Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: koukla    08/07/2011    3 recensioni
Dopo la scoperta di una dichiarazione d'amore -sottoforma epistolare- e un furioso litigio, Tonks decide di raggiungere Lupin a Hogwarts, il giorno della Battaglia Finale. Uno strano presentimento si è impossessato di lei e così ha deciso di raggiungerlo, lasciando che sua madre si occupi del piccolo Teddy; ma quali saranno le conseguenze di questa scelta dettata dall'istinto?
La storia è stata scritta come seguito di "A un passo da te".
Ha partecipato al contest "Perché Aspettare Te E' Come Aspettare La Pioggia Durante La Siccità: Inutile E Deludente" indetto da EffieSamadhi sul forum di efp, classificandosi sesta
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E se fosse per sempre

 

 

“…And for that name which is no part of thee
Take all myself.”

William Shakespeare, Romeo and Juliet

 

 

 

“Fu in quel momento che avevano litigato come mai avevano fatto e alla fine lei era rimasta lì, fissando il punto del giardino in cui lui si era appena smaterializzato, stringendo tra le labbra le ultime parole che gli aveva rivolto: una richiesta,  un’invocazione, una supplica.

Di cui ben presto si sarebbe vergognata.

Non andare neanche tu. Resta con me.

Inaspettatamente grossi nuvoloni avevano imbrattato il cielo, fino a quel momento chiaro e limpido, liberando grosse gocce di pioggia.”

 

 

Correvi sotto la pioggia.

Correvi e gli abiti bagnati ti si appiccicavano addosso, le gocce ti bagnavano il viso e ti offuscavano la vista, mescolandosi alle lacrime che uscivano copiosamente dai tuoi occhi.

Finalmente eri giunta a destinazione, ora dovevi solo concentrarti.

Destinazione, determinazione, decisione.

Sembrava così difficile in quel momento essere lucidi, essere consapevoli, essere risoluti.

Ciò nonostante dovevi riuscirci, lo sapevi fin troppo bene, dipendeva tutto da te.

E in quel momento, mentre la tua mente focalizzava il luogo dove Materializzarti, un paio di occhi grigi, penetranti e riflessivi, fecero la loro apparizione.

Era per loro – e per la persona a cui appartenevano- che dovevi fare solo un ultimo sforzo, ancora pochi minuti e li avresti visti davvero.

Grigio. Tutto di quel colore ti ricordava colui che avevi scelto di amare ( ma si sceglie davvero chi amare? Questo te lo eri sempre chiesto): pacato, sobrio, tranquillo.

Giudizioso, saggio, equilibrato.

Così dissimili, voi due, eppure indispensabili l’uno per l’altra.

A dispetto di tutto, un sorriso comparve sulla tua bocca, illuminando il tuo viso a forma di cuore.

Tu così vitale, frizzante, svampita e colorata.

E lui che ti amava e ti apprezzava sebbene fosse completamente diverso da te.

Avevi sempre pensato che il vostro rapporto potesse essere paragonato all’arcobaleno che compare dopo un temporale: si staglia allegro e colorato contro il cielo plumbeo, quello è il suo posto.

Un insieme di contrasti e differenze che, del tutto irrazionalmente, combaciavano alla perfezione: tu eri l’arcobaleno e lui era il cielo.

Senza neanche rendertene conto la “Testa di Porco” spuntò attorno a te, non c’era traccia di Aberforth, ma in compenso il locale era affollatissimo.

Ragazzi nelle loro divise, bambini dagli sguardi impauriti, ancora avvolti nei loro pigiami, uomini e donne che brandivano le loro bacchette con ardore e coraggio, sui loro visi eccitazione, speranza, paura.

Ti ritrovasti trascinata da quel gruppo così eterogeneo di persone, un cunicolo, delle scale e poi Hogwarts.

Doveva essere la Stanza delle Necessità quella che apparve subito dopo lo stretto e tortuoso passaggio.

Rimanesti così, spaesata e confusa per un po’.

Poi, un volto familiare attirò la tua attenzione: lunghi capelli rossi, uno sguardo caparbio e combattivo, Ginny Weasley.

Le andasti incontro e assunse un’espressione stupita e meravigliata, appena ti riconobbe.

“Tonks, cosa ci fai tu qui?”

“Non potevo sopportare di stare senza fare nulla, di non sapere cosa stesse succedendo!”

Lentamente la stanza iniziò a svuotarsi, fino a che non rimanesti sola con la ragazza e con una vecchia strega con uno strambo cappello.

In quel momento Harry, Ron e Hermione fecero il loro ingresso. Con degli strani oggetti gialli tra le braccia e intenti a parlare di un diadema.

Senza troppe cerimonie, li salutasti e poi con una velocità sorprendente arrivasti in cima alla scala che portava al castello.

Non eri pronta a quello che ti si parò davanti: tutto era squassato da fortissime vibrazioni, le pareti e i pavimenti tremavano pericolosamente, polvere e detriti riempivano l’aria, rendendola irrespirabile, ovunque lampi di luce rossa e verde.

Individuasti Aberforth che correva veloce guidando un manipolo di studenti; gli chiedesti di Remus e la sua risposta non ti piacque neanche un po’.

Stava combattendo contro Dolohov, senza pensarci troppo ti precipitasti al piano di sotto.

Dietro di te, ti giunse un bisbiglio d’incoraggiamento da parte di Ginny.

Arrivasti nell’ingresso, il Caos regnava sovrano.

Da lontano scorgesti un paio di occhi grigi di tua conoscenza e tirasti un sospiro di sollievo.

Forse non avresti dovuto.

Come se Remus si fosse accorto della tua presenza, si voltò verso di te, lanciandoti un’occhiata basita: ben presto, però, lo stupore lasciò il posto all’amore.

Dolohov era momentaneamente impegnato, Kingsley lo aveva distratto.

Corresti da lui, più veloce che potevi, il tuo cammino intralciato da cumuli di macerie annidate sul pavimento, maledizioni che volavano ovunque.

Eri a poco più di un metro di distanza da lui, allungasti il braccio e Remus fece altrettanto, le dita si sfioravano, gli occhi dell’uno puntati in quelli dell’altro.

E senza aprire la bocca, riusciste comunque a dirvi tutto quello che c’era da dire: un gioco di sguardi che vi fece perdere la cognizione del tempo e dello spazio.

Eravate a Hogwarts, nel bel mezzo di una battaglia, ma potevate benissimo trovarvi da qualche altra parte.

Su un prato d’autunno circondati dal fruscio delle foglie che danzavano attorno a voi e la luce dorata del tramonto che illuminava i vostri corpi; oppure, su una scogliera appena dopo un temporale, il mare che impetuoso si infrangeva sugli scogli e di fronte a voi  un vivace arcobaleno colorava il cielo scuro dietro di sé.

Volevi dirgli quanto lo amavi e che saresti stata sua per sempre.

Che appartenevi a lui e a nessun altro.

Che ti aveva preso, ormai, tanto tempo prima, accettando i tuoi difetti, i tuoi pregi, i tuoi colori.

Niente sarebbe mai potuto cambiare, sareste stati insieme per sempre.

Passarono dei minuti, delle ore o forse dei giorni quando quegli occhi che avevi tanto amato cambiarono espressione.

Ti fecero rabbrividire: in essi c’era il dolore di un uomo che stava lasciando la vita e con essa la donna che amava, la consapevolezza che tutto finiva in quel preciso istante, la paura di lasciarti da sola.

Una stretta di mano più forte delle altre e cadde a terra, inerme.

Ti lanciasti su di lui e un urlo squarciò l’aria. Non ti eri accorta che eri stata tu a cacciarlo.

Qualcuno ti portò via da lì, non sapresti dire chi fosse: Kingsley, Arthur oppure Bill.

Non potevi credere che ti aveva lasciato, per sempre.

Tutte le promesse che vi eravate fatti, le parole che vi eravate detti si infransero come uno specchio che cade.

Ti sentivi svuotata e inaridita, invecchiata di colpo.

Non potevi sapere che presto lo avresti rivisto.

Non potevi sapere che presto saresti stata di nuovo al suo fianco.

Non potevi sapere che stavolta sarebbe stato davvero per sempre.

 

Allego il giudizio e ringrazio EffieSamadhi!

6. koukla, “E se fosse per sempre?” – 74.80/80
Grammatica, sintassi, ortografia / Lessico, stile: 28.80/30.00
Battitura: -0,2. Ho trovato un paio di imprecisioni, ma niente di grave.
Punteggiatura: -0,5. Un paio di virgole di troppo che in certi punti non aiutano la scorrevolezza, ma per il resto tutto bene.
Lessico e stile: -0,5. In alcuni punti la divisione in periodi mi pare un pochino sforzata (ad esempio: “ma potevate benissimo trovarvi da qualche altra parte. Su un prato d’autunno” non è facile da leggere).
IC / Caratterizzazione: 18.00/20.00
Ninfadora Tonks: 18/20. Per questa ff ho deciso di valutare soltanto Tonks, e devo ammettere di averla trovata molto IC. A mio parere hai saputo lavorarci bene, aggiungendole tante sfumature (d’altra parte, è di colori che si parla) che la rendono vera e molto vicina alla Tonks che abbiamo imparato a conoscere e ad amare nella saga.
Rispetto delle regole: 9.00/10.00
Regolamento / Divieti: brava, hai saputo rispettare regole e divieti.
Burocrazia: -1,0. Hai dimenticato di riportare lo schema riassuntivo all’inizio della storia.
Utilizzo della citazione: 5.00/5.00
Non c’è che dire, ti è davvero capitata la citazione perfetta per Tonks! Ma soprattutto, hai saputo usarla alla perfezione.
[cit. “Prendimi così, con tutti i miei colori” = ‘Prendimi così’, Piero Pelù]
Originalità della storia: 5.00/5.00
Brava, brava, brava. Davvero non mi aspettavo che riuscissi a ricollegare i fili con la storia precedente… mi hai davvero sorpresa! È vero, l’hai ambientata durante una scena molto usata, ma di certo hai lavorato molto bene.
Valutazione personale: 9.00/10.00
Io adoro Remus e Tonks, e vado letteralmente in brodo di giuggiole, quando qualcuno riesce a scrivere una bella storia su di loro. Complimenti, davvero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: koukla