L'erba sfiorava leggera le tue caviglie, pizzicava la pelle accarezzandola scherzosamente. Ti faceva il solletico e ridendo saltellavi per evitare il pizzicore, ma più ti muovevi, più sentivi la sua presenza, e il riso continuava a scuoterti. Mi avevi preso la mano, e mi avevi condotto più in là tra l'erba alta, poi nel campo di grano. Bionde spighe si piegavano al tuo passaggio per richiudersi successivamente su di me. Ridevo anch'io per quelle sferzate in faccia. Leggermente avevi lasciato scivolare la tua mano dalla mia, e ridendo cercavi di sfuggirmi. A indicarmi la via in quel mare giallo era proprio la tua voce cristallina che sfociava in note acute. Non ti vedevo, ma ti sentivo, in questa caccia allegra. Ma quando pensavo di averti presa, tu mi sfuggivi ancora, senza mai farti vedere. Sempre ridendo scherzosa. Quel gioco ora mi aveva stancato, dov'eri? Perché non tornavi da me? Come era triste tutto quel grano senza il tuo viso...
Poi il silenzio, solo il rumore dei grilli e delle cicale a farmi compagnia. Dove era il tuo riso? Dov'eri? Senza la tua voce ero perso, perso in quel dannatissimo labirinto dorato. Avevo cominciato a correre più forte, scostando brutalmente quel grano che ora mi feriva il volto con violenza e si impigliava nelle mie vesti.
Speravo di vedere la tua minuta figura in ogni angolo in cui posavo lo sguardo, ma il terreno e le spighe mi ingannavano, traditori, celandomi la via che conduceva a te.
Quando avevo ormai perso ogni speranza, comparve un pezzo della tua veste a fiori a terra.
Mi ero avvicinato lentamente, come se avessi davanti un miraggio, un prodotto della mia immaginazione. Ma quando sfiorai la pelle del tuo viso, i capelli scuri e il sangue che sgorgava dal tuo cranio mi accorsi che no, non era la mia immaginazione.
Il tuo corpo giaceva in un avvallamento, immobile tra le spighe e il terreno macchiati di rosso, colpevoli delle fine della tua spensierata vita.
Quel mare di grano che ti aveva confuso, quel vuoto che ti aveva fatto cadere, e quel duro terreno che ti aveva portato via il riso.
Perché i morti non possono più ridere, una volta che gli è stata portata via la vita.
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...ed ecco quello che mi esce dalle dita nei momenti di depressione assoluta.
ç.ç
P.S.
Sono venuta a conoscenza, dopo aver terminato questa one-shot, che il grano non è così alto.
Vi prego di sorvolare sulla mia ignoranza in materia e fate finta che sia del grano alieno alto due metri... -.-'
Littleoak