Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: Lhoahx    10/07/2011    0 recensioni
Premetto che è la mia prima FanFiction, è che quindi sono ancora inesperto.. quindi accetto critiche e commenti, sia positivi che negativi, pareri personali ed opinioni!
Spero vi piaccia!
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non ho mai reso partecipe i miei genitori della mia vita privata, per il semplice motivo che loro non mi rendevano parte della propria. Non ho mai avuto l’esigenza di parlare con loro e sfogarmi, perché in qualunque circostanza c’è sempre stata Cas.

Mio padre è un costruttore, resta mesi e mesi fuori per il lavoro ed è raro vederlo in casa, quelle poche volte che lo vedo, si ferma per massimo due giorni per poi riandarsene.. fin da piccola sono stata abituata alla sua assenza. Ha gli occhi chiari, proprio come sua madre, mia nonna, ed è proprio da lui che li ho ereditati. Ha i capelli neri che fanno contrasto con le due acquamarina che ha al posto degli occhi, alto e sempre in giacca e cravatta.. ai suoi tempi era un Latin Lover, ora non che non lo fosse, ma ha il visto più marcato dalle rughe di espressione.


Mamma invece è una scrittrice di fiabe per bambini, ricordo che quand’ero piccola era solita raccontarmi tante storie, alcune narranti di principi e principesse, altre di fate, elfi e unicorni.. se non sbaglio una di quelle storie narrava anche dell’inizio della storia d’amore tra lei e papà.. le raccontava con tanta audacia e convinzione di quanta ne impiegasse per scriverle.. ha sempre avuto la passione per la scrittura.. e fortunatamente è riuscita a far combaciare lavoro e passione.. credo che in pochi ci riescano e lei ha voluto talmente tanto questa cosa da impegnarsi con tutte le sue forze finché non ci è riuscita. Anche mamma stranamente è abbastanza alta, magrolina, ha un po’ i tratti Orientali -ad esempio i suoi favolosi occhi a mandorla- in quanto sua nonna, la mia trisavora, era originaria del Giappone. Ha gli occhi marroni con alcune sfumature nel giallo, ed anche lei è quasi sempre in Tailleur.

Non ho fratelli e né sorelle, e non so se pensare purtroppo o per fortuna.. non vedo né vantaggi né svantaggi.. semplicemente sono in una condizione normale.. credo che certamente tutto avrebbe potuto subire un cambiamento, sia all’interno della famiglia che nella mia vita se i miei avessero mai deciso un giorno di dare alla luce un altro figlio.
Mio padre credo sarebbe stato più presente, mia madre non avrebbe seguito la sua passione e non sarebbe diventata chi è ora, e forse io …. Io non lo so.. forse non avrei seguito l’Accademia e avrei continuato semplicemente l’università.. la seconda opzione, quella che veniva dopo l’Accademia e che mi allettava soltanto un po’ meno, era quella di diventare un dottore.. molto impegnativa come cosa, e credo che se non ci fosse stata l’Accademia avrei potuto anche farcela.. ma fortunatamente Lei c’è stata, e sono orgogliosa di aver fatto la scelta che oggigiorno si dimostra giusta.


Da un po’ a questa parte i miei genitori si sono abituati alla mia assenza, al fatto che essere una modella comporti l’essere continuamente in viaggio esplorando nuovi luoghi ed essere continuamente in contatto con persone diverse.. non essendo neanche loro spesso presenti a casa, fortunatamente non ho avuto nessuno che potesse mettermi il così detto “bastone tra le ruote” e fin dall’inizio ho avuto la loro approvazione su tutto..

 -“Se essere una modella è la cosa che ti rende felice, allora noi siamo con te.” –
Quelle parole pronunciate dalle labbra di mio padre avevano una certa importanza e un certo peso.. credo che non le dimenticherò mai più.


 
“Ti sei data alla pazza gioia oggi, vero?” era la voce di mamma, inconfondibile tra mille, -con il suo tono calmo e pacato rimasto invariato nel tempo- che mi accoglieva mentre rientravo a casa.
“Hei ciao mamma, da quanto tempo sei tornata? Io ero a fare delle compere con Cas.. sai domani è il famoso giorno..”

Mamma era rimasta per qualche secondo con le sopracciglia aggrottate, pensando a cosa accadesse domani di così importante..

“Domani.. ricordi? La sfilata di Parigi..” le aiutai a ricordare.

“Domani già dovrai partire? Cavolo, sembrava così lontana quella data eppure è arrivata! Quindi sei andata a fare compere? Capisco.. vi siete divertite? Vuoi mangiare qualcosa?”

“Pare proprio di si, domani devo partire… sono uscita un po’ oggi pomeriggio, per svagarmi, per riflettere, per stare con Cas… comunque non ti preoccupare, ora non ho tanta fame, casomai dopo mi faccio un toast”
“Sicura? Fai come vuoi! Se hai bisogno di me, per qualsiasi cosa io sono nello studio a fare delle traduzioni”
“Sissignore.”

Mentre salivo le scale per andare in camera mia, nella mia mente si stagliavano tutte le immagini di quel bellissimo pomeriggio trascorso insieme a Cas e quasi mi scendeva una lacrima.. manco come se stessi partendo per andare in guerra…  quanto sono scema!

Entro in camera, appoggio le borse sulla sedia e mi tuffo sul letto che mi accoglie come se fossi una piuma, attutendo l’impatto.
Chiudo gli occhi e penso... penso. Ma a cosa?
Ad un tratto mi prende una fitta allo stomaco, era la fitta identica a quella che mi era venuta quando il tizio dagli occhi di ghiaccio ha incrociato il mio sguardo. Un’altra fitta. E’ proprio vero che a Cas non le si può nascondere nulla, ha centrato in pieno il bersaglio.
Riapro gli occhi e per un istante mi sembra di averlo quasi al mio fianco, qui, proprio nella mia cameretta, sul mio letto. Bonnie ma a cosa pensi? Mi domando. Quell’uomo inevitabilmente mi aveva scossa, mi aveva incuriosita, lasciandomi in uno stato di completa inibizione. Come potrei rincontrarlo, come potrei scambiarci qualche parola? Se solo potessi tornare indietro nel tempo, sicuramente non avrei agito allo stesso modo.. che stupida che sono!

Cerco di non pensarci più e con le forze che mi sono rimaste trascino su il mio corpo, ormai stanco per aver trascorso una giornata tra le vetrine dei negozi. Il tempo di infilarmi il pigiama e di spostare le coperte e subito crollo. Vado verso nuovi orizzonti, verso un nuovo mondo, un nuovo posto molto molto lontano dove il tempo non cambia, un mondo dove tutto è possibile. Il mondo dei sogni. Pochi minuti di dormiveglia e subito mi lascio cullare da Morfeo che non esita ad accogliermi tra le sue braccia.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Lhoahx