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Autore: ary_gg    10/07/2011    9 recensioni
Post lotta Klaus è un piccolo omaggio interamente Delena. Elena e i suoi sentimenti. La morte si sa ci mette di fronte a nuove consapevolezze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALBA

 

CAPITOLO DICIASSETTE

 

 

Elena si svegliò intorpidita sotto il lenzuolo bianco e ancora ad occhi chiusi tastò il letto accanto a sè, ma il materasso era vuoto e fresco, segno che Damon si era già alzato da un pezzo. Elena perse un battito e un pò spaventata aprì gli occhi. Poi vide sul cuscino accanto al suo una rosa di un rosso così scuro da avvicinarsi quasi al nero. Accanto c'era un bigliettino.

Torno tra poco, non muoverti.
Damon.

Essenziale e conciso come suo solito. Elena sorrise, poi si accorse che c'era un vassoio con delle cose da mangiare e un altro bigliettino.

Dimenticavo...mangia qualcosa, sei davvero sciupata.

Scosse la testa e fece una smorfia. Prese un chicco d'uva e lo mangiò. Poi si alzò, si avvolse nel lenzuolo e aprì la finestra della piccola terrazza in camera di Damon e uscì, l'aria era più fresca, l'autunno era alle porte. Si strinse nelle spalle passandosi le mani sulle braccia nude. Poi sentì due ampie braccia avvolgerla e socchiuse gli occhi. Damon l'avvolse completamente baciandole la spalla scoperta dal lenzuolo,
"Fa freddo..." disse. "E poi non mi sembra un abbigliamento consono per uscire..." gli sussurrò all'orecchio lasciandole qualche bacio sul collo, le braccia e le spalle.
Elena sorrise e ancora ad occhi chiusi appoggiò la sua schiena sul suo petto. "Abiti in mezzo al nulla, chi vuoi che mi veda." Disse lei ironica.
"Non hai mangiato nulla."
Elena aprì gli occhi e sorrise. "Mi sono appena svegliata" ribatté lei. Poi si voltò verso di lui buttandogli le braccia al collo baciandolo finalmente.
Damon sorrise fra le sue labbra accarezzandole la schiena. Poi la scrutò. "Rientriamo prima che questo coso ti cada di dosso." Il vampiro la trascinò dentro, per poi tornarla a baciare impetuosamente. "Ora possiamo anche toglierlo."
Elena gli morse il labbro inferiore. "Scordatelo...devo mangiare."
"Che fai mordi?" Disse lui guardandola ironico.
Elena gli fece una smorfia sorridendo e si diresse verso il letto. Si posizionò al centro e prese a fare colazione. Lui la seguì e si sedette con le spalle contro la testata. La ragazza avvicinò le cose da mangiare e poi si posizionò tra le gambe di lui e appoggiò la schiena sul suo petto. Damon la circondò tra le sue braccia.
"Dove sei stato?"
Chiese poi lei mangiando qualcosa che le aveva porto Damon.
"Dovevo nutrirmi..."
Elena scosse la testa. "No...intendo durante quest'anno."
Damon sospirò. "In giro..."
Elena girò la testa per poterlo vedere. Era così serena da far capitolare anche il più insensibile degli esseri. Damon le accarezzò il viso. "Un pò dovunque...in realtà ero sempre qui con te." Gli disse.
Elena gli sorrise dolcemente. "Mi sei mancato terribilmente." Disse lei persa nei suoi occhi.
"Mi dispiace" gli disse Damon passandole l'indice sulle labbra. "Non volevo ferirti."
Elena scosse la testa. "Lo so. Ti ho ferito anche io, dovevo capire prima di amarti, ci saremmo risparmiati un sacco di cose."
"Non importa Elena, ognuno ha bisogno dei suoi tempi."
Elena gli sorrise. "Chi sei tu? Che ne hai fatto del mio Damon?"
"E' sempre qui, tranquilla, goditi il momento di dolcezza, non ricapiterà per un bel pò."
Elena rise e sprofondò di nuovo fra le sue braccia.
"Il ballo per l'elezione della reginetta di Mystic Fall's."
"Cosa?" Chiese Elena interrogativa accarezzandogli un braccio senza guardarlo.
"Credo di essermi accorto allora di essermi innamorato di te."
Elena sorrise socchiudendo gli occhi. Damon le lasciò un bacio tra i capelli.
"Oh rivoglio il mio braccialetto..." disse poi lei.
Lui sorrise e si mise una mano nella tasca dei pantaloni che indossava. Tirò fuori il bracciale e glielo mise. Elena si guardò il polso soddisfatta. "Ora va molto meglio!"
"Io direi che potrebbe andare meglio." Disse lui baciandole il collo.
Elena sorrise. "Damon..." gli disse con fare di rimprovero.
Damon sospirò. "Che c'è!" Esclamò lui.
"Dovrei tipo farmi vedere perfettamente sana e salva da un paio di persone!"
Damon alzò un sopracciglio in segno di disappunto per la frase. Elena si accorse della sua reazione e scosse la testa divertita. "E' un modo di dire!"
"Mmm diciamo che questi modi di dire dovresti cancellarli dal tuo vocabolario" disse lui sorridendo ironico.
"Non fare il permaloso."
"Non lo sono."
"Si che lo sei."
"Non è vero."
"Damon!"
"Elena."
La ragazza sorrise e lo attirò su di se tirandolo per la maglietta. "Sei insopportabile." Disse prima che lui la baciasse. "E sei anche eccessivamente vestito." Aggiunse sfilandogli la maglia.
Damon tornò a baciarla avidamente, Elena lo lasciò fare rispondendo adeguatamente e cercando di avvicinarlo ancora più a sè. Il vampiro si staccò appena. "Sei mia prigioniera in questa casa per qualche giorno, sarà meglio che se ne facciano una ragione." Gli soffiò.
Elena riaprì gli occhi e li incatenò ai suoi azzurri. "Mi mollerai fra qualche giorno?"
"Certo che no, ma sarò così buono da concederti qualche ora di libertà."
"Oh ma grazie, com'è gentile." Disse lei ironica.
"Potrei sempre cambiare idea." Aggiunse poi lui catturando nuovamente le sue labbra.
Elena sorrise tra un bacio e l'altro. "Credo che non ci saranno comunque lamentele in quel caso." Disse poi buttandogli le braccia al collo.

Elena era seduta al centro del letto che giocava con Miranda.
"Tesoro hai visto i miei orecchini di perle?"
"No, la mia camicia blu?"
"In valigia."
"Come in valigia!"
"Hai detto la blu in valigia, la grigia da indossare."
"Veramente avevo detto la grigia in valigia, la blu da indossare."
Elena alzò gli occhi al cielo. "Dio la smettete? E' la stessa cosa! Vostra figlia vi guarda allibita. Credo che starà benissimo con me, vero tesoro? I tuoi genitori sono pazzi!"
"Ehi! Non inculcare queste cose alla bambina!"
Elena rise. "Oh avanti Rick, passerà anche lei il momento odio i miei genitori."
Alaric la guardò truce. "Ma siamo sicuri di volerla lasciare qui?"
Jenna rise. "Rick, ti sta solo prendendo in giro."
"Elena?" La ragazza lo sentì chiamarla dal piano di sotto.
"Sono di sopra!"
"Finisco di truccarmi! Comincia a mettere la roba in auto." Disse Jenna.
Alaric prese le valige per scenderle.
"Rick." Salutò Damon che si presentò davanti alla porta della camera.
"Damon." Rispose lui.
"Sicuri che non volete che vi accompagni in aeroporto no?"
"No non preoccuparti. Inizio a scendere questa roba." Disse Alaric dileguandosi in fretta.
"Ehi!" Disse Damon sorridendo ad Elena. "Sei sparita stamattina."
"Sapevi che venivo qui presto." Rispose lei. "Non volevo disturbarti."
Damon le si avvicinò e si sedette accanto a lei sul letto e la baciò. "Buongiorno."
Elena sorrise. "Buongiorno." Rispose. Poi si voltò verso Miranda che osservava Damon rapita. "Tra qualche anno dovrò iniziare a preoccuparmi di questa fanciulla." Disse Elena accarezzandole la testa. Elena sbuffò. "E tu nemmeno la degni di importanza. Damon!" Lo rimproverò.
"Che c'è?" Disse lui incurante.
"Mi stai fissando, ancora..."
"Ti sto controllando."
Elena alzò gli occhi al cielo.
"Potresti evitare la coda."
Elena rise dandogli una leggera spinta. "Ancora con questa storia?" Disse lei scuotendo la testa. "Non si vede nulla." Gli sussurrò lei. Damon aprì bocca per replicare ma lo zittì. "Smettila di sentirti colpevole, sono tre mesi che facciamo la stessa discussione."
"Magari ti faccio cambiare idea..."
Elena sbuffò. "Damon, ti ho chiesto io di..." si bloccò sentendo un rumore, poi ritornò a guardare il vampiro. "Ti ho chiesto io di mordermi e di iniziare questa cosa dello scambio di sangue." Gli disse sottovoce. "Quindi smettila con i sensi di colpa, non sono una bambolina di cristallo."
"E' solo che non voglio che gli altri..."
"Da quando ti interessa il loro giudizio?"
"Interessa a te. Se interessa a te, interessa a me." Rispose lui.
"Prima di tutto non mi interessa, poi non lo sapranno, insomma...non sono affari loro! Io sono felice così, mi sento completa, siamo una cosa sola, il giudizio degli altri non mi interessa. Io sono felice, loro sono felici perchè io sono felice, tutto è perfetto."
Damon la guardò non molto convinto. Elena gli sorrise. "Anzi, tutto è perfettamente imperfetto, non potrei chiedere di meglio." Disse poi avvicinandosi a lui e sfiorandogli le labbra. Damon sorrise appena e la baciò in modo più approfondito.
"Ragazzi! La bambina!" Disse Rick seccato.
Damon ghignò ed Elena sorrise guardando Alaric. "Era solo un bacio!" Si lamentò lei.
"Ha solo due anni! Continuo a non essere certo di volervi lasciare la bambina..."
"La lasciate ad Elena, non certo a me" disse Damon guardandolo.
Miranda rise. "Papà!" Urlò ad Alaric. L'uomo si avvicinò, la prese in braccio e la coccolò un pò.
"Andiamo?" Disse Jenna sbaciucchiandosi la bambina.
"Oh avanti sparite da qui! Volete o no farvi questo viaggio di nozze in ritardo?" Disse Elena prendendo la bambina e mettendola sul grande letto. "Vi accompagno di sotto." Disse la ragazza. Poi si girò verso Damon. "Posso lasciartela si?"
"Cosa?" Chiese Damon interrogativo.
"Miranda."
"Non la porti con te?"
"Devo solo scendere un momento! Devi solo stare attento che resti lì e possibilmente non cada dal letto. Torno subito."
"Elena..." Disse lui scocciato.
La ragazza uscì e Miranda si voltò verso Damon e le si illuminarono gli occhi. "Dada!" Urlò lei.
Damon le sorrise e si avvicinò. "Siamo proprio bravi a prenderli in giro vero principessa?" Disse lui sorridendo. Poi le posò un bacio sulla testa. "Mi sa che dovremo dire ad Elena che ci siamo simpatici visto che starai con noi a casa Salvatore per un pò."
Miranda gli sorrise entusiasta.
"Oh avanti, so che sei lì, vieni fuori."
Elena rientrò nella stanza guardandolo con un misto di divertimento e rimprovero.
"Era troppo presa, dicevo che c'era qualcosa sotto."
Damon alzò gli occhi al cielo. "Vi abbiamo mentito per due anni non è male." Disse poi ridendo.
"Sei..."
"Odioso, lo so!" Ironizzò lui. "Ah, ha chiamato Stefan stamattina."
"Dov'è?" Chiese Elena sedendosi accanto a lui sul letto.
"A Firenze, in una nostra vecchia villa."
"Voglio andarci!" Disse Elena guardandolo.
Damon sorrise. "Scordatelo."
"Oh avanti, possiamo andare quando Jenna e Rick torneranno dal loro viaggio!"
"Non esiste." Disse lui risoluto.
Elena lo guardò irritata.
"Sono odioso, si lo so. Smettila di fare la bambina, ce n'è già una."
"Ah ah, divertente." Disse lei avvicinandosi. "Troverò il modo di convincerti." Disse maliziosamente sfiorandogli le labbra.
"Non ci contare troppo..."
Elena appoggiò le sue labbra su quelle di lui, ma non fece in tempo ad approfondire il bacio che Miranda richiamò l'attenzione dei due.
"Mmm che due settimane intense che ci aspettano." Disse Elena guardando la bambina.
"E' solo gelosa, vero piccola?" Disse Damon sorridendo illegalmente alla bambina.
Elena alzò gli occhi al cielo sorridendo e prese Miranda in braccio. "Andiamo a casa."

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

Siamo alla fine! Ebbene si. Allora la prima parte è ovviamente collegata alla fine del precedente capitolo, mentre l'altra facciamo un salto temporale di due anni. Insomma non c'è niente di importante a parte due cose: lo scambio di sangue e Stefan. Sono entrambi accenni, ma sono quelli la cosa centrale. Lo scambio di sangue sarà l'argomento dell'unico extra che pubblicherò. Per quanto riguarda Stef, l'ho fatto allontanare dalla città. Insomma io non resterei in città non ce la farei. Ma comunque mantiene i contatti voglio dire, i minimi indispensabili...insomma Stef e Damon sono fratelli! Bene io non so che dire se non grazie mille! Insomma grazie tantissimo per il sostegno e per il seguito e per le recensioni e per tutto...credo farò un saluto un pò più lungo dopo l'extra però davvero non so che dire. Attraverso questa storia ho cercato di mostrare un pò come io vedo Damon ed Elena e spero si sia visto perchè li amo tanto e spero davvero che possa esserci un lieto fine per loro nel telefilm e soprattutto per Damon...bene Baci ci vediamo nell'extra Ari.

   
 
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