"La Vita Secondo Navarro Adam" una storia che racconta semplicemente la storia di un "vecchio" 40enne, dei suoi amici e di molte altre cose che non dirò qui.
Questo libro ha una morale? Si, non vivete come lui, credetemi non è bello.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
L'Angolo delle Massime di Adam: "Meglio un giorno da leoni...che mille da Adam, ma sul serio, non scherzo mica..."
CAPITOLO 9: Buon Natale Adam!
"Adam: il giorno dove tutte le mie paure diventano reali,
cioè il giorno dove l'affetto mondiale ti si riversa contro
che tu lo voglia o meno, per non parlare dei regali, ci sono varie
possibilità e tutte queste sono spiacevoli, se ricevi un bel
regalo devi farne un'altro bello uguale o più bello
altrimenti la persona in questione si sentirà offesa, se fai
un regalo devi sapere i gusti delle persone e quasi sicuramente ti
capiterà di fare regali doppi, ma questa persona
avrà il coraggio di ridiriti qualcosa, oppure la
più spiacevole è quella nella quale tu fai un
regalo e l'altro non ha fatto niente e fa finte di niente, inoltre
perchè devo rivedere tutte le persone che non voglio vedere
tutte insieme in un unico giorno? già nel corso dell'anno si
ha a che fare con schiere di rompiballe e idioti, ma a Natale
è peggio sono tutti riuniti a festeggiare; ecco
perchè odio il Natale vi è chiaro?"
"Classe: Si prof!"
Era il 23 Dicembre, era l'ultimo giorno prima delle vacanza natalizie,
e quel giorno siccome ero rimasto indietro con le interrogazioni a
causa dell'influenza che mi ha preso nei primi di dicembre dovevo
finire le interrogazioni con l'ultimo che mancava, ed era Faccia
Ottusa, per chi non se lo ricordasse, faccia ottusa era il ragazzo del
compito alla quale era andato male e si era lamentato per la
disparità e per le preferenze che facevo, aveva detto che
per il secondo compito si sarebbe impegnato, peccato abbia
preso 5 1/2, così doveva mantenere feda al patto
fatto, cioè di farsi interrogare per primo, peccato che alla
fine si è fatto interrogare per ultimo, ma ecco il suo
momento, se Faccia Ottusa avesse preso almeno 7 avrebbe conquistato il
nome tanto ambito.
"Adam: comunque non cercate di farmi domande solo per farmi perder
tempo, è l'ultimo giorno ma onestamente non mi interessa,
perciò ora avanti venga fuori a farsi interrogare...un po'
di tensione...vi prego fate il classico crescendo di oh,
così aumenta la suspence"
Gli studenti mi guardarono estraniati come se stessi parlando una
lingua aliena e io alzandomi e muovendo le mani verso l'alto con i
palmi rivolti verso il tetto dissi:
"Adam: dovete fare così: ooooooooooooooo ollè,
dai non l'avete mai fatto, ai miei tempi si faceva per creare tensione
e per metter ansia negli interrogati..."
Gli studenti mi guardarono ancora più estraniati con sguardi
simili alla copertina dell'album In the court of the Crimson King, se
non avete presente l'immagine cercatevela su google; io a quel punto
incazzato dissi:
"Adam: al diavolo, Faccia Ottusa vieni qua subito prima che prenda
della cartavetrata e renda gli angoli della tua testa meno spigolosi!"
A quel punto era cominciata la vera interrogazione ed era simile ad un
incontro di boxe, dove io cominciavo a tirare pugni e lo studente
doveva difendersi e contrattacare se non voleva finire K.O.
"Adam: bene, elencami gli scopi della psicologia sperimentale e di
quella applicata e dimmi di cosa si occupano i due settori"
Faccia Ottusa prese fiato e dopo aver preso pure coraggio e sicurezza
disse:
"Faccia Ottusa: allora...descrivere, misurare e spiegare un
comportamento se ne occupa la psicologia sperimentale, mentre quella
applicata si occupa di prevedere, controllare e migliorare un
comportamento, poi mentre quella sperimentale diciamo che, studia un
fenomeno, invece quella applicata da quello che la sperimentale ha
studiato lo applica per migliorare la vita delle persone"
"Adam: esatto, bravo, prossima domanda...quali sono le strategie di un
buon osservatore?"
"Faccia Ottusa: perchè...mmm....ah si!"
"Adam: insight?"
"Faccia Ottusa: eh?"
"Adam: niente vai avanti..."
"Faccia Ottusa: allora, i metodi sono registrare con un video i
comportamenti, osservare il tutto da uno specchio monodirezionale e
prepare delle schede d'osservazione dove si segneranno le cose notate"
"Adam: si dai te accettabile come risposta, poi...in che senso gli
psicologi collaborano con architetti urbanisti?"
"Faccia Ottusa: questa la so, ne son sicuro, allora...collaborano con
gli architetti urbanisti per studiare come sistemare gli edifici o come
colorarli per rendere l'ambiente dove la persona vive il più
piacevole possibile, giusto?"
"Adam: non male Faccia Ottusa stai dando il meglio di te eh..."
L'interrogazione continuò con domande su domande, gliene
feci 12 se non ricordo male, qualcuna la sbaglio, qualcuna la azzecco
in pieno e mi diedi anche informazioni in più in altre ci
dovette pensare più tempo o fece dei piccoli errori, ma alla
fine il risultato è quello che è.
"Adam: bene Faccia Ottusa, abbiamo finito"
A quel punto mi alzai in piedi e richiamando l'attenzione della classe
con un manata forte sulla cattedra dissi:
"Adam: Hey, gregge, un attimo d'attenzione...voglio che tutti salutiate
il vostro nuovo compagno di classe, è un po' tonto, un po'
ottuso, si chiama Gerrington Adam, e oggi ha preso 7/8
all'interrogazione, salutatelo tutti quanti"
Gerrington era felice davvero felice e facendo un mega sorrisone a 32
denti si mise in modo quasi beota a salutare la classe che in quel
momento stava mollando giù applausi spontanei, sembrava
quasi che la classe fosse davvero unità per quanto non
sapessi le loro relazioni nella vita privata e scolastica,
però dopo 4 mesi cominciavano a puzzare di vera classe e non
più di sbandati novizi, questo mi piaceva molto.
"Gerrington: grazie Prof"
"Adam: te lo sei meritato Gerrington, avrai il sudato 6 nella pagella
di fine quadrimestre, ora va a sederti"
Dopo che Gerrington torno al suo posto io ero pronto per chiamare il
prossimo interrogando, ma mi accorsi che avevo fatto un errore e che
non ce n'erano più di alunni da interrogare, tutta colpa di
due voti che avevo messo nella casella sbagliata del mio registro
così a quel punto dissi agli alunni:
"Adam: visto che è l'ultima ora prima delle vacanze di
Natale e mancano ancora...30 minuti, potete fare quel diavolo che
volete ora"
Gli studenti cominciarono a fare il tipico casino di chiacchere, giri
per la scuola a prendere robe dalle maccinette e attaccavano musica e
si mettevano a fare balletti idioti.
Io invece rimasi tranquillo nella mia cattedra a godermi la scena, fino
a quando due alunni non vennero da me con un mazzo di carte e uno di
loro mi disse:
"Ragazzo: briscoletta Prof ?"
Io guardandolo dritto in faccia dissi:
"Adam: Cresta da Gallo, mi piace la tua idea, ma ti avverto sono un
giocatore professionista di briscola, meglio non giocare a soldi o qua
ti porti via la tua paghetta più i soldi che dovrai ricevere
a natale, fai mescolare al soldato Joker"
Giusto per non farvi confusione, allora, Cresta da Gallo si chiama
così per via della sua cresta fac-simile a quella di un
gallo, e fin qui si capiva, invece soldato Joker lo ho nominato
così perchè è uguale all'attore che
interpreta il Soldato Joker in full metal jacket, se non avete visto
quel film guardatelo e poi tornate qua così avete un'idea su
come sia quest'alunno.
Mentre cominciammo la partita entrò pure in classe Eric che
aveva ora buca ed era venuto a darmi un saluto e per dirmi che
doposcuola dovevo fermarmi per sistemare e schedare tutte le verifiche
fatte in classe e trascrivere i voti dal mio registro a quello
ufficiale dove venivano raccolti tutti i voti dell'alunno.
"Eric: hey Adam, cosa fai? ti metti a giocare a carte, sei matto lo sai
che se passa il preside e ti vede sono cavoli?"
"Adam: senti Eric non prendermi in giro, so che anche tu ora vuoi farti
una partitina con noi"
"Eric: vero, posso unirmi?"
"Adam: ma certo almeno così possiamo rimettere nel mazzo il
due di spade, ora siediti"
Eric si sedette e insieme a Cresta da Gallo e Soldato Joker
cominciò una partita a briscola epica, in quanto era a
squadre, alunni contro prof e il risultato si sapeva già fin
dall'inizio.
"Adam: 120 a 0...ci hanno battuto 120 a 0..."
"Eric: questa è pesante"
Cresta da Gallo e Soldato Joker erano euforici per la vittoria e Cresta
da Gallo fu il primo a dirmi:
"Cresta da Gallo: 120 a 0, le brucia questo?"
"Adam: ho fatto la media dei tuoi voti e nonostante il tuo 6 preso
all'interrogazione hai lo stesso il 5, ti brucia questo, eh ti brucia?,
ora vai con il secondo round, si fa al meglio di 3, nel prossimo round
non avremo pietà!"
Alla fine di tutta la partita a Briscola ne uscimmo vincitori noi prof
come era previsto fin dall'inizio d'altronde.
"Adam: da un solo round la parita non è mai decisa e direi
che questa ne è la dimostrazione, vero ragazzi?"
Cresta da Gallo e Soldato Joker erano abbastanza amareggiati, ed Eric
sfottendoli aggiunse:
"Eric: e cosa abbiamo imparato oggi? che non si sfidano i prof nemmeno
a carte"
"Soldato Joker: non finisce qui, tornati dalle vacanze vogliamo la
rivincita, verremo pure a casa sua se necessario"
"Adam: hey se il 26 di dicembre siete liberi di sera fate un salto a
casa mia e vi beccherete un'altra lezione, io e il prof. Linderson vi
aspetteremo, alle 21.00 puntuali mi raccomando"
"Cresta da Gallo: non verremo mai a casa sua!"
"Adam: bene vedo che la psicologia inversa funziona come sempre, ora
andate al posto che mancano ancora cinque minuti"
In quello stesso momento la campanella suonò e tutti quanti
si alzarono in piedi più goiosi del solito.
"Adam: merda di orologio, lo devo sistemare..."
Una volta che tutti i ragazzi uscirono io andai in sala professori a
fare quel lavoro dei voti insieme ad Eric, ci volle meno di 1 ora,
finito di trascrivere i voti io ed Eric decidemmo di andare a pranzare
insieme al Bar da Rinos e appena fuori da scuola beccammo pure Railey
che vedendoci ci venne incontro e disse:
"Railey: Adam, Eric, come va?"
"Eric: tutto bene!"
"Adam: a me va male come sempre, dove vai di bello ora?"
"Railey: a casa, niente di particolare, perchè?"
"Adam: ti va di venire con noi a pranzare al Bar da Rinos?"
Railey dopo che si soffermò a pensare per un po' disse
entusiasta dell'idea:
"Railey: ma certo che mi sta bene"
"Adam: bene dai vieni, così ci facciamo una passegiata"
Era chiaramente pieno inverno ormai, le strade erano deserte fredde e
molto più grige del solito, specialmente quel giorno che nel
cielo c'erano nuvole, ma non erano nuvole qualunque erano davvero
strane.
L'inverno mi piaceva davvero tanto, non solo per l'ambiente triste e
malinconico che mi fa sentire a mio agio, ma anche perchè si
va alla ricerca del caldo, di un posto dove sentirsi sicuri da tutto
quel freddo e io quel posto cominciavo a trovarlo, ma non era un luogo
era una persona, sentivo giorno dopo giorno che la mia vecchia fiamma
per Railey si stava riaccendendo e pure lei sembrava stesse tornando a
sentire qualcuna delle vecchie emozioni provate quando eravamo
diciottenni; difatti eravamo sempre più uniti l'un l'altro.
Arrivati al Bar ci accomodammo su un tavolo, quel giorno non c'era
nessuno al Bar da Rinos tranne Eveline e Ronald.
Se ve lo state chiedendo, sì, la storia di tutti i guai che
ho combinato l'ultima volta è già passata.
"Adam: Heila Ronald, com'è?"
"Ronald: vecchio, ma per il resto tutto bene come sempre te come va?"
"Adam: incazzato con il mondo, ma per il resto tutto bene come sempre"
Ronald scoppiò in una delle sue solite risate.
Appena ci sedemmo al tavolo subito Eveline dalla cucina venne da noi
per prendere le ordinazioni accogliendoci a tutti con un bel ciao,
mentre a Eric con un bacio.
In effetti non vi ho raccontato cosa è successo tra Novermbe
e Dicembre, per cominciare Eric ed Eveline si sono ufficialmente
fidanzati, stanno insieme da quasi un mese, sembrano affiatati come
copia, ma Eveline è sempre imprevedibile nelle relazioni; in
secondo luogo è successo che il problema dell'immondizia
dell'appartamento che non veniva ritirato è stato finalmente
risolto come terza cosa dopo l'appuntamento imbarazzante io e Railey ne
abbiamo avuto un'altro e per quel giorno son stato ben attento a non
combinare casini, ma sopratutto da quella volta chi prova a chiedermi
un favore rischia di ricevere come risposta un pugno sul naso, comunque
l'appuntamento andò bene.
"Eveline: che cosa ordinate?"
"Adam: per me un toast, e un insalata"
"Railey: la stessa cosa"
"Adam: ah ed un litro d'acqua naturale!"
"Eric: per me un Hamburger fatto con le tue mani di fata"
Eveline si mise a ridere e arrosendo i due si diedero un altro bacio
veloce a stampo.
Io guardando la scena dissi:
"Adam: mani di fata? quali le stesse mani che ogni giorno mi rifilano
al posto del caffè intrugli da strega?"
"Eveline: sta zitto vecchio associale"
"Adam: a me basta che tu mi dia ciò che ordino"
"Eveline: in arrivo subito un hambuger, un toast e una forbice"
"Adam: perchè una forbice?"
"Eveline: per tagliarti la lingua..."
Io indiferrentemente presi il gioranale e cominciando a leggerlo dissi:
"Adam: vedi che ho ragione quando dico che ti piace fare intrugli da
strega..."
Dopo di questa Eveline se ne andò in cucina a prepararci il
pranzo e vista la scena ad Eric fu spontaneo chiedermi
"Eric: perchè te fai sempre così con Eveline?"
Io tenendo un tono davvero molto indiferrente dissi:
"Adam: sto leggendo il giornale ne parliamo dopo"
"Eric: no, adesso..."
Sbuffando e chiudendo il giornale per poi metterlo via dissi:
"Adam: ti dirò...è da 6 anni che andiamo avanti
così, non ho intenzione di smettere proprio ora, e poi alla
fine si scherza per quanto aggressivo possa essere, per lo meno
scherziamo sulla maggior parte delle cose, sulle sue abilità
in cucina non ci scherzo"
Railey sentendo queste parole disse:
"Railey: mentre te sei un grande chef in grado di giudicare con
facilità i gusti altrui data la sua illuminante esperienza
da cuoco?"
Io prendendo un cigarillos e riflettendoci su un attimo su come
rispondere dissi:
"Adam: no, hai ragione, ma almeno quello che io cucino non lo rivedrai
due volte quasi al 100%"
Eric scandalizzato mi disse:
"Eric: aspetta come? vorresti dirmi che hai vomitato mangiando il cibo
di Eveline?"
Io rimasi allibito dalla domanda di Eric e prima ancora di accendermi
il cigarillos lo guardai con due occhi spalancati e dissi:
"Adam: Eric....stavo scherzando, speravo fosse chiaro, cos'è
hai paura che una volta sposati dovrai cucinare te?"
Railey ed io scoppiammo a ridere
"Railey: hai mangiato anche te il suo tortino ai funghi e formaggio
alla cena dei docenti?"
"Adam: oh si e credimi le crocchette di pollo prese alla gastronomia
del preside Berry erano molto meglio"
In quello stesso momento venne fuori Eveline con l'acqua e i tre
bicchieri e mi venne spontaneo dire una cosa che avevo notato in tutto
questo, una cosa strana che agli altri appariva normale mentre per me
che venivo qua ogni giorno era una strana novità
"Eveline: ecco a voi l'acqua, tenete"
"Railey: grazie Eveline"
"Eric: oh, grazie!"
"Adam: scusa ma...da quando servi l'acqua in tavola prima ancora del
piatto come fanno nei veri ristoranti?"
Eveline alzando un sopracciglio dimostrandosi dubbiosa disse:
"Eveline: che vorresti dire?"
"Adam: no dico solo che è strano che tu cambi abitudini, di
solito porti acqua e cibo nello stesso momento, un po' come si fa con i
cani, e tu tratti i tuoi clienti come cani, strano che tu oggi faccia
così, dimmi la verità cosa vuoi?"
Eveline in quel momento era paralizzata, non disse niente se non quello
che doveva dire:
"Eveline: ok mi hai beccata...."
Rimase un po' di silenzio fino a quando non dissi:
"Adam: allora...racconta, chiedi, domanda, esponi, avanti!"
"Eveline: siete tutti invitati la sera del 24 dicembre, a cenare qua
insieme a tutti gli altri, se avete un partner potete pure portarlo,
vero Eric?"
"Eric: ma certo che verrò cara"
"Railey: vabene io posso venire non ho problemi Eveline"
Piccola parentesi mi son scordato di diverlo prima, tra le altre cose,
c'è che ora Eveline e Railey si conoscono abbastanza,
diciamo che sono quasi considerabili come amiche.
Eveline guardandomi mentre mi stavo versando un po' dell'acqua che
aveva portato mi chiese:
"Eveline: allora che te ne pare della mia idea?"
"Adam: certo cosa potevo chiedere di meglio se non essere avvelenato il
giorno della vigilia..."
"Eveline: cerca di esser sintetico, verrai si o no?"
Dopo due sorsi d'acqua e una breve riflessione dissi:
"Adam: va bene...tanto non aspiro a fare di meglio per quella sera"
"Eveline: ne ero certa...che non avevi niente di meglio da fare..."
Si creò un attimo di imbarazzante silenzio che fu successo
da una domanda di Eric ad Eveline:
"Eric: cara, dimmi una cosa, ma secondo te il mio tortino di funghi e
formaggio fa veramente così schifo?"
Eveline piuttosto di rispondere disse:
"Eveline: aspetta ho dimenticato i panini sulla piastra, torno subito
eh"
Mentre Eveline corse in cucina sotto gli occhi di un Eric che prima
erano rimasti fissi verso Eveline che piuttosto che mentire era
scappata in cucina, tornarono verso me e Railey, mentre Railey cerco di
non aver un contatto visivo e dover dare una risposta al posto di
Eveline, invece io facendo un ultimo tiro al cigarillos fui l'unico ad
avere il coraggio di rispondere:
"Adam: La verità viene sempre a galla, sempre!"
Detta quella frase evitai di aver altre discussioni di tortini con Eric
chiudendo ogni via di comunicazione grazie al giornale che prima ero
stato costretto a chiudere.
Finito quel delirante pranzo, decisi di andare a fare un giro per le
vie di Selice, siccome c'era la sagra e mi piaceva molto girare per le
bancarelle a vedere cosa vendevano e mi piaceva molto l'atmosfera che
da vuota-affollata diventava affollata e vedevo volti di persone,
felici e serene, era un bel periodo dell'anno e quella sensazione di
rilassamento e piacere era l'unica cosa che mi piaceva del periodo
natalizio tutto il resto lo odiavo, per questo mi rifugiavo sempre in
queste cose, come le sagre del paese; nel mentre che ero vicino ad una
bancarella che vendeva calze invernali ecco che accadde una cosa
insolita che non accadeva a Selice da ormai 8 anni, cominciò
a nevicare.
Vedere quei piccoli fiocchi di neve cadere scatenò una
reazione di allegria e stupore in tutti quanti, la neve per quanto
potesse esser fredda era una cosa che dentro scaldava le persone, pure
un cinico come me alla vista della neve non poteva non sorridere, la
neve a Selice poi è sempre stato segno che l'anno che
verrà sarà un anno pieno di sorprese e buoni
avventi e questo pensiero mi rallegrò ulteriormente, ma non
potè non scapparmi il pensiero che con tutta quelle neve
avrei avuto problemi a uscire con la macchina e che come 8 anni fa
sarebbe toccato a me spalare la neve insieme al custode del condominio
che però quest'anno almeno è Kirk,
perciò non sarà noioso come 8 anni fa.
E mentre stavo finendo il mio giro per le vie di Selice, ecco che per
strada incontrai una presenza che mi riportò indietro nel
tempo di molti anni, trovai uno che in mezzo a quella nevicata suonava
la sua chitarra elettrica, suonava blues, suonava da dio, le sue dita
nonostante il freddo non sembravano non risentirne e si appoggiavano
perfettamente alle corde della chitarra facendone sentire i suoi
magnifici accordi e facendo volare nel vento note e neve; tutto
ciò mi ricordava quando guardando un suonatore di strada
decisi di cominciare a suonare la batteria a 12 anni, non potei
resistere e feci una cosa che faccio sempre quando incontro un
suonatore di strada: butto nel suo cappello, o custodia una banconota
da 10 euro, non riesco a resistere ai suonatori di strada e mai
riuscirò a resisterci.
Buttati i soldi nel cappello, il suonatore si fermò e
guardandomi negli occhi disse:
"Musicista: grazie signore, ne stia pur sicuro, a tutti i bravi uomini
in questo periodo dell'anno viene fatta una benedizione"
"Adam: e chi sarebbe che le fa?"
"Musicista: Dio.."
Io mollando un risolino, quasi simile ad un ghigno dissi:
"Adam: beh di pure al tuo Dio che ha un debito con me che non ha mai
pagato, e mai pagherà probabilmente"
e me ne incamminai verso casa senza più pensare a quello che
l'uomo mi stava dicendo in quel momento, la neve continuava a cadere e
la chitarra tornò a suonare, quelle note si facevano sempre
più lievi passo dopo passo, e in modo sincronizzato il mio
momento dedicato ai ricordi del passato e di quando suonavo in una
band, svanivano e tutta la mente restava concentrata su cosa avrei
fatto ora a casa che erano cominciate le vacanze.
Arrivato a casa mi buttai sul divano, e mi riposai un po', ma dal bagno
sentivo qualcuno fischiare, era Kirk che si era deciso a ripararmi il
termosifone del bagno che non funzionava, ironico come tutto quello che
si rompeva in casa mia si rompeva solo in bagno; io subito dissi:
"Adam: Kirk? sei qui vero? sei tu?"
Dal bagno si senti una voce che disse:
"Kirk: si sono io, ti sto aggiustando sto cavolo di termosifone una
volta per tutte"
"Adam: bene bene"
Continuavo a riposare a occhi aperti fissando il soffitto, non stavo
pensando a niente in quel momento, pensavo solo a rilassarmi, ma
sentendo bene quello che stava fischiettando Kirk, qualcosa mi tornava
in mente, sentivo come se quel ritmo, quella melodia mi fosse molto
familiare, molto vicina, ed ecco che l'illuminazione mi venne e tirando
fuori la mia voce quasi stonata cercai di intonarla per bene e cantai
la prima frase di quella canzone per vedere se pure Kirk se la
ricordava e se era proprio quella.
"Adam: You Never Know, What's gonna happend you in a day..."
Ci fu un attimo di silenzio e si senti una chiave inglese appoggiarsi a
terra e Kirk dopo pochi secondi disse continuando a cantare:
"Kirk: Even if your life is getting...ruine"
E io appena finita quella frase continuai subito:
"Adam: You Never Know, What's gonna happend you in a day..."
E poi tutti e due insieme cantammo l'ultima frase del ritornello di
quella canzone:
"Kirk e Adam: It couldn't always going, better" prolugando la parola
better e tirandola con l'acuto più alto che sapevamo
cacciare, fino a farci sentire per tutti i piani del condominio.
Finito pure questo ci fu un'altro attimo di silenzio e Kirk ancora in
bagno mi disse:
"Kirk: vedo che te la ricordi eh?" e io ridendo dissi:
"Adam: come posso dimenticare la prima canzone che scrissi io per il
gruppo?"
Kirk poi mi pose una domanda che in tutti quegli anni non aveva mai
voluto chiedermi, mi chiese:
"Kirk: sai, anche quando ero andato via da Selice e dal gruppo, ho
letto sui giornali che nonostante tutto, te, Meredith, Paul e Roger
eravate i migliori per tutta la provincia, eravate i più
richiesti, come mai avete smesso, potevate puntare in alto"
Io sbuffando, raccontai un segreto che ci eravamo promessi non sarebbe
venuto fuori dal nostro quartetto di vecchi suonatori in un gruppo
rock, ma Kirk per noi anche quando se n'era andato era come uno di noi
e così gli raccontai uno dei più oscuri segreti
del nostro gruppo.
"Adam: ti ricordi...quando quel giorno di Settembre ti raccontai della
morte di Roger dopo i festeggiamenti del grande concerto fatto a
Peronedo, il nostro più grande concerto?"
"Kirk: si mi ricordo..."
"Adam: vedi...non è tutto qui..."
Kirk buttò per terra uno strumento, dal rumore
sembrò una chiave inglese e uscendo dal bagno con un
canovaccio tra le mani per pulirsele mi chiese:
"Kirk: cos'è realmente accaduto quella notte?"
Io subito discolpandomi dissi:
"Adam: no no, non ti ho raccontato menzogne di quello che ti ho
raccontato, ma c'è dell'altro"
"Kirk: continua..."
Presi fiato e cominciai finalmente a raccontare il tutto:
"Adam: vedi, dopo che Roger da ubriaco cadde dal terrazzino di casa sua
e morì, il giorno dopo a prove non avevamo più lo
stesso spirito, ai funerali eravamo tutti presenti, abbiamo visto
mentre gli uomini calavano dentro il buco di terra la bara di Roger con
dentro il suo basso e il suo pletro preferito, quello che prese a un
live del suo gruppo preferito i Deep Purple, ricordi quanto andava
fiero del suo pletro?" dissi ridendo e Kirk ridendo mi rispose:
"Kirk: si, certo che me lo ricordo, se provavi a toccarglielo mancava
poco che ti staccava una mano" concluse pure lui ridendo, e dopo che
tornammo seri dissi:
"Adam: nessuno di noi volle più suonare, io non avevo ormai
più le forze per andare avanti, invece Meredith dopo la
morte di Roger per un gran periodo di tempo non si mosse di casa, lei
amava Roger, ma non glielo disse mai, invece Paul fu l'unico che ogni
giorno telefonava sia me che Meredith per chiederci se oggi andavamo a
prove a suonare, ma dopo vari no sia da parte mia che da parte di
Meredith, le telefonate non ricevettero più risposta, fino a
quando il 12 Gennaio 1990, dopo 10 giorni che Paul non chiamava
più, ricevetti un ultima chiamata, io non risposi ,ma
continuava a chiamare e a chimare, sembrava urgente, così
quel giorno decisi di rispondere...mi disse che era finita, era tutto
finito, che era già andato in sala prove a prendere il suo
amplificatore e tutti i suoi oggetti e che aveva trovato un'altra band,
pure Meredith lo stesso giorno andò in sala prove e si
riprese tutte le sue cose, rimasero soltanto la mia batteria,
l'amplificatore di Roger e il nostro grande quaderno del gruppo, dove
mettavamo le nostre idee, dove mettavamo le foto dei live, lo presi io,
e ce l'ho ancora qui, in quella libreria"
dissi indicando la librerie vicino alla tv
"Kirk: wow..."
"Adam: ma c'è dell'altro...quella sera non festeggiamo solo
per il grande concerto, ma c'era di più, saremmo potuti
diventare famosi, famosissimi, fare milioni di soldi, quel giorno
festeggiamo l'arrivo della proposta di un contratto da una casa
discografica londinese, son venuti da Londra fino a Peronedo, solo per
sentirci, ci offrirono il contratto, saremmo diventati famosi, non
c'erano trucchi ne inganni sia io che Meredith lo avevamo letto
miliardi di volte per vedere che non ci fossero imbrogli o inganni, ma
dopo la morte di Roger, non eravamo più gli stessi, il
contratto fu bruciato e la casa discografica londinese non ci contatto
più, saremmo partiti dopo 7 giorni per un tour per tutto il
Regno Unito se solo Roger non fosse morto..."
Kirk dopo aver sentito la storia stette zitto per qualche secondo;
stava per tornare in bagno quando si girò verso di me e mi
disse:
"Kirk: sai, c'è una cosa che volevo dirti, volevo fosse una
sorpresa ma...vuoi render memoria a Roger?"
Io un po' malinconicamente dissi:
"Adam: lo ho desiderato ogni giorno della mia vita"
"Kirk: ti ricordi come si suona la batteria"
"Adam: è come andare in bici, dopo la prima volta non si
scorda mai"
"Kirk: e sei libero il 25 Gennaio per il concerto dei Jack's Tree?"
Io rimasi stupito da quel nome e subito scattando in piedi dissi:
"Adam: aspetta, ma...non è il gruppo dove ora suona Paul?"
Kirk tutto emozionato mi rispose:
"Kirk: si ma c'è di più ha chiesto a me e
Meredith se volevamo suonare un pezzo, quello che stavo fischiettando,
e mi ha pure incaricato di chiederlo a te siccome non trovava il tuo
numero, dice che lo vuole fare per darci un occasione per rimediare ad
un errore che tutti abbiamo fatto nel passato, Adam è
l'occasione della nostra vita, il giorno dopo che mi hai raccontato
della morte di Roger ho subito richiamato Paul e li ho detto che
accettavo, e pure Meredith sapendo che io ci sarei stato, ha accettato,
manchi solo tu, ti prego Adam, fallo per Roger"
Io in quel momento non seppi cosa dire, ma mi venne molto istintivo
dire una sola cosa:
"Adam: Kirk, non c'è modo per rendere memoria a Roger,
l'occasione l'ho persa e non tornerà, questo concerto non
significa niente, e ti ripeto non renderà alcuna memoria a
Roger l'errore l'abbiamo ormai già fatto e non è
uno di quelli che si posso rimediare, io non verrò non
tornerò è inutile"
Kirk in quel momento mi disse:
"Kirk: io...io ho finito con la caldaia, devo...devo andare ho delle
cose da fare, ci vediamo, Adam, ci vediamo domani sera alla festa di
Eveline"
Togliendo ogni imbarazzo dalla scena appena passata o almeno provando a
non apparire triste, andai ad aprire la porta a Kirk appongiandoli una
mano sulla spalla:
"Adam: certo che ci sarò...ora vai Kirk..."
Kirk se ne uscì e io me ne restai solo a casa a pensare a
tutta la storia del concerto, non saremo mai tornati come un tempo,
sono passati troppi anni, le cose perse da troppo tempo non si possono
recuperare.
Il giorno successivo scorse in fretta e senza nemmeno quasi
accorgermene mi ritrovai alle 19.30 ad entrare dentro il Bar da Rinos,
quel giorno mi cambiai d'abito, tanto per cambiare indossavo una
camicia bianca, dei pantaloni in seta neri, una giacca abbatanza
elegante color nero, una cravatta delle mie che non usavo quasi mai e
dei mocassini neri ben lustrati, ma la barba restava sempre quella mia
solita malcurata di sempre.
Appena entrato notai che erano arrivati solo Lars e Ronald, per ora,
così entrando cercai da subito di essere un po'
più affettuoso del solito fallendo in quanto, prima ancora
che potessi dire qualcosa mi venne davanti Lars che mi disse:
"Lars: h...h...h...hey A...Adam,
co...com...c...co...com...co...come...com...co...c..." Io irritato
dissi:
"Adam: hey Lars, prima che la cena sia finita, si sto bene Lars, te
invece?"
"Lars: bene...g..grazie!"
Subito dopo che strinsi la mano a Lars andai verso Ronald, tesi a lui
la mano, ma in tutta risposta mi prese e mi abbracciò,
ridendo mi disse:
"Ronald: ma guardati, per una cena tra amici ti vesti come se fosse il
matrimonio di tua sorella, non cambi mai di una virgola, pure quella
volta alla festa di natale alla Sunflower eri vestito uguale"
Io sorridendo dissi ironicamente:
"Adam: hey non sono così tirchio da indossare lo stesso
vestito per 20 anni nella stessa occasione, almeno in questo non sono
tirchio"
Dopo aver riso, cominciai a chidermi dove fosse Eveline e subito urlai:
"Adam: Eveline? ci sei?"
Dalla cucina uscì fuori Eveline, con un fantastico vestito
rosso, davvero molto elegante e una gonna, color nero, con delle scarpe
tacco dodici, l'unica cosa rimasta uguale era la sua dozzinale
acconciatura.
Subito lei guardando tutti noi chiese:
"Eveline: come sto?"
Lars disse, incredibilmente, senza balbettare:
"Lars: stai d'incanto"
Ronald invece disse ridendo:
"Ronald: fatemi tornare giovane per una notte!" A sentire questa
battuta pure ad Eveline scoppiò una lieve ma sincere risata
e poi guardandomi mentre mi disse:
"Eveline: beh? Adam?"
Io fingendo di non capire dissi:
"Adam: Beh cosa?"
"Eveline: come sto?"
"Adam: sai, solo perchè è la viglia ho deciso che
non ti dirò la mia battuta, ma sarò onesto,
è la prima volta che potrei decidere di fare un pensiero su
di te, ma non sperare mai più che possa dirti qualcosa di
simile"
"Eveline: e quello che sto per dirti non lo risentirai mai
più se non in maniera ironica o sarcastica, grazie Adam,
anche tu sei un bel figurino con quella cravatta e quella giacca"
"Adam: hey cos'è vuoi fare una gara a chi è il
più elegante della serata? guarda che questa giacca non
sembra ma l'ho pagata abbastanza"
"Eveline: 80 euro dai cinesi non è come lo chiami te,
abbastanza!"
"Adam: Senti, sono stato il primo a partire con il piede giusto, vedi
di non rovinare tutto altrimenti questa festa si trasformerà
in uno dei nostri soliti campi di battaglie a colpi di ironia e colpi
di lingua talmente taglienti che si infilzano nel nostro orgoglio e
animo, nel più profondo".
Ci fu un momento di silenzio, fino a quando Ronald non mi disse:
"Ronald: molto poetico..."
"Adam: grazie, la tenevo per un'occasione speciale come frase ad
effetto, direi che ha fatto il suo lavoro più che
eccellentemente"
Appena finito di dire Eccellentemente entrarono dalla porta Demetria
che ci accolse con un enorme
"Demetria: buonasera a tutti"
"Ronald: heilà Demetria"
"Lars: c...c...ciao Demetria"
"Adam: buonasera anche a te"
"Eveline: eccoti arrivata anche te"
Demetria era vestita come quando andava a lavorare in banca, ah vero!
che stolto, mi son dimenticato pure di dirvi che alla fine Demetria ha
trovato un lavoro, ma non nella stessa banca, diciamo che ha ritrovato
lo stesso lavoro, nella stessa posizione, con lo stesso stipendio, solo
in un'altra banca.
"Demetria: siamo ancora così in pochi? chi altro manca?"
"Lars: m...m...man...mancano, K...K..." io subito lo interruppi e dissi:
"Adam: si vabè, prima che lo dici te...comunque, mancano
Kirk, Eric e Railey"
Nello stesso momento entrarono dalla porta Eric e Kirk
"Eric: eccoci qua!"
"Kirk: scusate per il ritardo"
Eveline subito andrò verso Eric, il quale a vederla con quel
vestito disse:
"Eric: wow, devo esser stato proprio buono, devo dire che questo natale
ho ricevuto un bel regalo amore, grazie" Eveline si mise a ridere e
subito diede un bacio a Eric il quale contraccambio molto volentieri,
finita quella scena Ronald fu il primo a chidere:
"Ronald: come mai siete venuti assieme?"
La stessa cosa a dire il vero me la stavo domandando pure io...
"Kirk: no, non siamo arrivati insieme ci siamo trovati qua fuori
all'entrata"
"Demetria: una coincidenza casuale, meno male, niente di promiscuo"
Eric con il suo solito fare da simpaticone ironico che conquista tutti
con una battuta disse:
"Eric: beh non che non sia un bell'uomo o che non sia un bel tipo eh..."
Tutti quanti non potemmo non mollare una risata di fronte alla solita
comicità di Eric, in quel momento entrò l'ultima,
la grande ritardataria tra le ritardatarie, ladies and gentelmen...
"Railey: salve gente, scusate il ritardo, ho dei problemi a camminare
sulla neve quando si forma ghiaccio"
Tutti quanti accolsero Railey con un caloroso coro, un misto di, ciao,
buonasera, salve, chi si vede e via dicendo.
"Eveline: bene siamo tutti qua, cominciamo la nostra cena?"
Tutti si accomodarono sul tavolo che quella sera era unico, Eveline
aveva unito 2 dei 3 tavoli grandi del bar, e messo su un angolo in
parte gli altri piccoli, il bar per il resto era addobbato con un
albero di natale decisamente economico e mediocre, ghirlande qua e la,
luci che facevano il giro di tutto il soffitto e infine il camino, che
per anni è stato ornamentale quel giorno fu accesso e c'era
pure un fuocherello bello e acceso bene, di sicuro l'avrà
acceso Ronald, Eveline fa persino fatica a usare i fiammiferi.
Le sedie erano su due lati, erano quattro sedie da uno e 4 dall'altro,
sul primo lato eravamo in ordine da destra a sinistra, Kirk, Lars,
Demetria ed Eric; dall'altro lato eravamo in ordine da sinistra a
destra, Railey, Io, Ronald ed Eveline, ovviamente siccome lei era cuoca
doveva muoversi velocemente, per questo era messa più
esterna.
Dopo pochi minuti arrivò in tavola l'antipasto, un tortino
di funghi e formaggio fatto da Eveline.
Tutti ne prendemmo una fetta, tranne Kirk che i funghi non li piacevano
e io fui il primo a fare un po' di ironia su tutto questo,
così morso dopo morso, in un falso silenzio, costituito da
persone che addentavano il tortino per un primo assaggio, io ruppi il
silenzio per sfottere Eric, cominciai a simulare degli orgasmi
gustativi, e subito dissi:
"Adam: oh, si questo è un tortino ai funghi e
formaggio...vero Eric?"
"Eric: te ne sfornerò a miliardi per il tuo prossimo
compleanno..."
"Adam: spero che tu non creda che li mangi per davvero?"
Ronald subito intervenne ridendo e disse:
"Ronald: ignora questi palati fini, se fai i tortini dalli pure a me"
"Adam: sei già malmesso di tuo Ronald, di quanto vuoi
accorciarti la vita?"
Gli altri scoppiarono in una risata compreso lo stesso Ronald ed Eric
arrendendosi disse:
"Eric: ho capito, non tenterò mai più di cucinare
antiapasti, d'ora in poi solo pasta al pomodoro" in quel momento aveva
un tono offeso, ma io subito dopo essermi pulito la bocca con il
tovagliolo e mandato giù l'ennesimo boccone dissi:
"Adam: eddai Eric, non arrabbiarti si scherzava..."
Tutti tornammo a mangiare senza più menzionare alcun
tortino, tutti cominciarono a chiaccherare tra di loro: Kirk e Lars
cominciarono a parlare di un gruppo musicale che a entrambi loro
piaceva molto e cominciarono a parlare della loro storia e dei pareri
sulla loro miglior formazione, mentre Demetria Eric e Railey parlavano
del progetto di Eric di trasferirsi in una casa in periferia e
parlavano dei vari pro, contro e dei prezzi, mentre invece io, Ronald
ed Eveline ci soffermammo in una seria discussione su cosa sarebbe
meglio sistemare del bar siccome cominciava ad esser vecchio e non sono
state mai fatte manutenzioni al bar nonostante varie perdite d'acqua
dal soffito e muri con un paio di crepe, quella fu la prima volta che
parlammo del bar senza fare battute ironiche su quanto fosse vuoto,
anche perchè quel giorno eravamo in otto quindi avrei potuto
lasciar perdere, non avrebbero avuto molto effetto come battute.
Il primo consisteva in un piatto di tortellini di carne in brodo, uno
dei piatti che riusciva meglio ad Eveline infatti fu molto apprezzato
da tutti, arrivarò pure il secondo che era per quel giorno
capretto, dell'ottimo capretto cucinato da Ronald con contorno di
spinaci e patate al forno, una delizia.
"Adam: si sente che questa è la cucina di Ronald"
"Ronald: già come l'arrosto che cucinai quella volta a casa
tua"
Railey sentendo il tutto disse:
"Railey: parla proprio di quell'arrosto?" sapete di solito alle donne
si evita di dire per forza tutta tutta le verità,
però qui era chiaro che se avessi mentito sarei stato
beccato subito era chiaro che l'arrosto, al nostro appuntamento,
l'aveva cucinato Ronald, così evitando ogni altro possibile
errore dissi:
"Adam: si, a dire il vero non me la cavo a cucinare le carni in
pentola, sbaglio tempi di cottura, sbaglio a condire, ho chiesto una
mano al grande anziano chef del condominio"
"Ronald: e per me è stato un piacere non esser pagato come
sempre" conclue ridendo per sottolineare quanto ero tirchio.
"Demetria: certo che è davvero molto buono, ma te nel
passato sei stato cuoco?"
"Ronald: a dire il vero, prima di gestire la Sunflower ero cuoco in una
portaerei militare, l'ho fatto per 6 anni, poi ho mollato, in quanto
non mi dava più soddisfazioni lavorare lì,
però quando gli ufficiali o il capitano non erano a bordo o
non c'erano alle cene o ai pranzi per motivi loro, e questo mi veniva
preannunciato da un loro suddetto, mi sbizzarivo sempre in cucina con
gli altri 5 cuochi e cucinavamo per gli affamti marinai ricette molto
gustose e innovative invece che la solita sbobba che ci veniva ordinato
di servire ai marinai, insomma, cucinavamo ciò che ai
superiori si cucinava per i marinai, e da li ho imparato moltissime
ricette"
"Lars: w...w...wow, bello, anc...anche..i..io avrei semp...se...sempre
voluto fare il c...cu...cuoco"
"Eric: ma poi cosa successe?"
"Lars: n...no...non ero dotato a f...far...fare le dosi
g...giu...giuste, in...infatti anche quando f...f...faccio la pasta a
vo...volte metto troppo s...sa...sale o ne ne metto
t...troppo...p...p...poco"
"Eveline: questo è un problema che hanno tutti all'inizio,
è un peccato tu abbia mollato la tua passione"
Io ritornando però al discorso di Ronald chiesi curioso:
"Adam: e quanto ti pagavano?"
Ronald rise e mi disse:
"Ronald: pagare? divenni cuoco per 3 anni per punizione in quanto per
errore avevo fatto saltare in aria mezzo deposito di armi della
caserma, così per i primi 3 anni sono stato obbligato, negli
altri 3 mi sentivo come a casa, non mi pagavano ma vivevo degli avanzi,
che molto spesso erano molti, e vivevo sulla nave, per 6 anni non
toccai la terra ferma, ma poi mi resi conto che quella vita non era per
me, e tornai di nuovo a navigare sulla terraferma"
Ci fu un brevissimo silenzio di riflessione interroto da Kirk che disse
sorridendo:
"Kirk: chissà che botto quando hai fatto saltare in aria
mezzo magazzino"
Ronald ridendo più del solito disse:
"Ronald: beh sappi che se vai alla caserma di Peronedo trovi ancora una
targhetta con sopra scritto ristrutturato dopo l'esplosione causata da
Ronald Seanfield 1956"
"Adam: che storie..."
"Railey: il militare...io da piccola avrei sempre voluto fare il
militare donna" io buttando la forchetta sul piatto dissi:
"Adam: no Railey, ti prego non quella storia, ti giuro è da
imbarazzarsi"
"Railey: che c'è, ero piccola e poi scusa se ho un po' di
autoironia...comunque mi ricordo che all'asilo giravo sempre con un
mitra giocattolo fatto in legno e andavo in giro per tutto il cortile a
sparare a tutti mentre loro stavano sull'altalena, sul dondolo e via
dicendo, io mi aggiravo in giro, facevo agguati nascondendomi dietro
alberi o cespugli e aspettavo che passasse qualcuno per poi spararli,
mi divertivo e passavo anche intere giornate così, credo sia
colpa di mio nonno se ho avuto questa mania"
Tutti rimasero in silenzio fino a quando Kirk non disse:
"Kirk: beh la fantasia dei bambini e molto varia, anche io facevo un
gioco davvero strano, passavo interi pomeriggi da mia nonna fissare le
rane che aveva nello stagno e a volte cercavo di prenderne una legarla
con un filo e la portavo a fare delle passeggiate per la
città come se fosse il mio cane, ero invidioso che molti
avessero un cane ma io non potevo mai avere un animale domestico,
così giocavo con le rane di mia zia"
Io stupito da tutto questo dissi:
"Adam: sono psicologo, ma non voglio fare commenti citando autori di
pedagogia per dire cosa direbbero di voi..."
"Eric: ripiegheresti su Erikson?"
"Adam: nah, io direi che qui sarebbe meglio esser dalla parte della
vecchia psicanalisi di Freud..."
Quelle tre frasi le capimmo solo io ed Eric tutti gli altri non dissero
niente.
Finito pure il secondo tutti cominciarono solo a chiaccherare a random,
Eveline invece sparecchiava e serviva caffè a chi ne voleva.
Alla fine tra una chiacchera e un'altra io andai un attimo fuori a
fumarmi un sigaro fuori, per l'occasione scelsi un buon cubano, e mi
fece compagnia Ronald, mentre ero fuori in una sedia sotto la tettoia
non molto grande e larga del bar.
"Adam: sai, devo dirti che questa serata mi è piacuta"
"Ronald: anche te questa sera hai provato le stesse sensazioni di
quando eravamo alla Sunflower vero?"
"Adam: a dirti il vero...sì, ma solo perchè
c'eravate te e Railey"
Ronald ridendo disse:
"Ronald: Railey...certo che è veramente cresciuta eh?"
"Adam: già, ora sembra più matura, molto
più matura e meno svampita e persa di quando era giovane"
"Ronald: tutti crescono, eppure te sei rimasto abbastanza uguale,
tranne per l'odio, la barba e i capelli che un tempo li tenevi lunghi e
folti, ora sono, una mezza via, la barba ti è cresciuta e il
tuo odio verso il mondo si è esteso"
Io facendo un tiro profondo del sigaro dissi:
"Adam: l'odio fortifica l'animo"
Ronald prima di rientrare dentro, perchè non riusciva a
sopportare più di tanto il freddo mi disse:
"Ronald: hai avuto 40 anni di tempo per odiare, quando comincerai a
vivere? l'odio fortifica l'animo solo fino ad un certo punto Adam,
credimi"
Ronald dopo quella frase tornò dentro e io rimasi a
riflettere su quelle parole ancora per un po', quando la porta si
riaprì e venne fuori Railey:
"Railey: hey Adam..."
"Adam: ciao Railey"
Pure lei si sedette sulla sedia e mi disse:
"Railey: com'era la cena?"
"Adam: ottima devo dire che per la prima volta la cucina di Eveline mi
ha sorpreso"
Railey emise una lieve risata, si creò un attimo di
silenzio, fino a quando io non dissi una cosa che son sicuro si sarebbe
voluta sentir dire:
"Adam: bellissimo quest'abito, non posso credere che nonostante siano
passati vent'anni ce l'hai ancora e ti stia d'incanto, ricordo che lo
indossasti alla viglia di natale dell'89, impressionante come questa
cena assomigli moltissimo a quella che facemmo a casa di Ronald,
quell'anno"
"Railey: cos'altro ti ricordi quel giorno, riguardo me intendo"
Io rimasi tempo a pensarci ma non mi venne niente in mente, cercai di
rompere l'imbarazzante silenzio con qualche tiro lungo del cigarillos,
fino a quando Railey non si alzò in piedi davanti a me e
disse:
"Railey: non ti ricordi niente? questo giorno, la Sunflower, la festa
in camera di Ronald...non ti ricorda proprio nient'altro?"
"Adam: se intendi la sbronza di Ronald e quando dal caldo si
è spogliato e si è buttato nella neve allora si
che me lo ricordo, faccio pure uno strano sogno a riguardo..."
Railey fermando questa mio possibile monologo disse sospirando quasi in
lacrime:
"Railey: non ricordi nemmeno il giorno del nostro primo bacio?"
Io subito mi alzai in piedi e le dissi:
"Adam: ti sbagli non era la viglia di natale, era natale, era
mezzanotte e due minuti, io stavo andando nella mia stanza e te per le
scale mi hai fermato e li ci siamo baciati per la prima volta"
Railey disse:
"Railey: dettagli Adam, tutti dettagli inutili"
Railey si incamminò altrove, sembrava davvero arrabbiata, io
decisi di seguirla, camminava veloce, ma come aveva detto quando
è arrivata lei non è molto brava a camminare
sulla neve con il ghiaccio e dopo qualche metro che cercavo di seguirla
per fermarla lei inciampò.
Subito accorsi da lei, le tesi la mano e la aiutai a rialzarsi.
In quel momento eravamo molto vicini, viso a viso.
"Railey: in 20 anni non ho mai smesso di pensarti"
Io con tono abbastanza malinconico dissi:
"Adam: pure io, dopo 20 anni credo di provare le stesse cose di un
tempo cara Railey, mi spiace solo averci impiegato 3 mesi per capirlo"
Pochi secondi di silenzio, ci stavamo tenendo la mano in quel momento,
dopo che la rialzai dalla caduta non si stacco neppure per un secondo,
le nostre mani emanavano un gran calore, ed ecco che Railey chiese:
"Railey: baciami, ora..."
Lei si stava per avvicinare con le labbra, ma io fermandola dissi:
"Adam: i baci, non si chiedono, si danno e basta Railey, è
come se un neonato chiedesse esplicitamente con parole vere e proprie
di esser allattato dall madre non ha senso e poi vista l'occasione
credo che il bacio perfetto debba esser dato a mezzanotte e due minuti"
velocemente con la mano con la quale avevo fermato le labbra di Railey,
guardai l'orologio e dissi:
"Adam: cioè ora..."
Ed ecco il grande momento, finalmente le nostre labbra si
reincontrarono in effusione davvero incredibile, le mani erano ancora
strette e si stringevano tanto quanto le nostre labbra, sensuali
movimenti di lingua accompagnavano il bacio fino a renderlo perfetto,
le posai una mano dietro la nuca per impedire ogni fuga possibile, sia
mia che sua, lei mi abbraccio forte, come quando era tutto cominciato,
in quel 12 settembre, e quando tutto cominciava a ritornare per il
meglio cioè in quel giorno di metà ottobre, ma
ancora meglio, quel bacio era finalmente l'inizio del ritorno alla mia
vera vita
quella che durò tra il 1989 e il 1994, e ora ricomincia il
25 dicembre del 2010.
L'inverno non è così crudele come tutti credono,
anzi è proprio bello perchè si va tutti in cerca
del calore, chi in una casa con la propria famiglia, chi con gli amici
e chi come me, ritrovando passioni che credevo ormai scomparse da
troppo tempo per poter tornare, oserei dire che questo è un
caldo quasi estivo per me.
|------------------------------| Personaggi che l'autore si è dimenticato di aggiungere negli scorsi capitoli: Eric:
"Note dell'Autore: ed ecco che finalmente pure il romanticismo in questa commedia è arrivata, un applauso ad Adam e a Railey, la coppia che farà più scalpore persino di William e Kate...voi direte, "fatti proprio l'uno per l'altro se passano 20 anni senza frequentare altri" eh si, ma questo elemento aiuta a rendere il tutto molto più romantico e poi scontroso com'è Adam volete che si trovasse una nuova ragazza? forse una camionista...mah...
Il prossimo capitolo, il capitolo 10, sarà un bel capitolo per chi ama le storie delle Rock Band, esatto il prossimo capitolo sarà dedicato interamente ad Adam e al suo passato nella band.
Prima di lasciarvi vorrei chiedervi scusa se in certi parti questo racconto a causa delle eccessive chiacchere inutili è sembrato un po' palloso, ma quelle chiacchere nella cena mi servivano a rendere il tutto molto simile alle classiche cene dove si parla del più e del meno."