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Autore: LadyOrlando    12/07/2011    2 recensioni
Allora in questa storia sono presenti alcune celebrità, prima fra tutte Mika e Jamesa Franco- come personaggio secondario-.
Dal primo capitolo:
"“Voglio dire che potremmo contattare qualche cantante famoso per scrivere una canzone, così poi potrebbe lanciarla come singolo e tutti direbbero : “Oh questa è la canzone del film the intellectuals”. Cosa ne pensi?”.
“Ho capito, ma sai è difficile trovare un cantante o una cantante adatto al nostro film. Noi parliamo di… disadatti, nerd, ragazzi che non sono propriamente cool, di certo non puoi chiamare Britney Spears!”.
“Infatti io ho già chiamato il manager di un altro cantante e fidati è quello giusto”. [...]
 Negli ultimi mesi Michael Holbrook Penniman Jr non aveva avuto un attimo per respirare: da quando era uscito il suo terzo album si trovava catapultato da ogni parte. Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti. Tutti volevano sapere tutto su di lui. Sempre le stesse domande. 
commentate, anche se la storia non vi piace per niente.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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allora ecco il quarto capitolo! non ho molto da dire, spero solo di non aver reso Mika un po'n troppo riflessivo. Buona lettura.

Per Maricuz_M: mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto! anche io ho riso scrivendo quella parte. ti ringrazio davvero tanto che tu recensisca ogni capitolo.


Capitolo quarto

Da due giorni Mika viveva nel dubbio: scrivere o meno a Violet. Guardava lo schermo del suo pc in cerca di una qualsiasi risposta. Ma gli oggetti non parlano, purtroppo. “Cosa fare?” pensava in continuazione da un paio di giorni. Ovvero da quando aveva finito il libro di Violet. Voleva scriverle un  migliaio di cose: quanto gli fosse piaciuto ogni singolo capitolo, quanto avesse amato la protagonista, così vera nel suo sbagliare; voleva sapere come le fosse venuta in mente un’idea simile. Ma lei cosa avrebbe pensato? Si ricordava ancora di lui? Oppure per lei era soltanto uno conosciuto per lavoro? E se fosse stato davvero così, sicuramente lo avrebbe liquidato in poche righe ed avrebbe fatto la figura del cretino. Avrebbe perso tutto; ma adesso cosa aveva? Soltanto un indirizzo e-mail scritto su di un foglietto. Mika era così preso dai dubbi che non riusciva a vedere la verità che era davanti ai propri occhi: Violet voleva rimanere in contatto con lui, altrimenti perché mai gli avrebbe lasciato la sua e-mail? Ma il secco non ne era lontanamente vicino.
Lanciò un ultimo sguardo allo schermo illuminato: un uomo con la barba di alcuni giorni lo fissava incredulo.
Incredibile che fosse lui. Andò nell’altra stanza. Si sedette al piano ed iniziò a suonare. Le sue dita scivolavano sui tasti bianchi sfiorandoli appena. La musica era sempre stata la sua valvola di sfogo, una confidente che non aveva mai giudicato i suoi pensieri. Respirò a pieni polmoni quelle note che stavano nascendo in quel momento. Voleva scrivere una canzone, doveva farlo. Chiuse gli occhi, ripensò alle due settimane appena trascorse, a Violet, al film. Sospirò: troppi pensieri vagavano nella sua mente. Si guardò allo specchio: con quell’accenno di barba, la felpa enorme e gli occhiali da vista sembrava un nerd un po’ troppo cresciuto, quello che sarebbe diventato suo fratello Fortunè tra qualche anno. Sorrise a questo pensiero. Meglio: nessuno lo avrebbe riconosciuto per strada. Prese le chiavi e chiuse la porta dietro di sé.
Si incamminò per le affollate strade di Londra. Quella città come tutte la grandi metropoli era un universo a sé, un mix tra modernità e tradizione. Lì nessuno ti avrebbe mai giudicato, potevi essere quello che volevi, indossare le cose più bizzarre. Era tutto normale. Camminava sicuro, sapeva dove andare. Kensington Gardens era il suo posto preferito  da quando vi aveva messo piede tanti anni prima. Si sedette su una panchina vicino al “Round Pound”. Osservava l’acqua che placida si distendeva sotto quei pochi raggi di sole. Chiuse gli occhi cercando di eliminare la donna dai suoi pensieri. Dopo pochi minuti gli venne in mente un modo per riuscire nell’impresa. L’aria a casa sua era irrespirabile, tutti quei pensieri avevano reso l’atmosfera buia e lui aveva bisogno dei colori per scrivere. Entrò in un negozio, comprò dei pennarelli, delle nuove tempere e dei fogli da disegno. Tutto il suo vecchio materiale era depositato nella soffitta della casa di sua madre e non aveva voglia di subire un interrogatorio sul perché volesse ritornare a disegnare; inoltre voleva farlo da solo, senza l’aiuto di nessuna delle sue sorelle. Tornò a casa. Staccò tutti i telefoni, spense il computer. Salì al secondo piano ed entrò nell’ultima stanza. Non c’era molto: una semplice scrivania, delle stampe alla parete, una grossa poltrona vicino la finestra. Chiuse la porta dietro di sé, la busta con tutto l’occorrente nella mano destra, nella sinistra la sceneggiatura. Sparse i colori sul pavimento, posò i fogli bianchi sulla scrivania. Si sedette sulla poltrona con la sceneggiatura ed iniziò a rileggere ogni parola.
 
"The intellectuals" é la storia di un gruppo di disadattati. Tutto inizia con Tom Lent, che dopo aver negato a Rufus, uno dei ragazzi più popolari del liceo, il compito di matematica viene picchiato nei bagni della scuola. A trovarlo è una ragazza che si è appena trasferita. Il suo nome è Nem. A scuola desta molta curiosità' perché si comporta fuori dagli schemi; tutti le vogliono essere amici. La ragazza suggerisce a Tom di reagire. Infatti secondo lei molte persone nascondono i propri pensieri per paura. E Tom è colui che può dar loro voce. Così i due creano un canale video su You Tube chiamandolo "The Intellectuals". Nel primo video Tom invita tutti quelli che lo desiderano a parlare liberamente. In poco tempo la voce prende piede ed alcuni decidono di partecipare caricando nuovi video. Cosi si aggiungono a Tom e a Nem Blue, Roy, Jaime e Mel. Blue suona il piano, ha un grande talento musicale. Roy, come Nem, ha una forte passione per le lingue classiche. I due iniziano a mandarsi messaggi in codice utilizzando l'alfabeto greco, ma nessuno lo sa. Jaime è una ragazza che ama lo skate, il calcio e la corsa. Nei suoi video attacca sopratutto le cheerleder che credono che per essere donne bisogna sculettare continuamente.  Mel ha subito un forte calo di popolarità dopo che è rimasta incinta e ha dato il suo bambino in adozione. Riesce a trovare un ottimo amico in Tom che la difende dagli attacchi di tutti. Le cose sembrano andare bene: i ragazzi diventano grandi amici, escono insieme, vanno al cinema, si divertono da matti. La maggior parte dei liceali continua a ignorarli, ma loro insieme sono forti e fieri di essere ciò che sono. Non si nascondono più. In particolare Nem punta tutto sulle sue particolarità, ormai consapevole che la vera forza sta nell'essere se stessi. Ad un tratto il capo cheerleader Brittany, vittima dell'ultimo video di Jaime, inizia prende di mira la ragazza e la insulta davanti a tutta la scuola. Interviene in suo aiuto Nem che la ridicolizza. Questa per vendicarsi va nella vecchia scuola della ragazza e scopre che un anno prima era stata allontanta perché aveva abbandonato l'aula nel mezzo di una lezione dopo che era stata chiamata dal professore "schizofrenica". Qualche giorno dopo la ragazza sparge la voce per tutta la scuola. Nem ignora tutto e continua fiera per la sua strada. Roy capisce che questo sarà solo il primo episodio di una lunga serie; inizia a pensare di lasciare il gruppo, ma non dice nienta a Nem.
Roy aveva previsto bene: nelle settimane successive gli episodi si moltiplicano fino a quando non viene dichiarata pubblicamente l'omosessualità di Blue. I ragazzi cercano di resistere, ma tutta questa pressione finisce col dividerli. Una sera un gruppo di giocatori di football ubriachi sorprende Blue da solo e lo picchia a sangue; infine lo lasciano sulla strada, dove lo trovano Nem e Roy. Dopa averlo portato in ospedale i due hanno una forte discussione alla cui fine Roy le dice che abbandona il gruppo. Dopo questo episodio i ragazzi si riavvicinano trovando l’uno nell’altro la forza di affrontare le difficoltà. Il film si conclude con Roy che si fidanza con Brittany e "The Intelectuals" che continuano per la loro strada fieri di essere ciò che sono.
 
Appena Mika ebbe finito di rileggere il testo, prese i fogli, i colori e cominciò a disegnare Nem, Blue e Roy, i protagonisti delle sue future canzoni; o almeno così sperava.
Immaginò Nem con gli occhi grigi, lo sguardo triste come quello che aveva avuto Violet per un attimo soltanto qualche giorno prima in caffetteria. Ecco che i suoi pensieri erano tornati nuovamente alla  scrittrice. Come aveva pensato di poter dimenticarla mentre lavorava circondato dalle sue parole? Mai nella sua vita era stato tanto incuriosito da una persona, in particolar  modo da una ragazza. Per lui era un mistero, voleva conoscerla, parlarle, discutere con lei di tutto, dalla musica all’arte. Ma allo stesso tempo aveva una dannata paura: e se lei si fosse rivelata stupida e superficiale? O soprattutto lei provava le stesse cose? La stessa curiosità? O era indifferente?
E come quasi sempre la paura superava di gran lunga la curiosità. Era la solita classica storia: se si stava bene perché rischiare così ? Ma lui stava davvero bene; o forse era così abituato a fingere che la sua vita fosse perfetta così da non capire più se avesse bisogno di qualcos’altro.
La verità è che nella sua vita si era sempre sentito solo ed incompreso; e non aveva mai trovato qualcuno che provasse le sue stesse sensazioni fino a pochi giorni; quando aveva visto negli occhi di Violet la stessa solitudine che lo circondava dall’adolescenza, da quando aveva lasciato Parigi. Ma quell’incontro era stato così fugace che il cantante aveva avuto l’impressione che fosse stato soltanto un sogno. Ma quel biglietto era lì, l’unica prova di quell’incontro.
Posò il pennarello frustrato. Aprì la porta, uscì di corsa. Aveva finalmente trovato una soluzione: doveva rischiare, altrimenti avrebbe vissuto sempre con una domanda: “cosa sarebbe successo se…?”. Basta dubbi, ora era il tempo dell’azione. E se le cose non fossero andate, avrebbe avuto del materiale in più per le sue canzoni.
Prese il pc, il foglietto e si sedette. Lo accese. Iniziò a scrivere lentamente: dopotutto non era mai stato bravo con le lettere. Prima di spedire il messaggio tirò un sospiro: il momento decisivo era arrivato. O dentro o fuori. E lui non si arrese.
 
Odiava New York. Non per lo smog, il traffico, gli scarafaggi; ma per Jonathan.
La prima volta che era arrivata nella grande mela aveva 19 anni. Doveva frequentare un corso allo Columbia University. Lì le avevano dato l’opportunità di lavorare al New York Times durante l’estate. Un giorno era arrivato Jonathan, il suo capo redazione. Lei se ne era improvvisamente innamorata; avevano avuto una storia che era durata per circa tre anni fino a quando lui non aveva annunciato il fidanzamento con un’altra redattrice del Times. Violet era fuggita via rinunciando anche ad un’offerta di lavoro per lo stesso giornale. Voleva dimenticare l’umiliazione di essere stata trattata come una puttana. Da quel momento aveva deciso che nessun uomo l’avrebbe fatta soffrire in questo modo e che mai sarebbe ritornata sui propri passi. Alcuni anni erano trascorsi, lei aveva scritto il suo primo romanzo, poi ne aveva pubblicato un altro, aveva scritto un film ed aveva anche incontrato una pop star internazionale. Non era mai più tornata a New York fino a quel momento. Il Times le aveva offerto un rubrica mensile; avrebbe scritto a Londra e avrebbe mandato tutto via e-mail. Doveva solo incontrare la redazione per una riunione di un paio di ore. Il tanto atteso e temuto incontro con Jonathan era stato breve, ma doloroso. Lui aveva cercato di scusarsi, lei non lo aveva minimamente ascoltato. Dalle voci di corridoio aveva saputo che il suo matrimonio e la sua carriera erano in una profonda crisi. E pur essendo una brava persona, aveva provato un leggero piacere. Il giorno dopo mentre faceva un po’ di spese aveva ricevuto un’e-mail da Mika. Sorrise raggiante leggendo le sue parole.
“Ciao Violet,
come va nella grande mela? Quando tornerai? Io ho finito il tuo libro e mi piacerebbe parlarne con te. È fantastico! Ho iniziato anche a scrivere le canzoni per il film. Appena saranno pronte sarai la prima ad ascoltarle.
Beh questo è tutto. Spero di aver presto una tua risposta.
Mika”.
 
Erano trascorsi appena pochi minuti. Mika era andato in cucina a bere. Era davvero tardi.
Tornò in salotto. Il suo schermo lampeggiava. Aprì l’e-mail: era di Violet.
Dopo aver letto iniziò a saltare per la stanza chiedendosi perché avesse aspettato tanto e maledicendosi per la sua stupidità.
 
“Ciao Mika,
sarò breve: ti va di andare ad una festa?
È venerdì prossimo al Theatre. Io ti metto in lista. Ci sarà la maggior parte del cast, così potrai conoscerli.
A venerdì, spero.
Violet
 P.S.Per quanto riguarda il libro, possiamo incontrarci la settimana prossima, ma non prima di venerdì.”
Mika le rispose.
 
“Si”.
  

  
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