*OKADA’S POV*
Il suo telefono squillava.
Era sdraiato sulla panchina alla fermata dell’autobus e probabilmente, essendo Yufune, non gli era neanche passato per la testa il pensiero del fatto che stesse sottraendo posto a tutta la gente che era costretta a stare in piedi, come il sottoscritto, ad attendere.
- Nya~? – disse mettendosi a sedere.
Subito ne approfittai e andai a mettermi vicino a lui, cercando di sbirciare lo schermo del cellulare.
-Chi è? – tentai
- Che t’importa, nya~?
Sapevo che avrebbe risposto così.
-Niente, era solo così per –
- NYAAAAAAA, E’ LEII~!! – mi interruppe urlando: evidentemente aveva visto il nome del mittente.
Mi guardai attorno, notando la gente che contrariata guardava il mio amico.
E’ sempre stato così, è incorreggibile. Sembra che lo faccia apposta.
-Lei chi? – chiesi con tono rassegnato.
- Lei, quella a cui oggi ho dato il numero! – rispose, già intento a scriverle una risposta.
Ah.
Quella a cui oggi ha dato il numero.
E’ vero, da quanto Kawato-sensei è arrivato siamo cambiati parecchio, e la gente ha cominciato a riavvicinarsi a noi.
Ovviamente lo fanno perché sanno che non siamo più pericolosi.
Niente fumo, niente botte..niente di niente, solo il baseball.
Ma…sì, da quando la storia è così, le ragazze sono più propense a interagire con noi, mettiamola in questo modo.
- Che ti ha scritto? – chiesi ancora, stavolta certo di avere una risposta: se ne doveva vantare per bene.
- Niente, mi ha chiesto se domani avevo da fare.. – rispose con un sorriso sornione.
Il giorno dopo sarebbe stato mercoledì:  l’unico giorno libero che avevamo, in cui non eravamo obbligati ad allenarci.
- E tu che le hai detto?
Non sapevo il perché di quella domanda, in fondo la risposta già la conoscevo, ma forse..forse speravo si fosse detto impegnato?
Nah, perché avrei dovuto sperarlo..?
 
*YUFUNE’S POV*
Che scemo quell’Okada.
Cosa potevo avergli detto?
Era da secoli che non stavo con una ragazza, ovviamente avevo detto che non avevo nulla di importante da fare!
Secondo lui sarei andato a sprecare il mio giorno libero così, facendo niente come al solito, avendo invece la possibilità di divertirmi?
- Beh, ovviamente gli ho detto che non avevo impegni, Baaaaka~
In quel preciso momento il bus fece capolino, e io presi Okada per un braccio per poi entrare trascinandomelo dietro.
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Eravamo seduti in autobus da circa cinque minuti quando il mio telefono squillò ancora.
“ Allora, visto che entrambi siamo liberi, ti andrebbe di venire con me a fare un giro in città, dopo la scuola? “
Se mi andava? Ovvio che mi andava.
Sorrisi, scrivendole la mia risposta.
Okada mi stava fissando. Sapevo che stava aspettando che io gli dicessi qualcosa, ma se proprio voleva sapere aveva solo da chiedere, quindi attesi.
- Che..che ti ha scritto? – chiese alla fine con riluttanza.
- Ha solo domandato se dopo la scuola mi andava di andare con lei in città, Nya~
- E..?
- E ovvio che sì! Da quant’è che non esco con una ragazza? Passo tutto il mio tempo con te e gli altri, e ora di smuovere un po’ la situazione!
Distolse lo sguardo di botto, mormorando qualcosa di simile a un “già..” e iniziando a guardare fuori dal finestrino.
Era strana come reazione, pensavo che sarebbe stato felice per me essendo il mio migliore amico..
Probabilmente era solo geloso perché io sarei uscito con qualcuno e lui no.
Non ci diedi troppo peso, e mi misi a mia volta a scrutare il paesaggio che sfrecciava veloce sotto i miei occhi, aspettando che il viaggio finisse.
 
*OKADA’S POV*
Che idiota.
Mi dava sui nervi, mi dava sui nervi senza un perché.
Non gli andava bene passare del tempo con me? Cioè, con me e gli altri..?
Idiota.
- Già.. – mormorai, per poi mettermi a guardare fuori dal finestrino non avendo niente di meglio da fare.
Forse avrei dovuto essere contento, in effetti era da un po’ che non avevamo occasione di stare con delle ragazze, e in fondo lui era il mio migliore amico..
Però mi dava fastidio.
Non so cosa di preciso, ma so che provavo fastidio. Probabilmente perché lui aveva con chi uscire e io no..non lo so, qualcosa di quella storia mi infastidiva.
Lo vidi con la coda dell’occhio mentre si girava verso il finestrino, quasi nella mia imitazione.
Avrei voluto dire qualcosa, ma non sapevo cosa. Non c’era niente da dire.
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Un quarto d’ora circa dopo eravamo a destinazione.
L’autobus si  fermò , e io presi la mia borsa e mi alzai.
Yufune stava dormendo. Ero tentato di lasciarlo lì, per..per vendicarmi?
Sì, forse per vendicarmi per quello che aveva detto prima..ma mi dissi che ero solo un deficiente e lo scossi per  fargli aprire gli occhi.
- Mmm.. – mormorò allora lui, stropicciandoseli.
- Dai muoviti, è la nostra fermata – dissi sbrigativo alzandolo per un braccio e prendendo la sua borsa con la mano libera, dato che in quel  momento non avrebbe potuto pensare anche a quella.
 
- Tieni. – dissi lanciandogli la borsa una volta usciti.
La prese per un pelo.
- Devi sempre addormentarti? Se non ci fossi stato io saresti rimasto lì, baka.
- Ma tu c’eri, come ci sei sempre stato,  e quindi non dovevo preoccuparmi  nya~.
C’ero. C’ero sempre stato per lui.
- Se un giorno smettessi di esserci, però, cosa faresti? – chiesi con genuino interesse, incamminandomi.
- Beh..dubito che tu smetteresti mai, nya~ - rispose lui, raggiungendomi a passo svelto.
- Ma se lo facessi? – insistei: volevo saperlo.
- Non lo so. Non puoi chiedermi cosa farei, è una cosa a cui non voglio neanche pensare.
- Perché?
- Perché sei il mio migliore amico, cretino! E non ho idea di cosa potrei fare, senza il mio migliore amico.
Sgranai gli occhi e mi arrestai di colpo, il tutto senza preavviso, e il risultato fu che Yufune mi venne a sbattere contro.
 
*YUFUNE’S POV*
- Ma sei scemo o cosa? – urlai dopo essergli arrivato addosso.
Perché si era bloccato di colpo? Cos’avevo detto di sbagliato?
Era la seconda volta di quel giorno che si comportava in modo strano, o ero io ad essere fuori oppure lui mi stava nascondendo qualcosa.
- S-scusa..Yufune, anche tu sei il mio migliore amico.
Di questo ne ero già a conoscenza da tempo, grazie.
- Lo so, baaaka~ -  dissi superandolo, per evitare altri inconvenienti.
Non sapevo cosa gli passasse per la testa, a volte, ma avevo anche imparato a non chiedermelo più.
 
*OKADA’S POV*
- S-scusa..Yufune, anche tu sei il mio migliore amico.
- Lo so, baaaka~
Mentre mi rispondeva mi superò, ma io rimasi lì, fermo.
Non riuscivo a muovermi.
Il mio cuore stava facendo a botte per uscire dal petto, e non riuscivo a capire perché.
Che ero il suo migliore amico lo sapevo già da un sacco, eppure questa volta aveva avuto un effetto diverso il sentirselo dire.
- Allora, hai deciso di farci le radici in quel marciapiede nya~?
-N-no..arrivo. – dissi mettendomi a correre per raggiungerlo.
Ero stato uno stupido a prendermela con lui. In fondo non aveva fatto niente, e sapevo che teneva a me e agli altri.
Allora, perché continuavo a non volere che il giorno dopo arrivasse?