Ciao a tutti!!
Allora, la mia prima Draco/Harry!
Premetto. Niente scene di sesso sfrenato,
ok?
A parte perché non SO assolutamente
scrivere le Lemon, e perché, ormai chi mi conosce lo sa, le mie storie sono
fondamentalmente comiche, e ho voglia di farli litigare! La storia è dedicata a
Isabella Lovegood, principale causa dei miei infarti.
Se io morirò prematuramente sarà colpa sua
u.u
Baci!
Draco/Harry : Non è la Sciarpa di
Serpeverde! Cioè…ha i colori di Serpeverde, c’è lo stemma di Serpeverde, c’è
scritto “S” al lato…ma non è di Serpeverde!
Ron guardò
costernato la scena che gli si palesava davanti agli occhi.
Quello non era il
suo migliore amico.
Non poteva in
alcun modo esserlo.
Impossibile.
Improbabile.
Irreale.
E molti altri “I”
che in quel momento non gli venivano in mente.
Hermione guidò
Ron con cautela fino alla poltrona vicino al camino, assicurandosi che non
svenisse.
- Harry…cosa
Merlino ti sei messo? – chiese, con voce calma, pacata, tranquilla e leggermene
soffusa. La preoccupazione negli occhi di Harry si trasformò in terrore.
- Ehm..nulla di
particolarmente inquietante..credo. – disse. Si guardò. Scarpe, pantaloni,
camicia bianca ( un po’ sgualcita, ma era normale), maglione grigio, mantello,
stemma di Grifondoro, Sciarpa di serpe verde…
Alzò gli occhi,
tranquillizzato. Perlomeno non aveva un Cappello a forma di Leone sulla testa,
o una farfalla decorativa fra i capelli o una sciarpa di Serpeverde.
Hermione e Ron lo videro leggermente
impallidire.
Harry abbassò
nuovamente lo sguardo.
- Ok, ritiro
tutto. È inquietante. – disse, con voce
forzatamente leggera.
- E’ un indumento
di Serpeverde, quello? –
- N-No – balbettò
Harry.
- Ha i colori
verde argento. -
- Potresti essere
daltonico…-
- C’è una
cucitura. C’è scritto“S” al margine della sciarpa, Harry –
- Non è vero... –
- Sta scritto lì.
–
- STAI MENTENDO!
–
- Quello non è lo
stemma di Serpeverde? –
- No, è una nuova
squadra di Quidditch…-
- Di chi è quella
sciarpa? –
- Mi si è
materializzata sul collo. –
A quello Ron parve
credergli. In fondo era il suo migliore amico, che motivo poteva avere per
mentirgli? Poteva essere...un…un oggetto Oscuro. O un maglione di lana verde e
argento fatto male.
Hermione guardò
Harry inarcando un sopracciglio, l’espressione divertita.
Come faceva lei a
sapere?
E come aveva potuto lui a lasciare una cosa così
compromettente in camera??? – Harry.
Stai bene Harry? Togliti quella sciarpa, avanti, così non ti infetterà
troppo…deve essere come il diario di Tom Riddle, no? quello che cercava di ucciderti, no? – disse
Ron, alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi verso l’amico.
Lui indietreggiò.
Ecco, ci mancava solo che lui sapesse
che Weasley gli stava per insozzare la
sciarpa e poteva dire addio alla vita.
- Non toccarla,
Ron. –
- Ecco, vedi? –
disse lui, girandosi verso Hermione, che faticava non poco a trattenere le
risate. – E’ completamente andato. Le forze oscure lo hanno posseduto, non c’è
dubbio. –
- Ma Ron…- disse
la ragazza con voce ragionevole – E’ ovvio che non è di Harry…deve essere di
qualcun altro che gli ha fatto visita in camera, no? – incrociò le braccia e
inclinò un po’ la testa, con fare allusivo. Harry arrossì.
Ron la guardò,
accigliato.
- Come…come fai
a…-
- Merlino, Ron, è
palese! –
- Si tratta della
Parkinson? O della Bullstrode? Oddio, no, non te lo perdonerei mai se fosse
quella cozza…tutti ma non lei! –
Harry alzò la
testa di scatto, intravedendo una debole e remota speranza.
- Tutti, Ron? –
- Tutti – ribadì
lui – Ma lei in vestito da sposa…Merlino, tremo al solo pensiero. –
- Quindi –
cominciò con fare casuale lui – Se ti dicessi che vado a letto con Malfoy ed ho
una relazione segreta con lui da tre settimane..-
- Non ti crederei neanche se bussasse lui al
Ritratto della Signora Grassa – rispose con sincerità Ron. Si azzardò perfino a
ridacchiare.
Sì, come no, il
suo migliore amico con il furetto Malfoy…
- POTTER, APRI
SUBITO QUESTO STRAMALEDETTO RITRATTO! SONO TRE ORE CHE BUSSO!! – urlò una voce
attutita e maledettamente familiare
fuori dalla Sala Comune.
Hermione scoppiò
a ridere.
Harry ghignò.
Ron era molto,
molto, molto vicino allo svenimento.
Hermione cominciò
a fargli aria con il libro di Aritmanzia.
Harry si avvicinò
a passo volutamente lento verso il quadro, al che Draco cominciò a sbraitare
più di prima.
- POTTER, GIURO CHE SE TI PRENDO TI APPICCICO AL MURO! –
Harry sorrise,
aprendo il ritratto – Era una proposta, Malfoy? –
Draco Malfoy
sbuffò, incrociandole braccia
- No, era una
semplice dichiarazione di omicidio. Andrò ad Azkaban come uomo felice – disse.
Si avvicinò ad Harry e lo prese per il colletto.
Ron rischiò l’infarto.
Lo stava per…lo
stava per…non poteva guardare.
- Questa è mia –
disse la Serpe ghignando.
Si riavvolse la
sciarpa intorno al collo, mentre Harry sorrideva.
Il Grifondoro si
avvicinò di più a Malfoy.
Hermione
ringraziò il celo che non ci fossero primini presenti.
La scena sarebbe
stata troppo forte per loro.
Ron, che era del
settimo, era moribondo.
L’urlo isterico
di Draco la riscosse dai propri pensieri. - POTTER, BRUTTO TROLL CHE NON SEI
ALTRO! MI HAI SCOMPIGLIATO TUTTI I CAPELLI! SEI UN
AMEBA! – Malfoy al momento si stava freneticamente passando la mano sulla
chioma bionda.
Hermione appellò
uno specchio e un pettine, e gli lanciò la roba.
- Granger, a parte salvare il culo a Potter,
questa è l’unica cosa che hai fatto che non è odiosamente inutile nella tua
vita –
- Lo prenderò
come un complimento. Mi devi la vita, Malfoy. –
Lui fece una
smorfia.
- Che ne dici se
invece mi rubo Potter così potrai stare in pace per qualche ora? –
Hermione lo
soppesò - Se ti prendi anche Ronald,
affare fatto. E Harry sta con te tutta la notte, perché non ci tengo a vedermelo alle quattro del mattino girare per
la torre come un’anima in pena. –
- Se vuoi faccio
svenire definitivamente Lenticchia e lo chiudo in un armadietto per le scope. –
propose Malfoy.
- Affare fatto. –
sotto la sguardo allibito di Harry i due si strinsero la mano.
Poi ovviamente
Draco se la pulì sulla manica di Harry, ma Hermione non ci fece troppo caso.
- Ronald? Ron, su
svegliati, era solo un brutto sogno – disse dolce all’amico, che mugugnò. Harry la guardò, ancora più sconcertato.
Era una sadica,
quella donna.
- Ma come Merlino
puoi fare una cosa del genere? – le chiese. Lei fece una faccia così buffa che
trattenne un sorriso.
- Harry, tu ti
scopi Malfoy e poi fai la predica a me? –
- Malf…Malfoy…-
- Oh,
guarda, invoca il mio nome – disse
Draco.
Hermione lo zittì
con lo sguardo – Malfoy non c’è , siamo nella sala Comune, Ron -
Lui aprì gli
occhi.
E Malfoy prese
Harry per il colletto e lo coinvolse in un bacio mozzafiato.
Proprio. Davanti.
A lui.
Ron svenne.
- Questa è
l’ultima volta che vi copro. alla prossima vi trasferite nella sala di Serpeverde, qui
sono fragili di psiche. Ci penserà la Parkinson, che è la terza volta che salta
il turno. E’ la quarta notte di seguito che “dormite” qui. – li rimproverò
Hermione. Loro abbassarono la testa, imbarazzati.
Cioè.
Harry
imbarazzato, Malfoy solo per far sì che lei si sbrigasse a sgridarli.
Subito fuori
dalla Sala Comune però Draco si levò la sciarpa Serpeverde e la guardò,
pensieroso.
- Non l’ha
toccata Weasley, vero? –
- No, tranquillo
– lo rassicurò Harry, sorridendo.
- Potter? –
- Si? –
- Sai che i
colori di Serpeverde ti stanno una meraviglia addosso? –
- ERESIA, MALFOY.
–
Ok, cavolata assurda.
Ahahaha ok, è demenziale, l’ho scritta in
cinque minuti di follia!
Sperando che comunque vi sia piaciuta vi
saluto!
Baci!
Dramy96123