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Autore: raffa_94    12/07/2011    3 recensioni
[Ryo SaebaxKaori Makimura]
Fan fiction risalente al lontano 2008(XD). Mi è venuta voglia di proporla anche qui su EFP perché ci sono abbastanza affezionata, quindi spero vi piaccia =*
Una donna torna dal passato di Ryo. Solita routine penserete. Al contrario, lei è diversa e, soprattutto, chiede vendetta. Cosa succederà?
Buona lettura ^-^
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Nuovo personaggio, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Capitolo 6: Mihael

Un uomo ed una donna camminavano su una spiaggia, mano nella mano.
La donna guardò lui negli occhi e gli sorrise.
L'uomo le sorrise a sua volta e l'avvicinò a sè.
-Kaori- le sussurrò sulle labbra -Kaori- ripetè.
La donna chiuse gli occhi e sorrise; fu costretta a riaprirli poichè quel bacio tanto agognato non arrivava.
-Kaori, tesoro, svegliati- le disse lui.
Al volto incantato dell'uomo si sostituì quello preoccupato di Miki.

-Mi...Miki?!- bisbigliò la sweeper osservando interrogativa l'amica.
-Allora sei viva! Oh, Kami sia ringraziato!- disse lei singhiozzando ed abbracciandola.
-Miki mi fai male...- disse lei- ti vorrei render noto che non riesco a respirare!- asserì. L'amica si staccò.
-Scusa ma ero così preoccupata!- disse.

-Ben svegliata!- asserì Saeko seduta su una delle sedie del tavolo.
-Grazie!- fece Kaori. Si guardò intorno tutti i suoi amici erano raggruppati attorno a lei. Tutti tranne uno. -Ryo dov'è?- chiese. -In realtà era quello che volevamo sapere da te!- affermò la barista.
-Io non lo so...- disse lei- ...ricordo che una donna era venuta a trovarlo, o forse a trovare me visto che voleva uccidermi. Io ho spento la luce sperando che non riuscisse a vedermi. - raccontò- In seguito ho sentito la porta che si apriva, fortunatamente era Ryo. Gli stavo raccontando cosa mi era successo, quando ho sentito un pizzico dietro la nuca e...- cercò di concentrarsi più che potè- ...non ricordo più. Da lì in poi è tutto nero.-disse mettendosi una mano sulla fronte.

-Dimmi Kaori,- disse la poliziotta mostrandole una foto- è per caso lei quella donna?- la sweeper annuì.
-Perfetto- sbuffò sarcastica lei.
-Come sarebbe a dire?!Lei chi è?!- chiese Kaori.
-Si chiama Susan Garrison, ha ventisette anni.- cominciò a parlare Mick- Nel nostro campo è conosciuta come Mihael.-lo sguardo della donna non mutò la sua espressione interrogativa- Quando io e Ryo lavoravamo insieme ci imbattemmo in lei. Tra Sue e Ryo vi fu una forte attrazione che li spinse a frequentarsi per oltre due anni. -sorrise- Naturalmente per Saeba non era nulla d'importante, ciò che lo legava a lei solo del semplice affetto, invece lei s'innamorò.- fece una pausa- La piccola Susy è sempre stata psicologicamente fragile. Quando Ryo decise di troncare la loro relazione, lei tentò il suicidio. - negli occhi dell'americano ricomparve quella scena.-La trovammo a terra priva di sensi, con un coltello in mano e dei tagli ai polsi.-
-Si...era tagliata le vene?- chiese la sweeper.
-Ci aveva provato ma era svenuta prima di poter continuare.- sorrise tristemente- La portai in ospedale e i medici diedero la loro sentenza: doveva essere ricoverata in un'istituto d'igiene mentale fin quando la sua psicologia non si fosse "rialzata" e così fu-

-Solo che pochi anni dopo lei scappò, voleva ritrovarlo a tutti i costi, sapete com'è la patologia autodistruttiva si era mutata in ossessione nei riguardi di Saeba.- era stata Saeko a parlare-In quegli anni Ryo si era trasferito qui a Tokyo ed erano ormai due anni che lavorava con Maki.- accavallò le gambe- Una volta mentre uscivo da qui mi puntò una pistola contro, credeva fossi la sua nuova "fiamma"- sorrise ironica- io le mostrai il distintivo e cercai di avvicinarla ma lei continuava a puntarmi contro quell'arma ed ad insultarmi, sparò perfino un colpo.- si aggiustò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

-Perchè non ti sei difesa?!- chiese Kaori.
-Mi aveva colto alla sprovvista e poi, - sorrise- avevo la pistola nella borsa che avevo dimenticato a casa.- la guardò negli occhi- È l'errore più grosso che un poliziotto possa fare e per questo, non me lo permetterò mai.-chiuse gli occhi aprendoli subito dopo- Fortunatamente Ryo e Hide avevano sentito lo sparo di avvertimento che lei aveva sparato; pochi giorni dopo, Susan tornò nel manicomio da cui era scappata. La trasferirono qui in Giappone, nell'istituto d'igiene mentale di Tokyo, in isolazione, dove non avrebbe potuto scappare. Noi tirammo un sospirò di sollievo, credevamo, ne eravamo fine a poco tempo fa convinti, che non avrebbe potuto scappare fin quando...-
-...fin quando non sono iniziati gli omicidi di quegli uomini stranamente somiglianti a Ryo Saeba.- continuò per lei la sweeper.
-Esatto.- annuì l'ispettrice.
-Quindi adesso Ryo potrebbe essere in pericolo!- dichiarò preoccupata Kaori.
Il silenzio regnò nella stanza.


A/N: Ohh, finalmente si è scoperto un po' di più su Susan, eh? Grazie come sempre a shiroganegirl e Helkamirie
Grazie mille anche a cece per aggiunto questa storia alle seguite!*^*
Avverto che nel prossimo capitolo Ryo potrebbe apparire OOC. È una cosa che quando scrissi questa storia dovetti far accadere per raggiungere un obiettivo che mi ero prefissata. Ma capirete leggendo~
   
 
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