Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: flory2710    11/07/2011    1 recensioni
Claire Marshall giovane e ricca diciassettenne di New York,continuamente in lotta con il mondo ,si trova costretta a seguire la madre ed il fratello minore nell’assolata e patinata Los Angeles,ma per una ragazza come Claire sempre dedita ai casini sarà quasi impossibile riuscire a sopportare la vita monotona e superficiale che le viene offerta dalla nuova città e dalla rinomata e prestigiosa scuola privata nella quale la madre decide di iscriverla per tenerla fuori dai guai, ma cosa succede se proprio all’interno di quest’ultima Claire riuscirà a fare amicizia con quattro ragazzi che come lei cercano sempre di andare controcorrente.Fra amori,amicizie e tanta adrenalina l’unica regola da rispettare è solo una :CONTINUARE SENZA ARRENDERSI MAI.
Siete pronti a seguire Claire,David,Nina,Mark e Alex nel loro mondo?!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve,prima di postare il nuovo capitolo volevo ringraziare ''feditrimb'' per il suo commento :) spero che questo secondo capitolo possa piacerti .Inoltre ho creato un video incentrato sulla storia della protagonista ,Claire,è un video di presentazione che mi auguro possa interessare :) posto qui il link che ritroverete anche nella pagina principale CLAIRE MARSHALL:http://www.youtube.com/watch?v=S-6AizhhruA&feature=youtube_gdata 




Se c’era una cosa al mondo in grado di indisporre oltre modo Claire Marshall ,di prima mattina,era il vibrante e fastidioso suono di una sveglia che trillava come a ricordarle che ,quella giornata,era destinata ad attività che non includevano il dormire.
Perciò quando quella mattina la piccola sveglia elettronica si illuminò ed iniziò a suonare le note di qualche canzone strampalata ,che passava alla radio in quel momento,Claire Marshall fuoriuscì un braccio dal  leggero piumone,sotto il quale si era rifugiata per proteggere gli occhi dalla infiltrazioni solari che provenivano dalla finestra,e iniziò a cercare a tentoni il piccolo oggetto elettronico che era in grado di produrre tutto quel baccano.
_Diamine!_ ringhiò quando si rese conto che era al di fuori della sua portata e che quindi per spegnarla sarebbe stata costretta a muovere ben più della sola mano.
Si voltò sul letto ritrovandosi con la faccia rivolta verso il soffitto,ora del tutto illuminato,sbuffò prima di portarsi entrambe le mani sul volto mentre cercava di ignorare la musica assordante che continuava a provenire dalla sveglia che suonava imperterrita,ma quando alla radio passò la voce di Justin Bieber ,quello,fu davvero troppo per Claire,che si alzò bruscamente dal letto e assestò un colpo alla sveglia che ,finalmente,smise di riprodurre un qualunque suono.
La ragazza trasse un sospiro di sollievo ricominciando a bearsi del meraviglioso silenzio che alloggiava in quella stanza,con passo tranquillo scansò i vestiti che aveva lanciato a terra la sera prima,e si diresse alla piccola finestra della camera,scostò le leggere tendine e con uno scatto aprì la finestra per fare entrare un poco d’aria.
Ben presto si ricordò di essere a Los Angeles e che ad aspettarla vi era un fatidico primo giorno di scuola.
Ancora una volta Claire si ritrovò ad emettere un lungo sospiro mentre cercava di contemplare la sua nuova vita attraverso il piccolo scorcio di Los Angeles offertole da quella finestra.
Odiava l’idea di stare li,e odiava ancor di più tutta quella storia della scuola privata,trovava assurdo che la madre adottasse una precauzione del genere per cercare di tenerla fuori da quelli che lei definiva ‘’comportamenti  inadeguati’’.
Percepì il rumore di una porta che veniva aperta in lontananza,e ipotizzò trattarsi di Jim,cosi ,attese qualche secondo di sentire i passi del fratello sulle scale,ed infine uscì dalla stanza dirigendosi verso il bagno.
Una volta li vi restò per un tempo che le sembrò un’infinità mentre lasciava che l’acqua tiepida della doccia le rinfrescasse la pelle e lenisse il suo malumore.


************************************************************************************************
Maryse Marshall stava armeggiando con la nuova macchina del caffè in cucina,quando sentì dei passi veloci raggiungerla, _Ah buongiorno tesoro_ disse aprendosi in un largo sorriso alla vista del più giovane di casa Marshall.
_Giorno_ ricambiò il saluto il figlio passandole accanto per afferrare una tazza e riempirla con una buona dose di cereali al cacao.
_Dormito bene?_ chiese dopo aver versato qualche cucchiaio di caffè in polvere dentro la brocca della caffettiera,
_Si,questo è il paradiso del silenzio in confronto a New York_ rispose in tono compiaciuto il figlio dopo aver ingurgitato un’abbondante cucchiaiata di cereali.
La madre sorrise annuendo leggermente mentre si versava una tazza di caffè, _Si,hai perfettamente ragione,non ricordavo più com’era dormire senza il rumore delle macchine che scorrazzano per le strade_ convenne la donna.
Per un attimo in quella cucina calò il silenzio mentre madre e figlio erano troppo assorti nella loro routine mattutina per poter iniziare una conversazione.
_Vai sul set oggi?_ le chiese ad un tratto Jim notando il modo formale ed elegante in cui era vestita la madre che annuì leggermente
_Si,il regista ci vuole vedere,sai come sono quei tipi,amano intrattenere l’intero cast con lunghi monologhi e allegre previsioni sulla buona riuscita del lavoro_ spiegò Maryse .
_Se ti annoia così tanto perché non cambi mestiere?!_ si intromise la voce della figlia che aveva fatto il suo ingresso nella stanza proprio in quel momento.
La donna si limitò ad accoglierla con un sorriso che ,ovviamente,non fu ricambiato.
_Vuoi una tazza di caffè?_ le chiese vedendola trafficare con qualcosa nella borsa che aveva riposto sul piano cucina,
_No grazie…_ replicò la figlia senza degnarla di uno sguardo.
_Bevi almeno una tazza di latte,sai che odio quando inizi una giornata a stomaco vuoto_ insistette la donna porgendole il cartone del latte che Claire ignorò continuando a sistemare qualche quaderno dentro la borsa.
_Sto bene cosi_ tagliò corto alzando finalmente lo sguardo per posarlo solo un breve istante sulla madre che sospirò stancamente
_E va bene,fa come credi!_ sentenziò sbattendo il cartone del latte sul ripiano,versandone qualche goccia.
_Ricordati di passare a ritirare la tua divisa in segreteria_aggiunse ad un tratto guardando l’abbigliamento adottato dalla figlia.
Claire aveva scelto di indossare un semplice paio di jeans chiari ,che le fasciavano perfettamente le gambe snelle, e di abbinarci sopra una maglietta a mezze maniche color porpora,aveva infine aggiunto un leggero strato di trucco,che comprendeva per lo più la matita nera e un po di mascara,ed infine si era ritenuta pronta.
Come ogni cosa nella sua vita,anche la scelta dell’abbigliamento di Claire era cambiata radicalmente facendosi molto più semplice e meno appariscente,molto probabilmente,un anno fa,per un primo giorno di scuola ,avrebbe scelto di indossare un completo a cui abbinare un paio di tacchi ed una borsetta corredata, avrebbe infine esagerato con il trucco in modo tale da esaltare i lineamenti armoniosi del proprio viso e avrebbe cercato di sfoggiare un allegro sorriso per tutto il tempo.
Ma adesso,la ragazza,non sentiva più il bisogno di risultare perfetta nei suoi abiti firmati in modo tale da suscitare l’invidia dell’intero corpo studentesco femminile,adesso,si accontentava solo di rimanere anonima,perciò anche l’obbligo della divisa non la infastidiva più di tanto .
_La ritirerò una volta finite le lezioni_ asserì portandosi la borsa sulla spalla prima di seguire la madre ed il fratello verso il viale dove era parcheggiata la macchina. 

************************************************************************************************
 
La St.Barts era una delle più prestigiose e facoltose scuole private di tutta Los Angeles ed era il punto di riferimento di genitori apprensivi che volevano assicurare un brillante avvenire ai propri figli.
Infatti,la St.Barts poteva vantare uno dei migliori corpi studenteschi della città;figli di celebri avvocati,chirurghi di successo o imprenditori di alto calibro,popolavano i corridoi della St.Barts che offriva loro un’eccellente preparazione che passava per le mani di stimati insegnanti di alto calibro.
Erano queste alcune delle informazioni che Claire aveva potuto leggere dall’opuscolo che le aveva consegnato la madre,qualche mese prima,nella speranza che la figlia potesse affrontare la notizia del trasferimento con una nota positiva.
Ma,al contrario,le nozioni apprese da quell’opuscolo non avevano fatto altro che indisporre ulteriormente Claire.
La St.Barts sembrava a tutti gli effetti un carcere minorile,dove, al posto di malviventi,era detenuta la creme de la creme di Los Angeles.
Claire poteva già raffigurarsi l’atmosfera che avrebbe respirato una volta varcato il cancello dell’edificio scolastico.
Si era preparata mentalmente ad affrontare uno degli ambienti più rigidi e superficiali che avesse mai visto ,ma,ugualmente,quando l’imponente edificio fu visibile dal finestrino della macchina,sentì un brivido di disgusto scorrerle lungo tutto il corpo.
Per un momento si ritrovò a pensare ad una possibile fuga che le avesse impedito di varcare la soglia della St.Barts,ma quando la madre accostò la macchina proprio vicino al cancello, la ragazza dovette abbandonare ogni possibile progetto che non comportasse l’entrata in quel covo di boria.
_Bene ragazzi,ci siamo!_ sentenziò Maryse ,voltandosi per osservare i figli,Claire cercò di nascondere i propri pensieri mostrandosi inespressiva come suo solito,
_Evviva_ si limitò a replicare in tono ironico una volta afferrata la borsa,che aveva gettato sul lato opposto del sedile,e preparatasi per scendere dalla vettura.
_Sembra …figa_ constatò Jim cercando un vocabolo adatto al possente edificio che gli si stagliava davanti,ma si rese subito conto che sarebbe stato impossibile trovare un termine che potesse esprimere tutto il timore reverenziale che provava davanti alla struttura di un pesante color rosso mattone.
Claire roteò gli occhi davanti a tanta stupidità mostrata dal fratello e si preparò per abbandonare la macchina ,quando la voce della madre la fermò _Claire aspetta_ proruppe Maryse ,sporgendosi verso il sedile posteriore ,dove la figlia sostò con uno sguardo confuso _Beh?_ la esortò tamburellando le lunghe dita sulla maniglia della macchina,
_La signorina Jenkins ,la preside,ti attende nel suo ufficio_ la informò la donna e Claire fu quasi certa di poter cogliere un’espressione colpevole nel volto della madre.
_Solo a me?_ chiese aggrottando le sopracciglia,la madre si mordicchiò il labro
_Si…_ si limitò a rispondere scostando velocemente lo sguardo.
Claire sbuffò,capendo all’istante che quella visita dalla preside aveva un qualche secondo fine,ma preferì non indagare oltre per non trovare un’ulteriore ragione di fuga.
_D’accordo_ si limitò a dire una volta scesa dall’auto.
_Ci vediamo dopo_ li salutò la madre una volta che si furono introdotti dentro il cancello aperto,Jim si voltò per ricambiare il saluto della madre,mentre Claire continuò a procedere senza fermarsi ,era intenzionata più che mai a concludere quella storia il prima possibile. 

************************************************************************************************
 

_Preside Jenkins ,è arrivata la signorina Marshall_ la informò Odette sporgendo il volto occhialuto dentro la stanza ,
_Si,falla accomodare_ rispose la donna lanciando solo una piccola occhiata alla giovane assistente, _Subito signora_ rispose quest’ultima sistemandosi nuovamente la pesante montatura degli occhiali.
Jenna Jenkins finì di sistemare le scartoffie che si trovavano sopra la sua scrivania,in attesa che Odette facesse accomodare la ragazza.
Erano ormai cinque anni che Jenna Jenkins ricopriva il ruolo di preside in quella prestigiosa scuola,e ancor prima si era accontentata di insegnare letteratura pur di poter presiedere in una scuola di alto calibro come la St.Barts,perciò per lei i giovani studenti non avevano segreti,aveva tutta l’esperienza possibile sulle spalle per poter affermare che i giovani erano più semplici di quanto non si pensasse,erano come dei computer criptati tutti dalla stessa matrice,ma una volta scoperta la chiave di codifica era piuttosto semplice avere a che fare con loro.
Questa era l’opinione che si era fatta ,in dodici anni di servizio, Jenna Jenkins,si era autodefinita la de codificatrice dei ragazzi e se ne vantava ogni qual volta le capitasse occasione.
Perciò quando Maryse Marshall,non altri se no la famosa attrice ,l’aveva contattata personalmente qualche mese prima per informarla del suo desiderio di far frequentare ai propri figli proprio la St.Barts,Jenna se ne era sentita onorata,era sicura di aver aggiunto alla propria collezione un ulteriore gioiellino.
Ma abbandonati i convenevoli Maryse Marshall aveva esposto l’intera situazione alla donna all’altro capo del telefono,descrivendole,per filo e per segno,i comportamenti adottati dalla figlia in quell’ultimo periodo.
Jenna aveva cosi ben presto capito che Claire Marshall non era un altro semplice nome famoso da annotare nei registri della scuola,era la classica ragazzina che cercava di attirare l’attenzione su di se combinando quanti più casini era possibile per screditare la figura della madre.
Perciò Jenna Jenkins aveva ben presto visto Claire Marshall come un’ulteriore sfida,un'altra pecorella da riportare sulla retta via, e quando ci fosse riuscita Jenna Jenkins avrebbe potuto vantare il successo più formidabile della sua carriera.
Perciò in quel momento,mentre sentiva dei passi avvicinarsi alla porta Jenna Jenkins sfoderò il sorriso più malizioso che avesse mai adottato.
_Avanti_ concesse dopo aver sentito un lieve sbattere di un pugno sul legno della porta, la faccia di Odette ricomparve nella stanza
_Ecco Miss Marshall,preside!_ annunciò prima di scortarsi per lasciar passare la ragazza che non sembrò minimamente colpita da tante cerimonie.
_Chiudi la porta Odette_ ordinò la donna una volta che l’assistente esaminò con i suoi piccoli occhi da topo l’intera scena,
_S…subito_ balbettò prima di sparire richiudendosi dietro la porta,facendo compiacere ulteriormente Jenna Jenkins dell’effetto che produceva sulle persone.
 _Miss Marshall è un piacere fare la sua conoscenza_ affermò la preside dopo un breve momento di silenzio.
Claire si limitò a mantenere il silenzio mentre esaminava la donna all’altro capo della scrivania,si vedeva lontano un miglio che era piuttosto fiera di star seduta davanti alla lucente targa in ottone dove vi era inciso sopra ‘’PRESIDE JENNA JENKINS’’.
_Prego,si accomodi _ aggiunse la donna indicando con una mano le poltrone disposte proprio davanti al punto del tavolo in cui luccicava la targa.
Claire decise di non indisporre subito la donna,voleva prima vedere che genere di discorso di benvenuto avesse preparato per lei e se avesse utilizzato lo stesso tono autoritario e minatorio che aveva sfruttato con la giovane assistente perché in tal caso,Claire Marshall non avrebbe avuto più motivo di tenere la lingua al freno .
 
_Allora miss Marshall, come le sembra Los Angeles?_ chiese la donna esaminando il volto inespressivo della giovane che le sedeva di fronte.
_Assolata_ si limitò a rispondere la ragazza con tono neutro , la donna annuì mostrando un finto sorriso
_Beh e che mi dice della St.Barts?_ proseguì utilizzando le classiche domande da repertorio che servivano a rompere il ghiaccio,anche se con Claire Marshall non sembrava essercene bisogno.
_Non credo di poterle dare una risposta esauriente,ho visto troppo poco per poter  farmi un’idea_ rispose ,ovviamente quella era una menzogna bella e buona,Claire si era già fatta un’idea ben precisa di quel posto ancor prima di mettervi piede,ma non aveva intenzione di ammettere davanti a quella donna che la St.Barts le dava la nausea.
_Oh beh,vedrà che rimarrà piacevolmente colpita dalla nostra scuola_ aggiunse prontamente la preside come se stesse parlando di un figlio e non di quattro mura prive d’anima.
Claire intuì che il tempo dei convenevoli era finito proprio quando la donna si drizzò meglio sulla propria poltrona ed iniziò ad esaminare il fascicolo sul quale era scritto il suo nome.
La ragazza si trattenne a stento dal roteare gli occhi e sbottare qualcosa come ‘’possiamo finirla con questa farsa’’ mentre la donna continuava a sfogliare il fascicolo con aria attenta come se non lo avesse già imparato a memoria nei giorni precedenti,si ritrovò a pensare Claire.
_Qui noto che nella precedente scuola manteneva dei voti veramente discreti, e leggo anche che faceva parte del comitato organizzativo della scuola…presidentessa,capo cheerleader,insomma veramente un buon partito_ ironizzò la donna sollevando finalmente lo sguardo dal foglio che teneva davanti.
Claire si limitò a mostrare un sorriso tirato,tutta quella finta gentilezza la metteva a disagio,avrebbe preferito di gran lunga che la donna abbandonasse quella maschera di falsa ipocrisia e iniziasse a esternare i veri motivi di quel colloquio.
_Sarà contenta di sapere Miss Marshall che potrà riprendere tutte le sue precedenti attività scolastiche anche all’interno del nostro edificio,infatti possiamo vantare di uno dei migliori gruppi di Cheerleader dell’intera città e abbiamo anche un rinomato comitato che si preoccupa dell’organizzazione di eventi come il ballo di primavera,il ballo di fine anno ,l’annuale festa in maschera e cosi via.E sono certa che entrambi i gruppi sarebbero ben lieti di accoglierla al loro interno_le assicurò con un entusiasmo del tutto evidente mentre elogiava i meriti degli studenti di quella scuola.
_La ringrazio signora Jenkins…_ iniziò a replicare la ragazza,
_Preside Jenkins_ si affrettò a correggerla la donna alzando la mano in tempo per frenare le parole di Claire che stava rischiando di non darle la giusta importanza.
Claire dovette trattenere una risatina di scherno che minacciava di uscirle dalle labbra mentre osservava l’aria infastidita della donna .
_Certo,mi scusi, preside Jenkins_ si corresse rimarcando fortemente l’appellativo che tornò a far sorridere la donna all’altro capo del tavolo, _ma come le stavo dicendo_ aggiunse Claire bloccandone il prematuro entusiasmo _non ho alcuna intenzione di iscrivermi a nessuno di questi gruppi.Preferirei concentrarmi sullo studio_ concluse sostenendo lo sguardo confuso e sorpreso della donna.
La verità era che Claire avrebbe preferito amputarsi il braccio destro piuttosto che tornare a sventolare qualche pon-pon o qualche addobbo da festa,ma preferiva non ammetterlo esplicitamente,soprattutto non davanti alla preside che sembrava tenere particolarmente a quei ruoli.
_Beh è un vero peccato,ma del resto,sono più che lieta che lei si voglia concentrare maggiormente sullo studio e mi auguro che tanto basti a tenerla…occupata,diciamo cosi!_ replicò la donna concedendole un sorriso malizioso che fece muovere nervosamente Claire sulla sedia.
_Come scusi?_ gracchiò perdendo per qualche istante la sua lucida freddezza,
_Intendo dire ,Miss Marshall, che qui alla St.Barts offriamo il meglio ai nostri studenti augurandoci che loro sappiano ricambiarci con il meglio_la donna fece una breve pausa durante la quale lanciò un’occhiata alla ragazza che continuava ad osservarla con aria nervosa .
_Perciò,se malauguratamente,uno qualunque dei nostri studenti dovesse dimostrare un comportamento poco consono al buon nome della St.Barts,noi non ci creeremo remore nel cacciarlo!_ concluse lanciandole uno sguardo allusivo.
Claire cercò di riprendere un contegno tranquillo e pacato mentre le parole della preside confermavano le sue ansie.
Aveva immaginato che la madre avesse vuotato totalmente il sacco con quella donna,ma in cuor suo si era anche augurata che Maryse Marshall avesse potuto mantenere un briciolo di buon senso nel non rivelare l’intera storia della sua vita ad una persona subdola come la Jenkins.
Ma anche questa volta Maryse aveva deluso di gran lunga le aspettative della figlia,che ora si sentiva messa alla corda dalle minacce velate della donna che continuava ad osservarla come un gatto davanti la sua preda.
_Lei ora si trova sotto la mia giurisdizione Miss Marshall e io non tollero comportamenti inadeguati ne dentro ne fuori questo edificio scolastico.Se dunque,lei assumerà un comportamento per la quale la St.Barts dovrebbe vergognarsi,io non esiterò a cacciarla fuori.Ci siamo spiegate?_ chiese mostrandosi improvvisamente seria.
Davanti allo sgomento della ragazza la donna si limitò a prendere quell’espressione ,che le sembrò di puro terrore,come una risposta affermativa e si potè ritenere soddisfatta,
_Bene miss Marshall il nostro colloquio è finito adesso può andare_ sentanziò mentre ,tornando a sorridere,le indicò la porta con una mano.
Claire si trattenne un attimo in più per osservare il volto compiaciuto della donna e si maledisse per averla lasciata vincere tanto facilmente,ma d’altro canto sono cose che potevano capitare quando ti viene sbattuta in faccia la tua vita da una perfetta sconosciuta.
_Miss Marshall,crede di sentirsi bene?_ domandò la donna con finta apprensione davanti al volto arrossato di Claire,
_Si ,sto benissimo_ rispose prontamente quest’ultima alzandosi rumorosamente dalla sedia e percorrendo il breve tratto che la separava dalla porta di quella stanza.
Afferrò la maniglia con presa decisa mentre la sua mente continuava ad urlarle di uscire da quella stanza prima che le sue labbra avessero potuto dire qualcosa di poco cordiale nei confronti della donna che continuava a mostrare quell’odioso sorrisetto compiaciuto.
Spinse la porta pronta più che mai ad allontanarsi da quella donna quando quest’ultima la richiamò, _Ah Miss Marshall!_.
_Si?_ chiese la ragazza voltandosi con aria tesa,la donna intensificò il suo sorriso
_Benvenuta alla St.Barts_

************************************************************************************************ 
 
 
Quel colloquio aveva peggiorato,se possibile,l’umore di Claire che ora,oltre ad odiare l’idea di vivere in quella città e di frequentare quella specie di scuola per lobotomizzati,non sopportava ,neanche lontanamente,l’idea di avere gli occhi della preside Jenkins puntati addosso.
Odiava la madre per la facilità con cui aveva dato la sua vita in pasto ai pesci cane e odiava ancora di più lei stessa per essersi lasciata prendere alla sprovvista.
Questi erano i pensieri che avevano affollato la mente di Claire mentre si era spostata da una lezione all’altra.
Trovare le varie aule era risultato piuttosto facile grazie alle varie piantine appese ad ogni angolo dell’edificio.
L’unica nota positiva l’aveva riscontrata già durante la prima ora,dove,la professoressa le aveva evitato la classica presentazione di benvenuto al nuovo studente,lo stesso esempio era stato adottato dal resto del corpo docenti che non avevano trovato necessario interrompere le loro lezioni per lasciare che Claire Marshall si prendesse qualche minuto per presentarsi alla classe.
Questo aveva sollevato di gran lunga Claire che aveva odiato la sola idea di dover ,nuovamente,rendere dei perfetti sconosciuti partecipi della propria vita,in quello era già stata bravissima la madre.
Ma pur saltando le presentazioni formali,Claire non si era potuta salvare dai molteplici sguardi carichi di curiosità,degli studenti.
Infatti,oltre ad essere,probabilmente,l’unica in tutto l’edificio scolastico,non contando Jim, a non indossare la divisa,molte delle ragazze della St.Barts l’avevano riconosciuta proprio come la Claire Marshall,figlia della famosa attrice cinematografica Maryse Marshall,di questo Claire ne ebbe la conferma proprio mentre la campanella della quinta ora segnava la pausa pranzo.
Gli studenti si affrettarono a raccogliere le proprie cose per dirigersi verso la mensa per potere sfruttare al meglio la pausa .
Claire si soffermò più del previsto nell’aula ,dove si era appena svolta la lezione di storia,per finire di sistemare le proprie cose,aveva quasi infilato anche l’ultimo quaderno nella borsa che,ormai,minacciava di scoppiare ,quando sentì due dita tamburellarle sulla spalla.
Sussultando leggermente per la sorpresa,Claire si volse per incontrare lo sguardo di una sorridente ragazza che con il suo metro e sessanta e la folta capigliatura biondo platino,ricordava la gemella di barbie.
_Ehi…_la salutò Claire sollevando un sopracciglio ,la ragazza ampliò,se possibile,il suo già esagerato sorriso
_Ciao,io sono Stacy Miller forse avrai sentito parlare di me ,o forse no,che sciocca quasi dimenticavo che è il tuo primo giorno_ si scusò attenuando leggermente l’abbagliante sorriso.
Claire si passò la borsa sulla spalla attendendo che la ragazza proseguisse con le presentazioni o che almeno si scostasse per lasciarla passare.
_Beh comunque, fa lo stesso…_ sentenziò passandosi una mano perfettamente curata fra i suoi perfetti boccoli color oro, _Io comunque so chi sei tu_ la informò, ‘’riecco il sorriso killer’’ pensò ironicamente Claire mentre la ragazza,Stacy,tornava a sfoggiare la sua perfetta dentatura.
_Claire Marshall,la figlia di Maryse Taylor giusto?_ chiese in tono retorico utilizzando il cognome da nubile della madre.
_Esatto,sai per caso pure il mio codice fiscale?!_ replicò causticamente Claire incrociando le braccia sul petto,
_Come scusa?_ chiese Stacy con aria confusa,
_Niente,lascia perdere_sosprirò stancamente Claire.
A Stacy non risultò troppo difficile sorvolare su quell’affermazione e proseguì nel suo discorso _Io e le mie amiche ci chiedevamo se volessi unirti a noi per pranzo?!_ indicò con un’ unghia smaltata il piccolo gruppetto di ragazze che stavano davanti la porta guardando la scena con curiosità.
Claire si voltò per guardarle e un’espressione di puro sgomento le si dipinse sulla faccia notando che tutte loro indossavano una scintillante divisa rossa che poteva appartenere solo al gruppo delle cheerleader.
_Beh ti ringrazio…_ disse soffermandosi mentre tornando a guardare la diretta interessata,si rese conto che anche lei era provvista di una di quelle divise,evidentemente il suo sorriso a trentadue denti era riuscito a distoglierle l’attenzione da quel particolare, _ma ho altri impegni_ concluse tornando a guardare il volto luminoso di Stacy.
_Oh andiamo,non puoi rifiutare!Gli altri impegni attenderanno_ sentenziò la ragazza afferrandola per un braccio e tirandola verso il piccolo gruppo,
_No io veramente…_ cercò di divincolarsi Claire ,ma fu tutto inutile,ben presto il piccolo gruppo di ragazze l’attorniò e due di loro la presero persino a braccetto.
Quella ,per Claire,era senza dubbio una delle peggiori forme di tortura .

 ************************************************************************************************
  
La mensa della St.Barts era affollata da un’orda brulicante di studenti intenti a scambiare quattro chiacchiere mentre cercavano di recuperare un tavolo libero tenendo un pesante vassoio fra le mani.
Per un attimo Claire si ritrovò a sperare che in assenza di tavoli liberi avrebbe potuto allontanarsi dal gruppo sempre più folto di ragazze che cercavano di attirare la sua attenzione,ma per sua sfortuna il piano non andò a buon fine una volta che Stacy la ebbe scortata fino ad un ampio tavolo circolare che sostava proprio al centro della grande sala.
_Prendi pure posto_ la esortò indicandole le varie panche disponibili,per lo meno,si ritrovò a pensare Claire,a quel tavolo non vi erano molte persone,ma anche questa volta Claire si ritrovò a doversi smentire quando all’improvviso si trovò attorniata da molti volti sconosciuti che fremevano per far e la sua conoscenza e ben presto si ritrovò sommersa fra giocatori di football,cheerleaders e potenziali reginette dell’anno.
Tutto d’un tratto sembrava che i peggiori incubi di Claire si stessero avverando proprio in quella pausa pranzo mentre si trovava a dover rispondere alle varie curiosità sul suo conto.
_Ho sentito dire che tua madre sta girando un nuovo film è vero?!_ le chiese Stacy con aria carica di curiosità mentre cercava di ottenere notizie di prima mano da poter rifilare in giro.
_A quanto pare…_ si limitò a replicare sperando che mostrandosi il meno affabile possibile quell’odioso interrogatorio si sarebbe concluso presto,ma non fu cosi.
_A quanto so , probabilmente vi parteciperà anche Antonio Banderas_ aggiunse una ragazza che sedeva all’altra estremità del tavolo ma che si era sporta per poter partecipare alla conversazione.
_Davvero?Beh sarebbe una vera fortuna poter…oh ciao Nick,come va?_ Stacy interruppe bruscamente le sue riflessioni concitate per prestare attenzione al ragazzo che si era avvicinato ora al tavolo.
_Stacy,non mi presenti la tua amica?_ le chiese quest’ultimo dopo aver lanciato una lunga occhiata a Claire che impiegò tutte le proprie forze per evitare di roteare gli occhi e apostrofarlo con un ‘’patetico’’.
Stacy aggrottò leggermente la fronte_Oh si certo…Questa è Claire Marshall_ persino a Claire fu impossibile non notare il tono deluso adottato dalla ragazza mentre tutte le attenzioni del ragazzo si andavano a concentrare su Claire.
_Claire Marshall,proprio quella Claire Marshall?!_ esordì il ragazzo andandosi a posizionare sulla porzione di tavolo libera proprio di fronte a Claire che si ritrasse leggermente sulla panca
_L’unica e sola_ replicò lanciando al ragazzo un’occhiata carica d’ironia che quest’ultimo non sembrò cogliere ,poiché,proprio come un pavone,continuò la propria presentazione con tutta la boria possibile ed immaginabile.
_Io sono Nick Harper,capitano della squadra di football_ annunciò portando le proprie mani sul suo petto per  indicarsi meglio,come se a mezzo metro di distanza a Claire potesse sfuggire la sua figura.
_Allora Claire ,ti piace Los Angeles?_ proseguì Nick una volta compreso che la ragazza non sarebbe caduta ai suoi piedi dopo quelle quattro parole.
_Ma qui utilizzati tutto lo stesso repertorio di frasi fatte da usare in casi come questo?!_ replicò Claire mentre contava mentalmente le volte che in quei due giorni si era sentita formulare quella domanda.
_Come…non credo di capire_ ammise il ragazzo facendosi improvvisamente serio,non riusciva a capire come mai Claire Marshall non stesse già,letteralmente ,pendendo dalle proprie labbra e anzi,al contrario,sembrava essere infastidita.
Claire evitò di rispondere al ragazzo,avrebbe rischiato di umiliarlo più di quanto il suo fragile ego da giocatore di football gli permettesse,iniziò a far vagare gli occhi per la stanza,alla ricerca della minuta figura del fratello,ma in quel caos di teste che affollavano i tavoli le fu impossibile scorgere la sagoma di Jim.
Stava quasi per arrendersi e riportare l’attenzione sul tavolo nel quale si era seduta,o per meglio dire,nel quale era stata rapita,quando scorse un tavolo decisamente meno affollato degli altri.
Si sporse per guardare meglio gli occupanti del tavolo e vi scorse una ragazza dai lunghi capelli neri e dai piccoli lineamenti, che rideva ad una qualche battuta che le orecchie di Claire non potevano cogliere,poiché proveniente dal ragazzo seduto direttamente di fronte la bella bruna.
Decisamente i due non erano fratelli, si trovò a pensare Claire,poiché,mentre la prima mostrava una carnagione di un bel colore olivastro che risaltava sotto il setoso manto bruno,il ragazzo, possedeva dei tipici lineamenti inglesi che facevano risaltare la carnagione chiara e perfetta.
Claire scorse inoltre altre due teste ma non potè osservarne i volti poiché erano coperti dagli altri due ragazzi dei quali aveva invece una visuale più che discreta.
_Cosa stai guardando?_ esordì ad un tratto Nick calandosi per raggiungere il suo stesso campo visivo,Claire gli lanciò un’occhiata infastidita che però il ragazzo non potè cogliere in quanto era troppo occupato ad osservare il tavolo che aveva richiamato l’attenzione di Claire sottraendola a lui.
_Attratta dai bassi fondi?!_ chiese caustico una volta tornato a guardare la ragazza con aria tronfia,
_Bassi fondi?_ ripetè Claire in tono stranito.
Dalle labbra di Nick fuoriuscì una piccola risatina del tutto falsa e denigratoria, _Puoi giurarci,alla St.Barts non potrai trovare gente peggiore di quei tipi la,te lo assicurò!_ affermò piegando la testa leggermente nella direzione in cui la ragazza bruna e il resto del gruppo continuavano a ridere ignari dei commenti di Nick.
_Di cosa parlate?_ si intromise Stacy facendosi più vicina ai due lasciando trapelare la propria gelosia,Claire avrebbe volentieri assicurato alla ragazza di poter stare tranquilla poiché non si sarebbe interessata ad un ragazzo come Nick, e qualcosa, neanche se la scelta fosse stata fra lui e una scimmia,in quel caso il primate più intelligente avrebbe vinto,ed era certa non trattarsi di Nick.
_Niente di che,Claire ha appena scoperto la feccia dell’istituto senza che nessuno l’aiutasse_ spiegò Nick continuando ad esplodere di boria ad ogni parola.
Lo sguardo di Stacy volò direttamente al tavolo in questione e dopo avervi sostato per qualche istante si limitò ad alzare le spalle _Meglio così ora almeno saprà da chi dover stare alla larga_ sentenziò mostrandole un piccolo sorrisetto allusivo anche se Claire lo recepì come una minaccia velata  non riguardante i quattro ragazzi dell’altro tavolo,ma bensì qualcuno di molto più vicino a loro.
Claire ignorò la provocazione lanciatale da Stacy e tornò a guardare i quattro ragazzi,li esaminò con attenzione nelle loro impeccabili divise e nei loro modi allegri e gioviali,non trovò nulla di strano in loro e si ritrovò a pensare che quelle opinioni tanto denigratorie fossero frutto della cattiveria dei suoi due interlocutori,ma prestando un po’ più di attenzione potè notare che in realtà il quartetto sembrava isolarsi dal resto della mensa.
_Non ditemi che sono qualcosa tipo i ‘’Cullen’’?!_chiese Claire in tono ironico, alludendo ad uno dei libri con cui aveva speso un’intera estate di qualche anno fa,ma che ora le provocava la nausea al solo nominarlo.
Per tutta risposta Stacy e Nick scoppiarono a ridere  _Questa è bella!_ asserì Nick scuotendo la testa mentre continuava a sghignazzare,anche se Claire non la trovava una battuta poi cosi esilarante.
_No,niente del genere,sono solo banali esempi d’inettitudine sociale_ spiegò Stacy una volta ripresasi dal moto d’ilarità che l’aveva percossa.
Sulla faccia di Claire si affacciò un’espressione ancora più confusa,_Mi spiego meglio!_ annunciò Stacy senza riuscire a nascondere un lampo eccitato che le attraversò gli occhi all’idea di poter fare del gossip.
_Allora,da chi iniziamo…_ si sporse maggiormente sul tavolo per ottenere una visuale migliore mentre cercava di scegliere con quale dei quattro ragazzi avrebbe potuto iniziare .
_La vedi quella li?!La bruna con gli occhioni da cerbiatta ammaliatrice?_ chiese indicando la giovane che aveva attirato per prima l’attenzione di Claire.
_Si _ rispose quest’ultima ricominciando ad analizzare i tratti delicati della ragazza presa di mira da Stacy,
_Quella è Nina Felix,il padre è un ex cuoco di origine argentina,per quanto ne so ora si ritrova a tagliare prati nelle ville della città.Come avrai capito una come lei non potrebbe permettersi neanche lontanamente di mantenersi in una scuola del genere,ma,per nostra disgrazia,lei riesce a farcela grazie ad una borsa di studio.Pensa che imbarazzo ricevere voti più bassi di lei e il tutto solo perché i professori tengono in conto la sua difficile situazione e fanno il possibile per non farle perdere la sua preziosa borsa di studio_ Stacy assunse un tono carico di malcelata invidia mentre continuava a fulminare la bella ragazza dall’altra parte della mensa,Claire sorrise notando ciò.
A quanto diceva Stacy,togliendovi le colorate sfumature d’astio,Nina Felix era la classica ragazza che poteva vantare bellezza ed intelligenza al contempo,questo ovviamente non era apprezzato dl resto del corpo femminile che avevano cosi assunto la scusa della disagiata sfera economica della ragazza per accreditarsi una ‘’valida’’ scusa per emarginarla.
_Passiamo agli altri…_ aggiunse Stacy dopo aver lanciato un ultimo sguardo alla bruna, _Vedi quei due?_ chiese rivolta a Claire indicando le due persone di cui Claire non era riuscita a vederne i volti precedentemente,
_Quelli sono Mark e Alex Scott_ spiegò indicando rispettivamente il ragazzo e la ragazza che sostavano ai lati opposti del tavolo.
_Beh se la presenza di Nina Felix in questa scuola è giustificata da una scusa patetica,preparati a sentire la loro perché,per quanto sia difficile crederlo,è anche peggio_ annunciò Stacy che aveva ormai abbandonato la sua maschera di finto perbenismo e si stava rivelando per la vipera che in realtà era,ma era più forte di lei,ogni volta che si trovava a discutere di uno dei tre ragazzi le risultava impossibile trattenersi dal manifestare il fastidio che provava alla sola vista.
_Come avrai intuito Mark e Alex Scotto sono fratello e sorella,della serie ‘’due al prezzo di uno’’, figli di una cameriera da tavola calda e di Josh Scott ,ex erede dell’impero Scott.Ma per motivi piuttosto ovvi il dolce paparino Scott ha perso ogni diritto sul denaro di famiglia dopo aver sposato loro madre,insomma chi può biasimare i coniugi Scott?!Nessuno avrebbe accettato una cameriera come nuora!_esclamò Stacy trovando paradossale persino dire certe cose.
_Comunque sia,Josh Scott è morto qualche anno fa, ed i nonni paterni ,sentendosi in colpa nel lasciare le sorti dei nipoti esclusivamente nelle mani della madre, hanno deciso di finanziare,almeno ,i loro studi nella speranza che almeno uno dei due possa prendere il posto del padre negli affari di famiglia,ma nessuno dei due sembra grato di questo,anzi fanno di tutto per continuare a disonorare il buon nome dei nonni.Pensa che Alex è stata espulsa qualche anno fa  a causa di una rissa,ruppe il naso ad una povera malcapitata che aveva avuto la sfortuna di ritrovarsi sulla sua strada._ raccontò Stacy mostrando una piccola smorfia di disgusto mentre guardava con disgusto la rossa dall’altra parte della stanza.
Claire osservò meglio la ragazza  in questione, e ancora una volta capì che molto dell’odio provato da Stacy nei suoi confronti era dovuto alla bellezza seducente della ragazza.
 Claire la osservò lanciare un sorriso provocante al biondo che le era seduto accanto , e ne fu ben presto incuriosita _E quello chi è?_ chiese alludendo,evidentemente, all’ultimo ragazzo della tavolata che non era passato ancora sotto le presentazioni malevole di Stacy,che lanciò un piccolo sguardo al ragazzo.
_Quello è David Evans_ si limito a dire Stacy senza aggiungere nessuna nota colorate e nessuna smorfia schifata,ma ad adempiere a questo compito ci pensò Nick,che,fino a quel momomento, aveva ascoltato in religioso silenzio tutta la conversazione ,appoggiando a pieno le parole si Stacy,ma una volta arrivati a David Evans ,Nick non si poteva trattenere dal fare lui gli onori di casa.
_Quello è il più inutile cazzone che pesti il suolo di questa scuola_ sbraitò riuscendo a risuonare persino più maligno di Stacy, _Credimi se ti dico che tipi come quello è meglio non conoscerli_ concluse infine tornando a guardare Claire.
_Beh,al contrario di quello che dice Nick io penso che David Evans sia l’unico degno di nota li in mezzo _si intromise Stacy,contradendo,con sommo stupore di Claire ,il parere di Nick,che sembrò scocciato ma non sorpreso da quell’affermazione.
Claire tornò a guardare il ragazzo ,David, fece soffermare il suo sguardo sui capelli biondo chiaro che ricadevano in modo incurante ,incorniciando due occhi color del ghiaccio,Claire capì subito che ,anche se Nick rappresentava il divo della scuola,David Evans era invece il sogno proibito di quasi tutte le ragazze li dentro.
Claire arrivò a questa conclusione notando il modo in cui ,Stacy ,e il resto delle ragazze di quel tavolo ,osservavano il ragazzo ,il quale ,però, non si curava minimamente di loro mentre continuava a scherzare con Alex Scott che ,insieme a Nina Felix,sembravano le uniche due ragazza di tutto l’istituto che venivano degnate da David.
Stacy trasse un leggero sospiro sconsolato _Fra tutti loro David è quello che capirò sempre di meno_ si ritrovò ad ammettere guardandolo con aria soprapensiero.
_In che senso?_ si ritrovò a chiedere Claire che durante tutte quelle informazioni non aveva provato cosi tanto interesse come in quel momento.
_Beh,semplicemente non riesco a capire le sue motivazioni…_ cercò di chiarire Stacy riuscendo solo a confondere maggiormente Claire che sollevo le sopraciglia come a volerla esortare nel continuare a spiegare.
_Ognuno di loro ha un motivo per far parte di quel gruppetto di emarginati,ma David no.A differenza degli altri tre ,lui non viene da una situazione economica disagiata,anzi…tutt’altro. Il padre è uno dei più importanti impresari edili di tutto il paese ,senza esagerazioni.Per non parlare poi della madre, Victoria Evans era una delle più famose modelle inglesi,una vera icona della moda ._ spiegò Stacy con aria sognante,
_Insomma David Evans è ricco,è questo che stai cercando di dirmi?!_ la interruppe Claire comprendendo che Stacy sarebbe stata capace di dilungarsi per ore nella storia familiare del ragazzo,probabilmente ne sapeva perfino più di lui.
Stacy annuì _Bello,ricco e popolare…_ concluse tornando ad osservare il ragazzo, _Ma ahimè ,ha deciso di non sfruttare al meglio le sue qualità frequentando quella banda di perdenti.E ora anche lui dà dei bei grattacapi ai genitori ,ma del resto,chi pratica lo zoppo…_ Stacy lasciò intendere il resto della frase.
Claire tornò ad osservare David Evans che continuava a stuzzicare Alex Scott,questo lasciò sorgere un piccolo dubbio in Claire _ E lui e Alex stanno insieme?_ chiese procurandosi un’occhiataccia da Nick che non era particolarmente entusiasta del fatto che Claire si interessasse della vita sentimentale di David Evans mentre ignorava totalmente lui.
Stacey corrugò la fronte _Ah chi può dirlo,nessuno riesce a capire con certezza cosa ci sia fra i due_
_Da quello che so io sono stati insieme per un periodo ma poi lui l’ha lasciata…_ si intromise una terza ragazza esponendo le proprie informazioni con fare concitato .
_Beh,ad ogni modo non importa,mi dispiace dirtelo Claire, ma David Evans non si interesserà mai ad un tipo come te,lui frequenta solo i bassi fondi_ sentenziò Stacy.
_Beh ma tanto a Claire non interessa…vero?_ le chiese conferma Nick,Claire gli lanciò un mezzo sorriso
_Assolutamente no_ assicurò loro,effettivamente non sapeva se David Evans avesse potuto interessarla,ma sicuramente non aveva intenzione di condividere quei pensieri con quel covo di vipere .
Ben presto la conversazione si spostò su argomenti più frivoli e scontati ,come la festa che si sarebbe tenuta il giorno dopo sulla spiaggia , alla quale Claire era stata invitata ed esortata più volte a partecipare,ma l’affollato gruppo non riuscì a godere della piena attenzione della ragazza in quanto,buona parte di quest’ultima,era ancora concentrata sulla banda dei quattro e su tutte le informazioni che aveva ricevuto su di loro che non avevano fatto altro che aumentare l’iniziale interesse che aveva provato nei loro confronti.
 
TO BE CONTINUED

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: flory2710