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Autore: Night Julia Holly    11/07/2011    1 recensioni
1891: Patricia Butler Ross è l'amata sorella adottiva di Robert Ross,il noto amante di Oscar Wilde. Attraverso conferenze sull'Estetismo,Patricia conoscerà lo spirito che risiede dentro l'animo del noto scrittore e filosofo irlandese.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due corpi,dopo essersi raggomitolati come due fili di lana,si accasciarono,srotolati lievemente e dolcemente.

Fu il ragazzo biondo il primo ad alzarsi dal letto. Cercò di orientarsi attraverso la luce flebile che entrava dalla finestra socchiusa.
Il ragazzo moro osservò,disteso,la nuda e candida bellezza del suo compagno,così bello da poter sembrare Apollo,il dio dell'Arte. John Gray era Arte. Un'Arte che poteva senza alcun indugio essere plasmata in tutte le forme esistenti.
Il ragazzo biondo fece due boccate dalla sigaretta appena accesa.
-Devo andare- disse amareggiato,mentre si vestiva rapidamente. Lasciò sul tavolinetto un pacchettino di carta con degli spiccioli,un piccolo pegno per il suo sensuale amante.
 
"Laggiù, tutto non è che ordine e bellezza, 
 lusso, calma e voluttà."
 
-Oh,già rientrato?-
-Lo credo. è da ieri notte che sono in piedi. Che stanco- disse l'uomo,sprofondando nella sedia.
-Riposati,su-
-Sia ringraziato il cielo che non frequento tutti i giorni la facoltà-
-The?-
L'uomo annuì,mentre la moglie gli versò il The caldo sulla tazzina bianca,decorata con fiori blu.
-A volte mi chiedo se è più stressante essere lettore o scrittore-
-I lettori vengono acclamati,gli scrittori talvolta mal giudicati-
L'uomo smise di sciogliere lo zucchero nella tazzina con il cucchiaino.
-Questo avviene quando gli artisti vogliono fare i moralisti,Constance. I lettori non sono altro che mediatori di pensieri altrui. Gli scrittori sono "gli altrui"-
La donna sospirò.
-Dove sono i bambini?- chiese l'uomo.
-Al parco a giocare con la nonna-
-Ottimo. Così giocheranno agli esploratori. Bisogna iniziare a conoscere il mondo attraverso l'ebbrezza di un gioco innocente-
-Ah,dimenticavo: John Gray e Robert Baldwin Ross stamane sono passati per consegnarti le bozze degli articoli,dato che oggi non ti hanno incontrato in Facoltà-
-Bene:leggiamo che ha scritto Gray,sai,è un articolo di cronaca locale,è meglio iniziare sempre con articoli seri e finire con quelli frivoli. Mandiamo giù il boccone amaro dell'assasino Mason dei Butler...Oh,Santi Numi! Ma sono i Butler uccisi 19 anni fa?-
-Non lo so,Oscàr - disse la moglie,chiamandolo come era solita con un accento francese - Credo di sì. Vuoi che chiedo a mamma?-
-Non importa,grazie. Ho appena letto che lo sono. Perdonami,ma devo andare a fare una telefonata-  
Oscar Wilde si precipitò,con un'aria terrorizzata,al telefono.
 
“Brulicante città,città piena di incubi,
dove lo spettro in pieno giorno aggancia il passante!
I misteri dovunque scorrono come linfe per gli stretti canali del colosso possente”
 
La ragazza si vestì e si truccò elegantemente,e si diresse nella sua stanza per svegliare il fratello,stretto ancora tra le calde braccia di Morfeo,il Dio del sonno.
-Robbie- lo chiamò,lievemente,senza ottenere alcuna risposta.
Le sue labbra carnose non emettevano alcun movimento. Respirava lievemente,alzando ed abbassando la cassa toracica. Le ciglia nere che adornavano le palpebre,chiudevano gli occhi,come una cerniera.
Era di una bellezza unica,suo fratello.
-Robert Baldwin Ross!-
Il ragazzo aprì lentamente gli occhi.
-Tesoro...eccomi- disse sorridente e con lo sguardo sognante,tipico di un uomo che credeva  di essere ancora nel bel mezzo di un sogno,o nell’Eden,con la presenza di Eva,la prima femme fatale di tutti i tempi.
Ma le tende filtranti di luce pomeridiana,appena aperte da Particia,fecero riportare il giovane Robert sul pianeta Terra.
Il ragazzo si preparò rapidamente per la rappresentazione. Furono in orario,e decisero di proseguire a piedi per alcune apparenti tranquille vie di periferia,dopo un breve tratto di carrozza. Patricia decise di andare a vedere “Le preziose ridicole”,una commedia del francese Molière.
La porta venne chiusa dai giovani,poiché Fred era andato a prendere sua moglie alla stazione. Il padre della donna era stato dimesso dall’ospedale,era fortunatamente migliorato.
-Oh,per Diana!- urlò Wilde,mentre nessuno rispondeva al telefono,a casa Ross.

“E colui che possiede desideri
Che hanno forma di nuvole,e chi sogna
-come coscritto il suo cannone- immense e ignote e varie voluttà,il cui nome
Non ha mai saputo l’umano spirito.”
 
John si vestì frettolosamente,gettando la sigaretta nel posacenere. Sì avvicinò all’uscio,ma venne interrotto dall’amante.
-La cartellina-
-Oh,gli articoli!Che sbadato-
-Che scrivi,di solito?- chiese il giovane moro interessato.
-Mah,di tutto. Oggi ho consegnato un articolo di cronaca locale. Si intitola "Mason presto scarcerato". Che ingiustizia!Meritava l'ergastolo-
Appena sentì quel maledetto nome,il ragazzo scoppiò di rabbia,stringendosi le orecchie,sperando di non aver sentito quel nome. Fece una smorfia di dolore,come se avesse voluto emettere un grido,ma non ebbe la voce per farlo. I suoi occhi truccati di kajal si riempirono di lacrime.
-Meritava la morte- disse,digrignando i denti.
John comprese la rabbia dell’amico,forse c’era qualcosa che non andava. Ma non si incuriosì troppo,infatti decise di uscire in fretta,per non compromettergli l’animo.
-Che tardi. Scappo- disse,avvicinandosi a lui per dargli un passionale bacio.
-Mi ha fatto molto piacere conoscerti. Come ti chiami?-
-Anche a me,giovane amico. Comunque io mi chiamo John. Spero di ritornare a salutarti,Patricia Desirèe Baudelaire…come il grande poeta-
-Finalmente qualcuno che capisca il puro piacere della Poesia. In tutta la mia vita passata in questo casino,non ho mai visto un ragazzo così bello- disse,sorridendo.
-Grazie. Sei dolcissimo-
Patricia rise sguaiatamente.
-Dolcissima. Sono una donna,ricordatelo: nonostante abbia un organo simile al tuo-
John arrossì,e sorrise,uscendo dalla porta sgangherata della stanza del giovane.
Il ragazzo uscì dal postribolo,gettandosi nella folla di gente di periferia.
 
"Peccati ostinati,pentimenti vigliacchi;
le nostre confessioni esigono lauti compensi,
e sulla via melmosa rientriamo contenti,
con vili lacrime illusi di lavare ogni macchia."
 
-Oh,guarda! Lo vedi?- Disse Patricia,mentre cingeva il braccio del fratello,tutta saltellante.
-Chi?- si voltò il ragazzo,da tutte le parti.
-C’è John!Chiediamogli se vuol venire con noi a teatro. Sai,è una persona molto piacevole. Mi piace,sì- disse soddisfatta,con un ampio sorriso.
Robert Baldwin Ross aggrottò le sopracciglia: -Sì,credo che John sia un buon interlocutore-  
-Oltre ad essere un tuo grande amico- aggiunse Patricia,mentre cercò di avvicinarsi a John,il quale camminava non troppo speditamente.
-John!- urlò la ragazza.
Il giovane Gray si voltò. Rise quando vide la fonte della voce che lo chiamava.
-Patricia! Quale onore! Come state?- disse,facendo un inchino.
-Molto bene,e lei?-
-In perfetta forma!-  disse,alzando le braccia al cielo,mentre il pomo del bastone da passeggio,tenuto nella mano destra,brillava al sole.
La ragazza indicò il giovane Ross che lentamente camminava,incantandosi a guardare vecchi aristocratici entrare spediti in viuzze buie,e faceva smorfie di disgusto.
-Io e Robbie stiamo andando a teatro,a vedere “Le preziose ridicole”-
-Ovvero una parodia della nostra società,scritta 200 anni fa- aggiunse Robbie,che aveva appena raggiunto la coppia.
-Mi chiedo se Molière fosse un veggente!- aggiunse Gray.
I ragazzi risero.
Robert cercò di dimenticare le sue paranoie sulla presunta relazione tra Oscar e John,invitando l’amico a teatro : - Allora,mio caro amico. Vieni?-
-Con piacere-
I teatri di periferia non erano mai affollati,e il prezzo dei biglietti era sempre economico. Cosa alquanto strana,dato che molte performance degli attori degli sgangherati teatri di periferia  erano da paragonare a quelle dei teatri in sedie di velluto e palcoscenici di legno colorati d’oro.
Come Sybil Vane del “Ritratto di Dorian Gray” : un divino angelo posto nel maledetto Inferno.
Dopo una divertente rappresentazione,i tre rincasarono.
La ragazza,stanchissima,si congedò,salendo le scale,abbandonando i due amici che bevevano del cognac.
-Davvero bella la commedia,Patricia ha fatto un’ottima scelta- disse John.
-Sì,davvero-
Robert mosse con movimenti concentrici il bicchiere,in modo tale da girare il cognac.
-Ho bisogno di parlare con te- disse,fissando il bicchiere.
John sbarrò gli occhi,e lentamente annuì.
-Dimmi- disse,guardando ancora il bicchiere -Tu ed Oscar-
-Che?- lo interruppe subitamente John,incredulo,e con gli occhi ancora più sbarrati di prima,fece un balzo dalla poltrona.
-Insomma,John: tu e lui…?-
I due si guardarono negli occhi.
-Guarda,non lo vedo da quattro giorni- disse,tutto serio,cercando di togliere via ogni sospetto di storia d’amore clandestina  -Quando ci sarà una prossima conferenza?-
Robbie non tollerò lo stato di incomprensione dell’amico,e quindi decise di deviare un poco il discorso:
-Cambiamo domanda. Sei omosessuale?-
John iniziò a tremare: mai il suo amico lo aveva sconvolto così tanto. Robert gli posò una mano sulla spalla.
-John è da più di un anno che ti conosco: non negare l’evidenza-
John annuì,bevendo frettolosamente tutto il cognac. Cercò di alzarsi per fuggire ad ulteriori domande,ma la mano di Robert sulla sua spalla si strinse ancora di più.
-Ecco,come pensavo!- Sorrise,facendo una smorfia di disgusto.
-Cosa c’entra tutto ciò con Oscar Wilde?-
-Perchè secondo me…-
John lo interruppe:  -Non credo che ti possa importare. Dato che non importa a me-
Robert si sedette,dopo essersi versato altro liquore.
-Posso farti una domanda?-
-Sì-
-Quanto lo ami?-
Per Robert era giunto il momento della verità:  John si confidò,fluidamente,con lo sguardo perso nel vuoto. John disse all’amico di amare Oscar Wilde più della sua vita,e Robert affermò lo stesso. Inoltre,Ross aggiunse che non gli dispiaceva condividere con il suo caro amico lo stesso amante. Anzi,lo riteneva alquanto delizioso.
-Non credo che a questi tempi la gelosia serva a qualcosa- aggiunse Ross.
I due risero.
-A presto,Robert. Io devo rincasare,c’è la carrozza che mi aspetta da un po’-
John abbracciò l’amico,e venne accompagnato da Fred all’uscio.


 
                                                                                                   Menlove ave.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                               28-6-11
Senza dubbio,avete notato uno dei temi del capitolo sia Baudelaire.Ho collegato il ragazzo Patricia alle poesie del grande Charles che ho messo,a cavallo di ogni “sezione”: eggià,perché questo capitolo è suddiviso in parti,perché non avevo intenzione di trascurare nessuno dei protagonisti. Dopo una giornata stressante,ho deciso di continuare a scrivere su questo capitolo,iniziato tanto tempo fa. Ho fatto poche modifiche,devo ammettere che era già completo,non ricordavo di averlo abbandonato in una fase avanzata!Un ringraziamento a tutti quelli che leggono questa storia,e a Zaz e a Thief che come sempre,mi recensiscono.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                               11-7-11
Rieccomi qui…perdonatemi se questo capitolo non è esteticamente degno di entrare a far parte di una fiction sull’eleganza,ma non vedevo l’ora di pubblicarlo,è da mesi che ho digitato le prime parole. Perdonatemi per gli errori,nel prossimo capitolo farò di meglio.
A presto,e godetevi le poesie di Baudelaire…almeno quelle sono sublimi agli occhi!
Night Julia Holly.
 
  
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