Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: yachan    17/03/2006    1 recensioni
Sono passati tre anni...e nulla è più come prima. C'è la faranno i protagonisti del più famoso mondo Pokèmon, ad evitare una nuova catastrofe? Riusciranno a rincontrarsi, prima che il peggio si avveri?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-

VORTICE

Cap.12

 

 

SEDE CENTRALE

-         Che cosa?!- gridò Mist, sbattendo le mani sulla scrivania- No, e poi no!

-         Mh, sapevo che avresti reagito così…- disse la persona che stava seduta dietro la scrivania- Ma non c’è alternativa.

-         Sì che c’è! Cercati qualcun altro per allenarlo! Io non ne voglio sapere!

-         Purtroppo al momento l’insegnante è preso con altre faccende…e visto che non abbiamo tempo da perdere…

-         E Nick?- chiese disperata.

-         Si sta occupando di Gary.

-         Ho capito…ma perché io?

-         Se la più idonea…lo conosci e sai come prenderlo.

-         Forse non hai ascoltato quel che ti ho detto…lui non mi da retta! Fa sempre quello che gli passa per la testa!

Brock ridacchiò divertito, facendo arrabbiare di più Mist.

-         E adesso che hai da ridere!

-         Al contrario di quanto sembra…tu sei l’unica che sta ad ascoltare, anche se non lo vuole far vedere.

Mist lo guardò senza capire.

-         E comunque sarà solo per un breve periodo, finché non arriverà l’insegnante. Anche se, con te non so quanto durerà integro- fece un sorrisino.

-         Che vuoi dire!- disse offesa Mist.

-         Comunque…- disse Brock tornando serio- Il momento si sta avvicinando…Non potrai proteggerlo per sempre, deve sapersela cavare da solo.

-         Mh…- abbassò lo sguardo.

-         Quindi…per il momento verrà ad abitare da te, finché non sistemeremo tutte le pratiche e l’alloggio.

-         Uh, che felicità- disse con ironia- Penso che ci sarà da divertirsi in questi giorni- si avviò verso la porta- Però che sia l’ultima volta…poi non voglio sapere niente di lui.

-         Senti Mist…- disse Brock, prima che lei uscisse fuori dallo studio- Penso che ormai dovresti sotterrare l’ascia di guerra con Ash. In fondo, è passato del tempo…

Mist non rispose ed uscì.

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

QUARTIERE DI ONE TOWN

Mist sospirò guardando la finestra. Era passato un po’ di tempo e la convivenza con Ash si faceva sempre più tesa. Non capiva perché…ma ogni tanto il ragazzo rimaneva a fissarla, e questo la innervosiva.

Che abbia capito chi sono?

Si sistemò i capelli davanti allo specchio.

Del resto, non ci sarebbe niente di strano…e poi credo che Brock glielo abbia detto

Fissò la sua immagine allo specchio.

Però se lo sa, perché non me lo dice direttamente? Questo silenzio assurdo, mi rende ancora più incerta. Non so come comportarmi…Ho paura di cascare nella stessa trappola e di soffrirci di nuovo…

“Penso che ormai dovresti sotterrare l’ascia di guerra con Ash. In fondo, è passato del tempo…”

Dimenticare? Dovrei dimenticare il mio risentimento o…

-         Mist, sei pronta?- sentì la voce provenire dal salotto, era Ash.

Mist scrollò la testa ed uscì dalla stanza.

-         Pensavo che ti avessero rapito gli alieni- ridacchiò Ash seduto sulla poltrona.

Normale. Sì, Ash sembrava il solito di sempre. Allora, non sapeva che era lei? O forse, faceva finta di niente? Ma a quale scopo? Forse a lui non interessava chi era in realtà…

-         Vedo che sei di buon umore…- disse Mist rimanendo impassibile- Pensavo che ormai ti fossi pentito della tua scelta- si diresse a prendere la giacca.

-         Non è certo qualche dolorino che mi farà cambiare idea- disse sempre sorridente- Vedrai, oggi non mi batterai.

Cos’è che lo rendeva così allegro? Non sembrava minimamente intimidito dall’Organizzazione. Sperava che dopo il suo duro addestramento, avrebbe rinunciato e se ne sarebbe andato.

Ma doveva aspettarselo da lui.

-         E’ quello che vedremo- disse Mist, mentre Ash e Pikachu si avviavano con lei verso la porta.

Ash e Pikachu la precedettero camminando allegri lungo la strada. Sembravano due bambini. Era come se il tempo non fosse passato. Lui con quel sorriso innocente e felice, insieme al suo migliore amico Pikachu.

Per un momento, era come se anche lei tornasse bambina. Ma ciò, era impossibile.

-         Non capisco, cosa hai da essere così felice- disse Mist, quasi con disprezzo.

Ash si fermò e si girò per guardare la ragazza.

-         Io non capisco invece, cosa ci sia da essere tristi- si limitò a dire con un sorriso.

Semplice, una risposta ovvia, come detta da un bambino. Era vero, perché essere tristi?

Lei era triste per Ash. Ma se lui era allegro, perché una volta tanto non provava ad essere felice come Ash?

Socchiuse gli occhi. Ma che stava pensando? Non era il momento di pensare a quelle sciocchezze.

-         Da quando siamo qui…ti sei più inacidita- disse Ash voltandosi e mettendosi le mani dietro la nuca- E’ l’Organizzazione che ti rende così o è per qualche altro motivo?

-         …Sbrighiamoci o arriveremo tardi- disse lei, tirando avanti e sorpassandolo.

-         Perché non rispondi alle mie domande?- disse Ash seguendola- Ogni volta che ti faccio qualche domanda, trovi qualche modo per evaderla- si fermò- Forse tu…hai qualcosa da nascondere?

Mist si bloccò e si girò per guardare Ash. Lui la stava fissando seriamente.

Quella domanda…era come se sapesse già. O forse, era solo un impressione?

-         Non so a cosa ti riferisci- disse lei voltandosi di nuovo, evitando di guardarlo negli occhi.

Se lo sapeva, cosa aspettava a dirlo invece di guardarla così? Non è che lui…voleva che lei lo ammettesse?

-         Ecco, stai di nuovo scappando- disse Ash, facendo bloccare di nuovo Mist.

-         Che hai detto?- disse lei innervosita.

-         …Non importa…- disse sospirando e riprendendo a camminare.

Perché…perché doveva essere così difficile? Per questo non voleva accettare l’incarico di Brock.

-         Ehilà, Mist!- disse un ragazzo, una volta giunti alla sede.

-         Nick…- disse Mist vedendolo arrivare- E’ da un po’ che non ci vediamo. Come va?

-         Ahh- sospirò disperato- E’ terribile.

-         Mh?

-         Quel Gary, non ne posso più!- disse Nick mettendosi le mani tra i capelli.

-         Non pensavo che ci fosse qualcuno in grado di ridurti così- disse sorpresa Mist.

-         E a te come va?

Mist guardò di sfuggita Ash.

-         Normale- rispose semplicemente.

Nick la guardò incuriosito. Non capiva perché, ma gli sembrava strana. Poi guardò Ash.

-         Non ti invidio- disse Nick appoggiando una mano alla spalla di Ash- Chissà che torture stai subendo dall’allenamento di Mist.

-         Che?!- disse Mist offesa- Questo lo dovrei dire io! E poi, quello che si starà disperando è di sicuro Gary, signor “io non posso vivere senza la mia macchina”.

-         Beh, sempre meglio di te signorina “cuore di ghiaccio”. Sono sicuro che come allenatore, sono meglio di te.

-         Questo è da vedere! E poi, io sono più abile di te.

-         Non è vero.

-         Sì, invece.

-         Devi dimostrarlo.

-         Quando vuoi.

Ash li fissò, mentre i due parlavano tra di loro. Non capiva perché si sentiva così…come la prima volta che li aveva visti insieme.

-         Ehm…- i due smisero di parlare e lo guardarono- Ecco…andiamo o si fa tardi- disse Ash, afferrando Mist per la mano e trascinandola via.

Nick li guardò allontanarsi di fretta.

-         Ma che gli è preso a quel ragazzo?- si chiese incuriosito.

-         Ecco dov’eri- disse Gary raggiungendolo dall’altra parte.

-         Oh, Gary.

-         Come “oh, Gary”, ti stavo aspettando!- disse ironico- Non è possibile che il proprio allenatore faccia aspettare così tanto…e questo per parlare con una ragazza.

-         Mh? Ci hai visto?

-         Certo- incrociò le braccia- Sembravate quasi fidanzati.

-         Eh?- arrossì- Ma no, è solo una collega…- cercò di sembrare normale- Piuttosto, mi incuriosisce quel ragazzo, Ash. Ho come l’impressione di averlo già visto da un'altra parte.

-         Ash? Di sicuro lo avrai visto in televisione…è un allenatore di Pokèmon famoso.

-         Ohh, già, adesso che me lo dici, mi ricordo. E tu lo conosci bene?

-         Più o meno…vivevamo nello stesso paesino.

-         Mh.

-         Piuttosto, ci diamo una mossa? Non ho tutto il tempo da perdere qui.

-         Ho capito. Andiamo.

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

-         Ehi, Ash?- chiese Mist, mentre veniva ancora trascinata dal ragazzo.

-         Mh?

-         Mi vuoi lasciare la mano? Siamo arrivati.

-         Ah, già…- disse lasciando la sua mano.

-         Che ti è preso?- chiese la ragazza guardandolo.

-         Niente- cercò di sorridere- Non vedevo l’ora di esercitarmi.

Mist non disse niente. Del resto, non c’era da stupirsi da Ash, se era ansioso di allenarsi. Aveva sempre avuto quel modo di fare. Anche se, quando l’aveva presa per mano, gli aveva dato un’altra impressione.

-         D’accordo, ma non c’era bisogno di fare così- disse Mist, mentre si avviava verso la palestra.

-         Eh, eh, scusa- disse imbarazzato.

-         Ma guarda, allora erano giuste le voci…sei tornata- disse una voce di una ragazza.

Mist si girò verso i due ragazzi.

-         Deborah, Kevin…- disse Mist con poca euforia- Che ci fate qui?

-         Natashia ci aveva detto che tu e Nick, eravate tornati dalla missione con i prescelti- disse Deborah guardando Ash- Anche se credevo che avresti fallito la missione.

-         Per tua informazione, io non ho mai fallito una sola missione, al contrario di te- rispose Mist.

-         Non mi aspettavo che il prescelto, fosse un allenatore di Pokèmon- disse Kevin.

-         Un allenatore?- chiese sorpresa Deborah.

-         Certo, era su tutte le riviste come vincitore della Lega internazionale. Non lo sapevi?

-         Bah, io non guardo quelle riviste noiose- disse Deborah facendo spallucce- Come ti chiami?

-         Ash…Ash Ketchum- disse lui un po’ disorientato.

-         Piacere, io sono Deborah…- sorrise- Guardandoti da vicino, sei proprio carino.

-         Eh?- disse Ash arrossendo.

-         Sono sicura che ti sarai trovato male con Mist, lei non sa cosa sia la delicatezza.

-         Che vuoi dire!- disse arrabbiata Mist.

-         Dico che a volte sei rude come un ragazzo.

-         Sempre meglio di essere una gatta morta come te- rispose Mist alla provocazione.

-         Calma voi due- disse Kevin- Deborah, Natashia ci sta aspettando, ricordi?

-         Già, vero. Chissà che non ci si rincontri di nuovo, Ash- disse la ragazza- Andiamo Kevin.

-         Ciao Mist- salutò Kevin e se ne andarono.

-         Che tipi- disse Ash- Ma sono tutti così?

-         Più o meno…ma Deborah è una delle peggiori- disse Mist- Ti consiglio di non avvicinarti troppo a lei, se non vuoi finire nelle sue grinfie.

-         Mh, capito…

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

SEDE CENTRALE

-         Ciao Brock.

Il ragazzo si girò e sorrise.

-         Ciao Sabrina.

-         Che vento ti porta qui?

-         Vento di tempesta- rispose lui.

-         L’ho notato…- disse lei incrociando le braccia- Sei preoccupato?

Brock la guardò. Era inutile fare i suoi soliti giri di parole, con lei non funzionavano. E probabilmente, non serviva neanche rispondere, perché sembrava che lei sapesse già tutto.

-         Già…- fece cenno di sì- Del resto credo che sia normale…i due prescelti sono arrivati e presto potremmo agire.

-         A te cosa spaventa di più?- disse Sabrina avvicinandosi a lui- La minaccia o la possibilità di perdere i tuoi amici…?

Brock abbassò lo sguardo.

-         Sta tranquillo, non hai bisogno di giustificarti…se è per la salvezza di questo mondo, allora…- lo guardò- Io confido in te, Brock.

-         Grazie Sabrina- sorrise- Sai, tu sei la prima persona che mi accolto in questo posto. Non mi sarei neanche aspettato che tu facessi parte di questa organizzazione.

-         Come ben saprai, ognuno di noi ha un motivo per essersi unito alla Sky.

-         Mh…- fece cenno di sì- spero solo, che tutto vada come previsto…

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

Camminava in un bosco. Era tutto oscuro intorno a lui. Gli alberi sembravano posseduti da una anima propria e poi erano alti, molto alti. O forse era solo un impressione, visto che era piccolo?

Camminava cercando un uscita…ma non lo trovava. Gli sembrava di camminare da un eternità.

Dov’era l’uscita? Si ripeteva nella mente.

Ombre scure sembravano seguirlo.

Si sentiva sempre più perso in quel bosco. Non c’era nessuno che lo poteva aiutare?

E proprio in quel momento, una piccola luce…una bambina gli apparve poco distante da lui, quasi immersa da una luce. Aveva degli occhi lucenti come l’acqua ed una carnagione chiara. I suoi capelli legati in una piccola coda erano di un color rosso.

La bambina allungò la mano verso Satoshi.

-         Seguimi…- sussurrò.

Lui non se lo fece ripetere, prese la mano della bambina e si sentì pian piano trascinato via dal bosco tenebroso e da quelle ombre che sembravano perseguitarlo.

Poi tutto intorno a loro cambiò, sparirono gli alberi, il sentiero, l’oscurità e divenne tutto bianco.

Cos’era successo al paesaggio circostante?

Il bambino guardò la persona davanti a sé, come per chiedere spiegazioni.

La bambina si limitò a sorridergli e gli lasciò la mano.

Sotto di lui si formò una macchia nera, che pian piano girava e diventava una specie di vortice.

-         Eh…a-aspetta…- cercò di dire lui, cercando di raggiungere la bambina, che lentamente si allontanava.

-         Devi lottare da solo da ora in poi…

-         Ma io non so come…

-         La forza è in te…

-         Non lasciarmi da solo!

La figura della bambina scomparve.

-         Misty!

 

Si svegliò di colpo. Vide il volto di una ragazza e di un pokèmon. Istintivamente sussultò dallo spavento.

-         Ahhh!

-         Pika!

-         Sei matto?- disse Mist arrabbiata e dando un pugno al ragazzo- Che ti prende?

-         Eh? Cosa…?- chiese confuso Ash guardandosi intorno.

-         Come “cosa”? Ti stavi agitando nel sonno e quando cerco di svegliarti, ti metti ad urlare. Ti rendi conto di che ore sono?

-         Ore? Che ore sono?

-         Sono le prime ore del mattino e di solito la gente normale dorme ancora- disse in tono ironico.

Ash si mise seduto sul letto e appoggiò la mano alla fronte.

-         Uh, che incubo…

-         L’ho notato…- disse Mist sedendosi sul letto- Hai voglia di parlarne?- chiese dolcemente.

Lui la guardò e abbozzò un sorriso.

-         Non è niente…è solo un sogno senza importanza…

Mist lo guardò preoccupata. Non era solito da Ash agitarsi così per un sogno…ma se non aveva voglia di parlarne, lei non avrebbe insistito.

-         D’accordo…- disse rassegnata- Visto che sono già in piedi, preparerò la colazione- fece per alzarsi, ma si sentì trattenuta dal braccio.

Si girò e vide che Ash gli stava stringendo la mano. Lei lo guardò senza capire. Ash c’impiegò alcuni minuti per rendersi conto del suo gesto improvviso e lasciò andare la sua mano.

-         S-scusa…- disse imbarazzato.

Mist non disse niente ed uscì dalla stanza.

Una volta che chiuse la porta, Ash si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra.

Quel sogno lo aveva stravolto. Non ricordava bene cosa avesse sognato, ma sentiva l’angoscia che lo assaliva.

Ma non voleva coinvolgere Mist in una cosa così banale e senza significato.

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

-         Ciao Ash- lo salutò Gary.

-         Ciao Gary…- si staccò dalla finestra- Che fai in giro?

-         Niente, stavo facendo una camminata…e tu?

-         Lo stesso. Mi sono fermato un momento ad osservare il paesaggio- sorrise e guardò fuori dalla finestra.

-         E’ molto differente dai paesaggi che eravamo soliti vedere…- disse Gary guardando insieme a lui fuori dalla finestra- Qui si vedono solo case e grattacieli…una città grigia, costeggiata da pochi spazi verdi. Da qualsiasi parte lo si veda, non cambia molto.

-         Già- fece cenno di sì.

Ash aveva bene in mente i paesaggi che aveva visto nei suoi lunghi viaggi. Ogni volta restava stupefatto della natura che lo circondava e la notte contemplava il cielo limpido. Erano bei tempi.

-         Senti…sei sicuro della tua decisione, Gary?- chiese Ash.

-         Mh? Certo.

-         Anche se sai che gli altri ti crederanno scomparso?

-         Non sarà un dramma- disse senza preoccupazione- Solo il nonno sarà in pensiero…ma con il tempo, gli passerà- guardò Ash- Piuttosto tu, sicuro che non vuoi ripensarci? Hai idea di quante cose rinunci restando qui? La fama, la gloria, gli affetti, le amicizie…

-         In effetti non posso fare a meno di pensare a mia madre…non voglio che si preoccupi per me.

-         E allora perché questo salto nel vuoto?

-         Non è proprio così…anche qui ho amici- lo guardò- e poi…c’è anche un'altra cosa che vorrei recuperare…- tornò a guardare la finestra.

Gary sospirò e si appoggiò al muro.

-         Proprio non capisco. Quando hai intenzione di affrontare l’argomento con lei?

-         Eh?- disse sorpreso Ash.

-         Sai, se aspetterai ancora, verrai preceduto- disse Gary, lasciando confuso Ash.

-         Io…non so…

-         Ahh- sospirò di nuovo- Certo che questo tuo lato non è cambiato. Sei ancora indeciso.

-         E’ che sono cambiate tante cose…è diverso…

-         Fai come vuoi, rimani lì a distruggerti con i pensieri- disse staccandosi dal muro- Però così, non farai che peggiorare la situazione- e si allontanò.

Ash rimase ancora a guardare il paesaggio che gli offriva quella finestra.

-         Ash Ketchum…vero?- Ash si girò e vide Deborah- Ci si rincontra, eh?- sorrise.

-         Ah…- sorrise incerto- Tu sei…

-         Deborah. Cosa stai guardando con tanta assiduità?- chiese curiosa- Ah, già…ho sentito che vieni da un altro continente…è normale che questa città ti sembri così diversa, ma con il tempo ti ci abituerai.

-         Già, hai ragione.

-         Hai già mangiato?

-         Eh? N-no…

-         Ottimo, allora ti invito a pranzo.

-         Come?- chiese sorpreso, ricordando l’avvertimento di Mist- Proprio adesso?

-         Certo…o hai paura che ti mangi?- disse in tono scherzoso e l’afferrò per il braccio- Allora, mio caro eletto, ti leccherai i baffi dove ti porterò io.

E dicendo così, lo trascinò.

Poco dopo arrivò Mist e si guardò intorno, dubbiosa.

-         Ma dov’è finito Ash?

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

SEDE CENTRALE - Sala riunioni

In una sala, attorno ad un tavolo, c’erano delle persone che parlavano.

-         Allora, Brock…quand’è che saranno pronti i due ragazzi?- chiese uno.

-         Presto…molto presto…- disse lui, in tono deciso.

-         Bene…perché dovremmo iniziare ad agire tra una settimana. Non possiamo permettere che il nemico ci preceda.

-         Mh- fece cenno di sì.

-         Abbiamo già preparato gli altri agenti, che dovranno sostenere i due ragazzi…- disse Natashia.

-         In quanti saranno?

-         In cinque- disse Brock.

-         A mio avviso- intervenne uno- dovremmo coinvolgere più agenti. Dubito che solo cinque agenti, possano gestire la situazione.

-         Se è per questo, possono bastare anche i miei sottoposti- disse Natashia, guardando Brock con superiorità- Sono addestrati a compiere le missioni nella più totale discrezione, senza causare incidenti.

-         Se ti riferisci alle missioni precedenti, posso mostrare una lista di motivazioni al riguardo- disse Brock, con aria di sfida.

-         Confido nella tua parola, Brock- disse l’uomo- Ti sei rilevato un ottimo collaboratore e quindi avrai carta bianca.

-         Ha intenzione di far coordinare a Brock la missione?- disse contrariata Natashia.

-         Sì, ma in caso di aiuto, potrà darle una mano. Siete colleghi ed entrambi con un buon livello di preparazione.

-         Ma…

-         In ogni caso- la interrompe- per oggi termina qui la riunione…- disse l’uomo alzandosi in piedi, seguito dagli altri- Ne riparleremo alla prossima riunione.

Tutti uscirono dalla stanza e Natashia seguì Brock.

-         Ti è andata bene, eh?- disse Natashia infastidita- Il capo non ti ha detto niente.

-         Evidentemente le tue supposizioni, non sono bastate a fargli cambiare idea su di me- disse Brock divertito.

-         Che hai intenzione di fare, eh Brock? Sai bene che i due ragazzi non sono ancora sufficientemente pronti…Non hanno dato dimostrazione di saper utilizzare la loro forza interiore. Pensi di spiegarglielo in pochi giorni?

-         Non c’è ne sarà bisogno…lo apprenderanno da soli.

-         E’ assurdo. Ti rendi conto di quello che dici? Hai intenzione di mettere in serio rischio la missione, per una tua sciocca idea? A me non interessa che fine faranno i tuoi agenti, ma per i miei agenti sono preoccupata.

-         Ma davvero? Non sembrerebbe- disse lui, con una certa ironia.

-         Grr…ti dico solo una cosa, Brock…sta attento a quel che fai. Ti terrò d’occhio.

-         Come vuoi tu…se hai tempo da perdere, standomi dietro- disse lui facendo spallucce e andandosene.

Natashia lo guardò mentre si allontanava e sbatté il piede per terra con rabbia.

-         Quanto non lo sopporto!

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

-         E così…eri andato con Deborah…- disse Mist, mentre era seduta sul divano e con in mano il telecomando, cambiava i canali della tivù- Immagino che ti sarai divertito- disse con un certo sarcasmo, tenendo lo sguardo sullo schermo.

-         Beh, Deborah ha così insistito…- disse Ash, un po’ incerto.

-         Capisco…però prima avresti potuto avvertirmi, non credi?- disse con una nota di disappunto- Ho passato la giornata a cercarti nella sede.

-         Non ho avuto tempo per avvisarti, è stato improvviso…e poi, Deborah mi aveva rassicurato, dicendo che ci avrebbe pensato lei ad avvertirti.

-         E tu ci hai creduto?

-         Perché no?

Mist sospirò appoggiando la mano sulla fronte.

-         Ehi, Mist…non sarai mica arrabbiata?- chiese Ash, non sentendola fiatare.

-         E perché dovrei? Non è affar mio quello che fai…- disse Mist, alzandosi dal divano e spegnendo la tivù- Però sei pregato di farmelo sapere prima. Nel caso tu te lo fossi scordato, sei ancora sotto la mia tutela…

-         Ah, già…ancora con questa storia- disse lui, quasi annoiato.

-         Credimi, se fosse per me…io ne farei a meno- disse Mist, sbuffando e dirigendosi verso la sua stanza- Domani hai l’allenamento, vedi di non sparire un'altra volta- e chiuse la porta.

Ash guardò triste la porta chiusa e sospirò.

Il pokèmon che gli stava seduto sulla spalla, guardò il suo allenatore.

-         Pika?

-         Mi domando, perché deve andare sempre a finire così…

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

-         E’ semplice…perché sei un incapace!

-         M- ma…- disse l’uomo dispiaciuto.

-         Hai presente che significa verniciare la macchina? Tu lo sai fare, vero?

Mist passò davanti all’officina e sentendo una voce famigliare, indietreggiò.

-         Nick…che succede?- chiese Mist entrando.

-         Questo idiota…- indicò l’uomo- guarda che ha fatto alla mia preziosa macchina!- disse lui infuriato.

-         Mh?- lo esaminò- Io non vedo niente di strano…

-         Il colore, Mist. Il colore!

-         Che ha il colore?- chiese lei confusa.

-         Non è il colore della mia macchina.

-         Ma se è nera- disse lei ancora più confusa.

-         No, la mia macchina era nera…- precisò- mentre questo tizio me l’ha verniciata con un nero sciacquetta…- abbracciò la macchina- Povero tesoro, perché ti hanno ridotto in questo modo?- disse frignando.

-         Patetico- disse Mist guardandolo- Chi vuoi che noti la differenza.

-         Tutti!- balzò in piedi- Prova ad immaginarti…io e te, mentre stiamo inseguendo un fuggitivo e la gente che ci ride appresso- si mise le mani tra i capelli- Ci manca solo che anche i ladri chi prendano in giro.

-         Che esagerato- disse Mist e lo afferrò per il braccio- Su, muoviti e lascia stare quel poverino.

-         Però, però…

-         Senti Nick…- disse Mist guardandolo seriamente- Non ti sembra strano?

-         Cosa?

-         Perché far venire qui due persone, per mandarli a combattere solo dopo poco tempo?

-         Non capisco…

-         Nick, noi prima di partire in missione, ci siamo allenati per almeno un mese…e invece, Ash e Gary, entreranno in azione tra una settimana.

-         Beh, in effetti…- disse Nick pensandoci- Ma se l’ha detto Brock, allora ci sarà una spiegazione.

-         Non lo so, Nick…Ash e Gary sono considerati speciali, ma perché? Avranno in mente un piano nascosto?

-         Ti fai troppe paranoie, Mist- disse Nick alzando le spalle- In fondo, il nostro compito è solo di addestrarli ed assisterli nella missione. Niente di più. E invece tu, ne sei preoccupata quasi li conoscessi da anni.

Nick guardò con sospetto Mist, non sentendola più parlare.

-         Mist…non è che per caso…

Mist intuì la sua allusione.

-         Non ha importanza…- disse voltandosi.

-         Certo che c’è l’ha. Adesso mi spiego tante cose…tu conoscevi già Ash e Gary.

-        

-         Perché non me l’hai detto prima? Se sono tuoi amici, perché non…

-         Ti sbagli…loro non sono miei amici- disse stringendo le mani- Ricordi? Una volta che ci si unisce alla Sky, bisogna lasciarsi il passato alle spalle…

-         Sì, è vero…ma io ho l’impressione che tu non abbia smesso di pensarci- fece una pausa- Loro sanno chi sei?

-         Probabilmente lo hanno già intuito…

-         E allora perché non dirlo apertamente? Perché continui a comportarti così distaccata con loro?

-         …non ho il coraggio…

-         Eh?

-         Ho il timore che questo possa cambiare le cose. Mentre sono qui alla Sky, sono un normale agente, senza un passato. Ma che succede quando proprio il passato ti viene a cercare?

-         Mist…

-         Eh…- appoggiò la mano sulla fronte- Scusa, sono solo un po’ stanca…dimentica cosa ti ho detto- e se ne andò.

Nick la osservò da lontano, con uno sguardo triste.

 

CONTINUA…

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Avete visto? Avete visto?

Un altro capitolo! (^o^) Ma non ci posso credere! Dopo…uhm…dopo quanto? Saranno mesi…o forse anni? Beh, in ogni caso, dopo tanto tempo, ecco un nuovo capitolo!

Spero che vi piaccia, ma manca ancora alla fine…spero di terminarlo in tre capitoli…o all’incirca. Anche perché questa fiction sta andando avanti da tempo…e sarebbe sciocco trascinarselo per altri anni (°_°)’

Se trovate qualche imprecisione, mi dispiace, ma dopo tanto tempo tendo a dimenticarmi di molte cose. In effetti rileggendo i precedenti capitoli, ci sono molte imprecisioni…che figura (U_U)’

Va beh, con questo è tutto…alla prossima (spero presto)!

 

Pokèmon e personaggi non mi appartengono.

 

By Ya-chan

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: yachan