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Autore: pikaendpichu98    12/07/2011    2 recensioni
ecco la vera storia di pikachu, non quella che vi aspettate di leggere, ma lievemente fantascientifica e un po fuori dal comune.
pero vale la pena leggerla!
leggete e recensite numerosi!!!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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buon giorno!!!!!!! in realta buona notte vista l'ora in cui sto postando questo cappi!
comunque mi scuso per il ritardo perche devo aggiornare anche le altre fic!
buona lettura!



Quando ripresi i sensi mi ritrovai sdraiato su di un soffice cuscino con vicino una ciotola piena di un cibo  che non avevo mai visto prima, era di forma cilindrica e di colore marroncino, poi un’altra ciotola con dell’acqua.
Prima decisi di bere l’acqua, tenendo sempre d’occhio il cibo misterioso. Non la finii tutta, nel caso che quella roba non mi sarebbe piaciuta; mi avvicinai cautamente alla ciotola e presi uno di quegli affarini, me lo rigirai tra le zampe e dopo un po’ mi decisi a dare un morsetto.
Tenni a lungo il boccone in bocca e masticai lentamente per assaporarne meglio il sapore.
Quel cibo sapeva di baccarancia, il mio cibo preferito!
Però quel pasto dal sapore paradisiaco mancava di una buona cottura, cosa alla quale rimediai immediatamente posando una zampa sulla ciotola e liberando una lieve scossa elettrica per qualche secondo.
Presi un altro bocconcino e lo assaggiai, ora sì che era perfetto, leggermente abbrustolito come piace a me!
In poco tempo divorai tutto il contenuto della ciotola, una volta sazio decisi che era giunto il momento di capire dove ero diavolo finito. Mi accorsi della presenza di una finestra, quindi salii sul davanzale e mi affacciai , ciò che vidi non riuscii proprio a spiegarmelo in quel momento: tanti, tantissimi altri Pokemon dall’aria felice, nonostante fossero limitati da un recinto.
Provai ad aprire la finestra, ma neanche uno dei miei attacchi codacciaio più potenti riuscì a frantumare il suo vetro.
Il mio attacco aveva provocato un rumore sordo, subito dopo percepii i passi di qualcuno, doveva essere un umano visto che sentivo soltanto il suono di due zampe.
Istintivamente mi rannicchiai sul cuscino e finsi di dormire. I passi si avvicinavano sempre di più fino a che, ne sono sicuro, l’umano si accovacciò davanti a me, mi sentii molto osservato in quel momento.
Avvertii il rumore della ciotola che veniva sollevata, e subito dopo un risolino, probabilmente vedendo la ciotola vuota aveva capito che mi ero svegliato e che ero stato io a provocare quel rumore.
Posò la ciotola a terra e con mia grande sorpresa sentii una mano sfiorarmi la testa in una timida carezza.
Sussultai, una  mossa del genere non me l’aspettavo dall’umano che mi aveva portato via dalla mia casa.
Ero molto combattuto, non sapevo se ritrarmi da quelle carezze che avrebbero potuto rivelarsi un inganno oppure far finta di dormire e fare l’indifferente –Sei davvero un simpatico esemplare!- mi disse quel tipo.
Ad un certo punto aprii gli occhi, volevo assolutamente sapere che faccia aveva colui che non sapevo ancora se classificare come mio amico o mio nemico.
Lo osservai attentamente, non aveva il viso di un ladro di Pokemon, anzi sorrideva, quindi decisi di classificarlo né come amico né come nemico, ma come un personaggio indifferente entrato nella mia vita per caso, o… chissà, magari era destino che incontrassi quello strano umano…… no, non credo, sicuramente sono stato io il più sfigato di tutto il branco a cadere in quella trappola.
Captai il suono di una voce estranea  -Nonno! Siamo arrivati!-  udendo quel suono l’umano mi disse che sarebbe tornato subito e si incamminò verso la porta.
Ma il mio innato spirito  di curiosità mi spinse a seguirlo, per un pelo mi infilai nello spiraglio lasciato dalla porta in procinto di chiudersi.
Seguii l’uomo attraverso una stanza molto tecnologica, piena di strani macchinari, schermi giganteschi pieni di dati  e scaffali pieni di oggetti sferici identici a quello che avevo visto nel bosco, che fosse la sala delle torture?
Usciti da quella sala ci dirigemmo in un altro luogo molto luminoso dalle pareti bianche come la neve dove  era situato un curioso macchinario dalla forma cilindrica e, all’interno di esso, erano disposti tre di quegli affari infernali.
Appena mi accorsi della presenza di altre tre persone mi nascosi dietro all’uomo, di questo lui se ne accorse, infatti mi sorrise e mi disse che non dovevo temere, quindi uscii allo scoperto.
Il ragazzo più alto, dai capelli castani e sbarazzini, una maglietta blu e un ciondolo, si chinò verso di me e parlò –Un Pikachu! è uno starter aggiuntivo, nonno?-   allungò la mano verso di me, arretrai lentamente ma quello lì non voleva proprio demordere, così liberai qualche scintilla per intimidirlo e funzionò, infatti  si rialzò subito –Ehi, calma piccoletto, risparmia l’elettricità per qualcuno che sicuramente arriverà in ritardo!-
-Nipote …- lo ammonì con voce accusatrice l’uomo, “ben ti sta!!!”  pensai io, quel….. com’è che si chiama… ah sì! Quel Gary non l’ho mai sopportato.  –è soltanto un Pokemon selvatico che ho notato nel bosco, le sua qualità, il suo coraggio e i suoi poteri  lo rendono un ottimo  Pokemon per un allenatore- rispose lui, poi mi guardò sghignazzando –Anche se il suo allenatore, se ci sarà, avrà il suo bel da fare col caratterino che si ritrova questo Pikachu!-  ecco questo mi diede fastidio! Ma ovviamente rimediai subito avvicinandomi indifferente alla gamba dell’uomo ed elettrizzandolo per bene! sicuramente lui non se lo aspettava, infatti ne rimanè, come dire… scioccato!  -Scusa amico! Hai ragione- mi disse l’uomo e io annuii.
Comunque appena il malcapitato si riprese consegnò ai tre ragazzi le sfere misteriose, i ragazzi lo ringraziarono e se ne andarono. Intuii che quei Pokemon ora appartenevano a quei tre ragazzi, quindi… se un’altra persona si fosse presentata avrei fatto la stessa fine anch’io! io non volevo appartenere a nessuno, nessuno si sarebbe interposto tra me e la mia amata libertà, per giunta già ridotta di molto.
L’uomo non fece in tempo a girarsi per andarsene che come un tornado qualcuno si precipitò sulla porta gridando –Professore.. anfh, anfh! Sono… anfh…. In ritardo... ma sono arrivato! E soprattutto sono pronto!….. anfh, anfh, anfh!-  il “qualcuno” in questione era un ragazzo dai capelli corvini, gli occhi color nocciola come i miei, e vestito con…. Un pigiama!?
Scoppiai a ridere all’istante, quant’era buffo quel ragazzino!
-Ash Ketchum! Veramente a me sembri pronto per andare a dormire! Non vorrai seguire il corso in pigiama!-  quella battuta contribuì a farmi ridere ancora di più se possibile! Ok, in quel momento avevo deciso che l’umano sarebbe stato classificato come amico d’ora in poi!
Poco dopo calmai le mie risate e osservai il ragazzo, che avevo capito chiamarsi Ash, che apriva tutti gli oggetti sferici nel cilindro, e successivamente supplicare lui per avere un Pokemon, altra scena che mi fece venire il mal di pancia dal ridere!
-Bè… forse ci sarebbe, ma non saprei…-  -Professore lo prendo io!-  il Professore mi guardò, cavolo le risate mi avevano fatto dimenticare che era a rischio la mia libertà! –il Pokemon è questo- disse prendendomi e poggiandomi su un tavolo –Questo è Pikachu-  -Pikachu è certamente il migliore!- disse lui facendo il madornale errore di prendermi in braccio, atto che fu seguito da una mia potente scossa elettrica!
-Viene anche chiamato Topo Elettrico e spesso mostra una personalità elettrizzante-  -C-capisco cosa intende!-  rispose lui completamente arrosto –Ti avverto, c’è un problemino con questo Pokemon-  -Non mi importa Professore, lo prendo lo stesso, ma per curiosità qual è il problema? Gestione della rabbia?-  -No, stai a guardare- il Professore mi guardò e mi lanciò addosso quell’oggetto maledetto.
Pietrificato dalla paura non riuscii a muovermi e l’aggeggio mi tocco, si aprì e sprigionò la luce rossa che mi colpì e ritornò nell’oggetto. Quando il bagliore svanì vidi quella cosa che mi aveva risucchiato le energie di nuovo a terra, e inferocito la colpii con una serie di scariche elettriche, finché il Professore, munito di guanti isolanti la tolse dalla mia portata. –Wow! Davvero incredibile!- esclamò Ash.
Il Professore gli porse cinque sfere e uno strano aggeggio rettangolare.
Usciti dall’edificio colui che era diventato il mio allenatore dovette trascinarmi per un bel po’ di strada, ma quando uno stormo di Spearow ci attaccò, ferendoci gravemente tutti e due, nel momento in cui lui si mise davanti a me per proteggermi dai nemici, capii che Ash non era il ragazzino incapace e testardo che credevo fosse, aveva coraggio da vendere, e soprattutto stava dando la sua vita per salvare la mia, così non ebbi più dubbi, lui sarebbe stato il mio migliore amico.
Non gli permisi di sacrificarsi, ci pensai io a quello stormo di Spearow, dopo Ash mi portò in salvo in una città, ma questo era solo l’inizio della nostra avventura, solo l’inizio della nostra amicizia…


eccoci alla fine di un altro cap!
ringrazio :

 vale_may
 ElettroShock99
julia28
 mistyemily
per le recensioni!
ciao e al proximo cap!

  
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