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Autore: Keitorin Asthore    08/07/2011    2 recensioni
La legge passata a New York il ventiquattro giugno vuol dire molte cose per due ragazzi di Lima, Ohio. Klaine.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: Glee appartiene a Ryan Murphy e alla Fox. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

La versione originale della storia appartiene a Keitorin Asthore e la potete trovare qui

WHAT IT MEANS

Kurt fissava lo schermo della televisione senza vederlo davvero. "Oh mio dio" sussurrò Blaine. "Oh… Oh mio dio".

L’intero soggiorno era caduto nel più assoluto silenzio. Finn aveva ancora una patatina a metà strada dalla bocca e il suo nuovo Game Informer piegato in mano. Il libro di Carole era stato dimenticato già da parecchio tempo. Burt stringeva così forte la spalla di Kurt che le nocche gli erano sbiancate.

"Oh mio dio" disse Kurt a bassa voce, senza fiato. "Blaine… Oh mio dio".

"Ci possiamo sposare" mormorò Blaine, stupefatto. "Quando saremo più grandi… E decideremo di… E poi potremo… Possiamo semplicemente farlo".

"Con consenso" specificò Burt, gli occhi ancora incollati allo schermo.

"Con consenso" aggiunse Blaine in fretta.

Kurt si coprì la bocca con una mano tremante. "Oh mio dio, ho il permesso di sposarmi" sussurrò. "Posso… Posso sposarmi".

Nascose il viso tra le mani e appoggiò la testa contro la spalla di Blaine. Blaine lo strinse forte a sé, premendo la sua guancia umida contro quella di Kurt e, tra dolci baci leggeri come piume, gli sussurrò sciocche cose nell’orecchio, piccoli sospiri di promessi di tutto ciò che un giorno avrebbe potuto davvero avverarsi.

******

Blaine non si era mai sentito così leggero in tutta la sua vita. Era come se all’improvviso… potesse are qualunque cosa. Niente poteva toccarlo. Era invincibile.

Parcheggiò l’auto nel garage di fianco alla Aztek gialla di sua sorella e saltellò in casa fischiettando. "Sono tornato" si annunciò. "E sapete una cosa? Non indovinerete mai cosa è successo stasera!".

Lasciò le sue chiave sul bancone della cucina e si diresse verso il salotto in una buffa danza improvvisata, solo per fermarsi agghiacciato. Sua sorella sedeva a gambe incrociate sul divano, il suo portatile sul tavolino e il viso nascosto tra le mani. Le sue spalle tremavano. "Francey? Cosa succede? Francey?".

Lei scosse il capo. Blaine si inginocchiò di fianco a lei e cerco di allontanare le mani dalla sua faccia. "Cosa succede? Perché stai piangendo?".

La sua risposta quasi si perse, ma lui la sentì comunque. "Perché potrò vederti sposare" singhiozzò lei. "E non credevo che avrei mai potuto".

******

Kurt giaceva sulla schiena fissando il soffitto, ancora troppo eccitato per dormire. Fece scorrere le dita lungo l’orlo di satin della sua coperta, la sua mente che continuava a vagare su tutto quello che Blaine gli aveva detto, su tutte quelle dolci promesse che non erano più solo meri sogni.

Non voleva dormire. Voleva arrampicarsi sul tetto e cantare. Voleva correre in strada e bussare a tutte le porte che gli passavano davanti. Voleva dirlo a tutti. Aveva già mandato dei messaggi a Rachel e Mercedes, ne aveva parlato con I suoi genitori. Seguendo l’impulso del momento aveva perfino abbracciato Finn e ricevuto un’affettuosa stretta e un appassionato "congratulazioni, amico" in cambio.

Ma mancava ancora qualcuno…

Si girò, accede la lampada e aprì il cassetto del comodino. Attentamente tirò fuori la cornice dorata e la girò, sorridendo al bel viso di sua madre. "Ciao, mamma" la salutò, percorrendo il contorno della sua guancia con il dito. "Allora, indovina?" disse con un largo sorriso. "Ricordi quando ero piccolo e giocavo al matrimonio nel cortile e tu ridevi sempre dicendomi che non vedevi l’ora di vedere il matrimonio che aver organizzato quando avessi potuto sposarmi?".

Prese un respiro profondo. "Posso sposarmi adesso" sussurrò.

All’improvviso il brillante sorriso e i dolci occhi blu di Mollie Hummel si annebbiarono. Spense la luce, raggomitolandosi sotto le coperte con la fotografia di sua madre stretta al petto. Poteva vederla adesso, calmarlo prima di percorrere la navata, piangere mentre diceva i suoi voti e ridere mentre danzava con lui. Poteva perfino vederla mentre si allungava per dare un bacio sulla guancia a Blaine, congratularsi con lui e ringraziarlo per amare suo figlio.

Kurt strinse forte la foto e immaginò sua madre di fianco a lui, mentre piangeva di gioia alla notizia che il suo prezioso figlio poteva sposarsi. Ma lei non c’era, così Kurt pianse per entrambi.

 

Note dell’autrice

SONO SOLO PIENA DI EMOZIONI.

UN DIECI PER TE, NEW YORK. TU VINCI, NEW YORK

(e niente per la California, addio)

In più, penso che questa sia la prima volta che Francey cede alle lacrime in tutte le mie storie. Ma è perché ama tanto Blaine.

E Kurt. VA TUTTO BENE. SONO SICURA CHE LA TUA MAMMA TI STA GUARDANDO DAL PARADISO

Note della traduttrice

Perciò, se non vivete sotto una roccia, saprete anche voi che lo stato di New York ha recentemente legalizzato i matrimoni tra omosessuali e quanto questo significhi per tutti i veri Kurt e Blaine che stanno là fuori.

Avrei voluto tradurla prima, ma ero in montagna quando è passata la legge e Caitlin ha pubblicato questa one-shot, poi l’università mi ha rapito e tra una cosa e l’altra, eccoci qui, siccome era una cosa corta e veloce mi sono presa una mezz’ora adesso. Spero che vi piaccia.

Francey, come avrete intuito, è la sorella di Blaine, non mi pare che sia comparsa in nessun’altra delle storie che ho tradotto finora, ma uno degli OC ricorrenti di Caitlin (al pari di Mollie), perciò in futuro sentirete certamente ancora parlare di lei (in vesti anche più allegre).

Grazie per essere arrivati fin qui!

  
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