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Autore: alisyarollercoaster    11/07/2011    1 recensioni
L'uomo alto e dai lunghi capelli dorati,poggiò delicatamente la grande mano sulla testolina corvina della piccola che alzando il volto verso quel'uomo sorrise.
Incredibilmente Lucius sorrise a sua volta lasciando il figlio stupito e confuso da quella reazione del padre.
- A dire il vero questa breve storia nasce per spiegare la relazione che hanno vari personaggi in un gdr.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una giornata fredda e uggiosa di primo autunno,le nuvole grigie ricoprivano opache il cielo sovrastando la vecchia e lussuosa Villa Malfoy.
La pioggia cadeva indisturbata,talmente fitta che il mondo al di fuori delle finestre della grande villa sembrava sbiadire.
Nell'enorme villa,solo come al suo solito il giovane Draco girava indisturbato per i lunghi corridoi perso nei suoi pensieri.
In quel periodo,si sentiva irrequieto,a breve il padre,uomo che lui odiava profondamente,gli avrebbe assegnato una serva personale.
Non sapeva nulla di questa ragazza,non gli importava nemmeno,per lui era solo un'enorme fastidio.
Di certo però,non poteva ignorare il fatto che tutta la servitù parlasse di questa giovane.
Venne velocemente ora di pranzo,ma il giovane Draco di mangiare proprio non ne aveva voglia,decise così di andare a rinchiudersi nella vecchia e grande biblioteca di famiglia.
Seduto sulla sua solita grande poltrona di pelle nera,sfogliava le pagine ingiallite del vecchio e polveroso libro.
I biondi crini quasi dorati,gli incorniciavano il viso soavemente quasi fosse una creatura angelica.
All'improvviso,uno scricchiolio derivante dall'aprirsi della grande e pesante porta di legno massiccio lo distrasse,facendogli così alzare lo sguardo.
Dinanzi a lui,comparve una piccola figura illuminata appena dalla flebile luce del caminetto acceso.
La figura minuta si avvicinò piano a piccoli passi lenti,verso quella poltrona dove il giovane Malfoy risiedeva in modo assai elegante.
Quando finalmente la figura ancora poco distinta arrivò poco distante da lui, poté scorgere una piccola ragazza dai lunghi capelli corvini dagli occhi grandi e lucenti color zaffiro.
Sul volto della piccola era stampato un dolce sorriso'capace di sciogliere il cuore più freddo,come infatti aveva già fatto con l'intera servitù.
Li per li,il volto di Draco,si dipinse di un'espressione ricca di indifferenza,che non tardò a trasformarsi in disprezzo,quando alle spalle della ragazzina comparve il padre,Lucius Malfoy.
L'uomo alto e dai lunghi capelli dorati,poggiò delicatamente la grande mano sulla testolina corvina della piccola che alzando il volto verso quel'uomo sorrise.
Incredibilmente Lucius sorrise a sua volta lasciando il figlio stupito e confuso da quella reazione del padre.
Quel sorriso,rivolto alla piccola,non convinceva per nulla il giovane Draco,che ben sapeva che se il padre si comportava in quel modo sotto doveva esserci qualcosa.
Scattò rapido dalla poltrona di pelle nera e allungando la mano verso la piccola,le afferrò il sottile polso tirandola poi verso di se in modo brusco.
La strinse a se in modo protettivo,cosa che mai il giovane Malfoy aveva fatto.
Guardò il padre con sguardo quasi rabbioso,aveva capito benissimo che quella ragazzina sarebbe stata la sua serva,ma in lui,dopo averla vista nacque il desiderio di proteggerla.
Intrecciando le dita bianche e affusolate tra i lunghi capelli corvini di lei,rimpicciolì gli occhi argentei fino a ridurli in piccole fessure.
- Lei è mia,non osare toccarla.-
Furono le parole che uscirono dalle labbra rosee e increspate di Draco,mentre teneva il volto immerso nei capelli della piccola che odoravano di rosa selvatica.

Quella situazione era strana,il giovane Malfoy non si era mai comportato in quel modo,figuriamoci nei confronti di una serva.
Dalle labbra bianche e carnose di Lucius,che nel frattempo si erano increspate stupito da quella reazione,uscì una fragorosa risata che riecheggiò sovrana per la grande biblioteca,illuminata solo dalla flebile luce del camino e dai continui lampi violenti che squarciavano il cielo.
Dopo un'ultima occhiata fugace alla piccola dai capelli corvini,Lucius si voltò per poi scomparire chiudendosi alle spalle la porta di legno massiccio.
La piccola Alisya aveva dipinta in volto un espressione assai confusa,non comprendeva la reazione del figlio verso il padre.
Lei adorava suo padre,e non avrebbe mai osato rivolgersi a lui in quel modo così crudele e freddo.
Draco la teneva ancora stratta a lui,la sensazione di protezione che aveva verso quella ragazzina così minuta era straordinaria e nemmeno lui comprendeva da dove fosse potuta nascere.
Sentiva il bisogno e il dovere di proteggerla da quell'uomo che tanto disprezzava,e che l'aveva condotta in quella enorme villa per essere un altra delle centinaia servitrici che già vi vivevano.
La guardò abbassando leggermente lo sguardo,e gli occhi di lui,dal colore dell'argento fuso e quelli di lei simili a lapislazzuli si incrociarono.
Le labbra rosee e morbide della piccola,si incurvarono in dolce sorriso,che straordinariamente fu contraccambiato dal giovane Malfoy.
Le braccia di lui allentarono la presa,per poi prenderla per mano e condurla verso la poltrona di pelle nera.
Draco si sedette comodamente,facendo accomodare lei su uno dei grandi e morbidi braccioli,depositando poi il libro che fino poco prima leggeva,su di un tavolino di cristallo con le gambe di bronzo finemente lavorate.
Si rivolse poi a lei con tono pacato e con inaspettato e poco percettibile tono dolce.
- Qual'è il tuo nome. -
La domanda risuonò per la grande stanza,mentre le dita sottili e diafane di lui giocavano con i morbidi capelli corvini di lei.
Con qualche incertezza e forse con ancora un po' di timore,la piccola rispose.
- Alisya -
Accennò poi un piccolo sorriso,come era solita a fare.
Ora non sapeva bene cosa pensare,tutta la servitù,le aveva descritto il figlio del padrone,come un ragazzino viziato,freddo,perfido e privo di buoni sentimenti.
Ma mentre lo scrutava con i suoi grandi occhioni azzurri,circondati fa folte ciglia nerissime,si convinceva sempre di più di quanto quelle opinione fossero cattive e prive di verità basate solo sulle apparenze.

Sul volto diafano e perfetto del giovane Draco,comparve un lieve sorriso all'udire quello strano nome,tanto bello quanto inusuale.
Continuava a giocare con i lunghi capelli corvini di lei simili a tanti fili di lana morbida,erano talmente piacevoli al tatto che molto difficilmente avrebbe smesso di toccarli.
Ora la guardava,la scrutava dalla testa ai piedi.
Ammirava il volto dai lineamenti dolci,dalle gote leggermente arrossate,il nasino piccolo leggermente all'insù.
Gli occhi grandi di un azzurro intenso che sembravano brillare di luce propria,coperti appena dalla lunga frangetta corvina dai leggeri riflessi bluastri.
Ammirò le braccia esili e bianche constatando che in alcune zone la sua pelle era talmente traslucida da mettere in evidenzia le vene bluastre.
Lo sguardo curioso e quasi d'ispezione di lui,continuo fino ad arrivare alle corte gambe,coperte da un paio di pantaloni vecchi e malconci.
Solo allora,si rese conto di come miseramente la giovane era vestita,inarcò così un elegante sopracciglio dorato che andò a nascondersi sotto i capelli biondi.
A quella reazione la piccola Alisya lo guardò con aria confusa,cosa mai il ragazzo biondo dai tratti angelici stava pensando ora?
Draco si alzò di scatto camminando con il suo fare elegante,sino ad una specie di citofono.
Parlava con la persona dall'altra parte della cornetta con modo brusco e gelido mentre ogni tanto lanciava occhiate alla piccola ancora li sulla poltrona.
Passarono altri minuti e la piccola Alisya,lasciata li su quel bracciolo morbido ricoperto di pelle nera si stava preoccupando,ancora di più quando dopo aver visto due donne vestite di nero entrare dalla porta le si avvicinavano con fare tutto fuorché rassicurante.
La presero per un braccio e la strattonarono con maniera poco gentile verso una stanza adiacente alla grande biblioteca.
Rimase all'interno di quella stanza buia per molto tempo e quando finalmente la porta si riaprì.
Indossava degli splendidi abiti puliti,degni di una casata importante e non di una serva quale era.
Draco al sol vederla non poté far altro che ammirarla stupito e meravigliato per la bellezza che la ragazza sprigionava ancor più evidentemente ora,vestita con abiti più che decenti.

Indossava un vestito verde chiaro che metteva in risalto i capelli corvini e gli occhi grandi color dell'oceano.
Ai piedi delle eleganti scarpe di pelle nera lucida che sembravano essere fatte apposta per lei,Draco le si avvicinò e prendendole la piccola mano diafana la portò vicino ad uno specchio.
Si uno specchio,la cosa sembra strana ma Lucius Malfoy,il capo famiglia,era un uomo assai vanitoso e aveva fatto disporre uno o più specchi in ogni stanza e zona della grande e sontuosa villa.
Draco,che già allora era notevolmente più alto della piccola Alisya,le posò una mano sulla testolina nera e poi disse:
- Sembri una principessa. -
La piccola Alisya sorrise felice a quell'affermazione,molti le facevano i complimenti per i suoi particolari lineamenti ma sentirsi dire quella frase dal suo padrone la rese molto felice.
- Sei buono come un cavaliere. -
Disse con la sua vocina tenera e cristallina,mentre aveva girato il capo per guardare il volto di lui.
Sorrise piano,anche se aveva notato sul volto di Draco una strana espressione,dovuta forse all'inaspettata dolcezza e sincerità di lei.
Quel attimo oserei dire quasi dolce,fu interrotto dallo scricchiolio della porta di servizio,dalla quale entrò una giovane donna,
Draco voltandosi velocemente verso di essa la fulminò con gli occhi color ghiaccio.
La giovane donna,che era entrata solo per avvisare che la cena era pronta,sobbalzò spaventata e indietreggiò di qualche passo come se temesse di essere uccisa.
Il giovane Malfoy prese per un polso la piccola Alisya e se la portò con se dirigendosi verso la porta.
I due però furono fermati da quella donna che con la voce spaventata e tremolante affermò che Alisya,in quanto servitrice della villa doveva cenare nelle cucine assieme alla servitù.
Un ennesimo sguardo glaciale investì la donna che deglutì evidentemente spaventata.
- Lei mangia con me,lo farà sempre. -
Disse con voce fredda e severa.
- Dove ci sarò io ci sarà un posto anche per lei. -
Concluse infine ricominciando a camminare portandosi la piccola dai capelli corvini con se,scomparve dalla vista della donna dopo aver girato l'angolo del lungo e lussuoso corridoio.

   
 
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