Freddo,
Ferro e Fiamme
Nessuno arrivava così lontano a spalare i sentieri, quindi
la neve era alta, e certo il fatto che stesse
di nuovo nevicando non migliorava le cose. Silente l'aveva incaricata
di sorvegliare il nuovo
guardiacaccia, il signor Rubeus Hagrid, per una certa faccenda.
"Però, magari, se mi avesse detto quale
faccenda...! No, solo... osservalo, non stargli col fiato
sul collo, ma... beh Minerva, osservalo!"
Un'ora prima l'aveva visto seduto su un ceppo, stava affilando il suo
coltello, e l'idea di rimanere
da sola con lui non sarebbe stata poi così... confortante.
Giravano voci che fosse imparentato con
i giganti della costa normanna.
Rimanevano si e no due ore di luce, a causa di quella che iniziava a
potersi chiamare tempesta
di neve, quindi si stava affrettando. Ma ciò che vide con la
coda dell'occhio la fece sussultare,
e si fermò di botto.
Lontano, quasi vicino alla riva del lago, una grossa macchia nera sullo
sfondo bianco della neve.
Rimase a fissarla per qualche secondo, immobile come lo era quella
cosa, qualsiasi cosa fosse.
Decise di avvicinarsi.
Uno studente, un serpeverde a giudicare dalla sciarpa che portava, era
riverso sotto uno dei salici.
Da sotto i capelli sgorgava un fiotto di sangue, e altre macchie
punteggiavano di rosso la neve intorno.
"Povero ragazzo! Povero ragazzo!" Rischiava di inciampare nel suo
stesso mantello mentre cercava
di raggiungerlo.
Aveva provato a sollevarlo, ma era troppo pesante. Alla fine era
riuscita a girarlo quanto bastava
per tirare il viso fuori dalla neve, dove si era formata una pozza
rossa.
"Oh caro... cosa ti hanno fatto? Perché una tale
crudeltà?" Il giovane sembrava riprendere pian piano
colore, ma rimaneva svenuto. "Ecco, ecco, ora fermiamo questo sangue...
Epismendo"
Dopo averlo spostato come poteva sopra le radici degli alberi per
isolarlo dalla neve, corse nuovamente
verso il sentiero, nella vana speranza che qualcuno stesse passando di
li.
Scorse una figura lontana che avanzava verso di lei. Doveva essere di
sicuro il guardiacaccia, date
le enormi proporzioni. Si avvicinava agitando una mano in segno di
saluto, mentre l'altra faceva
oscillare qualcosa, forse delle lepri.
"Periculum" Delle scintille rosse si levarono a qualche metro di
altezza dalla McGranitt,
mentre cercava di avvolgersi nel mantello.
Il guardiacaccia gettò le prede e iniziò a
correre verso l'insegnante: "Professoressa" boccheggiava
"Che cosa... che cosa... è successo? Si sente male?"
"No vieni, uno studente! E' la svenuto... tra quei salici..." Non era
facile muoversi con la neve fino
alle ginocchia, e per la fretta scivolò in avanti un paio di
volte.
"Oh per tutte le mandragole! Svenuto?"
"C'è di peggio Hagrid, deve avere anche delle costole rotte."
"Chi l'ha ridotto così?"
"Ce lo dirà lui quando si sveglierà. Forza,
dobbiamo portarlo in infermeria"
"No, no la mia capanna! E' più vicina!"
"Grazie ma... non credo sia un luogo..."
"Oh ma, è calda e spaziosa! L'ho riordinata da poco. Un
letto glielo trovo di
certo!"
*****
Un vocione grave gli rimbombò negli orecchi: "Ehi,
sveglia!". Subito dopo, due bei ceffoni.
Il ragazzo aprì gli occhi, e con uno scatto inaspettato
strinse in una morsa i polsi di chi lo stava risvegliando.
"Va bene, va bene!" Esclamò il gigante chino su di lui,
mentre cercava di liberarsi dalla stretta.
"Che riflessi, eh! Congelato eri!"
Era sdraiato e tremava, lì per lì non avrebbe
saputo dire di più. Alla luce ondeggiante delle candele
riusciva a distinguere i tratti di un volto grassoccio e due occhi
grandi che lo guardavano.
“Si è svegliato, signora!”
“Dimmi” Chiese dolcemente la McGranitt
avvicinandosi “Chi ti ha fa...?”
“Ecco una bella tazza di te, per scaldarci” Disse
Hagrid girandosi. Un enorme vaso di biscotti
cadde a pezzi. “Ah, ci sono anche questi!” Disse,
dopo averne preso qualcuno dal pavimento.
“Grazie Hagrid” Sorrise la McGranitt
“Lasciamolo respirare ora. Chi ti ha aggredito la
fuori?”
“Chi? Nessuno, signora.” La voce era roca e
flebile.
“Stavo cercando delle radici di levistico per il professor
Lumacorno e improvvisamente sono scivolato. Ho battuto la testa, ecco
come devo essere svenuto”.
“Quante volte dovrò ripeterlo a voi studenti!
Dovete sempre essere almeno in due quando andate
nel parco intorno al castello.” Era visibilmente preoccupata.
“Potevi assiderare!”.
“Eh si” intervenne Hagrid, dandogli delle pacche
affettuose “Anche sulle rive del lago si nascondono dei
pericoli...
Pensate che una volta, mentre stavo ammirando una fioritura di
ranuncolo arcobaleno...”
Il giovane girò la testa facendo finta di riposare.
Non sarebbe stato facile trovare una scusa anche per le lacrime che gli
stavano riempiendo gli occhi.
*****
Sulle rive del lago ghiacciato si aggirava un'ombra nera.
“Muffliato” Seguendo i movimenti circolari delle
braccia, gli incantesimi di Protezione visiva e uditiva
si andavano intrecciando in una rete.
“Repello magum”.
L'ombra si diresse verso il centro della radura. Sembrava in attesa di
qualcosa, ma non c'era nessun'altro
con lui, e nessun'altro l'avrebbe visto.
“Incendio” Ad un tratto le fronde degli alberi
più vicini iniziarono a prendere fuoco.
“Incendio”
Camminava con passi cadenzati. Rivoli e pozze d'acqua si andavano
formando man mano che la neve era
avvicinata dalle lingue di fuoco.
“Chi ti ha detto di questo posto? Chi ti ha portato qui? CHI
TI HA PORTATO QUI?” La voce si perdeva
tra le scintille e i vortici infuocati.
“Solo io sapevo di questo prato. Nessun'altro. Nessuno... A
PARTE LEI!”
“Bombarda!”
“Bombarda!” I tronchi degli alberi saltavano in
aria come fossero stati fatti di stuzzicadenti.
“BOMBARDA MAXIMA!”.
La rabbia ormai lo sopraffaceva, era fuori controllo.
Iniziava a tossire per il fumo, ma non era
ancora abbastanza. Gli
occhi, pieni d'ira, ora fissavano una zona
in particolare del boschetto in fiamme.
“TI ODIO! COME HAI POTUTO FARLO? ALIMENTES FLAMES!”
L'incendio raggiunse altezze spaventose,
fino a lambire la cima delle rocce che s'innalzavano dietro gli alberi.
Le ceneri si erano spente quasi del tutto, rimanevano ormai solo
colonne di fumo che uscivano dagli scheletri degli alberi.
Aveva iniziato ad allontanarsi, ma, ad una trentina di metri, si
voltò. Sollevò la bacchetta.
Guardava la parete di roccia vicina alla radura fumante e questa volta
gli bastò sussurrare per ottenere l'effetto voluto.
“Dominusterrae”
La terra iniziò a tremare. Dei grossi frammenti di roccia
rovinarono giù dalle pareti, subito seguiti dal resto
della scarpata, che cadde con un gran fragore.
*****
Quella radura
l'aveva scoperta lui.
Era un posto segreto.
Li il silenzio era interrotto solo dal frusciare dei rami degli alberi
e dalle onde del lago.
Era dove andava a rifugiarsi dalle angherie di Potter e del suo allegro
gruppetto di amici.
Dove portò Lily.
Un luogo sacro, puro, sconosciuto agli altri.
Ma non era riuscito a mantenerlo tale.
Ora era il luogo dell'umiliazione, del dolore e del sapore ferroso del
sangue.
Si appoggiò di schiena ad un masso li accanto, contemplando
la sua opera attraverso i fiocchi
che avevano ricominciato a cadere. L'intero prato ormai era una distesa
di ceneri fumanti mosse dal vento.
I fiori che tanto le piacevano non vi sarebbero più
cresciuti. Gli alberi, che quella notte accolsero e nascosero
il loro abbraccio, erano divelti e carbonizzati. Il tutto sotto tre
metri di roccia franata.
La neve non impiegherà molto a ricoprire qui.
Nessuno se ne accorgerà fino a primavera.
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Ciao, questa è la mia prima fanficton! Se volete lasciare
una recensione ne sarò contentissima :D.
Positiva o negativa non importa, mi interessa sapere il vostro parere
sulla storia, soprattutto sulla
parte della distruzione della radura e se avete da darmi consigli per
poter migliorare, o domande
da
farmi... sono solo all'inizio!
Severus che urla non è proprio IC, però ho
pensato, qui ha 16 anni, è un adolescente, e potrebbe anche
starci.
Potrebbe essere
l'esempio di una delle ultime volte che qualcosa della
sua anima esce senza controllo all'esterno.
Prima che la padronanza completa dell'Occlumanzia gli permetta il
controllo totale sulla mente,
all'interno della quale finirà poi per chiudere a chiave la
sua stessa anima.
Adoro il contrasto tra il freddo dell'esterno, simboleggiato dalla
tempesta di neve, e il calore
ardente che brucia e consuma da dentro il Severus ragazzo.
Ciaociao :D
queenofjerusalem