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Autore: cazzarola    07/07/2011    14 recensioni
MODIFICAZIONE CAPITOLI ESEGUITA QUESTA SETTIMANA!
Tutto ha avuto inizio con una canzone.
Si, adoravo quel suono così semplice e melodico nelle orecchie.
Riusciva a mandarmi in un altro mondo e a farmi fare cose incredibili, che senza questa spinta non sarei mai stata in grado di fare.
Anche se molte delle volte, quando racconto l’accaduto che tutti vogliono sentire nei particolari, parto con la scusa della canzone, che ha fatto in modo di aprire la mia mente a questa nuova esperienza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ANGIE  




 

 _ CAPITOLO CINQUE _
 

 
 

Arriviamo a casa mia.
Il pranzo è già pronto perché oggi abbiamo avuto sei ore, quindi mia madre ci ha lasciato qualcosa da mangiare.
Ogni tanto mangiamo insieme, specialmente quando studiamo, così non dobbiamo sprecare tanto tempo per trovarci dopo.
È da qualche giorno che non apro i libri per gli esami, ho sempre qualcosa di meglio o di più importante da fare, ma oggi mi devo concentrare.
Finiamo e ci mettiamo a guardare la tv, i Simpson sono già iniziati, ci accovacciamo sul divano a guardarli con mio fratello che ci fissa.
- Andrea, c’è qualche problema ? -
- No, perché ? –
- Perché lo schermo è dall’altra parte -
Si gira arrabbiato, ma con la coda dell’occhio ci spia lo stesso.
Siamo solo seduti, non stiamo facendo niente, qualcosa lo turba.
Avete presente l’espressione, sul viso di una persona, che sa una cosa ed è consapevole del fatto che tu non sai praticamente niente?
Beh, lui ha quell’espressione.
La prima cosa, che mi è venuta in mente dopo il “che cavolo guardi?”, è stato il bacio, incredibile che abbia ancora in mente quell’incidente, se lo possiamo chiamare così, naturalmente.
Lui non può sapere quello che è successo… non era li, poi non può conoscere i ragazzi della festa, dopotutto non li conosco nemmeno io!
- Max, al posto di stare con mia sorella, quando è finito il programma, giochiamo con la play? -
- Sai che devo studiare…ho gli esami quest’anno –
- Si anche io –
- Andrea, ma noi abbiamo la maturità, è diverso dagli esami di terza media…- mi intrometto io.
- Nemmeno una partita ? –
- Si ok, solo una –
Squadro Max, non può farmi questo! È venuto qui per studiare, non per giocare con mio fratello, no?
Mi sembra così sbagliato.
Hanno giocato insieme altre volte, non so perché oggi mi da fastidio, forse è la sbornia che mi deve ancora passare.
Metto il broncio, provvisorio, come sempre, non riesco ad arrabbiarmi vedendo due persone che si divertono a stare insieme.
 
Accendono la playstation e si mettono a giocare.
In questo preciso istante sto invidiando mio fratello, solamente perché lui sta con Max, anche se lui non ci fosse non giocheremo di certo insieme, non siamo mai riusciti a trovare qualcosa in comune da fare, a malapena d’estate stiamo fuori a fare qualche passaggio di pallavolo, c’è solamente troppa differenza d’età, o forse è solo quello che credo io.
 
La partita dura circa quindici minuti, è breve, così dopo andiamo a studiare in pace di sopra, almeno questo fatto mi solleva un po’.
Loro due stanno giocando con la stessa squadra, stanno vincendo.
Mi sto annoiando, ma mi piace vederli giocare insieme, mettono tenerezza.
Il loro attaccante, controllato da Max, si sta avvicinando alla porta per segnare un goal, ma lui non vuole passare la palla, vuole giocare da solo per provare a vedere se riesce a segnare da quella distanza.
Sfortunatamente non ci riesce.
- Idiota dovevi passare la palla! - dico a Max
- Idiota sei tu! –
- No tu! –
- No tu! –
- Ragazzi smettetela! – si intromette mio fratello.
Con sguardi di sfida ci fermiamo, si gira verso la televisione e continua la partita.
Riescono a finire, a vincere, anche con i miei insulti amichevoli; così alzo lo zaino da per terra e andiamo di sopra a studiare.
 
Prendo il libro di italiano, quello di filosofia, i quaderni degli appunti e accendo la luce della scrivania.
Mi siedo sulla mia sedia mentre lui prende i suoi libri dalla borsa .
Ho solo una sedia in camera mia, così provo a chiedere la sedia a mio fratello, così Max si siede e finalmente iniziamo.
- Andrea mi dai la sedia ? –
Nessuna risposta.
Ho sentito i suo passi prima salire le scale, ma forse sta ascoltando qualcosa al computer da non riuscire a sentire la mia voce.
Oppure semplicemente mi sta ignorando.
Mi alzo, faccio quei tre brevi gradini che separano le nostre camere e lo vedo che ascolta musica dalle cuffie.
Gliene tolgo una, cercando di non litigare.
- Mi puoi, gentilmente, dare la tua sedia? –
- Che palle…! Si tieni, solo perché è Max –
Questa cosa non la capisco.
Solo perché è lui?
La sedia me la dava lo stesso, perché sono sua sorella e comunque con le buone o con le cattive so come ottenere quello che desidero.
 
Rientro in camera per l’ennesima volta, con più stanchezza di prima, ma con più voglia di aprire quel maledetto libro.
- Hai detto che ti dovevo spiegare Aristotele, giusto? –
- Si, non l’ho studiato molto quest’anno –
- Quindi te lo devo spiegare tutto, vero? E se non fossi capace? Se me la fossi presa perché mi ha dato dell’idiota? Sai, gli idioti non sanno tutto quello che so io.. –
- Dai Max, non fare così…sai che stavo scherzando e poi anche tu mi hai dato dell’idiota… ricordatelo –
- Ok, solo perché siamo pari –
 
- Da che punto iniziamo? Biografia e opere? Mi sembra quella la parte più importante e se quello di italiano all’orale te lo chiede, sicuramente queste sono le cose principali –
- Si, fammi vedere sul libro cosa c’è scritto…-
Sfoglio il libro di filosofia, non trovando tanto, solite cose, data di nascita le sue opere spiegate in breve e la sua vita raccontata come se tutti gli uomini più rinomati, stimati e intelligenti, che sono vissuti molti anni fa e che hanno segnato la loro presenza nella storia, soffrissero di qualche tipo di problema, forse sentimentale, mentale o culturale; secondo me, loro erano qualcosa al di fuori della società, del secolo di provenienza, anche solo per il fatto che ragionassero con una mentalità così aperta, alla mano, e che a volte le persone non riuscissero nemmeno a capirlo.
Quindi se le persone non ti capisco cosa vuol dire? Che anche io ragiono in modo diverso e nuovo dalla massa?
- Giulia, stavo dicendo…Aristotele nacque a Stagira , una cittadina della penisola greca nel nord della Grecia nel 384 a.c.  e all'età di 17 anni, andò ad Atene al fine di entrare a far parte dell'Accademia di Platone, che si trovava all'epoca a Siracusa.Vi rimase per ben 20 anni svolgendo un'attività di insegnamento…-
- Si, ma dimmi le cose più importanti… mi fai fare confusione…non mi interessa ogni particolare, solo le cose fondamentali giusto per fargli vedere che le cose le so…-
- Allora, in sintesi: Aristotele, è stato uno scienziato e filosofo greco antico, noto come il "filosofo dell'immanenza". È considerato uno dei più innovativi e prolifici uomini di cultura del mondo antico occidentale e una delle menti filosofiche più stimate e influenti, nonché un precursore di scoperte in vari campi della conoscenza.-
- Non è difficile, poi mi devo studiare anche le sue opere… -
- Si, ma non ti preoccupare, anche quelle non sono molto difficili, senti una delle mie citazioni preferite: Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi -
Una singola anima che vive in due corpi.
La cosa più bella che io abbia mai sentito.
Mi sto pentendo di non averlo studiato nel momento opportuno, potevo tranquillamente anche approfondirlo, ma dovevo studiare fisica visto che quel professore mi odia.
È il filosofo preferito di Max e lo credo bene, è molto profondo e sentimentale, ma non affronta solo il campo dell’amore, ma anche della politica e della scienza.
Penso che più tardi mi leggerò qualcosa.
Ci guardiamo con aria confusa, era dedicata a me quella citazione, quella stupenda frase ?
Giro la pagina del libro, ma Max ha avuto la mia stessa intenzione e le nostre mani si sono toccate.
Nono avevo mai toccato le sue mani, nemmeno per scherzo, il leggero sfiorare la sua pelle calda mi manda su di giri.
Dobbiamo studiare.
Fortunatamente un messaggio nel cellulare mi salva dai suoi occhi marroni.
Lo prendo dalla scrivania; è di Francesca che dice: “ Scimmietta, vieni a trovarmi ?”
Le rispondo velocemente, avrei fatto di tutto per non incontrare ancora una volta i suoi occhi che mi hanno scombinato il cervello.
“ Arrivo, anzi arriviamo, c’è anche Max ”
“ Immancabile ”
- Francesca chiede se andiamo a trovarla – dico a Max che stava evidenziando qualcosa sul suo libro.
- Ma non dovevamo studiare? –
- Si, dai, solo un’oretta –
- E va bene, ma prima finiamo di parlare di Aristotele… -
 
Decidiamo di partire.
Sono le quattro, fuori c’è il sole e io sono felice, ma allo stesso tempo sono pensierosa.
La macchina di Max odora ancora di vomito che mi dà alla testa, ma ormai non ci sto nemmeno più facendo caso.
Mi vibra di nuovo il cellulare.
Un nuovo messaggio non letto: numero sconosciuto.
“ Ciao, scusa se ti disturbo, sono Filippo… tutto bene? “
“ Ciao! Non ti preoccupare sto bene… tu? “
- Giulia chi ti sta scrivendo ? -mi chiede Max
- No, nessuno –
Finalmente arriviamo da Francesca, non vedevo l’ora, l’aria iniziava a mancare in quella macchina.
Quei jeans corti e la canottiera non fanno nessun effetto, sento ancora più caldo.
 
Saliamo le scale, terzo piano a destra, bussiamo.
- Ciao Giulia, ciao Max! Come state ?? - dice Francesca tutta contenta abbracciandoci e baciandoci.
- Bene, bene… -
- Non dite niente, venite con me, ho scoperto un posto bellissimo un paio di giorni fa, ma non ho fatto in tempo a dirvelo ieri sera –
Abbiamo preso le biciclette, dopo una ventina di minuti in direzione nord, verso una strada sterrata, ci avviciniamo ad una cascata.
L’acqua cade velocemente, il vento leggero porta delle particelle d’acqua nella nostra pelle, ci rinfresca.
Arriviamo in un via stretta, lungo un canale, ci si passa solo una bicicletta alla volta.
Francesca si ferma quando la stradina fa una curva, in un posto all’ombra, costeggiato dall’acqua fresca e dagli alberi alti con un verde scuro come chioma.
Ci siamo seduti sulla terra ricoperta di erbaccia, nessuno ci fa caso, il sole sta tramontando, è di un colore arancione e di un giallo leggero, color pastello; delle nuvole sono da cornice a quel magnifico paesaggio.
È incredibile che esista ancora un posto del genere.
- Allora che ne pensate? Bello vero? – Francesca interrompe i miei pensieri.
- Si… meraviglioso! – dice Max con lo sguardo all’orizzonte.
Mi vibra di nuovo il cellulare, è ancora Filippo.
“ Io sto bene…sei tu quella che stava male stamattina… Come sei presa con lo studio ? “
“ Bene, non mi manca tanto... non vedo l’ora di finire tutto e andare in vacanza! Tu? ”
Risponde subito. Ha proprio voglia di rompere, io non ho voglia di rispondere, voglio solo godermi questo magnifico paesaggio in santa pace.
“ Si anche a me non manca tanto… ti va di fare un ultimo ripasso insieme a me ?”
Ripassare insieme ad un ragazzo, che non sia il tuo amico, ma lo stesso, come ho visto oggi provoca distrazioni, non mi sembra una buona idea.
Ma alla fine cos’ho da perdere? È per sempre un nuovo amico, io di amici non ne ho mai avuti tanti, e devo dire che questi due angeli che adesso sono al mio fianco in questo momento sono veramente caduti dal cielo.
“ Si va bene… Ci sentiamo più avanti che adesso non posso, ok ?”
- Giulia, dopo che fai? -
- Intendi nei prossimi cinque minuti o l’anno prossimo?-
- Tutti e due… -
- Nei prossimi cinque minuti sto qui con voi due, per l’anno prossimo ho fatto qualche mese fa il test d’ingresso di lingua, per quell’università che ti avevo detto a Berlino -
- Si, se ne va…  ci lascia qui da soli – dice Max con aria sconfitta.
- ehi, non è detto che io abbia passato il test perché era difficile e poi anche tu Max vai a medicina a Verona… Quando finiamo gli esami ci divideremo –
Anche se non ho mai affrontato l’argomento così apertamente con loro due, ne ho solo parlato individualmente, ho lasciato uscire i miei pensieri, qualcuno doveva affrontarli prima o poi.
- L’unica che rimane qui sono io, allora. Qualche mese fa, ho fatto quella pubblicità di intimo, mi sono messa via un paio di soldi, quindi mentre voi studiate, io mi faccio il corso di recitazione che avevo in programma dall’anno scorso, poi d’estate dobbiamo sicuramente stare insieme -
- Si, a me va bene. Mi dispiacerebbe perdere degli amici così… -
- Per me è lo stesso, non potrei mai stare senza voi due –
Sospiriamo e ci guardiamo tutti e tre negli occhi, non può arrivare la nostra fine, noi siamo amici e l’amicizia non può crollare solo per la distanza; se vuoi bene a delle persone gli stai vicino, anche solo con il pensiero, ma ci sarai sempre, anche se non fisicamente.
- Tua zia come sta, Giulia? – mi chiede Francesca, provando a recuperare qualche minuto di silenzio, che sembra portare via quel pomeriggio.
- Il solito, sta male e non sembra che le cure facciano tanto effetto, ma in compenso non è una malattia fisica, molto più psicologica, secondo me… -
- Mi dispiace, è così giovane… – mi risponde con una nota di dispiacere, nella sua voce sono riuscita a sentire un soffio leggero di sconforto.
- Come l’hai saputo che aveva questa malattia? – mi chiede Max
- Me l’ha detto mia madre. Io ci sono rimasta male, dopotutto è l’unica persona della mia famiglia a cui dico tutto, è una donna giovane e vera per natura, penso che dalle mie descrizioni vi conosca meglio di me… –
 
Dicendo questo mi viene in mente quando lunedì sono andata a trovare mia zia, e di tutte le volte che parlo dei miei amici:
 
- E i tuoi amici? Francesca come sta?-
- Sta bene… adesso sta facendo dei corsi, è molto brava e intelligente come sempre. –
- E Massimo? –
- Max, lui è incredibile, è davvero una persona meravigliosa in tutti i sensi, non so cosa farei senza di lui… –
- Ma è il tuo ragazzo, giusto? –
- No, zia, lui è il mio migliore amico. Non posso avere un migliore amico maschio?-
- Si, tesoro, ma sei sicura ? lo so che vi volete bene, è solo che quando parli di lui i tuoi occhi si illuminano e il tuo viso assume un’altra espressione… Per me lui ti piace…-
- No… non è così… non mi p-piace –
- Nemmeno un pochino? –
-No, è bel ragazzo, questo si, ma niente di più dall’essere amici –
 
Almeno così cercavo di convincermi.



 
 

 Ciao ragazzi!!! scusatemi veramente, ma sono riuscita a pubblicare solo adesso... avevo così tante idee in testa, ecco cosa è uscito! non mi entusiasma più di tanto, ma troviamo Max quasi geloso o meglio curioso, ritorna Filippo, ma come al solito non si sa dove vuole andare a parare... :D
Poi troviamo questi amici che forse si allontaneranno... speriamo anche di NO!
Volevo ringraziare tutti quelli che recensiscono la mia storia e anche chi la segue!! GRAZIE
Spero solo che vi soddisfi, niente di più, ditemi cosa me pensate!
p.s.: sono in partenza per Roma, quindi perdonatemi se trovate qualche errore, ma non ho potuto veramente fare di meglio! domenica ho il concerto, quindi scriverò appena ritorno a casa...
bacione!
CAZZAROLA
 

 
 

   
 
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