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Autore: NikkiLu    08/07/2011    3 recensioni
Non sapevo più come gestire la situazione, era del tutto fuori di sé e non potevo permettermi di contraddirlo o di controbattere perché avrei solo rischiato di farlo arrabbiare ancora di più. Iniziò a vagare per la cucina, senza fermarsi. Improvvisamente tirò un pugno al muro, facendomi sobbalzare.
Kristen, finalmente, trova la forza di lasciare Michael. Cosa accadrà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Sorpresaaa! Ho pronto un nuovo capitolo…:D non voglio stare qui a blaterare voglio solamente dirvi che si tratta di un Flash-back (all’interno del quale c’è un altro flash back)….Ci vediamo in fondo!


Stavo per partire per il Giappone con mio fratello Cam. I miei genitori lo avevano letteralmente costretto ad accompagnarmi. Sapevano perfettamente quale era la situazione, e così avevano insistito per far si che venisse…                                             
 Le cose tra me e Michael stavano peggiorando ogni giorno sempre di più, sia per colpa mia, sia per colpa sua. I problemi erano iniziati già da un po’ di tempo, ma la goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stata la “dichiarazione” di Rob…Già Rob, pensavo continuamente a lui, e se da una parte non vedevo l’ora di partire per rivederlo, dall’altra ero davvero terrorizzata. L’ultima volta che ci eravamo visti, non ci eravamo lasciati molto bene ed stavo male per questo, senza tener conto del fatto che Mike non faceva che peggiorare la situazione: era possessivo, diceva che se “quell’inglese” si era innamorato di me era soltanto colpa mia e stupidaggini varie…era diventato paranoico. Non lo sopportavo più, e sicuramente non lo amavo più… Così gli avevo proibito di accompagnarmi alle premier in giro per il mondo, dicendogli che avevo bisogno di stare da sola per poter pensare. E lui si era limitato a dirmi che il motivo per cui non lo volevo con me era solo perché desideravo passare un po’ di tempo sola con Rob, cosa in parte vera anche se in realtà non ero così sicura che mi avrebbe rivolto la parola visto e considerato come erano andate le cose tra di noi…
Los Angeles, 3 mesi prima.
Eravamo tutti quanti in un pub ed erano circa le due di notte. Avevamo deciso di passare l’ultima serata insieme prima di tornare ognuno rispettivamente a casa propria dopo ben 4 mesi di riprese. Stavamo tutti seduti intorno ad un tavolo, tutti tranne Peter e Ashley, che erano già partiti la mattina precedente. Ero seduta in mezzo a Nikki e Mike, che era venuto con noi; davanti a me avevo Rob, che in quel momento stava fumando e parlando con Jack
“Tesoro io me ne torno in albergo, ho mal di testa… ti aspetto in camera..” disse Mike.
“Sicuro che non vuoi che venga insieme a te?” suggerì controvoglia
“no…sta tranquilla tesoro, divertiti ci vediamo dopo…” e cosi dicendo mi diede un bacio sulle labbra.
“ Mike anche tu vedi di stare tranquillo ci penso io a lei, tu va pure a dormire…” commentò Rob, con un sorrisino strafottente stampato in faccia. Mike sorrise, un po’ disgustato.
“A dopo amore…” ribadì
“A dopo”
Seguì Mike con lo sguardo e aspettai che uscisse dal locale.
“Era proprio necessario?” chiesi.
Lui alzò lo sguardo e mi guardò interrogativo.
“Potresti anche evitare di fare il sarcastico e lo scontroso ogni volta, non sei simpatico” spiegai
“infatti non devo essergli simpatico..”
“allora vuoi dirmi  cos’hai? È un po’ di tempo che sei strano..”
“Oh Kris sto benissimo, non ti preoccupare per me, tu pensa a vivere la tua bellissima vita  e la tua fantastica storia d’amore…” disse fissandomi.
Gli altri si alzarono e Nikki mi chiese se volevo andare a ballare con loro, feci cenno di no con la testa e sorrisi debolmente. Anche Rob si alzò e in un primo momento credetti stesse andando a ballare con gli altri, invece venne accanto a me nel divanetto dove poco tempo prima era seduta Nikki. Stava alla mia sinistra e con il busto ruotato verso di me, mi fissava sorseggiando la sua birra. Aveva gli occhi lucidi, sicuramente a causa della birra. Improvvisamente mi spostò una ciocca di capelli che mi era caduta sul volto e prese ad accarezzarmi la guancia dolcemente. Mi girai e ci fissammo negli occhi per 5 secondi interminabili, poi non riuscendo a sostenere il suo sguardo, abbassai gli occhi, arrossendo leggermente.
“Rob…” volevo fermarlo ma lui non me lo permise
“Kris sei bellissima…” mi interruppe, lasciandomi di sasso. Arrossì ancora di più, contenta come una bambina di quel complimento. Tornai però subito alla realtà pensando che fosse l’alcol a farlo parlare.
“Rob  smettila di dire stupidaggini e vacci piano con l’alcol..”
A quel punto si avvicinò e portò la sua bocca vicino al mio orecchio e sussurrò:
“non è una stupidaggine, è una costatazione: sei bellissima” Brividi iniziarono a percorrere tutta la mia schiena. Lui rimase lì, con la bocca che mi sfiorava leggera l’orecchio, il suo respiro così vicino mi mandava in tilt. Stupidamente mi lasciai andare, gettando la testa all’indietro e chiudendo gli occhi…ero anche io forse un po’ brilla. Lui ne approfittò ,e iniziò a baciarmi il collo, dall’alto verso il basso e viceversa. Dio, sembrava di stare in paradiso… Improvvisamente, in un momento di lucidità ricordai, dove mi trovassi e cosa stavo facendo, così aprì gli occhi e mi alzai di scatto maledicendomi per quello che avevo appena fatto, anche se tecnicamente io non avevo fatto proprio nulla. Uscì dalla porta di servizio del locale che si affacciava su una strada buia secondaria dove non passava mai nessuno, in lontananza si poteva intravedere la strada principale, illuminata, dove le macchine, al contrario, sfrecciavano una dopo l’altra. La strada era letteralmente deserta, c’erano solo dei cassonetti stracolmi di immondizia a qualche metro da me.
Improvvisamente la porta si aprì ed uscì Rob. si mise di fronte a me, fissandomi con quei bellissimi occhi azzurri.
“ehi scricciolo che ti è preso?” mi chiese come se quello che stavamo facendo poco prima fosse normalissimo
“Ci stavamo quasi per baciare davanti agli altri, davanti a tutta quella  gente!”
Si mise di fronte a me, scrutandomi con quegli occhi bellissimi.
“ma non è successo..” disse, avvicinando la sua bellissima bocca alla mia
“e non deve succedere…” risposi
“però vuoi che succeda..”
“rob, io, non…” non riuscì a trovare le parole giuste, presa com’ ero ad affogare nel suo bellissimo sguardo…
Appena sentì il suo fiato a pichi millimetri dalla mia bocca, mi scansai bruscamente per la seconda volta, e per la seconda volta me ne pentì.
“Io non posso…” dissi spostandomi di qualche metro. Abbassai lo sguardo e iniziai a fissare la strada. Sentivo le lacrime riempirmi gli occhi, avevo una voglia matta di piangere. Lo volevo baciare con tutta me se stessa, ma non potevo, non era giusto io stavo con Mike, non potevo tradirlo, era il mio ragazzo da 4 anni dopotutto. E non potevo tradirlo per un ormone..
“senti Kristen adesso basta, mi sono stancato: io devo dirti una cosa e te la devo dire ora.… senti io non sono bravo in queste cose.. però devo dirtelo, e questa è l’ultima occasione che avremo di stare soli da qui ad un bel po’ di tempo. Kris, dal primo momento che ti ho visto mi sei piaciuta… i tuoi occhi, i tuoi capelli, la tua bocca…tutto. Poi conoscendoti ho capito che quello che provavo per te andava oltre una semplice attrazione fisica. Che c’era di più dietro quegli occhioni verdi. Ti ho conosciuto e ho capito la persona meravigliosa che sei… ho iniziato a pensarti sempre di più, fino a quando non sei diventata il mio chiodo fisso: la mattina, il pomeriggio, la sera…sempre tu.. Tutte le volte che ti vedo, non lo so, è come se qualcosa dentro me cambiasse…  quello che ti voglio dire, o meglio che sto cercando di dirti…senza tanti giri di parole, è che io…io ti amo”
Rimasi pietrificata, allibita, attonita, sconvolta, esterrefatta, sbigottita…e chi più ne ha più ne metta. Sapevo di piacergli, ma non credevo si fosse innamorato di me… non sapevo che dire.  Inutile negarlo anche a me lui piaceva e anche tanto... era dolce, simpatico, affascinate , premuroso , comprensivo e incredibilmente bello…
Si avvicinò nuovamente a me, lento e io non feci nulla per impedirglielo…mi limitai ad indietreggiare fino a che non andai a sbattere contro il freddo muro grigio… ma non era mia intenzione allontanarmi, reagì in quel modo credo… per una sorta di, di…abitudine? Il suo volto si stava avvicinando pericolosamente  sempre di più al mio, chiusi gli occhi…e in quel preciso istante le sue labbra toccarono le mie. Esitò, aveva paura che l’avrei respinto di nuovo… ma non lo feci: desideravo baciarlo ormai da troppo tempo, e in quel momento scordai di essere fidanzata, scordai quello che avevo pensato poco prima e mi lasciai andare, cosa che non facevo ormai da troppo tempo. Schiusi le labbra permettendo alla sua lingua di entrare e di raggiungere la mia. E quando si incontrarono, il bacio da calmo e dolce si trasformò in violento e passionale. Le lingue si muovevano insieme desiderose di un contatto più profondo di quello. Le sue mani vagavano sul mio corpo indisturbate. Con la destra mi accarezzava i capelli e mi attirava maggiormente a sé, mentre la sinistra era sul fondoschiena. Le mie di mani invece fino a quel momento erano rimaste inermi sul suo petto fino a quando anche io intrufolai una mano nei suoi capelli cercando di attirarlo a me, con l’altra mano , invece gli accarezzai il petto. Quando il respirò iniziò a mancarmi, gettai la testa all’indietro e lui iniziò a baciarmi il collo, con passione. Il cellulare nella mia tasca iniziò a vibrare… Tentai di scansarlo per rispondere, ma lui non ne voleva sapere e continuò il suo lavoro, afferrai ugualmente il telefono.
“P-pronto?” mormorai incerta. Dall’altra parte sentì una musica assordante.
“Kris ma dove siete?” Era Nikki.
“S-siamo fuori a fumare..”
“Ah d’accordo…senti noi andiamo voi che fate, venite?”
“si si…arriviamo subito” riagganciai.
Rob si staccò da me e mi sorrise.
“Dobbiamo proprio andare?” disse tranquillo.
“Eh già..” risposi in imbarazzo.
Come faceva a mantenere la calma in un momento come quello, io proprio non lo sapevo. Mentre io ero rossa di vergogna, lui, dal canto suo si comportava come se niente fosse. Non era per nulla imbarazzato, anzi.
“Ok…”  mi guardò negli occhi e poi rientrò dentro al locale
“questo è pazzo..” mormorai ad alta voce e lo segui all’interno.
Tornammo al nostro tavolo, dove gli altri ci stavano aspettando. Prendemmo le nostre giacche, pagammo le consumazioni e ci dirigemmo all’esterno, dove aspettammo i taxi, Rob iniziò a parlare con Kellan e io sperai con tutta me stessa che non gli stesse raccontando che cosa era appena accaduto.
 
Durante tutto il tragitto in taxi, non feci altro che pensare a quello che era appena successo e a quanto fossi stata stupida. Lui mi amava, e me l’aveva confessato…. E ci eravamo anche baciati, quindi avevo tradito Mike, e poi la cosa peggiore: avevo potuto dare un’impressione sbagliata a Rob, potevo averlo illuso. Voglio dire…lui mi aveva dichiarato il suo amore e io di tutta risposta l’avevo baciato…magari adesso stava pensando chissà cosa… Per non parlare del fatto che ero una traditrice…che  schifo! Ero una falsa moralista, voglio dire.. ero  riuscita a non cadere in tentazione per ben due volte, ripetendomi che la cosa migliore da fare fosse ignorare le sue attenzioni, perché ero fidanzata…. poi appena avevo avuto una terza occasione l’avevo colta al volo, senza tante seghe mentali. Appena arrivati mi fiondai dal taxi, diedi la buonanotte a tutti, e avendo realizzato che il taxi di Rob non era ancora arrivato, corsi all’interno dell’albergo e mi chiusi in ascensore, non volevo incontrarlo. Lui mi amava, io...no. O almeno era quello che credevo. Le porte dell’ascensore si aprirono e mi diressi verso la mia stanza.
“ Kris” mi sentì chiamare alle spalle.
Cazzo…  E ti pareva.
Mi voltai e lo trovai lì davanti a me. Non volevo affrontarlo, ero una codarda e lo sapevo bene, ma non mi sentivo pronta ad sostenere una conversazione del genere.
“Senti Kris… riguardo a prima…”
“Rob, non ne dobbiamo parlare per forza…”
“Ma io ne voglio parlare, per favore…”
“è tardi, sono stanca…”
Andai davanti alla mia porta e inserii la chiave nella serratura
“aspetta…un momento, ti prego…”
“Rob, è stato solo un bacio…tutto qui: non c’è niente di cui parlare… te l’ho detto: sono stanca…”
“No...non è stato solo un bacio…e tu lo sai benissimo…”
Non volevo sentire più niente, mi avrebbe solo fatto stare peggio. Mi sentivo già una merda…
“Buonanotte Rob..” entrai in camera mia e gli chiusi la porta in faccia.
Mike dormiva indisturbato sul letto, non aveva sentito niente, per fortuna. Mi cambiai velocemente  e mi misi a dormire, cercando di non pensare a niente.
 
La mattina, per evitare di incontrarlo, convinsi Mike a partire prima del tempo e così alle 8 ero già seduta sull’aereo, per tornare a casa mia.
 
Non sentivo né vedevo Rob da quella notte. Avevo avuto bisogno di stare lontano da lui, di sentire la sua mancanza, di vedere le foto sui giornali di gossip, che lo ritraevano insieme a bellissime ragazze, per capire che anche io l’amavo. Durante quei giorni il desiderio di chiamarlo era stato fortissimo, ma non potevo farlo.  Mi mancava da morire e il solo pensiero che potesse stare con qualcun’altra mi stava uccidendo. Il solo pensiero che non mi amasse più mi stava distruggendo…non potevo andare avanti in quel modo. Fortunatamente di lì a poco l’avrei rivisto. Ero eccitatissima ma nello stesso momento avevo una pura matta… chissà cosa mi avrebbe detto, chissa cosa avrebbe fatto…
“KRIS!! Ti vuoi muovere? Dobbiamo andare!” l’urlo di mio fratello mi riportò alla realtà, e il cuore iniziò a battere forte, molto forte. Si inizia bene…
 
Si prega cortesemente tutti i passeggeri di allacciarsi la cintura di sicurezza per prepararsi all’atterraggio che avverrà tra qualche minuto”
“Kristen, ascoltami molto bene… appena saremo atterrati dovremo aspettare 15 minuti prima di scendere…d’accordo?” mi informò la mia agente che era seduta accanto a me.
“D’accordo”  annuì.
 
Mancava veramente poco. Qualche ora e l’avrei rivisto, e gli avrei detto tutta la verità, finalmente.
 

Erano circa le sei del pomeriggio quando arrivammo all’albergo che ci avrebbe ospitato per quattro giorni. Era enorme e bellissimo. Entrai nella hall insieme a mio fratello ed il cuore iniziò a battermi fortissimo nel petto, ma quando, dopo aver dato un’occhiata in giro, mi accorsi che lui non c’era , la felicità si trasformò in delusione. Seguì la mia agente alla reception, dove un signore molto gentile mi elencò l’orario dei pasti, ma in realtà nemmeno lo stavo ascoltando. Pensavo a tutto tranne che al cibo in quel momento. Avevo ormai perso tutte le speranze di incontrarlo, quando lo vidi varcare la soglia dell’hotel. Il cuore cominciò a battere furiosamente nel mio petto. Indossava un semplice paio di jeans con un giubbino nero…era bellissimo. Quando alzò il volto i nostri sguardi si incontrarono ed io annegai in quelle due bellissime pozze verdi. Accennai un sorriso ed in cambio non ottenni altro che un’occhiata gelida. Si avvicinò.       Il cuore cominciava a battere ancora più forte, avevo un brutto presentimento. 
“Ciao…” mormorai imbarazzata.
“Ciao.” Disse impassibile.
Ed il mio cuore andò in frantumi in quel preciso istante. Le lacrime mi riempirono gli occhi, ma non le feci uscire, le trattenni. Calò il silenzio, un silenzio pesante carico di tensione, una sensazione che tra noi non c’era mai stata nemmeno quando quella sera ci eravamo baciati. Ci scrutammo per qualche secondo, e lo vedevo distante. Quegli occhi azzurri che tante volte mi avevano confortato si erano improvvisamente come ghiacciati. Non vedevo altro  se non ghiaccio. Gelido ghiaccio.  Era indifferente.  Sapevo che si sarebbe arrabbiato per quello spiacevole episodio avvenuto nei corridoi della hall, anche se in fondo ci speravo in un “non ti preoccupare non fa niente”. Si sporse sul bancone e chiese al portiere le chiavi della sua stanza che gli furono immediatamente consegnate. Si voltò verso di me rivolgendomi uno dei sorrisi più falsi che avessi mai visto e si diresse verso gli ascensori.  Afferrai le chiavi della mia camera e salì al mio piano: non vedevo l’ora di essere sola. Entrando in camera sbattei forte la porta. Gettai la borsa sul letto e mi accesi una sigaretta girando per la stanza. Lo sapevo: lui non mi voleva più. Si era già dimenticato di me…era come sospettavo. Ed io non potevo farci niente. Andiamo come potevo anche solo pensare che provasse ancora qualcosa per me dopo tutto quello che gli avevo fatto, dopo come l’avevo trattato? Non era assolutamente possibile. Le lacrime mi riempirono nuovamente gli occhi e questa volta non feci nulla per trattenerle.
 
Afferrai il cellulare, pronta per andare cena. Uscì dalla camera e una volta in corridoio lo vidi ad una decina di metri da me uscire da una porta della parete opposta alla mia. Quando si accorse della mia presenza, guardò a terra. Sembravamo due estrani, eppure…lo vidi incamminarsi verso l’ascensore e lo seguì.
“Vieni anche tu a cena?” gli chiese mentre attendevamo che l’ascensore arrivasse.
“No, questa sera mangio fuori..” disse vago.
“Ah. -replicai visibilmente delusa, abbassando lo sguardo e fissando le mie mani intrecciate-d accordo.
“Io vado a piedi…” disse incamminandosi verso le scale. Perfetto. Adesso non sopportava nemmeno la mia presenza per più di due minuti. Fantastico. Di bene in meglio. Sbuffai esasperata.
A cena non toccai cibo, non avevo fame, anzi non riuscivo a mandare giù niente. Mi sentivo un peso allo stomaco. Non riuscivo a sentirlo così lontano, non dopo come mi aveva tenuta in considerazione fino a quel momento. Sentivo…disagio, inadeguatezza e soprattutto paura…paura di averlo perso.
“Lo mangi quello?” mi chiese taylor indicandomi il dessert.
“No, prendilo pure” dissi accennando un lieve sorriso.
“Non hai toccato cibo..” mi fece notare mio fratello.
“Non ho fame…”
“Che si fa stasera?” chiese tay.
“Mmm….ho visto che c’è un pub qui vicino, proprio dietro l’angolo: potremo farci un salto!” propose mio fratello.
“Ci sto.. ”rispose tay battendogli il cinque
“e tu sorellina? Ti unisci a noi?”
“No, scusate ma sono davvero stanca e preferirei riposare...il fuso mi ha letteralmente scombussolato..”
“D’accordo come vuoi…”
Si erano fatte già le dieci e decisi di tornare in camera. Mentre attraversavo l’enorme hall vidi Dean appoggiato al bancone, se c’era lui allora…iniziai a guardarmi intorno fino a quando non lo scorsi entrare dentro all’ascensore. Dentro di me scattò qualcosa, non so cosa. Fatto sta che inizia a correre su per le scale sperando di arrivare prima che entrasse nella sua camera. Dovevo affrontarlo. Arrivai al nostro piano.
“Rob..” lo chiamai con il fiatone, vedendolo dirigersi verso la sua camera.
“Mh?” disse voltandosi visibilmente sorpreso.
“Io…io dovrei parlarti…” conclusi avvicinandomi.
“è tardi..” disse scocciato.
“Rob, sul serio…”  dissi cercando di calmare il fiatone dovuto alla corsa.
“Non ne ho voglia…” replicò dirigendosi verso la porta della sua camera.
Gli afferrai un braccio facendolo voltare.
“Per favore…” lo supplicai con lo sguardo.
Sospirò.
“Kristen...quando ero io a voler parlare con te, tu mi hai sbattuto la porta in faccia!- disse alzando leggermente la voce- e poi non ti ho sentito per 3 mesi! Cazzo, kristen, tre mesi!” adesso era proprio arrabbiato.
“Mi dispiace, Rob, davvero. Tu non immagini neanche quanto! È vero sono stata una stronza però per favore….ti sto pregando.” Mi guardo negli occhi. Era visibilmente combattuto. Ed fu in quel preciso istante che, non potendo aspettare un eventuale suo rifiuto, che decisi di fare l’unica cosa che sapevo poteva dimostrargli che ormai era troppo tardi per poter lasciarlo andare. Mi gettai, letteralmente su di lui, facendo unire le nostre bocche. Lui rimase sorpreso da quel gesto, cos’…disperato e solo dopo qualche secondo rispose al bacio. Le nostre lingue si toccarono dopo tanto tempo ed io mi sentivo finalmente a casa…come quando torni da un lungo viaggio e non sai come hai fatto a rimanere lontano da casa per così tanto tempo. Ecco, io provavo esattamente quello. Dopo qualche minuto le labbra si staccarono e lui mi fissò negli occhi, confuso.
“Che significa?” Disse semplicemente.
“Rob..io..io sono stata una stupida! Mi ci sono voluti tre mesi di tempo…per capirlo, per capire che ormai è troppo tardi: io non posso stare lontana da te, proprio non ce la faccio. Lo so che molto probabilmente sto facendo la parte della ragazzina però è così! Te lo giuro! Mi manchi, mi manca tutto di te…e sono un idiota! Ti ho trattato malissimo e non te lo meritavi! Io…non posso fare a meno di te, lo so che sembra una frase fatta ma...è quello che provo! E questa mattina quando ti ho visto arrivare, è stato bellissimo. Mi sono sentita felice, completa. Poi però mi hai ignorata completamente, ferendomi con i tuoi sguardi glaciali e distanti…e io mi sono sentita morire…ecco io, io mi sono innamorata di te!”
 
 
Naturalmente  un enorme grazie a tutti coloro che leggono e soprattutto a tutti coloro che recensiscono (non sapete quanto mi colmate di gioia). È sempre bello sapere cosa pensate quindi...lasciate un commentino!:D Accetto anche le critiche, davvero e sono pronta a rispondere ad ogni vostro dubbio…potete anche mandarmi un messaggio privato se avete delle domande da farmi o semplicemente volete dei chiarimenti su quanto scritto fin ora…Un bacione alla prossima!! :D

  
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