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Autore: zenzero    10/07/2011    1 recensioni
La storia inizia come in tante altre storie: due giovani uomini si ritrovano su di un'isola. Ma essa non è affatto deserta. Oltre ad un grosso cane, infatti, vi abita anche una ragazza decisamente diversa dalle altre...
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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lotta A bordo della nave pirata,”Il Delfino Salterino” –tale era il suo nome originario di nave mercantile, e i marinai avevano deciso di non cambiarlo per evitare la sfortuna- rimanevano effettivamente sette uomini.
Si trattava di marinai che non erano considerati utili ai fini della missione, o più semplicemente stavano sulle scatole al capitano.
C’erano due mozzi, l’aiuto cuoco, il dispensiere, due infermieri e un vecchio orbo che non aveva nessuna mansione in particolare.
Non avendo niente da fare, si erano messi sul ponte di prua, a giocare a carte i pochi spiccioli che possedevano, e si atavano seriamente stufando.
- Avanzi di forca! Fatemi salire!- la voce del capitano risuonò improvvisamente e tutti gli uomini trasalirono.
 -Capitano! Siete voi? - urlò l’aiuto cuoco, sporgendosi.
 -E chi altri, sennò? Avanti, fatemi salire a bordo!
Gli uomini calarono delle corde e alla fine la scialuppa fu issata a bordo.
Dalla scialuppa scesero il capitano Dodge, assieme a David e Ivan. Il capitano non aveva avuto altra scelta.  Avevano requisito le sue armi e la ragazza gigante, aggrappata alla nave grazie ad una corda, lo teneva d’occhio tenendo in braccio il cagnone.
 - Capitano, chi sono questi due?
 - Chiudi quella fogna, tu. Li abbiamo trovati sulla spiaggia e adesso sono dei nostri. Ora, al lavoro! Issate le vele e partiamo.
 - Ma..
 -Come ho detto, partiamo. Questo non è più un posto sicuro per tenere la nave!
Aveva uno sguardo poco raccomandabile e ansioso. I pirati decisero di obbedire, anche se sembrava loro strano.
Si  stavano allontanando sempre di più dall’isola.
Uno dei mozzi, notando che Daniel e Ivan rimanevano immobili, si avvicinò loro infuriato.
 - E  voi due, non fate nulla? Forza, al lavoro!, - e detto questo prese Ivan per le orecchie e lo trascinò via. Il capitano non aspettava altro e così spintonò a terra Daniel.
 - Uomini! Questi due bastardi non sono affatto dei nostri! Prendeteli!
La ciurma era leggermente confusa dal continuo susseguirsi di eventi, ma obbedì. I pirati si gettarono su i due ragazzi, e a questi non restava altro che combattere.
Ma se Ivan se la cavava più che discretamente con le armi, Daniel invece cercava solamente di scappare.
Stava per essere raggiunto da uno dei pirati quando improvvisamente si udì un cane abbaiare e Bogo saltò improvvisamente sul ponte. E  questo, alla ciurma poteva anche andare bene.
Ma quando fu Gilda, a salire, emettendo urla terrificanti e mostrando uno sguardo omicida, gli uomini si spaventarono sul serio. Un paio di loro si buttarono in mare, gli altri furono “aiutati” da Gilda.
La ragazza aveva iniziato a ridere e non riusciva più a fermarsi. Daniel sospettò che fosse un effetto causato dal micidiale mix di alcool e polverina da poco assunto.
Restava solo il capitano Dodge che, orgogliosamente, volle gettarsi da solo.
 -Tornerò,- affermò guardandoli negli occhi, e poi finì in acqua con un forte tonfo.
Gilda rise ancora di gusto.
 -Sì sì, che faccia come vuole!! Ahaha!
Ivan la guardò. In lui si accese un piccolo moto di speranza.
 -Allora vieni con noi.
La ragazza lo guardò per qualche istante ma poi scosse la testa, sorridendo.
 - No. Aspetterò che..mi passi questo orrendo mal di testa..e poi me ne ritorno sull’isola.
 -Ma non puoi. Ci sono ancora i pirati.
 -Se ne andranno, prima o poi,- rispose lei scrollando le spalle.
 -Oppure vieni con noi.
Lei scosse ancora la testa. –Tranquilli, so badare a dei pirati sbronzi.
 -Ma non parlo solo dei pirati. Vuoi davvero restartene per sempre su quell’isola, da sola?
 - Non posso andarmene.
 -Ma perché? Cosa ti impedisce di..
Gilda diede ad Ivan uno schiaffo tale da farlo quasi cadere.
 - Ti ho detto che non posso! Non posso tornare da dove provengo!,- urlò, perdendo il controllo,- Non dopo quello che ho fatto, hai capito?
I suoi occhi si fecero lucidi e  strinse i denti.
Ivan decise di non dire altro. Poi il volto della ragazza si sbiancò improvvisamente.
 -Tutto bene?- chiese Daniel, preoccupato. Ma Gilda non poteva sentirlo.
Sbarrò gli occhi e sollevò la testa di scatto. Poi barcollò e cadde.
Ivan le si avvicinò, spaventato.
 - Credo si tratti dell’effetto di quella polvere. Ne era caduta un po’ nella botte di grog e ne ha bevuto molto. Anzi, ha avuto fortuna che abbia avuto effetto solo adesso. Comunque ora non potrà scendere dalla nave.
 -Meglio così.

   
 
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