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Autore: Tinotina    08/07/2011    7 recensioni
[One-Shot partecipante al concorso One-Shot dell'estate]
Questa storia parla di Neville Paciock e di come, per lui, anche solo il ricordo di una sola estate possa donargli tutto quello di cui ha bisogno e che non ha mai ricevuto.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Sognavo d'una brezza calda come il mare


Neville arrancava verso la Torre dei Grifondoro, dopo esser appena sopravvissuto all’ultima punizione del professor Piton.
Se chiudeva gli occhi poteva ancora vedere tutti quegli occhi di salamandra che lo fissavano; sulle mani sentire di nuovo il tocco viscido e scivoloso … non ce la faceva più.
Sapeva di essere nel mirino di Piton perché come mago non era un granché nonostante tutti i suoi sforzi, ma punirlo per aver rovesciato un’unica goccia di pozione rallegrante sul suo tavolo da lavoro gli sembrava un’esagerazione. Nonostante ciò, non se ne lamentava mai.
Non era la prima scorrettezza che subiva.
Camminava fiacco con la speranza di raggiungere il suo giaciglio il prima possibile.
Era tardi; non si stupì di vedere la Signora Grassa, guardiana della Torre, dormire profondamente e russare ancor di più.
A Neville dispiaceva doverla svegliare, ma aveva un bisogno quasi disperato di stendersi sul suo morbido materasso.
<< Ehm … Signora mi scusi … Signora … dovrei entrare … la prego! >>  disse Neville toccando la cornice della donna.
Questa si svegliò solamente dopo alcuni minuti di tentativi andati persi.
<< Ragazzo, cosa vuoi? Ti sembra questa l’ora di rientrare? Meriteresti di essere lasciato fuori al freddo! >>
<< No, la prego! Sono stato in punizione! Mi faccia entrare. >> disse Neville implorante.
<< Ti concedo un solo tentativo, poi me ne ritorno a dormire. Parola d’ordine? >>
Un solo tentativo? Mannaggia, quella voleva farlo dormire all’aperto. Di nuovo.
Coraggio Neville, ce la puoi fare – tentò di convincersi.
<< Parola d’ordine, giusto. È forse … Maltafinocchia.? >>
Ti prego, fa che sia quella giusta. Ti prego!
La Signora Grassa sbuffò. << Fortunato >> e si aprì lasciandolo passare .
Che fortuna!– pensò Neville – E’ strano che l’abbia indovinata al primo tentativo!
Entrò rapidamente e s’indirizzò verso la camera che condivideva con Ron Weasley, Harry Potter, Seamus Finnigan e Dean Thomas.
Aprì piano la porta perché lo sapeva, loro già dormivano e Neville non aveva intenzione di disturbarli.
Si svesti ed indossò il pigiama sformato il più velocemente possibile e, in men che non si dica, era già sotto le calde coperte.
Sbadigliò, stremato dalla dura giornata, chiuse gli occhi e sprofondò nel mondo dei sogni.

---


Neville riaprì gli occhi quasi subito. Che strano, non poteva aver già dormito a sufficienza! Era appena andato a letto.
Eppure il sole splendente non lasciava dubbi. Era giorno. Un bel giorno.
Svogliatamente Neville si mise seduto - gli occhi ancora impastati - abbassò le gambe aspettandosi di sentire sotto le piante dei piedi la dura pietra del castello ma, al contrario, toccò qualcosa di morbido, fine e leggermente tiepido.
Per la sorpresa, guardò in basso, per vedere che cos'era.
Granulosa e d’orata stava lì, a lasciarsi osservare
Sabbia?
Cosa ci faceva della sabbia dentro Hogwarts, nel suo dormitorio?
Probabilmente uno scherzo di Dean e Seamus. Ma questa volta non avrebbe taciuto.
<< Vi ho scoperti! >> gridò << E non credete, ormai ho imparato a far evanescere le cose benissimo! State a vedere >>
Enunciò l’incantesimo correttamente, ma la sabbia non sparì.
Neville, spaventato, uscì di corsa dalla camera per cercare i compagni e pregarli di annullare l’incantesimo ma appena aprì la porta per entrare nell’accogliente Sala Comune, questa non era presente.
Al suo posto, una sconfinata distesa di sabbia fine bagnata dall’acqua del mare.
L’aria salmastra gli riempiva le narici. Stava bene con quell’odore che l’avvolgeva.
Avanzò in quella piacevolezza, fino a che i piedi non toccarono l’acqua.
Era fresca e leggera come un velo.
Camminò nel bagnasciuga, allontanandosi dalla porta che lo aveva introdotto in quel mondo sereno.
Sentiva di aver già assaporato quella sabbia calda e quell’acqua rinfrescante, tanto tempo fa …
Procedette senza voltarsi mai. Guardava in avanti con il vento caldo che gli attraversava il corpo.
Dormiva?
Con tutta probabilità si perché mai si era sentito così tranquillo con se stesso, mai aveva avuto l’animo così pacifico. Di solito, se non era sua nonna a paragonarlo a suo padre, a ripetergli continuamente di non essere mai all’altezza del suo nome, era lui stesso a farlo.
Come mago non aveva la prontezza di riflessi dei suoi genitori, non aveva il loro coraggio e questo lo distruggeva perché si riteneva incapace di vendicarli come invece avrebbe voluto.
Ma li, in quella spiaggia, tutto sembrava dirgli “sei parte di noi”, tutto intorno a lui sembra chiamarlo, volere la sua presenza.
Poi, in lontananza, vide due figure passeggiare insieme.
Un uomo e una donna, mano nella mano.
Li riconobbe immediatamente.
Iniziò a correre. << Mamma, papà! >> gridò.
I due si voltarono e gli sorrisero amorevolmente.
Neville si tuffò nelle braccia della madre e iniziò a piangere.
Com’era bello stare con lei, sentire il suo odore così riconoscibile e la sua mano accarezzagli la testa come solo una madre sa fare.
<< Mamma … papà … >> sussurrò voltandosi verso il padre. L’uomo lo guardava. Era fiero.
In quel momento Neville si accorse di dov’era, di dove quel sogno l’aveva condotto.
Quella spiaggia era la stessa spiaggia in cui erano andati in vacanza insieme.
Prima dei mangiamorte, prima che glieli avessero portati via.
E quel sogno l’aveva riportato a quell’estate di tanti anni fa, in cui poteva ancora godere dell’abbraccio di sua madre e delle parole d’incoraggiamento di suo padre.
Nei suoi sogni, erano ancora una famiglia, come lo erano stati in quell’estate.




Ho sempre voluto scrivere una storia su Neville e, con questo concorso, ho voluto mettermi alla prova.
Dare a questo ragazzo così sottovalutato un momento di felicità. Forse non è la classica leggera lettura estiva ma, benché io sappia che Neville aveva poco più di un anno in cui aveva potuto creare quel ricordo, ho voluto assegnare a questa stagione, caratterizzata solitamente dalla pausa da tutto ciò che rappresenta la pesantezza o l'ansia, un momento pieno di serenita e armonia anche per lui. Far si che anche per Neville, continuamente sottoposto a ingiustizie e paragoni in cui esce solamente sconfitto, ci sia un'estate piena di spenzieratezza, anche solo nei sogni.
Spero che la One - Shot sia stata di vostro gradimento e, se ne avete voglia, lasciate una piccola traccia del vostro passaggio.
Grazie ad ogni signolo lettore.
Tinotina.
  
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