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Autore: MaxDeathMan    06/07/2011    0 recensioni
Svegliarsi alla mattina in una stanza semza sapere chi sei è un classico clichè da film. Una carta d'identita tutta scarabocchiata, un misterioso messaggio nascosto dietro una tapparella e un'armamentario da super killer... chi è in realtà Jack? Misteri, Mostri e psicopatici decisamente un inno alla follia !
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con il nuovo capitolo :D! Lo so ci ho messo parecchio a scriverlo ma spero che voi fan non abbiate perso la voglia di seguire la mia storia! :D detto questo buona lettura e continuate a seguirmi !

Capitolo 19 : Un grosso problema

La storia di Dead Strike aveva un che di spaventoso. Dimostrava infatti che l’organizzazione stava compiendo tutti quegli esperimenti su cavie umane da molto tempo. Strinsi i pugni. In quell’esatto istante decisi una cosa che col senno di poi avrei decisamente rimpianto: Dovevo fermare l’organizzazione! Non importava quanto tempo ci avrei messo e quanto avrei dovuto sacrificare dovevano pagare tutti per quello che stavano facendo!
– Non c’è bisogno che ti scaldi tanto Jack di picche… L’organizzazione sta già facendo di tutto per fermarmi già da molto prima che… – Una Specie di urlo scaturì da dietro di noi. Aveva un che di grottesco e spaventoso. Il mio cervello lo riuscì a interpretare come un urlo solo dal tono rabbioso con cui era stato fatto. La voce dell’essere era solo una specie di roco suono gutturale. Il rombino dietro lo sfregiato saltò letteralmente in aria raggiungendo un picco di 20 metri mentre dal buco per terra cominciavano a uscire degli strani tentacoli: erano fatti di ossa sembravano quasi spine dorsali intrecciate tra di loro. Mia sorella e io saltammo subito indietro di diversi metri per metterci al riparo. Dead Strike rimase lì … a fissare il mostro con un orrendo ghigno stampato in volto. Con uno scatto velocissimo lo afferrai per il colletto dell’impermeabile e lo trascinai letteralmente indietro mentre i tentacoli dal tombino cominciarono a sgretolare l’asfalto della pavimentazione stradale. Era di sicuro un Drogster… ma era una nuova mutazione che io non avevo mai visto. Quando cominciò a uscire dal suo nascondiglio notai subito che di umano non aveva neanche la forma del corpo.
Era una specie di agglomerato di muscoli e ossa tutti intrecciati tra loro. Aveva una sola testa al centro dei tentacoli ma aveva un numero elevatissimo di bocche dentate di sicura provenienza dai Drogster debolissimi che prima giravano le strade della città. Aveva anche numerose braccia attaccate sotto la testa… più che braccia sembravano agglomerati di arti attaccati tra di loro sia per il lungo che per il largo e le mani artigliavano l’aria malignamente. Tutto quello che uscì dal buco nella strada in sostanza era una specie di serpente pieno di braccia e tentacoli di ossa. Le costole sbucavano anche dalla schiena insieme a altre ossa difficilmente identificabili insieme a pezzi di intestino che uscivano dalla pelle e rientravano formando degli anelli molto rivoltanti. Decisamente per essere un Drogster era molto pericoloso. Ma era dell’organizzazione o si era formato da solo?
– Il soggetto numero 1…. – mormorò lo sfregiato osservandolo sorridendo. Risposta eloquente. – Che diavolo è quel coso???? – domandò Samantha estraendo la pistola dalla tasca.
– Non sprecare pallottole … il soggetto 1 è stato creato e sviluppato appositamente per distruggere ogni cosa che gli si para davanti. – disse Dead Strike facendo un cenno con una mano a mia sorella.
Subito il mostro scattò verso di lui e con uno di quegli orrendi bracci gli afferrò una mano mentre con un altro gli afferrava la gamba sinistra subito dopo lo trascinò verso l’alto. Il giovane in impermeabile nero non urlo anzi si mise a ridere. Evidentemente tutto quel potere lo aveva fatto impazzire… ci potevamo fidare di lui? Io mi voltai subito verso mia sorella e le nostre facce mutarono insieme rivelando la nostra vera natura.
– Ecco!! Così vi voglio bellicosi! – disse lo sfregiato mentre con la mano libera afferrava uno dei suoi terribili tentacoli dal fodero che teneva sulla gamba. Subito lo conficcò dentro una delle mani che lo teneva. Notai stupendomi che per colpire quella mano si era trapassato da solo. Evidentemente poteva fare anche queste cose senza timore… aveva perso il naturale istinto di sopravvivenza degli esseri umani. Il mostro uscì completamente dal buco nella strada cominciando a strisciare come un millepiedi verso me e mia sorella. Le mie braccia formicolarono molto potentemente e proprio mentre altre due dei suoi molti arti mi stavano per afferrare feci un salto poderoso e scavalcai completamente il bruco arrivando più o meno al livello di Dead Strike. Lui non fece neanche caso a me dato quanto si stava divertendo a colpire il braccio della creatura. Atterrai su quello che poteva essere il busto della creatura. Subito una decina di spine dorsali mi presero di mira. Avevano sulla punta una specie di dentino d’osso che mi ricordò molto quello del Drogster a due teste della metro. Mia sorella dal canto suo si stava difendendo alla grande schivava tutto come avevo fatto io e nel mentre aveva estratto un coltello da cucina e lo usava per tagliare i tentacoli. Estrassi anche io il mio dalla borsa tracolla con uno scatto tagliai due punte a due tentacoli. Il mostro girò su se stesso per potermi prendere di mira con la testa e la maggior parte dei tentacoli. Era davvero raccapricciante come essere… Una delle numerose bocche dentate si avvicinò forse troppo a Dead Strike era evidente che voleva divorarlo. Ma lui si sapeva difendere forse troppo bene: infilò l’intera lama del pugnale nella bocca e ne vidi chiaramente uscire la lama dall’altro lato. Il mostro emise un'altra volta uno strano suono gutturale di rabbia e senza alcuna esitazione fece forza sulle braccia che stringevano il giovane con l’impermeabile nero. Dead Strike si spaccò letteralmente in due da un lato andò la parte superiore del corpo fino all’ombellico, dall’altro il resto del corpo. Le interiora del giovane si sparsero un po’ in giro. Era ancora vivo? Non gridò nemmeno….
L’immagine mi fece un po’ senso ma per il momento ero troppo impegnato coi tentacoli del mostro per preoccuparmi per lui. “ Dobbiamo scappare di qui in fretta! E’ troppo grosso per batterlo black! “ pensò mia sorella. Era vero quel mostro era troppo grande e cattivo per essere sconfitto con delle armi convenzionali. O trovavamo un modo veloce per sistemarlo oppure scappavamo. Era meglio la seconda opzione. Saltai giù dal mostro con un semplicissimo salto. Corsi subito verso mia sorella che a sua volta si liberò dell’ostacolo tentacoli e corse insieme a me. Aveva ancora nella mano la pistola a tamburo che aveva quando ci eravamo incontrati mentre correvamo estrasse dalla sua borsa un paio di pallottole e ricaricò l’arma cosa non da poco mentre si corre!
Il mostro dal suo canto non sembrava affatto intenzionato a lasciarci scappare: appena cominciammo a correre fissò il suo sguardo su di noi e cominciò a muovere tutte le sue numerose braccia verso di noi movendosi come un gigantesco bruco demoniaco pieno di denti e decisamente pericoloso.
Dovevamo pensare a qualcosa di sicuro non avrebbe smesso di inseguirci per nessun motivo al mondo. La strada intanto si faceva più trafficata comparvero infatti carcasse di automobile abbandonate per strada, mobili abbandonati e addirittura alcune palizzate di legno. Io e mia sorella riuscivamo a saltare senza nessun problema mentre il bruco dietro di noi sembrava non curarsene nemmeno quando li travolgeva con la sua mole gigantesca.
Necessitavamo di qualche cosa di grosso per poterlo intrappolare ma dove lo potevamo portare? “ Aspetta un secondo…. “ pensai io parlando telepaticamente con Samantha “ Portiamolo direttamente alla centrale elettrica! Così sarà un problema dei bastardi che lo hanno liberato contenerlo! “ aggiunsi saltando un camioncino abbandonato lì da chissà quanto tempo. La strada verso la centrale era molto lunga e dovevamo fare in modo che il mostro mantenesse alta la sua concentrazione su di noi. Così mi voltai e gli saltai sulla testa senza nessun preavviso e senza esitazione cominciando a prenderlo a calci. Appena il grande bruco si accorse della mia presenza si fermò e cercò di colpirmi con i suoi tentacoli d’ossa e di afferrarmi con le sue lunghe braccia.
Come ero salito scesi e ripresi a correre assieme a mia sorella. Il mostro non capì il senso della mia azione e la cosa lo fece imbestialire oltre modo. Lanciò un potentissimo urlo che probabilmente si udì per tutta la città e poi si lanciò all’inseguimento molto più velocemente di quanto aveva fatto prima. Dopo qualche minuto che correvamo mi accorsi che la mia idea era letteralmente un suicidio! Dovevamo trasportare quel mostro per quasi metà città facendoci inseguire ? Assolutamente folle! Ma non avevamo altra scelta se non correre. A turno io e mia sorella saltavamo addosso al mostro per farlo arrabbiare di più così da non fargli perdere la voglia di farci a pezzi se ci avesse mai preso.

Dopo alcune ore di corsa il mio corpo sembrava sul punto di esplodere: avevo il fiatone, grondavo di sudore e mi facevano male le gambe. Urgeva un’altra idea brillante e molto in fretta. Il bruco demoniaco che avevamo alle spalle non sembrava minimamente affaticato dalla lunga corsa che avevamo fatto. Eravamo in prossimità della centrale quando le mie gambe cedettero di colpo. Il Drogster all’interno del mio corpo non si era ancora ripreso completamente da tutti i danni che avevo subito nella mia fuga dalla villa e dal mio secondo scontro contro Dead Strike. Mia sorella urlò qualcosa cercando di avvicinarsi a me ma il bruco demoniaco fu più veloce di lei e subito mi travolse passandomi sopra con tutta la sua mole. Sentii piuttosto nitidamente il rumore della mia gamba destra che si fratturava e urlai di dolore con quanto fiato mi rimaneva. Non ero messo affatto bene la corsa mi aveva stancato troppo e quel mostro non era un avversario facile da sconfiggere per un semplice umano quale ero io in quel momento. La centrale elettrica era dall’altra parte dell’isolato …. Il bruco fece inversione e mi afferrò il polso destro con una delle sue orrende mani senza esitare neanche per un secondo mi lanciò via gettandomi contro la faccia di un palazzo a fianco alla strada dove stavamo correndo. L’urto fu terribile tanto che le finestre del palazzo esplosero. Sentii un formicolio interno e nella gamba ma dirò solo pochi minuti poi tutto tornò normale … compreso il mio volto ero tornato umano! Mia sorella stava cercando in ogni modo di tenere occupato il mostro in modo che non mi uccidesse ma dopo un breve combattimento questi le diede un violento colpo di coda che la fece volare contro il palazzo opposto a me. Tesi una mano verso di lei … era frustrante non poter fare nulla per aiutarla. Provai una grandissima rabbia verso quel mostro e verso l’organizzazione. Usando il muro contro cui ero stato lanciato come appoggio mi alzai in piedi. La gamba destra mi faceva malissimo e a ogni movimento scricchiolava. Il bruco enorme decise di sospendere il suo attacco contro mia sorella e si girò a guardarmi. Presi il mio fidato coltello e lo estrassi dalla borsa. Il mio pc si era distrutto nell’impatto ma per il momento le mie preoccupazioni erano decisamente altre. Il mostro mi guardò e come risposta al mio gesto fece un verso orribile solo allora la testa del mostro che fino ad allora era rimasta come incastrata dentro il suo busto, in modo che spuntasse solo dal naso in su, si alzò. Dal busto del mostro uscirono un elevatissimo numero di denti e la sua grande bocca si spalancò. Avrebbe potuto ingoiare una bicicletta e masticarla talmente era estesa. I tentacoli d’osso puntarono contro di me mentre dalla bocca usciva la vera voce del mostro : un misto tra un ruggito animale e un urlo di spavento. Corse verso di me… Chiusi gli occhi preparandomi mentalmente alla mia fine… “ Non posso sopravvivere a questo attacco in forma umana “ pensai poco prima di sentire un urlo di rabbia e una risata a me molto familiare nell’aria.

Aspettai l’arrivo del mostro che stava per mangiarmi ma questo non arrivò… aprii lentamente gli occhi e vidi Dead Strike con un’orribile squarcio sotto il diaframma e con l’impermeabile pieno di sangue che stava tirando la lingua del mostro. Era proprio dentro la sua bocca evidentemente quello era un punto debole e per questo il bruco lo teneva nascosto nel suo stesso petto. Samantha teneva occupati i tentacoli d’osso mentre il giovane sfregiato continuava ad affondare i suoi coltelli dentro il palato del mostro che in tutta risposta lo stava mordendo un bel po’… Ma il mezzo biondino non si fermava neanche dopo che il mostro gli staccava qualche pezzo anzi questo si riattaccava subito e lui continuava a colpire e colpire. Dove trovava tutta quella forza? Mi domandai mentre lo osservai. Ad un tratto con un potente fendente Dead Strike tagliò un’arteria all’interno della bocca del mostro e subito iniziò a bere il suo sangue. Ecco come faceva: si stava nutrendo del suo avversario.
Il mostro lo stava masticando ma non riusciva mai a chiuderlo del tutto nella bocca a causa dei grandi coltelli che Dead Strike stava usando. Sembrava in difficoltà ma era solo un’apparenza: in realtà si stava irritando enormemente.
In un istante si sentii un lunghissimo sibilo provenire dal fondo della sua gola e tutti i suoi muscoli cominciarono a fremere sotto la pelle…. Tentacoli ossei compresi!
Mi misi in piedi tenendomi la spalla che prima avevo battuto contro il palazzo : era lussata. Lentamente e a passi lenti mi diressi verso la centrale elettrica che si trovava poco distante. Dopo neanche due metri un grosso pullman attirò la mia attenzione. Sogghignai lievemente. Magari sapevo anche rubare le auto… era ovvio che sapevo fare pure questo! Ma chi mi aveva addestrato doveva essere una specie di genio.
Il mostro dilatò i muscoli e lentamente iniziò ad assorbire la coda e i tentacoli all’interno del suo nuovo corpo. – Dead Strike!!! Salta! – urlò mia sorella. Lo sfregiato con l’impermeabile nero saltò subito senza esitare. Se avesse aspettato anche solo un secondo sarebbe stato assorbito all’interno del mostro che chiuse la bocca e iniziò a appallottolarsi quasi si stesse ricombinando sotto la pelle. Misi in moto il mezzo unendo i fili in qualche modo : per fortuna il serbatoio non era del tutto vuoto. Schiacciai l’acceleratore e mi diressi a tutta velocità contro la palla informe che si trovava al centro della strada. Poco prima che colpissi il mio bersaglio lascia i il posto di guida e saltai fuori dal finestrino del passeggero.

L’urto fu terribile. Schivai Dead Strike di qualche centimetro e impattai direttamente contro l’asfalto slogandomi una spalla. Il pullman intanto colpì la sfera rosa in pieno spingendola indietro di parecchi metri e continuando a spingere per inerzia. Il mostro emise una specie di urlo furioso da dentro quell’ammasso di muscoli che era e si lanciò di lato rimbalzando un paio di volte prima di fermarsi contro una piccola palazzina. Il pullman oramai senza nessuno alla giuda cadde su un lato facendo un gran frastuono.
Mia sorella corse subito verso di me e mi aiutò ad alzarmi, Dead Strike osservava il mostro che rotolava con un leggero sorriso beffardo. In qualche modo però il mostro cominciò a muoversi dentro la sfera: dall’esterno si vedevano solo dei movimenti sotto la pelle come se si stesse agitando enormemente. Cosa diavolo stava facendo? In ogni caso non avevo intenzione di stare lì fermo ad aspettare. Presi mia sorella per un braccio che a sua volta richiamò l’attenzione del mezzo biondo con un fischio. Dead Strike si voltò e cominciò a correre verso di noi mentre io e Samantha entravamo dentro una palazzina. Subito dopo che chiusi la porta con il mio unico braccio sano sentimmo una specie di scoppio come di un palloncino ma molto pieno di melma. Sentii per qualche secondo pezzi di quel mostro che cadevano a terra facendo un rumore orribile… ma….
  
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