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Autore: loralichiario    13/07/2011    0 recensioni
E' la mia quarta fan fiction. Questa parla delle storie d'amore nate all'interno della classe 1° A. Soprattutto fra Alice e Lorenzo, Mario e Chiara e Ginevra e Giorgio. Spero vi piacerà. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 2
LORENZO
Sto andando a casa di Alice per studiare. Il nostro rapporto da quella notte invece di rovinarsi, è migliorato. Camilla non sa nulla e non voglio dirglielo visto che si è trattato solo di una notte. Anche se Alice non mi è del tutto indifferente… come amica.
Alice è la solita ragazza bella, snob e ricca ma io che l’ho conosciuta oltre la sua bellezza so di per certo che è brava, che si interessa agli altri. Forse tutto quello che sta passando in famiglia l’ha fatta crescere, non so, ma questa nuova Alice mi piace o forse non è nuova, ci è semrpe stata ma ha sempre nascosto questo suo lato per risultare alle persone intorno a lei forte e determinata. Sono riuscito a raccontare solo a lei quello che è successo fra mia madre e Giorgio Gambino e lei non mi ha messo in imbarazzo, non mi ha né riso in faccia e non è neanche rimasta sbalordita davanti ai miei occhi, ma mi ha fatto capire che ognuno può sbagliare, come tra l’altro abbiamo fatto noi quella notte, e mi ha spinto a fare pace con mia madre.
-Salve signora. Alice?- saluto cordialmente la madre di Alice.
-Oh ciao Lorenzo! È in camera sua-
-Bene grazie!-
Percorro il corridoio fino ad arrivare alla stanza in fondo, busso e senza aspettare una risposta apro.
-Oh ma sei cretino? Se ero nuda?- mi  dice Alice.
-Non lo sei.. quiiiindi!-
-Cretino vieni qua dai..- mi avvicino al suo letto dove è stesa e le lascio un piccolo bacio sulla fronte e mi stendo affianco a lei.
Qualcosa nel mio stomaco si muove…….. Fame?!......
-Non dovevamo studiare?- le chiedo alzando lo sguardo verso di lui. Non si alza e non risponde, anzi chiude gli occhi e inizia a russare facendo finta di dormire scatenando la mia risata. Inzio a farle il solletico, facendola “svegliare” e facendola dimenare sotto il mio corpo. Ridiamo entrambi. Sono questi i momenti che mi piacciono di più quando sono con lei quando ci dimentichiamo di tutto e ridiamo, ridiamo, ridiamo.
-Alziamoci su..-
Sbuffa e mal volentieri si alza. Prende i libri e si siede sul letto.
-Allora da dove iniziamo?- mi chiede.
-Cosa non hai capito?-
-Da qui- indica la pagina – non ho capito più nulla..- la guardo sbalordita.
-Ali questa è la prima pagina.. vuol dire che non hai capito nulla!-
-Ehm…- dice coprendosi il volto con le mani.
-Dai prima iniziamo e meglio è. Allora….-
E così inizio a spiegarle tutto ciò che non ha capito e a semplificarle il tutto.
MARIO
Perché devono sempre piacermi quelle sbagliate?
Sono seduto a un bar da solo.
-Desidera?- mi chiede il cameriere. Sono tentato dal prendere qualche super alcolico ma ho promesso a Veronica che non avrei più bevuto e quindi ordino una semplice Coca-Cola.
La bibita arriva e inizio a sorseggiarla. Ad un certo punto vedo Chiara entrare nel bar e dirigersi verso di me sorridendo.
-Mario ehi!- mi saluto sorridendo e si siede. Ma cosa si sorride? E perché è venuta qui da me? Non ero pesante?!
-ciao…- rispondo freddo.
-cos’hai?-
-ah io nulla!-
-sei strano…-
-ah io sarei strano? Non mi sembra che sono io quello che oggi all’uscita ti ha detto che non vuole vederti e che sei pesante.-
-Massì ero nervosa.. ma ora è tutto passato!-
-A te è passato.. a me no! Io non sono il tuo cagnolino..-
-Ma guarda te questo! Chiamami quando ti passa, eh? Ciao!- mi saluto e se ne va stizzita.
CHIARA
Chiamo Veronica e le racconto cos’è appena successo al bar.
-… Ma ti rendi conto te?-
-Chià io mi rendo conto, eccome. Anche io ci sarei rimasta male e lui essendo un tuo, ehm, amico ci rimane male. Lo tratti un po’ maluccio quest’ultimo periodo. Per me Vasco ti sta influenzando un po’ troppo e tu ti stai lasciando trasportare-
-Non è vero-
-Io ti ho capita.. ti rode perché finalmente Mario ti ha tenuto testa e non è caduto ai tuoi piedi come sempre!-
Quelle parole mi arrivano come una lama affilata.
-E poi ricorda..- continua Veronica -..il lupo perde il pelo ma non il vizio!-
-A chi ti riferisci?-
-Lo sai bene!-
Si riferisce a Vasco, ovvio.
-Cosa vuoi dire?-
-Non fidarti troppo!Ciaooo-
-Ciao..- la saluto e sono ancora un po’ interdetta. Forse stamattina ho sbagliato veramente a prendermela in quel modo con Mario.. forse è meglio andare da lui. Rigiro e rientro nel bar, è ancora lì sicuramente.
Infatti entro e lui è la con il bicchiere quasi vuoto alle labbra.
-Ohi Mariù…- lo chiamo dolcemente e mi siedo. Non mi risponde, non mi guarda. -… sono tornata perché hai ragione: stamattina ho esagerato. Scusa…- ora il suo sguardo si alza verso il mio.
-Non me lo merito IO quel trattamento.. io ti sono sempre vicino e ti voglio bene veramente-
-lo so e ti ringrazio. Anche io ti voglio bene- lo abbraccio, un abbraccio vero e sincero. Gli voglio molto bene a Mario ed è vero che c’è sempre stato.
Rimaniamo in quel bar a parlare del più e del meno e a ridere.
 
  
  
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