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Autore: AnUnderdog    08/07/2011    3 recensioni
Black&White parla di due ragazze,Emily e Rachel, diversissime tra loro.
La prima è una ribelle, fa tutto di testa sua, si potrebbe considerare una "trasgressiva"; l'altra, invece, è una ragazza normale, che non infrangerebbe mai nessuna regola.
Alla base del carattere di Emily c'è una storia familiare particolare, che confiderà solo a Rachel.
Le due ragazze diverranno amiche grazie all'intervento di uno dei Jonas Brothers...
Curiosi? Leggete e recensite per saperne di più :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5.
 



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<< Emily, svegliati! >> urlai lunedì mattina.
<< Possibile che in questa casa non  si  possa dormire in santa pace?>> chiese esasperata un’assonnata Emily.
<< E’ Lunedì! C’è scuola! E’ tardissimo, sbrigati! >>
Emily mi lanciò un’occhiata esasperata e si alzò dal letto.
<< Tu lo sai che io non arrivo mai a scuola in tempo, vero? >
<< Sì, ma io non sono mai arrivata in ritardo e non ho intenzione di incominciare oggi. >>
Ci preparammo in tutta fretta e corremmo a scuola, o meglio, io corsi.
Emily si fermò a metà strada e mi disse che sarebbe entrata a scuola in seconda ora. Quella ragazza era irrecuperabile…
Appena arrivata davanti al portone della scuola mi preparai alla solita storia che si ripeteva ogni mattina: due ragazzi mi aspettavano all’entrata, mi buttavano addosso della spazzatura e  mi rubavano il pranzo. Ma oggi sarebbero rimasti a bocca asciutta: non avevo avuto il tempo di prepararmi il pasto. Si sarebbero dovuti accontentare del misero cibo offerto dalla mensa.
<< Bene, bene, ciao Monchel, cosa mi dici? >> chiese Justin con fnto interesse.
<< Tutto a posto fino ad ora, grazie. Adesso potete sbrigarvi con la spazzatura? Vorrei andare in classe… Ah, viavverto: oggi non ho il pranzo. >>
La loro espressione da stupida passò a sbigottita. Non avevo mai parlato loro così,  ma adesso mi erodavvero stufata di quella situazione.
Justin sorrise: << Che grinta, da dove l’hai tirata fuori Monchel? Mi piace, sai… >>disse avvicinandosi a me. Eravamo ormai appiccati, io stavo per urlare, quando una voce venne in mio aiuto.
<< Lasciala stare, Justin! >> mi girai riconoscente verso il proprietario di quella voce. L’avrei riconosciuto fra mille.
Justin egli altri se la diedero a gambe.
<< Grazie, Joe. Mi hai salvata. >>
<< Figurati. Justin è solo un coglione… >>
Ehmmm… Parlava quello che fino a venerdì agiva nello stesso modo…
<< Senti, non è che hai visto Emily? >> chiese improvvisamente interessato.
<< Sì. Entra in seconda. >>
<< Ok, grazie >> mi sorrise e se ne andò.
Avevo perfettamente capito che era interessato ad Emily, ma non volevo ammetterlo a me stessa. L’unica cosa che fui capace di fare era rimanere imbambolata a causa di quel sorriso perfetto.
La giornata scolastica passò velocemente, ed io non vidi Emily a nessun cambio dell’ora.
Il pomeriggio, finite le lezioni, passai a prendere Celine al club della castità.
Io non ne facevo parte solamente perché lo trovavo eccessivo, ma di certo non criticavo la mia amica per questo…
<< Ciao Celine, come va? >>
<< Tutto bene, grazie. Tu invece? >> mi chiese con un grande sorriso sulle labbra.
<< Anche io. Allora, che ne dici se andiamo al nuovo luna park che hanno costruito in città? Mi hanno detto che è favoloso… >>
Lei acconsentì e cominciammo ad incamminarci. Mi accorsi quanto fosse facile parlare con lei, e mi ricordai quando fino ad un anno fa eravamo inseparabili… E poi mi sentii in colpa per non averle detto nulla a proposito di Emily. Ma d’altra parte non volevo tradire la sua fiducia spifferando tutto a Celine.
Proprio in quel momento vedi una chioma blu spuntare dal lato della strada ed avvicinarsi a me. Quando si parla del diavolo…
<< Ciao Emily. >>
<< Ciao Rachel. Non mi avevi detto che saresti uscita con quest’ochetta. Volevo andare al luna park con te... >>
Oh no…
<< Cosa? Ma cosa sta succedendo? Perché voi due vi  chiamate per nome e addirittura dovreste uscire insieme? >> chiese stralunata Celine.
Emily mi lanciò un’occhiata indecifrabile.
<< Non glielo hai detto? >> mi chiese.
<< No… Non sapevo se potevo… >> dissi a disagio.
<< Grazie, ma non ti devi preoccupare. Non temo la compassione di un’ochetta del genere. Puoi anche raccontarglielo se il tacere ti mette a disagio. >> mi disse Emily.
<< Va bene… Se la metti così… >>
Così raccontai per filo e per segno tutta la serata di venerdì e quelle successive durante le quali Emily aveva dormito da me.
Celine era sconvolta.
<< Emily, ma tu devi chiamare la polizia! Se tuo padre fa così la tua vita e quella di tua madre sono in pericolo! >> disse.
<< No! Tu non sai niente! >> urlò Emily improvvisamente angosciata. Era visibilmente scossa da quell’affermazione.
Le misi una mano sulla spalla. << C’è qualcosa che non va? >> le chiesi preoccupata.
Lei abbassò la testa e disse. << Mio padre prima non era così. Ha cominciato  ad ubriacarsi due anni fa, dopo l’incidente… >> i suoi occhi si riempirono di lacrime, ed Emily strinse i pugni. Non me la sentii di chiederle di più. Celine la guardava curiosa e comprensiva al tempo stesso, ma neanche lei le chiese nulla.
<< Piuttosto voi  due perché siete amiche? Mi  sembrate così diverse… >> disse Emily cercando di sviare il discorso su qualcosa che lei pensava essere più “leggero”.
Questa volta era il  turno di Celine nel sentirsi a disagio. La guardai e lei annuì, ma  quando feci  per parlare disse: << No, glielo dico io. >>
<< Tre anni fa, quando ero ancora alle medie, ero innamorata persa di un ragazzino. Lui mi ricambiava, ma prima che uno dei due potesse fare una mossa, una mia amica di allora me lo portò via. Fu un attimo. Tutti i  miei sogni  e le mie speranze si dissiparono. Lei era magrissima, così una mia amica mi disse che forse se fossi  dimagrita lui sarebbe tornato da me… Così cominciai a dimagrire sempre di più. Inizialmente non avevo intenzione di dimagrire a dismisura,  solo un po’, ma poi iniziai a  sentirmi sempre più grassa. Quando mi guardavo allo specchio non vedo me stessa, ma solo una massa informe di carne, carne che doveva essere eliminata. Dapprima nessuno si accorse che stavo diventando anoressica, che non accettavo più il mio corpo, ma poi divenne evidente che non mangiavo abbastanza quando incominciai a svenire in  continuazione. Nessuno riusciva a convincermi a mangiare, neanche i  miei genitori: mi mettevo le dita in gola e vomitavo tutto quello che mi avevano fatto ingoiare a forza. Fu allora che mi  si avvicinò Rachel. Lei mi fece capire che avevo bisogno di  aiuto, che quella situazione mi  avrebbe portata a morte sicura, e mi stette vicina. Ancora oggi sono convinta  che sia il mio  angelo  custode. Il  rehab mi insegnò ad accettare nuovamente il mio corpo  e mi rimise in forma. So che ala lotta contro il mio corpo durerà per tutta la vita, ma so  che potrò uscirne vincente. Inoltre, fu sempre allora che mi avvicinai così tanto alla religione. Prima i miei genitori erano cristiani, ma non praticanti. Fui io a far diventare la mia famiglia così credente. >>
Ero sorpresa: Celine non ne aveva mai parlato con nessuno. Era stato un atto di grande coraggio  da parte sua.
Emily era sorpresa, ma  non eccessivamente.
<< Beh, non me lo aspettavo. Credevo che fosse un’amicizia nata dal comune amore per Zac Efron o  qualcosa del genere, ma di  sicuro non perché Rachel ti aveva aiutata. Comunque mi  dispiace per quello che ti è successo. Sono sicura che vincerai la tua lotta contro il tuo corpo. >> disse Emily. Quando voleva sapeva essere gentile.
Finalmente arrivammo al luna park. Era grandissimo, probabilmente per provare tutte le attrazioni avremmo dovuto starci una settimana intera.
Dopo una discussione di dieci minuti, decidemmo di  andare per prima cosa sulle altissime montagne russe.
Ci mettemmo in fila e continuammo a chiacchierare con allegria e,  con mia sorpresa,  sembrava che Emily e Celine non stessero  sul punto di scannarsi  a vicenda.
<< Sai, se non ti comportassi come un’ochetta insieme alle tue amiche mi staresti simpatica. >> disse Emily.
Celine stava per controbbattere, ma una voce profonda la interruppe.
<< Ciao ragazze. >> era Luc. A Celine sbrilluccicavano gli occhi, ed ero sicura che fosse sull’orlo dell’infarto.
<< Ciao Luc! >> disse lei con un sorriso spiazzante. Lui le sorrise dolcemente di rimando.
<< Senti Emily, posso parlarti un attimo? >> chiese lui.
<< Certo! >> rispose lei. I due si allontanarono dalla fila.
Celine stava bruciando di rabbia e gelosia, e non faceva nulla per nasconderlo.
Io ero perplessa… Ma Luc a che gioco stava giocando?
 
Salve cari lettori!
Vi ringrazio immensamente per tutte le recensioni che mi avete lasciato: mi avete fatta davero felice!
Allora, in questo capitolo conosciamo ancora meglio i nostri personaggi, in particolar modo Celine. Quella ragazza così solare ed apparentemente un pò superficiale nascondeva un segreto e, a quanto pare, c'è chi ne nasconde altri...
Lo scopriremo nei prossimi capitoli!
Bacioni


AnUnderdog
P.S.: Vi piace il nuovo banner? Credo che sia molto migliore dell'altro... Che ne dite?

  
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