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Autore: dama_nera    07/07/2011    1 recensioni
Frammento di dolore...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soffio d’estate
 
Seduta, sola, sulla nostra sedia in vimini, mi perdo con lo sguardo all’orizzonte… e non immagini nemmeno quanto vorrei potermi perdere completamente, dissolvermi nella brezza calda di questa estate, esattamente come hai fatto tu…
Mi chiudo meglio in quel maglione troppo grande per me, che mi avvolge riparandomi dal venticello fresco che sa di spiaggia e di salsedine.
Il sole non è ancora completamente sorto, nonostante questo, riesce ad illuminare il paesaggio circostante.
I suoi caldi raggi battono sulla superficie cristallina dell’oceano regalandogli un tenue colore dorato, quasi magico.
Ascolto la musica creata delle acque che s’infrangono contro gli scogli... delle acque che ricoprono la costa, lasciando solo la scia del loro passaggio.
Questo è l’oceano.
L’ho sempre amato ricordi? Mi piaceva alzarmi presto al mattino, costringendoti a seguirmi in lunghe camminate trasportate solo dal vento e da quel dolce suono.
Non ti permettevo di dire nulla. Volevo solo che stessi con me, a lasciarti incantare. Tu ridevi sempre, poi mi contentavi restandotene zitto, fingendo di essere attento quanto me a quello che ci circondava.
In realtà so che non hai mai guardato quell’immensa distesa d’acqua.
Tu guardavi me.
Mi guardavi come fossi la cosa più preziosa e fragile del mondo.
Ed io mi sentivo bella. Mi sentivo unica.
Amavo passeggiare con te anche per questo, per provare la sensazione di essere speciali.  
Ed ora invece, seduta qui a fissare il vuoto, mi rendo conto di quanto detesti tutto questo. 
A causa tua e della tua mancanza. 
Detesto te per avermi lasciata qui.
Ti detesto perché mi hai lasciata sola a detestarti.
Avevi promesso che sarebbe stato per sempre.
Che saremmo sempre stati noi.
Invece te ne sei andato, portandoti dietro me, la mia vita, la mia anima, lasciandomi solo con un corpo vuoto.
Un involucro, privo di tutto. 
Non riesco a sentire dolore.
Ne' ansia.
Ne' solitudine. 
Non sento niente. Non sento più niente.
Sei stato un egoista.
Mi hai costretta ad innamorarmi di te, a farti diventare indispensabile. 
Poi mi hai lasciata. O meglio hai lasciato che Lei ti portasse via da me.
Ho pregato in questi giorni sai? 
Sono entrata nella nostra Cattedrale, quella dove, un anno fa, in una giornate di sole come questa, mi giurasti il tuo eterno amore.
Vuoi sapere cosa ho chiesto? No… non gli ho chiesto di farti tornare da me… perché so che ora, il posto in cui sei, è magnifico, un posto dove sei finalmente sereno, libero, felice.
No, non potrei mai lasciare che ti strappino via dalla felicità.
Gli ho chiesto di portarmi da te. 
So che questo non ti rende felice, so che saresti arrabbiato con me se lo sapessi, ma io non sono forte e coraggiosa come te. Non lo sono mai stata e non credo di volerlo essere.
Voglio solo smettere di essere qui. Correre da te lasciandomi stringere dalle tue braccia forti, che sanno di amore e protezione.
Ho pregato. E pregato. E pregato. 
Ma non è successo niente.
Sono ancora qui. Sola. Seduta sulla nostra sedia in vimini.
Gioco con il bicchiere gelido che ho tra le mani, il liquido vischioso all’interno ha uno strano odore, uno strano colore.
Mi ripeto che non devo prestare attenzione a queste cose.
Questo liquido è ciò che mi porterà da te.
Accosto il bicchiere alle mie labbra, sto per farlo, ma mi blocco.
Riesco a vedere il tuo viso, coperto da una maschera di terrore, dolore, delusione.
No amore mio, No. Non voglio che tu soffra! Voglio solo raggiungerti, voglio che torniamo ad essere felici, insieme.
Tu scuoti la testa lentamente
Il tuo posto è qui
Dichiari. 
No. Il mio posto è con te.
E sulla scia di questi pensieri mando giù quella dose di veleno.
Sotto i tuoi occhi impotenti.
Uno strano bruciore mi inonda la gola, stringo gli occhi tentando di bloccare le lacrime, che incessanti, mi rigano il viso.
Sento il cuore pompare con maggiore veemenza, come a cercare di ribellarsi ad un destino che non ha scelto per me. 
I polmoni che, a fatica, tentano di recuperare qualche dose di ossigeno. 
I muscoli che, lentamente, si intorpidiscono.
Fa male amore.
Ma è un dolore piacevole.
Un dolore che mi porterà a te.
Mi sdraio sulla sedia di vimini rilassando completamente il mio corpo, permettendo al veleno di scorrere nelle vene lasciando la sua scia, eliminando tutto il resto. 
Gli occhi si fanno pesanti. 
Voglio dormire. 
La consapevolezza che tutto sta per finire, solo per un attimo mi intimorisce, poi però il tuo viso, il tuo sorriso, mi rassicura
Ora staremo per sempre insieme
Mi dico prima di lasciarmi andare.
Prima che tutto si concluda però, mi concedo un’ultima cosa.
Un ultimo sguardo al panorama che ha fatto da scenario al nostro amore.
È Perfetto.
Un ultima lacrima.
E tutto è FINE.
  
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