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Autore: KikiWhiteFly    08/07/2011    9 recensioni
[Aladdin/Jasmine - post "Aladdin e il re dei ladri"; one-shot, leggermente lime]
« Guardami negli occhi, allora. Ti fidi di me? »
Jasmine sussultò, Aladdin sapeva benissimo quale potere avessero alcune frasi su di lei. D'un tratto ricordò il loro primo incontro e quante avventure avessero trascorso da allora, prima di promettersi eterno amore.
Respirò profondamente, il suo cuore non era mai stato così leggero.
« Nei tuoi occhi, io mi fido. »
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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kiki chan


In your eyes, I trust.








È solo per te che ho visto il mondo e tu lo sai...

Volando con te, fra cose che io non ho visto mai.

E nel tuo sorriso ho visto splendere una grande stella... gente così non nasce dal nulla.”


~ “Aladdin e il re dei ladri”








Nei suoi occhi Jasmine aveva visto ben più di uno straccione – come volgarmente veniva definito –, la prima cosa che la colpì riguardo Aladdin fu l'immensa profondità delle sue iridi.

Quasi le parve di affogare, la prima volta.

Jasmine pensò che la vita sapeva essere proprio ingiusta, specie coi meritevoli: donava perle di raro splendore a coloro meno fortunati e sperperava bontà agli egoisti.

Tristemente vero.

La giovane principessa del regno di Agrabah, però, era destinata a cambiare il corso degli eventi – insieme ad Aladdin, ovviamente, il primo che le aveva aperto gli occhi –, avrebbe provveduto a metter fine a quelle ingiustizie.

Quando aveva accettato Aladdin come suo sposo, Jasmine capì di esser veramente cambiata da pochi anni a quella parte: se si guardava indietro vedeva una prigioniera – chiusa entro le mura di un castello incantato ma pur sempre barricata nel suo mondo –, una ragazzina superficiale che aveva sviluppato ben poche doti rispetto a quelle che spettavano ad una futura regnante.

Aladdin le aveva mostrato il mondo, glielo aveva offerto su un piatto d'argento: lei non aveva fatto altro che afferrare la sua mano, stringerla forte e lasciarsi andare... su, su, tra soffici batuffoli e pezzi di cielo.

Era quella la felicità, a suo modo di vedere le cose, alla fine: poter avere tutto, in cambio di tutto; era così che Aladdin l'aveva conquistata e, allo stesso modo, si era fatto perdonare infinite volte.



Quando la sua mente realizzò ciò che era accaduto solo poche ore prima, si trovò temporaneamente destabilizzata: ricordava la cerimonia, il grande buffet, i saluti e gli auguri di tutti gli invitati, le avversità che avevano dovuto superare prima di arrivare a quel fatidico “sì”, il bacio che suggellava l'eterna promessa e... la loro storia, in poche parole, fra le dita.

« Aladdin! »

Esclamò entusiasta, lasciando cadere la spazzola e voltandosi in sua direzione; ora, al chiaro di luna, Jasmine riusciva a trovarlo persino più affascinante... quasi che, sotto una luce diversa, vedesse suo marito – incredibile averlo ammesso per la prima volta, non senza un leggero sussulto nel cuore – da una prospettiva diversa.

Forse era l'agitazione: sì, molto probabilmente si stava lasciando condizionare da essa.

« Jasmine, non aver paura. »

E, ancor più incredibile, era come ogni emozione che provasse non sfuggisse affatto ad Aladdin: in qualche modo, le sue sensazioni filtravano attraverso i suoi occhi, negar l'evidenza le riusciva impossibile e non poteva fare nient'altro se non consentirgli di scavare dentro se stessa.

Afferrò la sua mano, come quella prima volta che gli protese un pezzo del suo cuore; fu una mossa assai curiosa, in verità, sembrava quasi che stesse salendo le scale mobili della felicità.

Un tappeto magico, grossomodo, la stava trasportando senza alcuna difficoltà verso un'ignota destinazione.




Poter affondare tra le braccia di Aladdin, senza alcun pudore, sfiorare i suoi lineamenti e, poi, giù fino alle scapole ed ai muscoli: facile, sì, come liberare la folta chioma e fare a meno del diadema e degli ornamenti.

Nulla li tratteneva, nessun inconveniente, nessun genio dispettoso o pennuto impiccione: nessuno, tranne loro. Sembrava tutto così magicamente perfetto che quasi stentavano a credere alla stessa quiete.

In quel momento capirono quale fosse il mistero delle notti d'Oriente: le ore che precedevano il giorno erano magiche, l'atmosfera stessa era incantevole ed entrava nel cuore delle persone in maniera del tutto singolare.

L'atmosfera li aveva completamente travolti, rendendoli due persone del tutto diverse: la differenza tra “io” e “tu”, a quel punto, non sussisteva più; c'era un “noi”, nei loro occhi, che valeva più di ogni altra cosa.

Anche cercarsi – con le mani e persino con il cuore – non sembrava un'impresa così ardua.

Alla fine bastava lasciar scivolare innocentemente un capo e tutto prendeva improvvisamente forma: le dita di Aladdin erano come cubetti di ghiaccio sulla pelle di Jasmine, per quanto si concedessero ben più di un semplice tocco, sapevano essere un brivido freddo ma assolutamente irripetibile, ancora desiderabile.



Aladdin la lasciò cadere sul materasso, ad avvolgerle il corpo solo alcuni strati di seta: per un momento impressionò nella mente il fulgente splendore della sua sposa, solo per un istante ebbe la sensazione di non averla davvero presa in moglie qualche ora prima, poteva essere solo un sogno.

Ma quella sensazione sparì ben presto, quando la mano di Jasmine si appoggiò al suo petto ed una smorfia di sdegno le segnò il volto: « Ho paura. »

Due parole semplici, alcuni le considererebbero banali, eppure così importanti. Già, importanti se si considerava il soggetto: la principessa Jasmine, l'irriverente donna della quale si era perdutamente innamorato, gli stava confessando le sue paure e tremava al sol contatto con le sue mani.

« Guardami negli occhi, allora. Ti fidi di me? »

Jasmine sussultò, Aladdin sapeva benissimo quale potere avessero alcune frasi su di lei. D'un tratto ricordò il loro primo incontro e quante avventure avessero trascorso da allora, prima di promettersi eterno amore.

Respirò profondamente, il suo cuore non era mai stato così leggero.

« Nei tuoi occhi, io mi fido. »

E lo baciò, quasi fosse stata la prima volta.

Lo baciò, lasciando che lui la travolgesse e protraesse quel contatto più a lungo: le mani di Aladdin, ora, erano armoniosamente avvolte ai suoi fianchi, il desiderio di poterla accarezzare più in basso cresceva ogni istante di più. E Jasmine, a quel punto, sentì che avrebbe dovuto concedergli l'onere di amarla completamente, da allora in avanti sarebbero stati un tutt'uno.

« Ora, non aver paura. »


Jasmine annuì tacitamente, poi strinse le dita – con maggior forza possibile – alle lenzuola; non pensava di certo che fosse possibile sentire un tale piacere crescerle dentro, così forte da farla sussultare e, spesso, gemere. Ma, mai come in quel momento, si sentì tanto legata ad Aladdin.

Assoluto, indescrivibile, inoppugnabile piacere, che arrivava a sfiorarla sin nelle cavità della sua anima.

Ed un leggero – leggerissimo – attimo di respiro, prima di incatenare nuovamente le sue mani con quelle dell'amato... lasciarsi andare, ancora, con più consapevolezza e allo stesso tempo con maggior foga. Poiché non si poteva spiegare razionalmente quanto fosse meraviglioso quel momento e, allo stesso modo, quanto fossero perfette in natura due anime come quelle di Aladdin e Jasmine, unite sino alla fine dei loro giorni.

Jasmine lo avrebbe capito solo l'indomani, all'alba di un nuovo giorno – trafitta da un raggio di sole, avrebbe aperto gli occhi – quando avrebbe trovato accanto a sé la figura di Aladdin, che con un braccio le cingeva un fianco.

Lei gli avrebbe sorriso dopodiché gli avrebbe sussurrato, dolcemente: « Il mondo è nostro, ora. »

E nei suoi occhi lo avrebbe sempre ritrovato, ogni qual volta avesse avuto la sensazione di perderlo.






~







Note: non posso credere di aver scritto una lime Aladdin/Jasmine, davvero.

Non sono abituata a vederli in queste vesti, ecco perché è stato difficile scrivere questa storia °_°. Alla fine, però, ce l'ho fatta: per leggere questa storia dovreste aver visto “Aladdin e il re dei ladri” (terzo ed ultimo film della trilogia), assolutamente spettacolare a mio parere.

La mia fan fiction si svolge dopo il matrimonio tra i due, infatti: ho narrato la notte d'amore tra Aladdin e Jasmine, mi sono soffermata in modo particolare sui pensieri di Jasmine – poiché è uno di quei personaggi in cui mi rivedo tantissimo, tratteggiare il suo carattere è un piacere specie se così “irriverente” *_* .


Inoltre, ho fatto alcuni riferimenti al primo film della trilogia: ad esempio il “Ti fidi di me?” è chiaramente un rimando alla famosa battuta di Aladdin... e, in ultimo, anche la risposta finale di Jasmine: “Il mondo è nostro, ora.” (in riferimento alla canzone del primo film, la colonna portante di questa trilogia in fondo: “Il mondo è mio”).


Detto questo, mi congedo <3.

Ohibò, spero che vi sia piaciuta almeno un po'... see you soon - probabilmente ritornerò con una raccolta di frasi o di momenti... mah, staremo a vedere l'ispirazione che ne pensa XD.



Kiki.

   
 
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