissò incarognita, prima di defilarsi fra gli arbusti lì vicino, con Ino che teneva per il polso.
<< Oookei. >> disse, chinandosi a raccogliere un ciuffo di erba gatta che aveva scorto fra gli arbicelli qua e là. << Dirai che questa cosa è un po' assurda. >>
Ino, che si osservava attorno con gli occi incuriositi di una bambina, le rispose innocentemente. << Cosa? >>
<< Tu. >>
<< Io? >>
<< Sì, tu. >>
<< Cos'ho che non va? >>
<< Ino-pig. >> le disse, arricciando le labbra. << Sei strana e troppo calma. Anche Sai se ne è accorto, anche Sas'ke. >> aggiunse,
<< Direi che questo è abbastanza esemplificativo. >>
<< Non capisco dove vuoi arrivare Fronte Spaziosa. >> ribattè Ino, piccata. << Io sto benissimo. E sopratutto non sono strana. >>
<< Sono solo contenta. Finalmente un po' di pace e una bella vacanza. >>
<< Inooo.. >>
<< Be che c'è? Solo perchè tu sei in LoveLove con Sas'ke-kun non significa che tutti debbano essere come te. >> replicò, con una
certa petulanza nella voce.
Sakura non trovò nulla da ribattere a quella affermazione, perciò si limitò a sospirare, spintonarla scherzosamente
e a borbottare qualcosa come risposta. Tuttavia non desistette, anzi, cercò di indagare a più a fondo, azzardando:
<< Ino. >> le disse, mentre tornavano lentamente al campo, dal quale provenivano urla e schiamazzi preoccupanti. << Non è che
centra percaso qualcosa Shikamaru? >> la vide sbarrare gli occhi per una frazione di secondo, prima di tornare ad assumere
la sua solita aria spensierata. << Ho visto che non vi siete rivolti la parola e..>> colta da un improvvisa
 illuminazione, aggiunse. << Avete litigato? >>
<< Cosa? >> proferì con innocenza Ino. << Ma che dici..? Va tutto benissimo e.. >>
Nel frattempo erano giunti al campo e una grossa colonna di fumo si elevava dal mezzo della radura. Ino lanciò uno strillo sorpreso.
L'aveva scampata.
<< Ma che state combinando si può sapere? >> sbottò, abbandonando il fianco di Sakura in mezzo secondo. << Capisco che
senza me e Fronte Spaziosa vi sentiate persi, ma darvi fuoco a vicenda non mi sembra la soluzione opportuna! >>
<< Che scrofa.>> borbottò poco elegantemente Sakura, raggiungendo Tenten.
Naruto si era improvvisato fiammiferaio e aveva insisito per appicare fuoc-accendere il falò per cucinare la carne
inscatolata che si erano portati appresso.
Era ovvio che le conseguenze si sarebbero rivelate disastrose, ma nessuno sembrava averci pensato e lo avevano
lasciato giocare un po'; così, incurante, Naruto si era fatto prendere la mano e non aveva esitato
a urlare "Katon, Gokakyuu no Jutsu!" sulla catasta di legna ammucchiata al centro della radura da Shino e Juugo.
Mezz'ora dopo Naruto giaceva sull'erba col naso rotto e delle costole incrinate,
 mentre loro pranzavano dispersi qua e là con verdure e riso troppo cotto.
La carne era stata ridotta in cenere.
Alla fine Sakura, che aveva partecipato attivamente al "Movimento Delle Kunoichi Per Castigare Uzumaki Naruto", impietosita, lo aveva
curato, affidando il compito ad Hinata di rifocillarlo ben bene in vista della partenza.
Due ore dopo erano in di nuovo in marcia, e i gruppi si erano sfaldati nuovamente, cosicchè Ino marciava al fianco
di Hinata e Naruto, che ancora risentiva di tutti i pugni che si era beccato.
Sakura aveva trovato interessante la compagnia di Tenten mentre Sasuke non aveva esitato ad affiancare Neji, che come sempre faceva
il capo fila.
Scorrendo su Shino, Juugo, Sai e Chouji, agli ultimi posti c'èrano Shikamaru e Suigetsu, preceduti da Karin e Kiba, che senza alcun remore
ci stava provando spudoratamente.
<< La tua bellezza lascia senza fiato, Karin. >>
Karin gli scoccò un'occhiataccia, disgustata. << Puzzi, cane. >> sbottò, acida. << Stammi lontano! >>
<< Non c'è niente da fare, Kiba! >> sghignazzò Suigetsu. << La principessa qui presente non la dà a nessuno se non a Sas'ke. >> ridacchiò, maligamente. << Anche se non ha ancora capito che Sas'ke ha trovato un ripiego migliore di lei! >>
<< Chiudi il becco tu! >> strillò Karin, infiammandosi come al solito. << Sas'ke non mi interessa più da tempo ormai. Punto in alto
io ora. >> proferì, con fare altezzoso.
<< Ossì, il fruttivendolo che ti sei fatta la scorsa settimana è mooolto più in alto rispetto a Sas'ke.>>
Karin sorrise, perfida. << Non c'è nulla di male nel fare pratica. >> disse e Shikamaru sospirò, chiedendosi come
fosse finito a far compagnia a tipi del genere. << Meglio che essere mandati in bianco, non è vero?>>
Shikamaru sopportò le loro continue battutine infide, continuando a sospirare con fare seccato.
Avvistò la coda bionda di Ino muoversi leggiadra fra le figure di Juugo e Sai, e subito dopo la sua risata cristallina
spezzare i parlottii continui.
<< Di un po', Shikamaru.. >> gli chiese Suigetsu. << Tu te la faresti, Karin? >>
Oh, andiamo, tutti si farebbero Karin. Tranne Sas'ke. E Naruto.
E magari qualcun'altro.
<< No. >> rispose seccatamente e senza badare molto alla domanda e alla faccia
sconvolta di Karin, che cacciò uno strillo acutissimo.
Ma forse Shikamaru era distratto da altro in quel momento.


***



Matsuri ebbe molta difficoltà nello scegliere cosa indossare quel giorno. Rovistò quasi tutta la mattina nel suo armadio, scoccando ogni tanto occhiate invidiose alla figura di Sari, dalle gambe chilometriche, impegnata nel truccarsi davanti alla specchiera. Era inutile, pensò, tastando una ciocca dei suoi capelli. Non li avrebbe mai avuti setosi e lucenti come quelli di Sari.
Si rassegnò ad indossare un semplice kimono grigio, talmente anonimo da rasentare il ridicolo. Si spazzolò i capelli ed ebbe anche la tentazione di passarsi sugli occhi la matita che Sari aveva lasciato sulla cassettiera, ma alla fine desistette.
Solo quando si rese conto di essere rimasta sola in casa, - Sari, quella maledetta non le aveva detto niente!, e di essere terribilmente in ritardo e di non avere tempo nemmeno per mettere qualcosa sotto i denti, si decise a darsi una mossa, schizzando fuori dal suo appartamento.
Le strade di Suna erano invase da festoni, bancarelle; la gente urlava, i bambini schiamazzavano e giocavano a rincorrersi. Matsuri perse un attimo ad osservarli, solo un attimo.
Quando il rimbombo del grande campanile segnalò le nove esatte, Matsuri faticò a non cacciare uno strillo.
Maledizione, maledizione!
Stupida, hai perso tempo! Che cosa dirà adesso Gaara-sensei!
Non ti ci mettere anche tu! Non è giornata!
Il palazzo del Kazekage.. eccolo, salvezza! Entrò nell'atrio attraverso una porta secondaria e, come immaginò, trovò Temari furente. << Matsuri! >> l'aggredì, dura. << Ti avevo raccomandato di essere in orario! >>
<< Midispiacemidispiacemidispiace! >> esclamò di getto, unendo i palmi delle mani davanti al petto. << La sveglia non è suonata e.. >>
Temari agitò la mano con noncuranza, scocciata. << Bah, lascia stare. >>
In quel momento dalle scale scese Kankuro che sorrise ad entrambe, un sorriso molto sornione che fece temere a Matsuri un'ennesima lite. << Ehilà, Temari.. Matsuri-chan! >>
<< Kankuro! >> sbottò lei, aggrottando la fronte. << Cosa ti avevo detto? Alle nove nell'atrio! Che ore sono? Sono le nove e venti! >>
Kankuro la osservò, leggermente infastidito. << Temariii.. >> cantilenò.
<< Dov'è Gaara? >> chiese di getto lei, guardandosi attorno. << Dov'è? >> puntò l'indice della mano contro Kankuro.
<< Piantala di strillare Temari. >> rispose quello. Poi piegò le labbra in un sorriso malizioso.<< Non è che percaso sei nervosa per via di Nara e.. >>
Kankuro non riuscì a finire la frase che la sorella lo aveva colpito in testa. << Sta zitto! >>
<< Temari. >>
Una voce grave, dall'alto delle scale richiamò l'attenzione di tutti. Matsuri alzò lo sguardo e vide il Quinto Kazekage scendere le scale lentamente.
Temari si rilassò un poco. << Gaara. >> sospirò. << Meno male. >>
Matsuri si ritrovò ad arrossire, rendendosi conto che lo sguardo del sensei scendendo le scale aveva incontrato il suo. Ma venne poi distratta dalla voce di Kankuro che le perforò le orecchie.
<< Matsuri-chan ti sta veramente bene questo kimono! >> proferì candidamente Kankuro, scompigliandole i capelli.
<< Kankuro-kun! >> protestò lei, arrossendo lievemente. << Smettila! >>
<< Piantatela! >> sbottò Temari.
<< Rilassati, Temari. >> osservò il Kazekage, che finalmente li aveva raggiunti. Matsuri smise di strillare contro Kankuro e alzò lo sguardo. Il sensei vestiva il completo formale da Kazekage e la osservava. << Matsuri, sei venuta. >>
Matsuri annuì meccanicamente e, arrossendo sotto al suo sguardo inperscrutabile, si pentì di non aver messo qualcosa di vagamente più femminile e di non essersi truccata. << Gaara-sensei. >> trovò un poco di fiato per rispondere, perchè d'improvviso sembrava che il suo stomaco si fosse chiuso completamente. << Buongiorno. >>
Oooh, cos'è questo focoso scambio di sguardi?
Zitta, zitta, zitta!
<< Mh, sì. Tutto questo è molto intenso fratellino. >> sghignazzò Kankuro, alludendo palesemente a loro due. Temari sospirò, irritata. Matsurì arrossì e Gaara lo osservò, criptico. << Ma fuori c'è un po di gente che attende due tue paroline sai, e anche se io non ho voglia di interrompere questo focoso..>>
<< Kankuro quando imparerai a utilizzare un tono un po' più rispettoso?! >> invei la kunoichi bionda di Suna, seriamente infastidita. Da tutto.
<< Accidenti, datti una calmata Temari! >> ribattè Kankuro, annoiato.
La replica di Temari fu annullata da uno dei segretari degli anziani che, entrando ansante nell'atrio del Palazzo, strillò: << Stanno arrivando! Sono qui! I sedici di Konoha! Eccoli! >>
Matsuri vide Temari irrigidirsi d'un tratto, e scostarsi una ciocca di capelli dalla fronte, tutto d'un tratto silenziosa e meditabonda. Gaara invece accennò un sorriso e anche Kankuro parve rischiararsi.
<< Andiamo, Matsuri-chan? >> le chiese quest'ultimo, sospingendola verso l'ingresso con gentilezza. Temari attraversò rigidamente l'atrio, con a fianco Gaara che invece sembrava molto rilassato e padrone della situazione. Solo in quel momento Matsuri notò che Temari portava una gonna molto corta.
Uscirono dal palazzo dell'Kazekage e ad accoglierli ci fu una vasta folla, delimitata da un cordone. Shinobi di Suna erano disposti lungo tutto il tragitto. La gente urlava, schiamazzava, Matsuri giurò di aver visto Sari fra un gruppo di ragazze con un cartellone con sopra scritto "HI HI HI, LE SUNA'S GIRLS ACCOLGONO GLI SHINOBI DI KONOHA!"
E poi, eccoli e.. Kami. Sembrava proprio la scena di un film.
Il sole che illuminava il loro tragitto, la gente che urlava "Gli Eroi! Hanno salvato Suna!" e strepitava "Naruto Uzumaki e la sua squadra!" e loro che camminavano tutti impettiti, fieri.. dispensando saluti quà e là. Matsuri ridacchiò quando, nella penombra, scorse un pugno abbattersi sulla testa di quello che, inequivocabilmente, doveva trattarsi di Naruto Uzumaki.
Sakura.

Quando il sole smise di illuminarli direttamente e loro li raggiunsero, Matsuri si ritrovò a pensare che di tempo ne era passato, e tanto.
Erano proprio loro, tutti e sedici. I compagni con i quali aveva combattuto fianco fianco in guerra.
Da sinistra vide quello che doveva essere Neji Hyuuga, alto e aitante. Matsuri non si soprese degli sguardi avidi di alcune kunoichi li vicino. Accanto a Hyuuga c'èrano quel ragazzo dalle sopracciglia folte e dal sorriso smagliante, che poteva addirittura far competenza con quello di Naruto, e una ragazza carina dai capelli scuri. Rock Lee e Tenten.
Una ragazza dai capelli di un rosso acceso, accanto un ragazzo dai capelli bianchicci e la figura minacciosa di uno muscoloso: Karin, Suigetsu Hozuki e Juugo. Loro li ricordava davvero poco Matsuri, sapeva solo che facevano parte del vecchio Team di Sasuke Uchiha e che quando lui era tornato dalla parte di Konoha, loro l'avevano seguito senza indugio.
Poi c'èra Kiba Inuzuka, selvaggio come non mai e accanto a lui la figura inquietante di Shino Aburame, silenzioso e cupo come sempre. Di fianco il grasso Chouji Akimichi e la biondissima Ino Yamanaka, che le sorrise tutta un miele, con accanto Shikamaru Nara. Nara.
Matsuri trattenne il fiato.
Temari.
Fu solo perchè, intimorita dalle loro figure e poco avezza a gesti impulsivi non si voltò a cercare lo sguardo di Temari, che immaginò pensierosa come prima.
Spostò gli occhi scuri e riconobbe la figura snella di quel ragazzo dai tratti femminili, che, durante la guerra, veniva sempre chiamato Sai. Accanto a lui c'èra il corpicino esile di Hinata Hyuuga, poi immaginò quel Sasuke Uchiha con il quale aveva comunicato davvero poco. Anzi, niente.
E poi vide il sorriso di Sakura Haruno, smeraldi incastonati al posto degli occhi, limpido e genuino. Si ritrovò a contraccambiarlo all'istante.
<< Gaara! >> sbraitò Naruto Uzumaki, precipitandosi verso di loro. << Uaaa.. quanto tempo! >>
Naruto battè una sonora pacca sulla spalla del Kazekage e lui accennò un sorriso. << Naruto. >> rispose lui. << Suna vi da il benvenuto.>>
<< Vi aspettavamo per ieri pomeriggio. >> aggiunse in seguito. << Come mai questo ritardo? >>
Naruto ridacchiò. << Abbiamo avuto qualche inconveniente durante il tragitto! >>
Sakura sbuffò. Bava di rospo e tempeste improvvise.
Normale amministrazione.
<< Spero nulla di grave. >> disse Gaara. E poi, con voce altisonante, si rivolse alla folla radunata lì. Matsuri lo guardò, di sottecchi.<< Da oggi per una settimana Suna sarà in festa. Vi prego di trattare i nostri ospiti come vera gente del villaggio! >>
Un urlò si levò dalla folla e fu solo perchè Gaara, assieme ai suoi fratelli, aveva scortato il gruppo di Konoha all'interno del palazzo che Matsuri non sentì i cori che lo inneggiavano.
All'interno dell'atrio erano radunate un sacco di persone, molte più di prima. Una gran quantità di assistenti gironzolava attorno agli shinobi della foglia, reclamando i loro mantelli e i loro bagagli. Kiba aveva giusto iniziato a battibeccare con uno stagista che insisteva nel volergli portare a passeggio Akamaru.
<< Caspita Gaara! Non c'èra mica bisogno di scomodarsi tanto! >> proferì Naruto, vagamente imbarazzato. Gaara scosse la testa, divertito.
<< Sarete stanchi dal viaggio e volete rifoccillarvi, immagino >>
Il volto di Choji si illuminò.
Ino gli mollò uno scalpellotto sulla nuca.
Risero un po' tutti.
<< Adesso ho una riunione con gli shinobi di Suna per ultimare gli ultimi dettagli della cerimonia. >> aggiunse. << Ma, non so se ve ne ricordate, Matsuri sarà lieta di assistervi. >> accompagnò quelle parole con un tocco gentile ed appena accenato sulle sue spalle, ma che bastò a farla irrigidire tutta. Non riuscì a impedirselo, sentì una vampata di calore salirle alla faccia e Matsuri in quel momento seppe di essere arrossita come un papavero. Faticò a cacciarsi fuori dalle labbra qualche parola. << S-Sì. >>
<< Certo che ce ne ricordiamo. >> rispose Sakura, sorridendole.
<< Meglio così. Oggi pomeriggio, se non avete nulla in contrario, gli Anziani desidererebbero incontrarvi >> disse. << Poi, avrete tutto il tempo libero per visitare la città. Matsuri vi farà da guida, comunque, e vi spiegherà meglio la situazione. >>
<< Allora ci vediamo più tardi. >>
Gaara sorrise e voltò loro la schiena, lasciando tutto il gruppetto più Matsuri, Kankuro e Temari lì da soli in mezzo all'atrio.
Matsuri prese un respiro profondo e fece per parlare ma la voce di Temari l'anticipò. << Lei è Matsuri, sarà la vostra guida nel villaggio. >> poi il suo sguardo si volse verso l'interno del gruppo e le sue labbra si piegarono in una smorfia che doveva somigliare ad un sorriso. << Ciao, crybaby. >>
Shikamaru si agitò sul suo posto. << Temari. >>
Silenzio.
Il sorriso di Naruto si fece malizioso. << Yuu-huuu.. ma allora voi due siete.. >>
Sakura che, maledizione, cominciava ad intuire qualcosa, si irrigidì di scatto e fece per rivolgersi a Naruto ma il suo ululato di dolore la bloccò. Sasuke si era premurato di anticiparla e lo aveva colpito con un pugno in testa. << Dobe. >> proferì, con voce strascicata. << Stai un po' zitto. >>
<< Uaaa.. Teme di merda! Mi hai fatto male! >> e Naruto si avventò sull'Uchiha.
Sakura, per smorzare l'atmosfera, tossicchiò. << Uh..sì! >> sorrise a Matsuri. << Matsuri-chan sei cresciuta tantissimo! >>
Era il complimento più neutro a materno che Sakura avesse potuto tirar fuori, ma era la prima cosa che le era venuta in mente e dovevano cercare di apprezzare il suo sforzo.
Matsuri fece per risponderle ma, tutto d'un tratto, si ritrovò accerchiata da due tipi; quello con le sopracciglia folte e quello dall'aspetto selvaggio, in ginocchioni, ai sui piedi. Li osservò, sconcertata.
<< Quale visione.. tu, giovane ragazza di Suna, se vorrai io.. >>
<< Chiudi il becco Lee! >> strillò Kiba << Ti chiami Matsuri eh? Mi ricordo di te.. certo eri molto più piccola e adesso sei mooolto più grande ma.. >> Kankuro lo osservò infastidito, prima di scacciare entrambi.< Ehi ehi.. lontanto dalla piccoletta, intesi? >>
Sakura forzò un sorriso. << Scusa >> mormorò in direzione di Matsuri. << Sì.. emh.. >>
<< Ino Yamanaka. >> trillò Ino, avvicinandosi e togliendo dall'impiccio Sakura, già sull'orlo di una crisi di nervi a meno di dieci minuti dall'arrivo a Suna.
<< Ti ricordi di me? >> le chiese, tendendole una mano. Matsuri sorrise, annuendo vigorosamente. << Sì, certo che mi ricordo. >>
Sakura la fissò storta; se grata per averla tirata fuori da quell'impiccio o stranita dal suo comportamento troppo docile - Ino appena si trovava davanti un essere femminile diverso dalle consuete amiche non riusciva ad esimersi dal comportarsi come una gatta selvaggia che rimarcava il proprio territorio, come del resto anche Sakura faceva. - non ci è dato saperlo.
<< Non so se ti ricordi, ma lei è Tenten. >> aggiunse Sakura, rivolgendosi alla ragazza dai capelli castano scuro. Tenten le strinse la mano. << Piacere di rivederti, Matsuri. >>
<< Questa è Hinata. >> Hinata chinò rispettosamente il capo. << Piacere di rivederti. >> mormorò con la sua vocina fine.
<< Che bambini. >> borbottò Neji, accomodandosi sulla panchina al fianco di Choji, Sai e Shino e alludendo a Sasuke e Naruto che se le stavano dando di santa ragione.
<< Ehi, Neji.. la vuoi una patatina? >> bisbigliò Choji, offrendogli il sacchetto.
<< Quel brontolone laggiù è Neji Hyuuga. >> disse complice Tenten, all'orecchio di Matsuri. << E accanto a lui ci sono Chouji, Sai e Shino. >>
<< Mh. Piacere di rivederti. >>
<< Molto piacere di rivederti! >>
<< Mh. >>
Matsuri si sentì rincuorata nel sapere di non aver toppato nemmeno un nome. << Quello con la tuta verde è Rock Lee.. >>
<< Questo invece è Kiba Inuzuka... >>
<< Ehi, che ne diresti di uscire assieme una volta.. >>
<<... ma puoi subito dimenticarlo! >>
Tenten lo allontanò con una spallata. << Kiba-kun, non è carino! >> protestò Hinata.
<< Quella gallina rossa laggiù è Karin. >> pigolò Ino.. << Con Suigetsu Hozuki e il nostro grande amico Juugo. >>
<< Guarda che ti ho sentito! >> strillò Karin, invimperita.
<< Oh, davvero cara? >>
Ascoltò distrattamente Ino che le chiedeva della vita a Suna e sopratutto dei negozi, sorrise a Hinata. Sakura si era allontanata un attimo, scusandosi della stupidità dei suoi compagni di squadra che maleducati com'èrano non si erano nemmeno presentati.
<< Sakura-chan.. mi hai fatto male! >> piagnucolò Naruto. << Sì.. sì ho capito.. Ehi, io sono Naruto! Tu sei Matsuri, la guida del villaggio? Ehi di un po', c'è un posto per mangiare ramen qui..? Oh, ma aspetta! Io mi ricordo di te.. eri con noi nella battaglia finale, ma certo! >>
<< Che straordinario intuito. >> mormorò caustico Sasuke.
Sakura gli rifilò una gomitata nelle costole. << Sas'ke-kun! >> esclamò. Lui sbiancò dal dolore.
<< Matsuri-chan.. scusali. Sono due disadattati! >> rise Sakura, nervosamente. Naruto spalancò la bocca mentre Sasuke aggrottò la fronte, offeso. 
<< Lui è Sas'ke Uchiha. >> 
Gli occhi verdi di Sakura brillarono e solo in quel momento Matsuri si rese conto che Sakura agguantava Sasuke per un braccio e glielo sospingeva contro. Sorrise, perchè evidentemente qualcosa era successo.
Oh, si è data da fare la ragazza eh? Niente male come bottino però!
Almeno lei ha combinato qualcosa..
<< Molto piacere, Uchiha-san. >>
<< Mphf. Sì. >>
Sakura sorrideva.
Matsuri si ritrovò ad invidiarla. Anzi, le invidiò tutte. Perchè anche Tenten, che da lontano sembrava solo carina, da più vicino diventata davvero bella.
Tutte lo erano.
Oh, che gioia.
<< Sono in LoveLove >> ridacchiò placidamente Ino, accennando a Sasuke e Sakura, che parlavano animatamente con Naruto. Anzi, era Sakura a parlare, anche se per la verità strillava qualcosa sulla maleducazione e sul fatto che fossero lì per rappresentare Konoha, e Naruto piagnucolava, Sasuke invece sogghignava.
Come sospettava.
<< Due piagnucoloni belli e fatti. >> mormorò Ino, agitando la mano con eloquenza. Accanto a lei sia Hinata che Tenten risero. << C'è voluto un po' di tempo e Sai, per l'amor del cielo. Ma alla fine ce l'hanno fatta. >>
<< Ma Fronte Spaziosa non è mica la unica qui nel gruppo ad aver fatto conquiste! >> aggiunse, con malizia. E Hinata non la vide nemmeno, ma si sentì trascinare per il braccio e sospingere verso Matsuri. << La nostra Hinata-chan è la bella del Salvatore del Mondo. >>
<< I-Ino-chan! >> balbettò la mora, diventando color papavero.
<< Beh.. che c'è? >> proferì con innocenza, sbattendo gli occhioni azzurri. << E' vero! >>
Matsuri capì che in realtà Ino stava semplicemente circuendo il territorio già occupato; ovvero si limitava ad informare con gioia lei e la metà delle stagiste, che passavano per di lì casualmente e non si premuravano di nascondere le occhiate languide nei confronti di metà della fauna maschile lì presente, che I Migliori erano già occupati e rioccupati. E che no, non c'èra alcuna speranza.
Matsuri, invece che offendersi, ridacchio con loro, perchè di quel poco che aveva conosciuto di Ino durante la guerra, se l'era immaginata proprio così: superficiale, gioiosa ma affettuosa.
<< Piuttosto. >> aggiunse, parandosele di nuovo difronte. << Sei molto carina, tu.. Te lo ha mai detto nessuno? >> le sorrise luminosamente, puntandole il dito alla fronte. Era poco più alta di lei. << Sono sicura che ci divertiremo molto qui! >>
E poi si voltò, alzandosi sulle punte dei piedi e cominciando ad agitare un braccio per richiamare l'attenzione. << Yu-huuuu! Sakuraaa! Di qua.. piantala di appiccicarti a Sas'ke-kun e Naruto! Bisogna andare! >>
Mentre Ino era occupata nel sembrare frivola e gioviale come sempre, qualche metro più in la si stava consumando una tragedia di dimensioni storiche.
Shikamaru Nara e Sabaku no Temari parlavano, vicini.
<< Allora. >> disse lei, accennando una smorfia che sarebbe dovuta essere un sorriso. << Come và? >>
Shikamaru, terribilmente goffo, strusciò un piede per terra. << Mh. Sì, bene. >>
<< Ho sentito che anche da Jounin sei terribilmente pigro. >> aggiunse lei, cercando di sembrare divertente, tormentandosi un ciuffio della frangetta.
<< Mh. Così dicono. >>
Shikamaru.. no, non era collaborativo, per niente. Perchè sembrava volersi rinchiudere in un mutismo assoluto, al contrario di lei che si sforzava di fare conversazione. Doveva essere lei quella in imbarazzo, non lui.
<< Beh.. comunque, cercate di divertirvi qui. Suna è un bel posto. >>
<< Sì. >> rispose Shikamaru. << Penso che ci divertiremo. >>
<< Matsuri. >> disse. << Lei vi farà da guida, è simpatica. Ma cercate di non traviarla troppo con le vostre menti malate.. >> e qui accennò a Kiba che strepitava assieme a Naruto. <<.. è ancora piccola e carina. Preferisco che rimanga così ancora per un po'. >>
Shikamaru allora si concesse un sorrisino divertito, leggermente più a suo agio. << Non ti preoccupare. Sono sicuro che quelle lì guarderanno bene il vostro Fiore di Suna. >>
L'allusione era palese: Kiba si era spostato di nuovo verso le ragazze e stava cercando di avvicinarsi un po' troppo a Matsuri, mentre Tenten lo teneva lontano con una mano e Ino infieriva sulla sua testa a suon di pugni. << Stupido, stupido, stupido, stupido! >> ripeteva.
Ino.
<<.. andiate, Shikamaru. >>
Shikamaru sobbalzò, tornando in sè proprio in quel momento. << Come? >>
Temari sospirò, scoccandogli un' occhiataccia. << Non mi stavi ascoltando. >> affermò, irritata. << Dico che forse ora è meglio che andiate. >>
<< Ah sì, giusto. >> mormorò, massaggiandosi la nuca. << Mh, allora ci vediamo. >>
Temari annuì, torcendosi le mani. << Sì, ci vediamo. >>
E Shikamaru la superò in due passi.



***


Mentre Temari se l'era data a gambe appena possibile, Kankuro, da bravo amico, aveva accettato di accompagnarla nella sua missione. Così eccoli lì, due shinobi di Suna a condurne un gruppo di sedici di Konoha, uno più chiassoso dell'altro. Matsuri ancora si chiedeva come sarebbero riusciti a gestirli tutti quanti, perchè dall'entusiasmo che trasmettevano, Matsuri sapeva che quei dieci giorni si sarebbero rivelati i più faticosi della sua esistenza.
Gaara-sensei, per prevenire disguidi e forse per assecondarla, le aveva dato il permesso di sistemarsi in una delle camere per gli ospiti lì al palazzo. Probabilmente anche lui era perfettamente consapevole del peso che comportava gestire quei titani.
Matsuri piangeva al solo pensiero di doverli scortare tutti quanti e sedici in città. Certo, erano simpatici e la facevano ridere e arrossire più quanto lo facessero i suoi amici lì a Suna (Poi, quali amici? Sari?) ma erano comunque tanti, numerosi e chiassosi. Sarebbe stato impossibile tenerli tutti sotto controllo.
L'unica cosa che la consolava era che almeno le kunoichi del gruppo sembravano pensarla come lei, e non facevano altro che scusarsi per il chiasso che facevano tutti. Considerando il fatto, poi, che due di loro erano le ragazze dei Grandi Salvatori, le leggendarie lotte continue fra Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha erano per la metà scongiurate. Inoltre Tenten sembrava aver una grande influenza sul genio degli Hyuuga e sulla giovane Bestia Verde di Konoha; e Ino Yamanaka e Karin, che strillava non meno degli altri, facevano paura un po' a tutti.. ed eccoli sistemati.
Perciò giunti al primo piano, ritenne opportuno cominciare con la lunga sequela di progetti e programmi che avevano in serbo per gli ospiti in quei giorni di vacanza. << L'Anniversario è per festeggiare la ricostruzione di Suna dal termine della guerra, e Suna riteneva opportuno invitare tutti coloro che l'hanno protetta dalla distruzione completa. >> disse. Si erano chetati un po' tutti, e questo la soddisfò non poco.
<< Principalmente, avrete tutti i dieci giorni liberi. >> parlò in tono professionale. Aveva ripassato quel discorso centinaia di volte. << Oggi pomeriggio incontrerete gli anziani del Consiglio e poi io da domani, sarei anche felice di farvi da guida per il villaggio. >> disse. << La prossima settimana, di giovedì, si celebrerà la commemorazione. Non è nulla di particolare ma è comunque un evento importante. Poi, venerdì, ci sarà un ricevimento in vostro onore. >>
<< Caspita! >> esclamò Naruto. << Ma, se abbiamo praticamente tutto il tempo libero.. perchè volete che restiamo così tanto? >>
<< Naruto-kun, non è carino! >>
Matsuri si strinse nelle spalle e sorrise. << Gaara-sensei ha chiesto così. >> rispose. << Ma io penso che Gaara-sensei tenga molto al fatto che voi possiate vedere Suna nei periodi di festa. Diventa tutto molto più bello. >> aggiunse. << Sono sicura che sarebbe molto contento di vedere tutti voi divertirvi. >>
Silenzio.
Matsuri, hai parlato troppo!
Maledetta la tua linguaccia!
Zitta!
Si ritrovò ad arrossire sotto gli sguardi di tutti, che la stavano iperscrutando. Agitò le mani, nervosa. << C-Cioè.. questo è quello che io penso però.. >>
<< Incontreremo solo gli Anziani? >> sorpresa, vide Sakura affiancarla con un sorriso.
Lei ricambiò, arrossendo. << N-no... sono stati prefissati anche degli incontri con i capi delle formazioni degli Shinobi e.. >>
<< E di un po', Gaara sarà sempre impegnato? Non potrà trascorrere un po' di tempo con noi? >> chiese Naruto.
<< Gaara-sensei avrà molti impegni in questi dieci giorni ma troverà del tempo libero. E poi, lo vedrete tutti i giorni a cena. >> disse, e cerco di non pigolare. Perchè, perchè, perchè?
Poi il corridoio finì e si ritrovarono innanzi alla biforcazione di due scalinate. << Siamo arrivati ai dormitori. >>
Indicò la scalinata di sinistra << Da questa parte ci sono le camere per le ragazze. >> indicò la rampa di destra. << E da questa quelle per i ragazzi >>
<< Il palazzo è sorvegliato giorno e notte dagli shinobi di turno. Quindi se voi.. >> alluse alle kunoichi. <<.. vi imbatteste nel corridoio in qualcuno di estraneo non spaventatevi. Alcune camere ospitano anche signori e signore feudali dei territori qui vicino, e spesso si portano dietro delle guardie del corpo. >>
<< Aaah.. capisco. >> mugulò Naruto. Teneva per mano Hinata. << Quindi ci sono solo camere singole? >> chiese. << Che peccato. Dovremmo separarci, Hinata. >>
Matsuri sbarrò gli occhi. << E-Ecco, non sapevo che voi.. >> Aveste quel tipo di relazione, avrebbe voluto dire. Ma stette zitta perchè la voce indignata di qualcun altro la interruppe bruscamente. << Cooosa?! Naruto che diavolo hai detto? >> era Kiba, che era partito subito in quarta. Hinata arrossì così tanto che anche un pomodoro avrebbe potuto sfigurare al suo cospetto. << A che punto siete arrivati voi due, eh?! >> questo era Neji. Tenten si passò una mano sul volto, esasperata.
<< O-hooo.. >> cinguettò Ino. << Hinata.. com'è che non ci hai detto niente? Certo, che Sas'ke e Sakura ci fossero già passati era noto ma che tu e Naruto lo aveste.. >>
<< C-Che diavolo vai blaterando, razza di scrofa?! >>
<< I-Ino-chan! >>
<< Sas'ke? >> era la voce di Naruto questa, sfiatata. Sasuke - che celestiale visione, da ridergli in faccia - aveva assunto una colorazione rosa sulle guancie pallide. Naruto realizzò. << Teme di merda! Pervertito.. maniaco! >>
<< Senti chi parla. >> sibilò, caustico.
<< I-Io.. era uno scherzo! >> protestò Naruto, schivando per un soffio il pugno di Neji e il calcio di Kiba. << Stavo scherzando! Avanti ragazzi.. Sas'ke! E' Sas'ke il pervertito! Ne, ne Sas'ke? >>
<< Oh sì che lo è. >> pigolò Ino, maliziosamente. << Non è vero, Sakura? >>
Questa volta fu Sakura ad arrossire e fu solo perchè Sai le si avvicinò e le sussurrò qualcosa all'orecchio che lei desistette dal picchiare Ino, volgendo le sue attenzioni verso il suo compagno di squadra.
<< Neji! Piantala di picchiare Naruto! >> sbottò Tenten, afferrandolo per la manica del kimono.
<< Zitta Tenten! Non capisci tu! >>
Gli occhi di Tenten divennero fuoco. << Cosa esattamente non capirei? >>
<< Che seccatura. >> proferì Shikamaru, estraneandosi dalla folla e raggiungendo i due delle Sabbia, giusto in tempo per vedere Matsuri avvicinarsi ai ragazzi, deglutendo.
Sai si era rialzato, dopo essere stato bonariamente picchiato a sangue da Sakura.
<< Hinata-san. >> disse, con tono innocente. << Puoi riuscire a confermare se Naruto ha il pene piccolo, allora? >>
Quello fu il colpo di grazia; Karin scoppiò in una risata sguaita, e la maggior parte di tutti la seguirono, Sakura si passò una mano sul volto, Sasuke faticò a celare un sorrisetto compiaciuto, Naruto arrossì di rabbia e Hinata.. svenne.
Fu Sakura ad intervenire, mollando un cazzotto sulla nuca di Sai. << Imbecille! Guarda che hai combinato! >>
Accanto ad Hinata, stramazzata al suolo, si erano riuniti un po' tutti. Tenten le faceva aria con un fazzoletto mentre Ino le sventolava la mano davanti agli occhi. << Hinata.. ci sei? >>
<< Hinata-sama! Svegliati! >>
<< Hinata! >> sbottò Kiba. << Avanti! >>
<< Hinata! Sono Naruto.. svegliati, stavo scherzando..! Dillo tu a loro che io e te non abbiamo ancora fatto.. >>
<< Ancora? >> stridì Neji. << Questo significa che in un futuro prossimo vi sarebbe la possibilità che tu e Hinata-sama potreste.. >>
<< Sentite, se volete posso sempre provvedere a sistemarvi in una camera matrimoniale.. >> mormorò coincialiante, Matsuri.
Non l'avesse mai fatto.
Kiba partì con una serie di sprorloqui su quanto potesse essere assurda l'idea di una loro prossima vita coniugale assieme, spalleggiato da Neji. Allora sia Tenten che Ino ritennero opportuno rinfacciargli acidamente la sua di vita coniugale, rammentando di quanto essa non esistesse a tutti gli effetti e di quanto fino agli anni avvenire fosse assolutamente impossibile che la costruisse.
Sasuke, invece, parve meditare seriamente sulla proposta di Matsuri; Shikamaru parve leggergli in faccia quel pensiero perchè faticò a non strozzarsi con la saliva nel tentativo di nascondere una risata. Tutto quello che ottenne fu un'occhiata di fuoco da parte di Ino.
Almeno quello.
Seccatura.
Kankuro, che fino a quel momento non aveva aperto bocca sul battibecco, così come Shino, Lee, Juugo e Suigetsu, ritenne invece opportuno stroncare quella sceneggiata. << Sì, tutto questo è molto toccante. >> se non avessero avuto la voce profondamente diversa, sarebbe stato scambiato per Sasuke. << Ma, Matsuri-chan.. le camere! Ricordati che dobbiamo fare anche rapporto agli Anziani. >>
<< Oh.. sì, sì sì! Scusami..! >> esclamò lei, aiutando le altre kunoichi a rialzare Hinata dal pavimento. << Se mi seguite da questa parte vi mostro le vostre camere. >> disse loro, indicando la scalinata di sinistra. << Kankuro-kun.. ? >>
<< Sì, penso io a loro. >> confermò, con un gesto noncurante della mano, alludendo al gruppo di giovani shinobi alle sue spalle. << Tu va pure. >>
Matsuri gli sorrise riconoscente, avviandosi. << Ecco.. le vostre camere sono al secondo piano e.. >>
<< Ci sono le doccie? >> chiese Tenten, passandosi una mano fra i ciuffi scompigliati della frangetta.
<< Certo. >> rispose con gentilezza. 
<< Sì, ti scongiuro. >> mormorò Ino, imbracciando il suo zaino e afferrando per il braccio Hinata, trascinandola su per le scale. << Ho assolutamente bisogno di una doccia! Dico, hai presente trascorrere due giorni in aperta.. >>
<< Ciao ciao Hinata! >> singhiozzò Naruto, sventolando drammaticamente la mano.
<< N-Naruto-kun! >> rispose lei, agguantata dal braccio sempre da Ino. << C-Ci vediamo a pranzo! >>
Sakura, l'unica ragazza ad essere rimasta, dopo aver sospirato, si era voltata verso di loro. << Vedete di non cacciarvi nei guai! >> sibilò, minacciosamente. Il suo tono assomigliava spaventosamente a quello di una madre sull'orlo di una crisi di nervi; con tutte le probabilità loro undici sarebbero dovuti essere tutti i suoi amati figlioletti piantagrane e combinaguai.
Sakura, poi, spostò il suo sguardo su Naruto, e i suoi occhi si velarono di dolcezza al suono della sua voce. << Sakura-chan! >> piagnucolò lui.
<< Perchè dovete sempre essere tutti così crudeli con me? >>
<< Piantala, stupido. >> ma il suo tono non era affatto duro, anzi, faticava a trattenere un sorriso. << Ci vediamo a pranzo. E non cacciarti nei guai. >>
E poi spostò il suo sguardo sulla figura alta, vicino a lei. Sasuke ostentava indifferenza, ma sembrava vagamente a disagio, perfettamente consapevole degli occhi speranzosi di lei sulla sua persona.
<< Vedi di non perdere tempo a chiocciare con le altre galline. >> sputò, e fu tutto quello che riuscì a dire. Ma a Sakura sembrò bastare, perchè gli occhi le brillarono e non riuscì a trattenersi dal buttargli le braccia al collo, sfiorandogli le labbra in un ombra di bacio.
Sasuke si tinse di un rosso intenso sulle guancie e cercò di rammonirla, sgarbatamente fra l'altro. << Sakura, piantala! >>
Sakura si scostò in un soffio, ridacchiando come una sciocca, per poi agguantare il suo bagaglio e precipitarsi su per le scale. << A dopo! >> cinguettò, pimpante. << Te li affido, Kankuro-san! >>
Kankuro ricambiò il saluto con una mano, ridacchiando. << Va bene.. non ti preoccupare! Mi prenderò cura di loro al meglio! Certo.. >> disse, con un sorriso sornione sulle labbra. <<.. non bene come fai tu con una certa persona, ma mi impegnerò! Te lo assicuro! >>
La frecciatina lo colpì in pieno e Sasuke si rese conto, inevitabilmente, di essere appena diventato lo zimbello della compagnia per il prossimo quarto d'ora. Le faccie divertite e i sorrisetti malcelati non erano la unica cosa che quei deficenti cercassero di nascondere. Maledetta Sakura.
L'ultima cosa che Sasuke sentì, prima di prepararsi mentalmente ad una serie di battutine maliziose che avrebbe volentieri stroncato sul nascere con un Chidori, fu la voce della Yamanaka, seguita da un coro di risate femminili.
"Oh, sono due minuti che ti aspettiamo!" trillò "Frontespaziosa, da quando in qua te la fai con dodici shinobi contemporaneamente? Capisco che la tua insana voglia di sesso possa andare al di là dell'umana concezione.. ma insomma, pensavo che Sas'ke bastasse e avanzasse! "
Ovviamente la Yamanaka non poteva non citarlo in causa; lo consolò il fatto che non fosse l'unico a dover reggere tutta quella seccatura.
Osservò le perfide faccie di Naruto e Kiba, che gli si stavano avvicinando con un sorriso a trentadue denti.
<< Uelà Sas'ke! >> esordì Kiba, con una pacca sulle spalle. << Credo che tu debba raccontarci molte cose, ne? >>
<< Ossì. Ne Sas'ke? >>
Maledetta Sakura.




***



Emh, allora.. ciao a tutti! Nuova del fandom, è un immenso piacere conoscervi! :D
La fanfic è quasi del tutto completa, mancano gli ultimi tre capitoli all incirca! Si svolgerà durante tutti i dieci giorni di vacanza, e in totale saranno circa tredici capitolo più un extra. .-.
Inoltre questa sarà la prima storia di una lunga serie di fanfiction sotto al nome "Flames Of Youth" che vedrà come protagonisti tutti i nostri sedici di Konoha. La serie parte in medias res, ovvero con questa fanfic, ma le altre saranno poste in diversi tempi. Il titolo?
Dal Giapponese, significa "La Tua Storia d'Amore".
L'OOC: L'ho inserito più che tutto per Temari, che in questa fanfiction non avrà la solita aria scazzosa di sempre XD Ma anche un po' per Sas'ke, considerando la fase da pazzo-psicopatico-voglio-uccidervi-tutti che sta vivendo adesso. Per il resto spero che gli altri personaggi siano fedeli ai propri caratteri. Ah, e Matsuri. Personalmente odio la Matsuri che dipingono nello Shippuden, ma preferisco quella della prima serie (Filler, filler lo so :( ), e così eccola. Timida, imbranata e con una Inner Matsuri! XD
Ho lavorato duro su questa storia, e anche se sembrerà che in alcuni punti non torni bene qualcosa e alcuni dettagli siano stati lasciati al vento, è proprio per il fatto che a completare queste lacune di ci saranno le altre storie! ;)
Oramai mi sono innamorata di Naruto, che volete farci? Spero vi piaccia come è piaciuto a me scriverla!
Al prossimo capitolo e recensite in tanti! :D
SHANNARO!




































   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: jennybrava