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Autore: Black Mariah    10/07/2011    5 recensioni
-Io...noi non possiamo...- gli disse non guardandolo, cercando di aggiustarsi alla meglio il vestito.
Gerard le si avvicinò di nuovo e cercò nuovamente di baciarla, non dandole ascolto.
-No, basta...davvero...Io non voglio...- disse lei allontanando il viso dal suo per non farsi corrompere nuovamente dalle sue labbra.
-Perchè?- disse quasi arrabbiato Gerard. Che le prendeva? Non poteva darsi di nuovo a lui e poi allontanarlo quando voleva lei.
-Perchè sono fidanzata, cazzo.- rispose Annie arrabbiata con se stessa -E non ho intenzione di tradire il mio ragazzo, nè tanto meno di essere la tua amante!- continuò ad alta voce.
"SEGUITO DI LIKE A FUCKIN' ROCKSTAR" (non è necessario leggere la prima storia)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I see you lying next to me
with words I thought I'd never speak
Awake and unafraid
Asleep or dead

La musica nella stanza era sparata a mille e c'era un casino della madonna, tanto che Gerard non si accorse minimamente che Frank era entrato nel suo garage.

-Cazzo Frank puoi almeno avvisare!- urlò Gerard spaventandosi per aver visto all'improvviso la sagoma dell'amico dietro di lui.

-Gerard l'ho fatto...Ma se hai 'sta cazzo di musica così alta avrebbero potuto anche svaligiarti casa e tu non te ne saresti accorto.- rispose il tatuato spegnendo lo stereo e facendo calare un improvviso silenzio tra quelle quattro mura.

-Ma ti sei rincoglionito tutto in una volta?- aggiunse in seguito, quando capì che cosa Gerard stesse facendo: l'amico dai capelli rossi era in pantaloncini, in cannottiera, tutto sudato, con i capelli sparati e con dei...guantoni da boxe?

-Perchè?- chiese Gerard voltandosi con non curanza, quasi come se fosse normale per lui prendere a pugni un sacco appeso...

Frank lo guardò con sospetto. Era successo qualcosa che non gli aveva confidato e probabilmente, data la situazione, era anche abbastanza seria...Gerard in pantaloncini e in cannottiera non l'aveva mai visto...manco al mare!

-Sai com'è, è normale che l'antisport in persona, la persona con meno muscoli che io conosca dopo Mikey, passi il tempo in garage a picchiare un sacco con la musica a mille.- fece Frank scherzando. La sua avrebbe voluto essere una semplice constatazione, non un insulto alla forma fisica di Gerard, ma il rosso non la prese così.

"La persona con meno muscoli che io conosca..."

Quella frase gli rimbombò nella testa.

Già, non era affatto muscoloso, e gli facevano anche male le braccia. Da quanto tempo stava picchiando quel sacco? Forse tre ore. Ed era anche stanco, ma l'aiutava.

La parola "muscoli" inevitabilmente gli ricordava Chace. Chace e il suo sorriso splendente. Chace e i suoi dorsali. Chace e i suoi fottutissimi addominali.

-Almeno io cerco di rimediare. Tu dovresti iniziare a giocare a basket- disse acido e cattivo, sferrando un pugno che fece muovere di molto il saccone.

Frank rimase molto male per quella risposta. Che cazzo di coglione.

-Ehy amico, io non ti ho mica offeso- fece Frank serio e alquanto meravigliato dalla risposta insensata di Gerard. Rimase a guardare la reazione del rosso. C'era decisamente qualcosa che non andava.

Gerard aveva iniziato a prendere a pugni a ripetizione il sacco da boxe e sembrava brontolare frasi disconnesse e senza senso.

-Senza muscoli- diceva fra sè e sè colpendo quell'affare. -Frocio con gli addominali- aggiunse mettendoci ancora più forza. -Bastarda. Te li faccio vedere io i muscoli.-

Frank era seriamente preoccupato.

-Oh, Gerard basta!- fece il chitarrista fermandolo per il busto e allontanandolo da quella minchia di sacco.

Gerard oppose un po' di resistenza ma poi cedette. Era esausto. Le braccia se avessero potuto, si sarebbero staccate.

Frank guardò Gerard negli occhi. Era ovvio che ci fosse qualcosa che non andava e si dimenticò di quello che il cantante gli aveva appena detto. Evidentemente c'era qualche problema serio.

Il ragazzo dai capelli rossi fra le sue braccia sbuffò...

-Chi sarebbe il frocio con gli addominali?- fece Frank volendo iniziare a capirci qualcosa.

Gerard ricambiò lo sguardo penetrante dell'amico...e Frank capì che Gerard stava male, stava male perchè i suoi occhi erano spenti...

Decise di parlare con qualcuno riguardo ciò che lo tormentava, e Frank sicuramente sarebbe stata la persona più adatta.

Gerard pronunciò quel nome con rabbia e quasi con disgusto, non per il ragazzo in sè, ma quasi per se stesso. Disgusto perchè lui, Gerard Way, non era niente in confronto all'altro.

-Chace Crawford- disse togliendosi quei guantoni neri dell'Everlast. Gli erano pure costati duecento fottutissimi dollari.

-E chi minchia è?- disse Frank ancora più confuso.

-Già- fece Gerard. -Chi minchia è?- ripetè arrabbiato. Si lasciò sprofondare su una poltrona lì vicino e appoggiò la testa all'indietro.

-Allora?- lo incitò Frank guardando il ragazzo.

-E' un cazzone strafigo- rispose. Seguì silenzio. Gerard lo stava focalizzando con la mente. Una gelosia che non aveva mai provato prima gli partì dal centro dello stomaco.

-Beh, non è che con questa informazione ho capito chi sia- fece Frank incrociando le braccia al petto.

Gerard emise un verso indefinito. -E' una testa di cazzo che fa l'attore...recita in Gossip Girl- disse pronunciando la frase con un'altra voce, come per far capire quanto fosse speciale quella specie di biondo.

-Gossip Girl?- ripetè Frank ancora più confuso. Perchè mai avrebbe dovuto stargli sul cazzo uno di Gossip Girl? -Ma è un telefilm che si vede Jamia! E che parte ha?-

-Fa Nate Archibald, un coglione come a lui pieno di soldi, bello e con un mucchio di ragazze che si scopa.- Si era informato...

Gerard così sboccato era da ridere a parere di Frank.

-Ok, ti sta sulle palle...E non capisco perchè...E non capisco i guantoni, e non capisco perchè sei così incazzato. E' successo qualcosa con Linsdey? Dov'è?-

Ecco, pronunciando quel nome non aveva reso che più complicate le cose. Linsdey non c'entrava un cazzo in quella storia, ma in qualche modo anche lei contribuiva a far stare male Gerard. Lo faceva perchè di solito lui non trattava così le persone che gli stavano attorno e perchè il rosso era consapevole del fatto che fin dall'inizio la bassista non era stata soltanto che un ripiego, non era stata altro che un modo per colmare un vuoto immenso. In parte ci era riuscita, ma ora che il fantasma del passato era ritornato...difficilmente Gerard riusciva a gestire la cosa.

Si portò la testa fra le mani. Da dove iniziare a parlare?

-Annie...-

Pronunciò lentamente quel nome visualizzando in mente la ragazza. Il suo sorriso, il suo corpo, la sua voce...il suo profumo...

Frank guardò l'amico in silenzio. Continuava a non capire ma decise di tacere e di far fare tutto a Gerard.

-L'ho incontrata...Lui è...lui è il suo ragazzo...- disse quasi disperato affondando la testa nelle mani e passandosele innumerevoli volte tra i capelli. Da quanti giorni non dormiva? Da quando era ritornato da quella fottutissima Miami del cazzo. Se lo sentiva lui che non ci sarebbe dovuto andare.

Gerard stava respirando affannosamente, come se avesse appena finito di correre. Era così che reagiva, ogni volta che pensava a lei. Pensava a cosa avesse potuto fare in quel momento, se fosse insieme a Chace o se invece stesse pensando a lui...già, se lo stesse pensando come lui stava facendo con lei, e se anche lei stesse male di quella maniera ogni volta che pensava a Linsdey.

-Gerard- disse Frank vedendo quanto l'amico fosse in difficoltà. Andò a sedersi al suo fianco, poggiandosi sul guanciale laterale della poltrona. Gli appoggiò una mano sulla schiena per cercare di consolarlo. Non c'era bisogno che il rosso continuasse a parlare. Frank sapeva quanto lui avesse amato Annie, e quanto fosse stato male dopo che si erano lasciati. Gerard continuava a ripetergli che era stato un cretino, che si era comportato male con lei e che l'aveva persa continuando a farsi del male da solo, struggendosi nel suo dolore, fino a quando un giorno non si era presentato con Linsdey ad una cena spiazzando tutti...Avevano anche litigato per quel motivo...Frank lo sapeva che alla fine quella ragazza tatuata era solo un modo per sentire di meno la sofferenza, mentre Gerard non voleva ammetterlo...continuava ad urlargli di no fino ad un minuto prima di entrare in scena, sul palco di un festival.

-Vi siete parlati?- chiese solo il chitarrista, guardando le scapole di Gerard chiudersi.

-Sì- mugolò Gerard. La sua voce era cambiata, sembrava quasi che stesse piangendo. -Ci siamo urlati contro e...per quanto la stessi odiando in quel momento perchè si sforzava di fare l'acida e di ferirmi...avrei voluto solo abbracciarla e dirle che ero felice di rivederla ...Poi è arrivato Chace...Lui è...bellissimo. Io non sono nulla in confronto a lui. Non ho muscoli, non capelli biondi, non ho un sorriso mozzafiato...- disse sull'orlo di piangere. Perchè gli aveva fatto questo? Come se non fosse già tutto abbastanza difficile.

-Sai che non è così- rispose Frank davanti a quelle considerazioni.

-Non è vero. L'ha fatto apposta, sono sicuro. Voleva farmi sentire una merda e ci è riuscita.-

-Gerard, non dire così. Annie l'ultima cosa che vorrebbe e che tu stia male per lei, e sai bene che anche se vi siete lasciati in malo modo, lei non ti farebbe mai una cosa del genere. Questo Chace potrebbe anche essere bello oggettivamente, ma tu sai più di me che ciò che hai dato a quella ragazza, non glielo potrà mai dare nessun altro. Ci hai messo l'anima e anche lei. Ti venerava, fin dal primo momento che vi siete visti ti guaradava con degli occhi diversi...Non devi pensare queste cose solo perchè questo ragazzo ha un fisico più palestrato o ha qualcosa in più di te. Lei potrebbe pensare la stessa cosa di Linsdey. Lo sa che state insieme?-

-Sì, ci ha visti alla festa a Miami...- rispose. No che sicuramente Annie pensava la stessa cosa di Linsdey, per quanto gli potesse piacere, ai suoi occhi Annie avrebbe battuto tutte.

-Ecco...Magari ora è a casa sua che si sta piangendo addosso come te...-

-O magari no- fece Gerard.

-Fidati che se vi ha visto insieme, in questo momento è ridotta peggio di te.- disse Frank conoscendo l'amico e anche la ragazza. -Ma che ti ha detto? Cioè come è successo?- aggiunse.

Gerard iniziò a parlare e a raccontare di quella serata maledetta. Si abbandonò ad un flusso di parole incontrollate, ad immagini, a ricordi, a pensieri. Per un attimo si soffermò di nuovo su di Annie, sul suo corpo in costume da bagno. Sulle ossa delle anche che le uscivano da fuori, sul piercing che si era fatta all'ombelico, su quegli shorts...non aveva mai messo così in mostra il suo fisico prima di allora. Era cambiata.

-Abbiamo iniziato ad urlare e poi è arrivato Chace e se n'è andata. Tu dovevi vederla come cazzo ha cambiato espressione, è...è diventata totalmente un'altra persona quando è arrivato Chace, come se non fosse successo niente, capisci? Mi ha pure presentato a lui! Ti rendi conto? E quel coso mi ha anche sorriso, è pure educato cazzo! Io...io la vorrei ammazzare!- disse arrabbiandosi. Aveva ritirato le lacrime dentro gli occhi. -Lei è...bellissima cazzo! E io sono un coglione con questi capelli rossi!-

A Frank scappò un sorriso -Ma tu sei coglione a prescindere!- disse dandogli un colpetto sulla spalla.

Gerard accennò un'incurvatura delle labbra. Almeno Frank sapeva sdrammatizzare bene.

-Che devo fare?- chiese più a se stesso che all'amico sprofondando nuovamente in un baratro profondo.

-Vuoi sapere cosa penso?- fece Frank. Gerard annuì con il capo. -E' evidente che non l'hai dimenticata, che non vi siete dimenticati, perchè tu puoi pensare ciò che vuoi Gerard, ma neanche lei ha smesso di pensarti, fidati, è così. Quindi in qualche modo, non appena ci puoi parlare fallo. Non lo so, prendi il primo aereo per New York e valla a trovare. Non fa niente che non vi siete sentiti per un anno, falle capire che hai sbagliato a dubitare di lei...-

-E Linsdey in tutto ciò?- fece Gerard pensando all'altra ragazza. Già, dove la metteva?

-Io ho sempre detto che è stato uno sbaglio...- fece Frank guardando da un'altra parte. -Non lo so, almeno per adesso non dirle niente e poi vedi, comunque io credo che sia meglio per entrambi se troncate questa cosa sul nascere. Cioè se capisci che non è cosa, che alla fine continui a volere Annie...è inutile che la prendi in giro.- disse. Per quanto Linsdey non gli fosse mai piaciuta molto, si mise nei panni della ragazza. Nessuno avrebbe meritato una cosa del genere.

 

**

-Annie sono cinque volte che rifacciamo questo pezzo, ma che hai per la testa?- rimproverò Sarah alla ragazza riccia.

-Sì...scusatemi- tagliò corto la ragazza -Oggi non è giornata-

-Lo dici da quando sei tornata a New York che non è giornata- fece acida Cher la quale era un po' stanca della disattenzione della cantante.

Le cinque ragazze erano chiuse in studio dalla mattina ed erano arrivate le sei di pomeriggio. Non avevano combinato molto e ciò era dovuto essenzialmente alla disattenzione di Annie e alla sua continua sbadataggine. Aveva la testa tra le nuvole. La ragazza sapeva di essere in difetto e che per colpa sua le Helenas non avevano praticamente risolto niente quel giorno e come se non bastasse la mattinata era incominciata peggio di tutte le altre.

-Ho bisogno di un caffè- disse Annie, cercando di non farsi rimproverare ulteriormente. -Comunque volendo...- iniziò a proporre -...voi registrate e poi domani vengo in studio da sola a registrare la voce, così non vi faccio perdere tempo.- concluse anche un po' arrabbiata, più con se stessa che con loro. -Se Cole si incazza ditegli che è colpa mia- E uscì dalla stanza.

-Ma che le prende?- fece Liz dopo che Annie si chiuse la porta alle spalle.

-Non ne ho idea- rispose Christie che stava giocherellando con la sua chitarra.

-Forse le dovremmo parlare...- propose Sarah.

-O semplicemente si è alzata con il piede storto- tagliò corto Cher, molto più concreta rispetto alle altre.

-Sì, e si alza con il piede storto da una settimana? Secondo me è successo qualcosa che non ci vuole dire.- controbattè Sarah.

-Mah...vedi cos'ha detto prima...del fatto che sarebbe venuta lei da sola...non l'aveva mai fatta una cosa del genere...- disse Christie pensando alle strane parole della cantante.

-Io vado a parlarle...- si decise Liz alzandosi.

-Liz, se ci avesse voluto parlare l'avrebbe già fatto...- fece Cher.

-Ma da quand'è che sei diventata così stronza?-

-Liz, non è che sono stronza, semplicemente è che Annie è così, un giorno è allegra e l'altro no...capita, non deve per forza essere successo qualcosa-

La bassista fece finta di non ascoltare la ragazza dai capelli arancioni e se ne uscì anche lei dallo studio.

Aprì una porta che dava sulla strada e si ritrovò nel vicolo familiare dove da tre anni a questa parte trascorrevano le loro pause. Annie era appoggiata al muro e sorseggiava un bicchiere di caffè. Aveva uno sguardo perso, come se nel cervello non avesse niente...nemmeno i pensieri.

-Ehi- fece liz appoggiandosi al muro di fianco ad Annie. La riccia tacque e sorseggiò ancora caffè.

-Porca puttana- mugolò scottandosi la lingua. Ci mancava solo il caffè bollente.

-Annie- disse calma Liz -Qual'è il problema?- continuò.

-Nessun problema- rispose -Perchè ci dovrebbe essere un problema?-

-Guardami-

-Quindi?- disse la cantante dopo essersi girata verso la bassista. -Non ho niente Liz, sono solo un po' stanca- mentì.

-Lo ripeti da quando sei ritornata da Miami, Annie, e a sappiamo tutte che non è vero. Cioè che non è la causa del tuo comportamento-

-Quale comportamento? Solo perchè non riesco a prendere delle note? Non mi sembra che abbia mai preso delle lezioni di canto serie...- sviò la ragazza.

-Andiamo, sai che non è per quello. Puoi sbagliare quanto vuoi e a noi non importa quanto tempo stiamo chiuse nello studio. Ci importa solo che tu stia bene. Sono preoccupata, siamo preoccupate...-fece Liz. Gli occhi celesti della ragazza penetrarono quelli cangianti di Annie.

Le avrebbe dovuto dire di Gerard?

-Hai litigato con Chace?- provò ad indovinare la bassista.

Annie scosse la testa. Chace non c'entrava niente e le dispiaceva da morire metterlo in mezzo a quella storia, ecco perchè quando era con lui faceva finta di niente, faceva finta che non fosse accaduto niente prima che si fossero messi insieme. Non pensava a Gerard, non voleva pernsare a Gerard. Per quanto ne sapeva lei era come se non ci fosse mai stato, se fosse stato tutto frutto della sua immaginazione. Era costretta a pensarla così. Non poteva permettere che i ricordi le dilaniassero l'anima come quella sera dopo la festa a Miami. Non poteva...Doveva farlo per Chace che le voleva bene...

-No Chace non c'entra- disse come se in quel momento le stessero riaprendo una ferita.

-E allora? Ma va bene tra voi due? Lui è adorabile e poi si vede che ci tiene...- fece Liz.

-Andava bene fino alla settimana scorsa...Dicevo io che era troppo imporobabile che le cose mi stessero andando per il verso giusto...- fece Annie più a se stessa che alla ragazza. Liz assunse un'espressione pensierosa. Era confusa...

-Alla festa a Miami...- iniziò Annie respirando lentamente. -C'era anche Gerard...-

Si sentì inghiottita da quelle stesse parole da lei pronunciate.

-Oh- fece Liz sorpresa. Era da un po' di tempo che non sentiva Annie pronunciare quel nome. -E cosa è successo?- disse incitando indirettamente la ragazza a parlare.

-Ho iniziato a respirare solo quando se nè andato...- fece. Ed era vero. Le si erano chiusi i polmoni, e lo stomaco...

Liz guardò silenziosa Annie. Non ci voleva proprio una cosa del genere. L'amica sembrava aver superato il fattore "Gerard" e non era mai un bene che si rincontrassero.

-Ma...insomma...vi siete parlati? Tu come l'hai presa?- chiese quasi timidamente.

Annie guardava fisso di fronte a sè, con lo sguardo perso nel vuoto. I suoi occhi grandi non trasudavano nessun tipo di emozione.

-Come l'ho presa...- ripetè amareggiata. -Non l'ho presa. Mi sto comportando come ho fatto fino adesso. Ho ignorato il problema in modo tale da ignorarne la sofferenza. Dal momento in cui ci siamo lasciati fino alla settimana scorsa avevo un vuoto dentro di me che ho colmato solo perchè ho voluto dimenticare di averlo. Evitavo di pensare a lui, evitavo di pensare a noi per non provare dolore...Sto cercando di farlo anche adesso ma non lo so perchè mi risulta più difficile...Mi dispiace per Chace perchè lui non c'entra niente e non deve soffrire a causa mia e mi dispiace per me stessa perchè non capisco il perchè lui debba avere così tanta influenza su di me e sulla mia vita...- disse arrabbiata. Già, non capiva perchè doveva essere schiava di Gerard e del suo ricordo di quella maniera.

-Ma se lui ritornasse? Cioè se lui ti chiedesse di...- iniziò a domandare Liz.

-Non lo so...- fece Annie. Aveva capito cosa le stesse per chiedere l'amica. -Ora sto bene. O almeno stavo bene...Poi...lui ha messo in dubbio i miei sentimenti, la mia fedeltà! Mi ha chiesto se avessi ascoltato il suo nuovo album invece di chiedermi qualcos'altro che riguardasse noi!- disse sottolineando l'assurdità di quelle parole.

-Oddio davvero?- fece Liz un po' sorpresa.

-Sì! E poi anche lui si è fidanzato! Cioè sta con quella dei Mindless Self Indulgence! Quella tutta tatuata che quando suona fa vedere le mutande a tutti!-

-Ma non sono quelli che ci dissero che eravamo delle oche?- fece Liz cercando di focalizzare mentalmente Linsdey.

-Sì...- rispose Annie rabbuiata. -E' piena di tatuaggi cazzo! E pensare che lui era quello che diceva "No le ragazze troppo punkettare non mi piacciono!" Ma vaffanculo...- concluse dando un calcio al muro. -E' pure alta e magra...- mugolò.

-Annie...non stare a fissarti di nuovo su queste cose...- fece Liz conoscendo il passato della ragazza. -Non hai niente da invidiare nè a quella nè a nessun' altra. E poi se non mi sbaglio sei già dimagrita ulteriormente e direi anche che adesso è il caso di finirla.- fece.

-Non è colpa mia se non ho fame.-

-Sì invece-

-Ok- fece Annie in segno di resa. In quel momento stare a parlare del suo voluto deperimento non le andava proprio.

-Ritornando a quel discorso...- riprese Liz -Ti consiglio di continuare a comportarti come hai sempre fatto. Dimentica Gerard, dimentica che siete stati insieme. Ora c'è Chace e devi pensare a lui...Escici, non lo so...fagli vedere che lo vuoi, che lo desideri...Perchè alla fine è così, e anche per lui è così. Anzi sai che ti dico? Organizziamo una bella serata in qualche locale stasera. Andiamo tutte, porta Chace e vengono anche gli altri ragazzi. Così ci svaghiamo un po' ...- fece Liz.

Annie amava alla follia quella ragazza davanti a sè. Era più di una sorella, lei e le altre erano la sua famiglia in quel momento.

-Cercherò di fare come dici tu...- disse quasi convinta e anche quasi entusiasta dell'idea della discoteca.

**

-Linsdey ascolta, devo andare a New York qualche giorno- disse Gerard al telefono.

-E come mai?- fece la donna dall'altro capo. A quanto ne sapeva lei Gerard non doveva avere impegni.

-In pratica un po' di tempo fa inviai dei bozzetti alla Marvel per un progetto e a quanto pare hanno colpito i selezionatori e perciò mi vogliono lì...- inventò Gerard. Questa colossale bugia l'aveva studiata bene bene con Frank qualche ora prima.

-Ok...- disse Linsdey un po' interdetta. Lei si trovava a San Francisco per impegni di lavoro e l'idea di tornare a casa e non trovare Gerard le dispiaceva molto. -Quindi quando torni?- aggiunse.

-Non lo so- fece Gerard -Credo che un due giorni li trascorrerò lì...- Il ragazzo dai capelli rossi iniziò già a pensare quello che l'aspettava...Doveva rivederla e magari riuscire a parlarle.

-Daccordo...- ripetè Linsdey in segno di resa. Che gli poteva dire d'altronde? Che non poteva andare a New York per i suoi fumetti? -...Ma quando torni sei tutto mio, chiaro?- aggiunse dolce.

-...Certo...- rispose Gerard che in quel preciso momento voleva morire per la sua vigliaccheria. Linsdey non meritava quella farsa...Nessuno lo meritava. -Ehi, tesoro ora devo andare a preparare la valigia che l'aereo parte tra qualche ora. Un bacio.- disse cercando di chiudere al più presto quella conversazione.

-Va bene. Un bacio anche a te.- fece Linsdey dall'altro capo del telefono e della California...

Gerard mise il telefono in tasca e si girò verso Frank -E' fatta...- disse.

Non sapeva se essere contento o no per quello che aveva fatto. Sicuramente si sentiva un bastardo per Linsdey ma allo stesso tempo era quasi felice e contento all'idea di andare da Annie. Era vero anche che la sera della festa lei aveva fatto la stronza e la sostenuta, ma a Gerard non interessava. Avrebbe voluto solo scusarsi e...riaverla con sè.

-Beh, allora buona fortuna- augurò Frank al rosso abbracciandolo. -Tienimi aggiornato- e gli diede una pacca sulla spalla.

-Speriamo...- disse con animo Gerard. In fondo ci sperava e sapeva in cuor suo che Annie non l'avrebbe mai rifiutato. -Credo che sia meglio andare- aggiunse. -Ho un aereo da prendere...-

**

-Questo è il bello di essere famosi!- urlava Cher con un bicchiere di Mojito in mano – I privè delle discoteche e tanto, tanto alcool!- continuò già brilla stando in bilico su dei tacchi altissimi e per di più su un tavolino.

-Ok Cher, scendi da qui prima che caschi!- le disse Alex prendendola per i fianchi.

Quella scena divertì molto tutti suscitando risate e schiamazzi.

Le Helenas e i loro rispettivi fidanzati erano usciti per una serata mondana nell'Upper East Side. Avevano trovato un locale che si addiceva ai loro gusti non molto lontano dagli appartamenti in cui vivevano. In quel momento si trovavano nel privè della discoteca. Di solito non frequentavano quelle zone ma quella sera non volevano essere assalite dai fan e perciò avevano optato per un posticino più appartato.

Tutti erano seduti sui divanetti in pelle avana e tutti avevano in mano un immancabile bicchiere di vetro che ospitava i più svariati cocktail. Cher ne aveva già bevuti tre e le altre, benchè ne avessero presi massimo due erano tutte allegre e un po' brille.

-Diciamo che dopo tutto questi venti dollari sono spesi bene!- esclamò Sarah tra le braccia di Mark, il suo fidanzato storico.

-Venti dollari per una Capiroska sono un furto!- le disse da sopra Mark abbracciandola.

-Già, ma come puoi constatare sono molto ben fatti questi cocktail!- fece Liz facendo un gran sorriso e sottolineando con la voce il "molto ben fatti".

I ragazzi per comunicare avevano bisogno inevitabilmente di urlare. La musica era assordante ma stranamente era piacevole. Musica ad alto volume e cocktail con un'alta gradazione alcolica erano un mix perfetto per abbandonarsi alle spalle i vari problemi.

Annie rideva beata tra le braccia di Chace, sorseggiando un vodka redbull e rubandogli talvolta qualche dolce bacio. Aveva deciso di godersi quella nuova vita che si era creata e di lasciarsi tutto alle spalle, ex-fidanzati compresi. Ogni volta che guardava Chace si perdeva nel suo sguardo di ghiaccio e aveva la sensazione di fare per la prima volta nella vita la cosa giusta.

Liz guardava intenerita la coppietta davanti a sè. Per fortuna Annie aveva seguito il suo consiglio.

-Allora quando avremo l'onore di sentire il nuovo album delle Helenas?- domandò Phill alla sua ragazza, Liz, ma rivolgendosi contemporaneamente anche ad Annie che era la più vicina del gruppo.

-Eh, mi sa che ce ne vorrà un po'!- esclamò Liz sedendosi in braccio a lui e cingendogli il collo.

-Ma se siete rinchiuse in quello studio da un mese!- fece Chace facendo accomodare Annie di fianco a lui. Era bellissima quella sera: capelli sciolti, tubino di raso nero e dei plateaux decisamente alti e sexy, per non parlare del trucco nero poi...

-La musica si crea Mr. Archibald! Mica si inventano canzoni a comando!- gli disse Annie. "Mr. Archibald", così lo chiamava lei quando lo voleva stuzzicare...Chace in risposta le cinse i fianchi e la prese per mano. Anche lui era decisamente bello e sexy quella sera. Quell'abito nero gli stava d'incanto.

Dopo aver chiacchierato un po' si alzarono e si affacciarono dal balconcino che dava sulla pista da ballo della discoteca, era enorme ed era gremita di gente.

-Cazzo quante persone!- esclamò Christie -Non le avevo notate!-

-Già, perchè eri troppo impegnata a darti da fare!- le fece Liz. La chitarrista le fece una linguaccia accompagnata da un sorriso.

-Guarda come si scatenano!- fece Annie guardando la folla sotto di sè -E poi questa musica è davvero orribile! Cioè è senza senso!- aggiunse alludendo alla canzone che il dj aveva appena messo.

-Non è vero!- disse Chace alle sue spalle sorridendole. Voleva tanto stuzzicarla. -Non è che una canzone solo perchè non è assordante o non presenta il suono di una chitarra come le canzoni spacca timpani delle Helenas è brutta...- aggiunse, ansioso di vedere la faccia di Annie.

La ragazza si girò e lo guardò con un'espressione indefinita, ma l'attore capì che Annie gli avrebbe retto il gioco.

-Spacca timpani?- fece lei quasi maliziosa -Le nostre canzoni?-

-Sì, e tu non immagini quanto sia assordante la voce della cantante- le sussurrò lui all'orecchio. Adorava quando si arrabbiava. - E ho sentito anche che non si esibirà mai con una crew perchè non sa ballare...-

La ragazza lo guardò in segno di sfida mordendosi le labbra. Chace era riuscito al cento per cento nel suo intento. Avrebbe proprio voluto vedere che cosa avrebbe fatto ora Annie davanti a quell'affermazione.

-Non so ballare...- ripetè la cantante penetrando Chace con lo sguardo.

-Già...- fece lui sorridendole malizioso. Le si avvicinò di più e la ragazza lo respinse.

-E se ti dimostrassi che non è così?- chiese.

-Se non vedo non credo- disse il ragazzo.

-Ah, non credi che lo farei?- fece lei un po' infastidita.

-No, non lo credo...- le rispose Chace ristringendola a sè.


Tonight I will love, love you tonight...
Give me everything tonight

La musica era ripartita e una strana voglia nacque nella ragazza. Non l'aveva mai fatto prima di allora. Non l'aveva mai fatto per nessuno prima di allora...perchè lei non ballava per principio, sia in discoteca che alle feste e per principio non ballava per nessuno. Ma quell'affermazione del suo ragazzo...sembrava tanto un affronto.

-Andiamo...- fece lei prendendo Chace per mano. Il ragazzo sorrise soddisfatto. Annie gli fece scendere le scale a chiocciola e lo trascinò in mezzo alla gente, spingendolo nella calca in modo tale che sia gli altri e sia soprattutto le sue amiche non potessero vedere ciò che avrebbe appena fatto da lì ad un minuto. Quei tacchi poi non l'aiutavano di certo a stare in equilibrio...Dov'erano le sue Converse?

For all we know we might not get tomorrow,
Let's do it tonight

Le sue mani scivolarono sulla giacca di Chace e si avvicinò di più a lui. Con le dita gli accarezzava le labbra che ogni tanto baciava e mordeva. Muovendosi a ritmo di musica esplorava il suo petto, infilando le mani ovunque, e cercando di muoversi il più sensualmente possibile. Non aveva mai ballato per qualcuno, anzi non aveva mai ballato affatto.

Excuse me,
but I might drink a little bit more than I should tonight...

La musica si prestava molto bene al suo giochetto sensuale ed era curiosa di vedere l'espressione assunta da Chace che era rimasto quasi immobile davanti al suo corpo sinuoso. Probabilmente erano anche i cocktail che le avevano permesso di fare ciò, in condizioni normali non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Chace la guardava incredulo, tra il compiaciuto e l'eccitato...Alla fine l'aveva fatto per davvero e lui era riuscito a farglielo fare.

And I might take you home with me if I could tonight...

Le labbra di Annie gli sfiorarono una guancia, sentiva il suo respiro sensuale e profondo nell'orecchio, il suo profumo gli inebriava le narici. Sentire il suo bacino pressato contro quello della ragazza che non faceva altro che muoversi a ritmo di musica, non potè che farlo eccitare. Non credeva fosse tanto brava e non avrebbe mai immaginato che avrebbe potuto essere così sexy. Era un concentrato di bellezza, sensualità e pura carnalità. Quel gioco di dita che passavano tra i suoi capelli, nella sua giacca, nei suoi pantaloni, lo stava facendo impazzire e non aveva mai desiderato la ragazza così tanto.

And baby I'm a make you feel so good tonight
'cause we might not get tomorrow

-Ora ci credi?- sussurrò Annie soddisfatta nell'orecchio di Chace. Le sue mani stringevano il colletto della sua giacca.

Il ragazzo la guardò quasi esterrefatto. Era senza parole. E la musica era ricominciata. E in quel momento avrebbe voluto solo stare con lei, lontano da tutta quella gente.

Annie lo lasciò e si allontanò qualche centimetro da lui. Ora che gli aveva dato prova che era meglio non sfidarla, avrebbe tanto voluto ritornare al suo divanetto a bere un altro cocktail, ma Chace la bloccò per un polso.

-Dove credi di andare?- fece lui prendendola per i fianchi. Il suo sorriso malizioso mandava Annie su di giri. Non le andava di ballare ancora...

-Ora che hai visto che so ballare posso anche tornare a sedermi- fece lei guardandolo. Quelle labbra non erano mai state così invitanti.

-Chi ha detto che voglio ballare?- fece lui baciandola in mezzo alla folla. Annie lo guardò un po' confusa e poi capì. Gli sorrise. L'idea era eccitante...
Chace la prese per mano ed entrambi si diressero verso i bagni. Annie gli avrebbe dato tutto quella notte.


ed ecco il big return dopo un mese di inattività xD prima di parlare del capitolo mi scuso in primis per le recensioni mancate di tutte coloro che mi seguono e delle storie che io seguo, oggi inizierò a mettermi in pari. Allora gli esami sono andati molto bene e con mia grande felicità e speranza credo che ho tutte le carte in regola per uscire con il massimo (lode a parte), vedremo martedì quando finiscono i risultati. (Ci tenevo a dirlo non per vantarmi ma solo per farvi capire perchè manco da un mese dato che ho studiato come una pazza per ottenere un buon punteggio xD) detto ciò andiamo al capitolo. E' un po' sconclusionato, lo so, ma mi è venuto in mente traendo inspirazione da un sogno e benchè sia un po' anonimo come capitolo, mi serviva ai fini della storia, perchè dal prossimo capitolo ne vedremo delle belle. Ora spero di aggiornare al più presto, sia questa che Give you hell e continuo a ringraziare tutti quelli che recensiscono e anche a tutti coloro che visitano e leggono. (P.S. la mia passione per Chace Crawford sta crescendo a dismisura!) Un bacio!
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