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Autore: JKEdogawa    07/07/2011    2 recensioni
Continuano le avventure di Pamela Deletti. Per chi non la conoscesse lei è una semidea, ma non una qualunque. E' nata da un figlio di Poseidone e una figlia di Atena. Chiedo scusa in anticipo ai fan di Pery Jakson se rimarranno delusi, ma in questo racconto lei si ritroverà in un certo castello inglese...
Solo una richiesta... recensite! Grazie!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Vita da mezzosangue: la serie'
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Per chi non masticasse il latino il titolo significa " O stella che splende sul monte" ed è tratto da un branogregoriano tratto dal Llibre Vermell de Montserrat(curiosità)
Buona lettura!

In mezzo al lago stava affiorando una roccia con qualcosa di lungo piantato sopra. Era coperto di alghe, ma brillava alla luce della luna. Cosa poteva essere? Forse una spada. Ma certo lo doveva essere di sicuro. Ma cosa ci faceva un spada in mezzo al lago di Hogwarts?
Non me lo chiesi. In quel momento sapevo solo che avevo trovato un’arma per salvare il mio amico. Istintivamente mi tuffai nelle acque gelide del lago e iniziai a nuotare per raggiungerla. Era lontanissima, proprio al centro del lago. Ma cercai con tutte le mie forze di arrivarci.
Quando toccai la roccia mi resi conto che era straordinariamente asciutta, anche se piena di  alghe. L’unica cosa leggibile era “Alleanza magia- mitologia”. Mi inerpicai sullo scoglio che era appena emerso e ripulii la forma lunga dalle alghe. Ci avevo visto giusto, era una spada. Era piantata nella roccia con la punta. L’elsa era lavorata e decorata da gemme. Iniziai a tirarla verso l’alto e uscì dalla sua locazione. La issai trionfante mentre la luce della luna la bagnava e la faceva risplendere candida. Poco dopo si trasformò in un pratico tagliacarte a forma di spada. Me lo infilai in tasca e mi rituffai nelle acque del lago. Nuotai fino a riva.
Ero tutta bagnata, leggermente affaticata, ma non mi arresi. Presi la strada verso la foresta e vi rientrai. Mi addentrai per un bel po’, poi tirai fuori il taglierino e lo presi dalla minuscola elsa. Ritornò grande. La impugnai per bene e mi diressi sempre più in profondità nella foresta. Iniziai a sentire degli scalpicci che si dirigevano verso di me. Ora ero pronta.
- Fatevi avanti, coraggio!- pensai parlando in un soffio. Arrivarono trepidanti, aspettavo proprio quel momento.
- Dov’è il mio amico?- chiesi ad alta voce
- Perché?- mi chiese una voce davanti a me
- Perché è mio amico!-
- Avete violato il nostro territorio. Ci avete portato il Basilisco nella foresta. Non abbiamo niente da darvi!-
- Noi non abbiamo fatto niente del genere!-
- Provate pure a negarne l’evidenza. Siete proprio come i maghi.-
- E’ vero! Noi non siamo venuti apposta nella foresta. So che è vostro territorio, io non ci sarei mai venuta!-
- Avevi detto che eri disarmata! Ci hai mentito e puoi farlo ancora!-
- Questa spada l’ho appena recuperata in mezzo al lago! La mia è andata fusa per non so quale motivo!-
- In mezzo al lago!?- una voce da destra parlò- Non sarà micca…-
Una folata di vento fece muovere le alte fronde degli alberi e la luce della luna si riversò un’altra volta sulla lama lucente della mia arma.
- Non è possibile! Nessuno era mai riuscito a recuperarla!- una voce incredula da sinistra
- E invece è proprio quella!- continuò la voce da destra
Io ci capivo sempre meno, di cosa parlavano? Perché la vista di quella spada li aveva così scossi?
- E’ impossibile!- ammise definitivamente la voce davanti a me
- Scusate se mi intrometto, ma di cosa…- dissi
- Pam! Quella è Excalibur!- mi rispose una voce che conoscevo molto bene
- Zitto prigioniero!- abbaiò la voce davanti a me
- Zik… dove sei? E cosa vuole dire che questa è… o mamma!- avevo appena recepito cosa tenevo in mano
- E’ la sacra alleanza tra magia e mitologia! Ma tu non studi i libri di Chi… del traditore del suo sangue?-
- Quindi tu mi stai dicendo che… o cavolo, ma come ho fatto ad estrarla? E leggendariamente impossibile!-
- Oppure tra i tuoi antenati c’è il grande re Artù!- esclamò la voce a destra
- Sì, certo… andiamo… è impossibile!- dissi sarcastica
- Allora che magia hai usato? È stato il grande Merlino a piantarla con la magia in quella roccia, poi i figli di Poseidone hanno coperto tutto con l’acqua in modo che nessuno la potesse raggiungere! La roccia però risale in superficie nelle notti di luna piena!- continuò la voce davanti a me più arrabbiata
- Ma nessuna magia! Sono una semidea nipote di… uh, oh!-
- Nipote?!-
- Senta… e se ce ne andassimo senza dire niente e dimenticammo l’accaduto? Se vuole la rimetto pure a posto…-
- NO! Questa situazione va risolta, non possiamo permetterci che degli esseri umani abbiamo un’arma così potente!-
- Perfetto… va bene, però sbrighiamoci perché non abbiamo tutta la notte…-
- Bene… sei parente del dio del Mare?-
- Sì, oltre che nipote di Atena… ma cosa c’entra? Insomma, se appuriamo che non sono pro-pro-pro-pro nipote di Artù tutto si risolve, giusto?-
- Sbagliato! Potresti aver usato il tuo potere sui liquidi per rubarla, e non possiamo permetterci che Excalibur finisca in mani sbagliate!-
- Impossibile! La spada è stata legata a quella pietra da un incantesimo di magia, ciò vuol dire che la mitologia non può fare niente!- s’intromise Ezechele con voce da insegnante
- E allora?- dissi io perplessa
- Mm… l’unica è che tu abbia dei parenti famosi nell’albero genealogico… okay, amico, stò zitto!-
- NON SONO TUO AMICO!- ringhiò il centauro di fronte a me- Questa situazione va risolta…-
- Io non so niente!- dissi
- Perfetto… non ci resta che uccidervi e rimettere la spada al suo posto!-
- Perché vibra?-
- Cosa!?-
- Excalibur vibra, trema come se avesse paura!- era vero. La spada mi si stava letteralmente spingendo tra le dita, come a nascondersi. Io ero sicura per lei.
Poi improvvisamente iniziò a tirare fendenti con io che non la riuscivo a mollare.
- Calmati! Meno li irritiamo meglio è! Calmati!- Mi disse Ezechiele che forse non aveva capito la mia situazione
- Dillo alla spada! Si muove da sola!- gli risposi cercando di controllare l’elsa sagomata
- Non può essere!- disse il centauro davanti a me. Si sentì un botto, come di un sacco che cade
- Grazie per avermi mollato!- disse Ezechiele dirigendosi a grandi passi verso di me
- E’ bello cercare di rivederti!- aggiunsi nel buio
- Wow… non scherzavi quando hai detto che si muoveva!-
- Che dici… torniamo al castello?-
- No, sono così simpatici questi qui!- sarcasmo caprino
Iniziammo ad indietreggiare piano piano, poi appena possibile ci voltammo e iniziammo a correre. Beccai un paio di alberi e almeno cinque radici, ma alla fine riuscimmo ad uscire dalla foresta sani e salvi. Senza perder tempo ci dirigemmo verso il castello, ma…
 
   
 
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