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Autore: saundersery    07/07/2011    4 recensioni
Harry Hermione e Ron alle prese con la ricerca degli Horcrux tra separazione, dolore, amore e inaspettati sviluppi, la mia personale rivisitazione dei doni della morte.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Hermione pianse tutte le sue lacrime, si sentiva devastata, non poteva credere che Ron li avesse abbandonati così, che avesse voltato le spalle al suo amico fraterno di sempre, non riusciva a guardare Harry negli occhi, immaginava il dolore che provasse, l'ennesima ingiustizia che aveva dovuto subire il bambino sopravvissuto,

Ron aveva tradito tutti quegl'anni insieme, tutte le promesse, le avventure, tutto quello che erano stati.

Harry dal canto suo oltre ad essere deluso e furente si sentiva in colpa, sapeva che Ron aveva ragione, non era un leader, non lo era mai stato e non avrebbe mai voluto esserlo, era come se Ron adesso fosse dall'altra parte della barricata, e da lì lo guardasse col dito puntato nella sua direzione insìeme a persone che non lo avevano mai capito ma presto giudicato.

 

"Metto su del tè anche per te?" La voce flebile di Hermione lo riscosse da quei pensieri cupi, era seduto su una sedia scompostamente, curvo in avanti coi gomiti appoggiati sulle ginocchia e fissava un angolo buio della tenda, si accorse di stare tremando solo quando sentì la voce dell'unica persona che gli era rimasta accanto.

"Si ti ringrazio... senti Hermione dobbiamo parlare, dobbiamo essere sempre sinceri io e te ti prego e ... ecco si insomma se tu volessi andare via... beh io lo capirei hai lasciato tutto per..."

"non iniziare a dire sciocchezze anche tu Harry James Potter, ne ho sentite anche troppe nelle ultime due ore va bene?" Capì di essere stata brusca e quando vide le mani del mago ondeggiare di tremore lasciò andare la pentola e si accucciò davanti a lui.

"Harry ascoltami, io non andrò da nessuna parte, io ho voluto essere qui, io ho scelto di starti accanto, questa cosa non riguarda solo te, io sono babbana... questa è anche la mia guerra, io e te siamo le vittime, i maghi dal sangue puro possono scegliere se schierarsi oppure no... noi non possiamo farlo e..." Harry afferrò quelle mani piccole e fredde e le strinse, vi poggiò la fronte pesantemente e si lasciò andare, Harry pianse come quando aveva undici anni.

"Sh adesso calmati va tutto bene" Lo rassicurò Hermione intenerita

"mi dispiace sono un'egoista, anche tu sei a pezzi, dovrei essere io a consolare te non il contrario ma c'è una cosa che mi ronza in testa da ore, la sera prima del matrimonio io ho cercato di lasciare la tana di notte" La faccia di Hermione divenne incredula

"cosa hai fatto?"

"si lo so scusami è che non volevo coinvolgervi, ero già nel cortile quando... Ron mi ha fermato" Prese un largo respiro cercando di calmarsi un pò e rendere comprensibile quelle parole miste di pianto,

" lui mi ha detto che questa non era solo la mia guerra, che non riguardava solo me e che era una cosa più grande che dovevamo restare uniti... insomma siamo tornati in casa e io non mi sono mai sentito così fortunato come quella notte ma... ma adesso "

Non riuscì a continuare, Hermione ricacciò indietro altre lacrime e prese il viso del prescelto tra le mani

"Non conosco nessuno meno egoista di te, lui non ha capito niente, lui è cresciuto meno di noi due, non gliene faccio una colpa, ma ha scelto... un'altra direzione, e noi dobbiamo andare avanti da soli... non avrebbe resistito, lui non è come noi due... faccio il tè" Concluse con voce ferma alzandosi,

pensava davvero quello che aveva detto, Ron aveva sempre avuto una famiglia felice, era sempre stato protetto e più al sicuro degli altri, era vero lei e Harry erano diversi, erano simili, erano legati.

Harry la guardava armeggiare con pentole e fuoco, forse la vedeva per la prima volta in tutta la sua meraviglia, Hermione era la sua famiglia più di tutti gli altri , lei c'era sempre, in tutto quello che lo riguardava, non si stancava mai di lui, delle sue paranoie, delle sue mancanze, delle sue debolezze e colpi di testa, era indulgente e comprensiva e le voleva davvero bene.

La rabbia per la fuga di Ron però era un peso che nemmeno lei poteva alleggerire ed Harry avrebbe dovuto conviverci.

 

 

"Weasley se l'è data a gambe, non che mi stupisca, forse adesso potranno concentrarsi su quello che devono fare"

La voce mellufla del preside Piton riecheggiò nello studio circolare che era stato di Silente che ora lo guardava da una grande cornice dorata appesa alla parete di pietra.

"Si lo so, sapevo che prima o poi sarebbe successo qualcosa e ahimè non posso dire di esserne stupito neanche io, il signor Weasley vuole bene ad Harry e a miss Granger e forse è proprio questo il problema in fondo"

Piton sospirò: "grifondoro! Sempre la solita storia, amore, sentimenti, tutto questo adesso è solo un punto debole" Replicò duro

"ma è anche un punto di forza Severus e lo sai che tu"

"solo un'idiota come Ron Weasley poteva capire così tardi il legame di Potter e Granger, comunque meglio così ora non avranno più distrazioni inutili" Concluse il nuovo preside stringendosi il mantello

"Per fortuna miss Granger ha portato il dipinto del preside Dippet con sè e non credo per caso" Sospirò Silente


"Non so se si renda conto di aver lasciato aperto un canale di comunicazione così prezioso ma devo ammettere che mi ha stupito" Silente mostrò un largo sorriso benevolo a quell'affermazione prima di vedere il mago davanti a lui lasciare il suo ufficio.

 

 

Qualche notte dopo, Harry ed Hermione si smaterializzarono sulle rive di un ruscello gallese, in fretta avevano fatto gli incantesimi di protezione e sistemato la tenda, la radio taceva, nessuno dei due aveva avuto il coraggio di riaccenderla nonostante avessero voluto entrambi farlo, ma era come far entrare di nuovo Ron nella tenda con loro.

Harry uscì in cerca di legna mentre Hermione cercava di creare qualche fiamma per scaldarsi, si accucciò su una poltrona sfondata e attese, dopo circa un'ora e mezza iniziò a preoccuparsi non vedendo tornare Harry, e se lo avessero preso? Cosa avrebbe fatto lei? Ancora una volta l'assenza di Ron glielo fece odiare, aveva girato le spalle ad entrambi, uscì all'aperto ma nulla si muoveva nel buio poi una luce argentea catturò la sua attenzione.

 

UN GRAZIE PARTICOLARE A DANIEL_THE WHITE PER IL COMMENTO...

  
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