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Autore: MissysP    09/07/2011    6 recensioni
Il dolore è troppo forte. Un altro colpo ha intaccato la forza del capo di Konoha, ma non sembra che voglia risollevarsi dopo quest'ultima perdita. Ma una visita sembra riscuoterla e, forse, riuscirà a farle cambiare idea.
Spero che non sia troppo banale e che possa piacervi. Questa storia la dedico ad una ragazza, che considero come un'amica per me.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Tsunade
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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La pioggia cadeva, incessante. Delle goccioline cadevano lungo la finestra, così che il vetro risultava appannato. Una donna bella e forte era seduta sul davanzale che guardava con sguardo apatico l’esterno. Anche il mondo le sembrava grigio, i suoi colori erano svaniti proprio come lui. L’aveva abbandonata, proprio come tutti gli altri; era rimasta da sola. Ogni giorno annegava i suoi problemi nell’alcool e poco le importava del ruolo che ricopriva.

Nessuno sembrava poter capire il dolore che provava. Ormai sola, non le restava più nulla. Non riusciva a restare nel luogo dove non c’era più alcuna persona, importante per lei, a trattenerla. Non riusciva più a portare a termine il suo lavoro di Hokage; sollevò un altro bicchiere di Sakè.

Era ancora lucida, accidenti.

I bicchierini si alzavano come nulla ma la sua mente non subiva gli effetti dell’alcool.

“Che cosa stai facendo, Tsunade?” le domandò una voce famigliare. Gli occhi castani si spalancarono, sorpresi e terrorizzati da quel che vedevano. Non poteva essere, forse era il Sakè.

Davanti a lei un uomo, con le mani ai fianchi, l’osservava con quello sguardo di rimprovero. Gli occhi neri e sorridenti, la sua solita espressione da ragazzino immaturo, che ancora si divertiva a fare gli scherzi e a spiare le donne nel bagno. La donna scosse la testa, non era assolutamente vero. Lui era morto

Un altro bicchiere.

Sarebbe morta con il suo ricordo. Si sedette sul davanzale della finestra, guardò fuori. Poteva distinguere solamente le gocce d’acqua mentre il resto era circondato dalle nuvole.

“Non mi hai risposto, Tsunade. Che cosa stai facendo?” richiese la voce dell’uomo, che ancora non era sparito. Tsunade non lo guardava, doveva soffrire, ma non trovava il coraggio di guardare in faccia la persona più importante che gli era rimasta accanto dopo tanto dolore.

“Tu non sei reale, tu non sei veramente qui. E’ colpa del Saké” rispose, la sua voce era diversa. Era roca, impastata di tristezza e pianto, gli occhi rossi per il pianto, s’inondarono nuovamente di quel liquido cristallino. Una mano spazzò via con furia ogni segno delle lacrime.

Soffriva ma non voleva farsi vedere così debole, nemmeno guardando il riflesso sulla finestra.

“Tu sei forte, reagisci” la incitò l’uomo.

Poteva? Poteva reagire? E perché avrebbe dovuto farlo? Che senso avrebbe avuto reagire, se poi avrebbe sofferto ancora? Scosse la testa.

“No. No, Jiraya, non questa volta. Tu sei stato troppo. La tua morte…” non ebbe il coraggio di continuare.

Un altro bicchiere.

Poggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. L’uomo sorrise e si avvicinò a Tsunade. Le sue braccia, bianche e incorporee, l’abbracciarono. In quell’abbraccio c’era tutto l’amore, la dolcezza e la delicatezza che l’uomo aveva provato nei suoi confronti.

“Si che puoi farcela. Puoi farlo, per me e per tutti quelli che credono in te” le disse l’uomo. Quelle parole la risvegliarono. Parole che servirono a farle recuperare di nuovo la sua fiducia in se stessa. Si, poteva farcela.

“Grazie, Jiraya” mormorò, lasciando cadere un ultima lacrima.





Questa storia mi è venuta in mente mentre girovagavo per internet e ho beccato un'immagine che mi ha ispirato. Mi è sempre piaciuta questa coppia, anche perché sembrano molto simili: anche se una non mosra il suo vero aspetto è un modo per non invecchiare; mentre Jiraya continua a comportarsi come un giovincello che spia le ragazze mentre si fanno un bagno.
Come vedete sono molto simili; mi è dispiaciuto quando Jiraya è morto, non avrei mai voluto che lui morisse, ma ho pensato: chissà come poteva sentirsi Tsunade. Io credo, anche se non lo dava a vedere, ci teneva moltissimo a lui e la sua morte l'ha fatta sentire abbandonata, in quanto ogni persona del suo passato sia morta, lasciandola così da sola. Ma Tsunade è sempre stata forte.
Questa storia l'ho voluta dedicare a ellacowgirl in Madame_Butterfly, visto che ha una passione per questa donna straordinaria. Quindi spero che ti piaccia ^^
Bene e adesso mi congedo, prima che qualcuno mi lanci addosso dei pomodori.
Baci baci
  
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