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Autore: Silvia_sic    11/07/2011    2 recensioni
Sangue del suo sangue.
Un forte rapporto di parentela.
Ma in verità: lui non lo conosceva realmente... non c'era stato tempo per conoscerlo e non ci aveva nemmeno provato...
Ma non era stata colpa sua, perchè “quell'estraneo” era scappato, lasciandolo crescere da solo.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Iron Future'
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uri 4

Capitolo 4: Meglio non giudicare


Quando tutti si furono accomodati in salotto con un drink. Cominciarono a parlare del più e del meno.


Tony illustrava a grandi linee i progetti del suo lavoro al padre, che sembrava molto interessato.

Maria aveva cominciato a conoscere di più sua nuora e il nipote.


Pepper mostrava un album di fotografie di Anthony quando era più piccolo a Maria ed il bambino era seduto vicino alla madre, ma non interessato alle foto, piuttosto gli interessava il discorso che stavano facendo suo padre e suo nonno. Li guardava con sguardo curioso, ma non aveva il coraggio di avvicinarsi a loro, allora stava accanto alla sua mamma, continuando ad osservarli.


Tony notò che il figlio li stava fissando.


-Ehy! Piccolo vuoi venire qui con noi?- chiese al figlio, che a quella domanda si nascose ancora di più dietro la figura della madre, scuotendo la testa in segno di negazione.


Anthony non era mai stato un bimbo timido, ma lo sguardo di Howard lo intimoriva e anche se moriva dalla voglia di andare accanto al padre, rimase seduto dov'era.


Dopo il cortese invito di Pepper, Maria e Howard decisero di rimanere per la notte, anche perchè si era fatto abbastanza tardi.


Pepper aveva legato abbastanza con la suocera. Era una donna dolce e simpatica, che sapeva dare molti consigli utili e anche Anthony si era un po' sciolto, cominciando a mostrare il suo vero caratterino alla nonna.


Il piccolo aveva tirato fuori un po' dei suoi giocattoli, perchè non sapeva più cosa fare, e si mise a giocare con i numerosi modellini di aerei.


-Qual è il tuo preferito?- gli chiese Maria, per cominciare un po' a conoscere il nipote.


Anthony non esitò a rispondere, mostrandole subito il giocattolo favorito.


-Questo!- esclamò porgendole il peluche di Iron Man.


-E chi è questo?- domandò la donna, che non aveva mai visto un peluche di quel tipo.


-Lui è il mio papà!- rispose il bimbo sorridendole dolcemente.


Solo dopo, Anthony si accorse che tutti erano piombati in un inquietante silenzio e lo guardavano. Perfino il signore dallo sguardo strano lo stava guardando.


Maria aveva risposto al suo sorriso ridandogli il peluche. Da quella frase si capì perfettamente quanto Tony fosse importante per il piccolo. Lo ammirava veramente tanto. Aveva notato che Tony era maturato tanto, aveva sempre seguito la vita del figlio leggendo giornali, ma i mass media non avevano mai parlato della sua vita sentimentale, per questo quando aveva visto il bimbo, presentatasi come Anthony Stark Jr, era rimasta sbalordita.

Non aveva mai immaginato il figlio nelle vesti di padre e marito, ma ne era rimasta felice, vedendo la bella vita che viveva.


Anche Howard non si era immaginato il figlio in quella vesti, ma, al contrario della moglie, disapprovava. Pensava che sarebbe stato distratto dal suo lavoro, visto l'atteggiamento premuroso e gentile verso la moglie e il figlio.

Lui era sempre stato concentrato sul suo lavoro, senza mai farsi influenzare dalla famiglia. Non era mai stato bravo a esprimere sentimenti e allora non ci aveva mai provato, ritenendo quell'affetto incondizionato inutile.


Anthony continuò a giocare fino a quando, stanco per la giornata, si abbandonò tra le braccia di Morfeo.


Tony notò il figlio addormentato sul divano.


-Vado a mettere a dormire Anthony, poveretto era stanco morto- disse prendendolo in braccio, cercando di non svegliarlo.


-Tranquillo, faccio io resta pure qui!- enunciò Pepper sorridendogli.


Tony le passò il figlio tra le braccia, mentre dormiva tranquillo e pacifico.


-Ti accompagno, così lasciamo quei 2 un po' soli!- esclamò Maria, seguendo la nuora.


-Perfetto, così le mostro la camera dove dormirete-


Tony e Howard rimasero soli in salotto.


-Aspettavo di rimanere soli per parlarne... prima Anthony ci ha interrotto e non hai ancora risposto alla mia domanda: Perchè vi siete nascosti da me per così tanto tempo?- chiese Tony interrompendo il silenzio.


-Ho dovuto farlo, per proteggerti. Molte persone mi volevano morto allora ho dovuto fingere un incidente per scomparire e tua madre ha voluto seguirmi. Per lei è stato duro distaccarsi da te, ma come me pensava, che così non avresti vissuto nel pericolo. Lo S.H.I.E.L.D. ci ha aiutato in questi anni, ora viviamo in Italia sotto falsi nomi. Lo abbiamo fatto per proteggerti...- rispose l'uomo.


-E secondo te è giovato qualcosa?!?! Io non credo! Intanto mi hai lasciato con l'uomo che voleva la tua azienda, che ha cercato di uccidere anche me, facendomi rapire in Afghanistan. Queste cose non le puoi sapere perchè è stato fatto credere altro... ma Obadiah ha tentato di uccidermi 2 volte e la seconda è morto lui! Per non parlare di Vanko! Che è arrivato con voglia di vendetta proprio quando il palladio mi stava uccidendo!- esclamò Tony che non riusciva a credere che lo avevano abbandonato per proteggerlo e alla fine non era servito a niente.


-Palladio?!?! Stavi morendo per il palladio?!?!- domandò sconvolto per quella rivelazione.


-Vedo che non sai molte cose su di me, solo sull'azienda che porto avanti... Forse ti sarai tenuto informato con i mass media, che alla fine non dicono niente... Quando mi hanno tenuto prigioniero, sono stato colpito da una bomba e le schegge mi erano entrate nel petto puntando al cuore... Io vivo con un reattore ad arco nel petto... all'inizio usavo il palladio, ma sfortunatamente il congegno che mi stava tenendo in vita mi stava anche uccidendo. Dopo ho trovato dei vecchi documenti e ho riscoperto un nuovo elemento sostituibile al palladio. Adesso vivo con quello...- disse spiegando a grandi linee, quello che solo pochi sapevano.


-Ora capisco come funziona l'armatura Iron Man, davvero interessante... Potresti venderlo agli studi medici, ne faresti un bel guadagno...- disse Howard, mostrando sempre il suo interesse per l'azienda.


-Non sei cambiato proprio per niente, pensi sempre al lavoro...- enunciò Tony, ormai rassegnato.


-È quello che dovresti fare anche tu! Piuttosto di perder tempo con tuo figlio e tua moglie!- esclamò Howard, dicendo quello che realmente pensava. Tony non poteva credere alle sue orecchie, lo aveva lasciato freddo e calcolatore ed ora era sempre la stessa persona.


-Non ti devi azzardare a parlar male di Pepper ed Anthony! Non osare giudicarmi! Perchè io non sono come te! Io non ho intenzione di vedere mio figlio crescere senza me accanto! Nella mia vita, prima di tutto stanno mia moglie e mio figlio, poi il resto! Loro sono la cosa più importante in assoluto! E non intendo prenderti come esempio, perchè io ne ho sofferto!- esclamò alzando il tono della voce, alterandosi per la frase detta dal padre.


Howard non si aspettava una reazione del genere, aveva toccato un tasto dolente ed era meglio starne alla larga.


-Sono cambiato dal giorno che ho rischiato di perdere Pepper per sempre! E come sempre è stata colpa del solito fottuto nemico desideroso di vendetta per la famiglia Stark! Come puoi notare, la tua fuga mi ha creato più danni invece di giovarmi!- esclamò Tony furibondo.


Pepper e Maria erano subito scese a vedere cosa fosse successo, sentendo le grida di Tony.


-Tony?! Ma che succede?- chiese Pepper non capendo la scenata fatta dall'uomo.


I due si girarono in direzione delle donne. Tony pensò che era meglio chiuderla lì senza ulteriori spiegazioni.


-Niente... lasciamo perdere... Andiamo a dormire, i miei sanno dov'è la stanza...- disse avvicinandosi alla compagna, prendendola per mano e aspettando che dicesse qualcosa.


-Va bene...- rispose la ragazza. -Se avete qualche problema potete chiedere a Jarvis- disse poi ai suoceri. Tony aspettava dando sempre le spalle al padre e senza proferire parola.


-Tranquilla, non vi preoccupate. Andate pure a dormire, buonanotte!- rispose Maria sorridendole come sempre.


-Buonanotte!- esclamò Pepper, per poi seguire Tony.


Maria li guardava e disse tra se:-Come sono carini!- Dopo si girò verso Howard:- Che cosa gli hai detto?!?!- chiese con tono più duro e arrabbiato.


-Io non gli ho detto niente!- esclamò Howard, cercando di discolparsi.


-Non ci credo che non gli hai detto niente! Era arrabbiato! Qualunque cosa tu gli abbia detto, vedi di sistemarla! Vorrei essere presente per il resto della sua vita e lo hai visto quel bambino?!?! Quello è nostro nipote! E Tony ha anche trovato una brava ragazza! Quindi ti impedisco di farlo soffrire ancora!- esclamò arrabbiata, quasi con le lacrime agli occhi.


Howard si rese conto di aver sbagliato, non era nelle giuste posizioni per fare delle accuse, quando nella sua vita aveva sbagliato tutto.

Continua....

Ciao!!!

Questo è il penultimo capitolo di questa storia...

Che dire.... Howard ha reso le cose più complicate e Tony si è messo sulle difensive! Suo padre non era proprio nelle posizioni per giudicare la vita del figlio!

Grazie a mirianaval e lisa_res per aver recensito e ringrazio anche chi ha solo letto! 

Bye bye! By Sic!

   
 
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