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Autore: cutuletta    13/07/2011    19 recensioni
Finalmente Kate riesce a risolvere il mistero che si cela dietro la morte di sua madre. Per lei e per Castle si profila un nuovo inizio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chiudete la porta – Disse Montgomery, accarezzandosi la barba ruvida

Kate era qualche passo avanti a Castle; quando era in servizio aveva questo istinto di protezione nei suoi confronti, si sentiva responsabile per lui anche quando combinava qualche guaio. Montgomery prese un plico e lo lanciò sulla scrivania, il che fece sollevare qualche carta e, all’unisono, le spalle di un preoccupato Rick.

-Il caso a cui stiamo lavorando ha attirato l’attenzione di persone molto influenti, a quanto pare la vittima aveva contattato la procura, pochi giorni prima di morire, per rivelare delle importanti informazioni su un presunto smaltimento irregolare di rifiuti.

Castle e Beckett rimasero in piedi in silenzio ad ascoltare.

-Il giudice Markway è stato sollecitato a firmare un mandato per il magazzino del fratello della vittima e questa mattina alle 6 una squadra speciale ha fatto irruzione nel complesso.

Montgomery rimase in attesa, si aspettava che i due dicessero qualcosa, ma né Kate né Rick proferirono alcunché.

-Bene – disse con tono stizzito Roy, poi estrasse da una cartellina un dvd, lo inserì nel pc, ruotò lo schermo in direzione dei due e avviò la riproduzione. Le immagini mostravano una ripresa interna del magazzino.
Castle e Beckett sgranarono gli occhi non appena riconobbero il palazzo

-Il magazzino aveva delle telecamere, un sofisticato sistema difficile da rilevare ad occhio nudo e guardate un po’ … – Disse mandando avanti alcune riprese per poi bloccarsi all’arrivo di Castle nell’ufficio. Castle cercò di evitare lo sguardo di disapprovazione che Montgomery gli stava lanciando, ma sentiva i suoi occhi trafiggerlo come lame.

-Signore le posso spiegare – Accennò timidamente Beckett, che fu bruscamente interrotta dall’ira di Roy
-OOOOh davvero? No perché mandando avanti qualche minuto, ecco un’altra effrazione, di un’agente, di una MIA agente. Sono davvero curioso di sentire le vostre spiegazioni
-Abbiamo cercato di essere tempestivi, il sospettato poteva inquinare le prove o peggio distruggerle, mi rendo conto che non ci siamo comportati … - Non riuscì a terminare la frase che il capitano incalzò
-Tu Castle, niente da aggiungere?
-Ah beh io, vede io … Ha notato con che scioltezza sono entrato? – Il suo tentativo di sdrammatizzare gli costò le occhiatacce degli altri due. Fece cenno di aver capito e lasciò che il capitano proseguisse
-Sono stufo delle vostre insubordinazioni. Beckett sei tornata da pochi giorni e già non rispetti gli ordini e per giunta proprio ora che sto valutando a chi assegnare il posto da detective capo.
-Signore io …

Montgomery mandò avanti il nastro e aggiunse

-Questi siete voi due, 31 minuti dopo che uscite dall’ufficio. Ora, non voglio sapere cosa avete fatto 31 minuti chiusi lì dentro; – Castle assunse l’aria di uno che fischietta per sviare inevitabili sospetti – sono riuscito a fare in modo che questi nastri non vengano archiviati come prove, perché non dicono nulla di rilevante, ma sono molto deluso e arrabbiato. Tu Castle SPARISCI, non voglio vederti al distretto per il resto della giornata e tu Beckett, sappi che terrò seriamente presente questo tuo ennesimo colpo di testa.

I due fecero per andarsene con l’aria colpevole, Castle si bloccò e disse:

-C’erano mica telecamere anche nel vano porta abiti dell’ufficio? – Beckett gli rivolse un’occhiata furiosa – Nel caso ne vorrei una copia! – Disse entusiasta
-FUORII – Ribadì Montgomery – Tu resta ancora un secondo Beckett
-Signore sono davvero desolata, ero sicura che avremmo trovato qualcosa in quel magazzino e la Logan non mi avrebbe mai permesso di indagare, così mi sono fatta prendere la mano e sono andata da sola, mi disp … - Beckett si interruppe un tantino perplessa; Montgomery non sembrava arrabbiato, anzi, stava sorridendo.

-31 minuti in un ufficio semi vuoto … -Disse lasciando intendere di sapere perfettamente cosa fosse successo. Kate cercò di mantenere un’aria professionale, ma percepì un senso di calore mandarle a fuoco le guance.
-Era ora detective che gli dessi una chance. – Sorrise più contento che mai. Kate sollevò lo sguardo tremendamente in imbarazzo – Davanti a Castle ho dovuto assumere un atteggiamento professionale ma, detto tra noi, sono più felice che arrabbiato. Ora esci e fa finta che ti abbia dato una strigliata storica.

***

Quella giornata non era andata esattamente come nei piani di Kate: tutti sapevano di lei e Rick, persino Montgomery, e nessuno le aveva risparmiato battutine e frasi imbarazzanti. La Logan era stranamente silenziosa, questo almeno le dava un po’ di tregua e anche il fatto che Rick fosse stato costretto a tornare a casa; era meglio non avere tra i piedi un bambino a cui badare. Esausta guardò l’orologio, erano le 18:00. Si avvicinò alla scrivania dei colleghi:

-Ragazzi andate a casa, per oggi può bastare.
-Sei sicura? La Logan voleva che ultimassimo dei rapporti per oggi – Chiese Ryan
-Ci penso io a lei, andate. – Poi si imbatté nella scrivania della Logan, su cui era placidamente appoggiato il suo adorato tablet; Kate lo prese, poi si voltò verso Ryan ed Esposito:

-Sapete qual è il lato negativo della tecnologia? Che è dannatamente fragile. – Disse, lasciandosi scivolare il tablet dalle mani e facendolo cadere a terra. I ragazzi rimasero impietriti a guardarla – Provate a buttar giù così una lavagna! – Disse, paga di aver messo in atto la sua piccola vendetta. Non soddisfatta del rumore metallico di quella caduta, diede allo strumento tecnologico due assestati colpi di tacco e poi si rintanò nella sala accanto la stanza caffè, davanti la sua vecchia lavagna.

Qualche minuto dopo la Logan passò da lei.
-E’ tornata alla sua lavagna, vedo!
Kate non rispose
-E’ stata in quel magazzino, vero? Ha deliberatamente ignorato un ordine, ha infranto la legge e ha coinvolto Rick; questo per dimostrare cosa esattamente? Solo per facilitare la mia nomina a capo detective?
Kate chiuse il pennarello, lo appoggiò alla lavagna, incrociò le braccia al petto e iniziò a scrutare la detective frontalmente
-Sa Beckett perché il suo capo non le ha ridato il posto? Perché lei è acerba, crede di poter essere il capo che è anche amico dei suoi subalterni, di poter fare a modo suo, di aggirare il sistema, ma non è così che funziona e si aspetti tolleranza zero per questo suo atteggiamento irresponsabile. Quando sarò io al comando, la sbatto fuori al primo errore.

-Sai Vic, sono davvero stufa … Sono stufa della tua arroganza, del modo in cui continui a darmi del lei come se volessi mantenere le distanze, come se ti sentissi superiore, e sono stanca del modo in cui tratti i ragazzi. Hai ragione, io sono una persona che agisce di istinto, a volte, non ho un fascicolo lindo come il tuo, ma almeno sono convinta che il rispetto delle persone della mia squadra sia sentito, e non legato alla mia carica, non mi sento migliore di te o di nessun altro, cerco solo di fare il mio lavoro secondo coscienza, anche se questo significa infrangere le regole. E vuoi che la dica tutta? Penso che tu sia una stronza, una donna repressa, talmente insicura che ha bisogno di spogliarsi davanti ad un uomo perché non altre carte da giocarsi per sedurlo … E sai che ti dico, potrai anche essere nominata capo detective, ma non cambierei una sola cosa di me con te.

Fece per andarsene, lasciando la detective ad ingoiare il boccone amaro, poi si voltò e aggiunse
-Ah credo di non avertelo ancora detto: benvenuta al 12° distretto!

***

Castle andò ad aprire
-Heey – Disse e si avvicinò per darle un bacio sulle labbra. Kate cercò di tenerlo a distanza, appoggiando le mani sul torace dello scrittore
-Alexis e Martha potrebbero vederci, oggi abbiamo già dato spettacolo a sufficienza, non ti pare?
-Alexis dorme da Paige e mia madre è ad un corso. Sono solo e annoiato … – Disse con un’aria da cucciolo
Kate sollevò gli occhi al cielo, poi lo spinse ad entrare
-E quanto dura il corso di Martha? – Disse ammiccando
-Conosco quello sguardo, ragazzaccia, che hai in mente?
Lei chiuse la porta, mise il chiavistello, lo spinse contro il mobile e disse:
-Vedrai! - Iniziò a sbottonargli la camicia e a baciarlo sul collo e in pochi minuti finirono sul pavimento del salotto di Rick …

Erano distesi sul parquet del salotto, entrambi supini in silenzio e si tenevano per mano. In quei giorni la maggior parte delle loro tenerezze si era manifestata in silenzio. Non erano bravi con le parole, ma con i gesti sapevano mostrarsi tutto l’affetto, l’amore, la profonda devozione che provavano l’uno nei confronti dell’altra. Rick cercò di sistemarsi su un fianco ed emise un lamento; Kate si voltò verso di lui, poi lui aggiunse:

-La prossima volta appoggiamoci almeno al divano, la mia schiena è a pezzi, non ho più l’età per certe cose!
Kate scosse la testa
-Eh, dovrò trovarmene uno più giovane, allora!
-Ah sì, brava, fai presto a parlare tu. Te ne stavi comoda sopra di me, sono io quello che ha fatto il lavoro sporco.
Si avvicinò e gli lasciò un bacio, per poi mordicchiargli il labbro.
-Non mi sembra che ti sia dispiaciuto!
-Non ho detto questo!
Tornò al suo posto, si portò una mano sulla fronte e iniziò a guardare il soffitto
-A cosa pensi? – Chiese Rick, timidamente, mentre le accarezzava il braccio e la spalla
-A niente! – Disse, mentendo
-Bugiarda! Che c’è Kate? – Chiese con una tenerezza che sciolse la detective. Lei si voltò e disse:
-Stavo pensando a Montgomery!
Castle sgranò gli occhi
-Oh ti ringrazio, io mi spacco la schiena per farti felice e tu pensi a un altro uomo mentre sei ancora qui distesa con me? – Disse cercando di rimanere serio, ma alla fine non riuscì a trattenere un sorriso e ricevette in cambio un buffetto da Kate
-Scemo!
-Cosa ti preoccupa?
-Lo darà a lei Rick, darà alla detective Logan il mio posto.
-Non è vero!
-Ha più anni di servizio, è integerrima e ora che Montgomery sa che abbiamo fatto un’irruzione non autorizzata in quel magazzino, ho perso altri punti. – Si tirò indietro i capelli con una mano e si sistemò una ciocca dietro un orecchio, poi aggiunse – dividerò la mia scrivania con Ryan per il resto della mia carriera.
-Montgomery non darà mai il tuo posto ad un’altra, sei come una figlia per lui.
-Non è una questione affettiva Rick, si tratta di scegliere la persona più idonea, ed è evidente che non sono io. Non mi avrebbe messo in discussione se non avesse dei dubbi!

-Ascoltami – Disse prendendole il mento con due dita e facendola voltare verso di lui – Ho lavorato abbastanza a lungo con Victoria Logan per giungere alle tue stesse conclusioni: è brava, un’ottima detective; nulla da eccepire, davvero! Ma non è come te, non è Kate Beckett, tu non sei solo brava, sei straordinaria. Ci sono capitati casi assurdi, casi che non avremmo mai risolto senza il tuo istinto, senza qualche colpo di testa. Ti ricordi la collaborazione con la Shaw? Tu le hai salvato la vita perché hai agito d’istinto, se ci fosse stata un’altra detective lei sarebbe morta!
-Sei dannatamente di parte, lo sai?
-Sono onorato di esserlo, ma parlo sul serio Kate. Un buon detective deve essere pronto anche a infrangere le regole qualche volta, questo la Logan, in tanti anni di servizio, non l’ha ancora imparato, semplicemente perché certe cose non si apprendono. Non nasciamo mica tutti straordinari! – Disse lui con un sorriso meraviglioso, poi prese la mano di Kate e gliela baciò – E nella peggiore delle ipotesi, potresti sempre, che ne so, ritirarti e dedicarti alla cucina; vedo già il titolo del mio prossimo libro: - Disse con un fare teatrale, eredità di Martha – “Kitchen Heat”, dalle armi ai fornelli! Eh, che te ne pare?

Kate sorrise, era incredibile come quell’uomo riuscisse a distrarla, a tirarla su di morale, a farla sentire viva, completa, adeguata. Dopo qualche secondo in silenzio, aggiunse:

-Rick io  … - Si arrestò; bruciava ancora il ricordo della volta che voleva dirgli quello che provava e lui era con un’altra. Rick intuì il suo freno e la anticipò:
-Anch’io!
Kate si bloccò
-Ma non ho detto niente!
-Beh, qualunque cosa tu stessi per dire, vale anche per me!

Kate si avvicinò e lo baciò prima teneramente e poi con una passione sempre più incalzante; tornò su di lui, gli accarezzò il torace e poi si alzò in piedi. Lui rimase a guardarla

-Ti è venuta in mente qualche idea? – Disse Rick, alzando un sopracciglio
-Oh sì – Rispose ammiccante. Poi lei prese la sua biancheria, i pantaloni e cominciò ad infilarseli
-Wo, wo, wo, hey frena! A cosa servono I vestiti?
-Sono per la mia idea, ossia tornare a casa!
-Ma no, perché?
-Rick, tua madre starà per tornare, non voglio che mi veda qui, già abbastanza persone sanno di noi!
-C’è il chiavistello alla porta, vedrai che non riuscirà ad entrare e andrà a dormire in qualche costoso hotel a mie spese. Dai torna qui vicino a me, anche a me è venuta un’idea! – Disse cercando di afferrarle le gambe per farla stendere. Ma kate non si lasciò convincere.
-Tirati su e diamo una sistemata a questi cuscini!
Lui fece un sorrisino malizioso, stava per aggiungere qualcosa ma Kate anticipò lui, questa volta
-Risparmiami la battutina che stavi per fare sul “tirarti su”. Sbrigati! – Disse lanciandogli i pantaloni

Lui trotterellò con i pantaloni ancora sbottonati fino all’ingresso, la baciò e aprì la porta, proprio in quell’istante Martha li sorprese. I due si bloccarono impacciati e al loro imbarazzo si aggiunse quello di Martha che non sapeva che fare.
-Ah, io stavo, in realtà volevo dirti che dormo fuori Richard! – Si voltò e fece per andarsene, ma Kate la trattenne per un braccio
-Sto per andarmene Martha, non ti preoccupare. – Poi guardò sconfitta verso Castle, ormai tutti sapevano di loro! Lui le diede un bacio tenero sulle labbra e aggiunse:
-Chiamami quando arrivi a casa!

Lei annuì e fece un cenno con la mano in direzione di Martha. Quando chiuse la porta, Martha guardò Richard, lo abbracciò e disse:
-Era ora, ragazzo mio!
Lui sorrise. Martha vide i cuscini e una coperta sul pavimento e non ci mise molto a ricostruire la scena. Si voltò verso il figlio, che fece spallucce.
-Tesoro, non hai più l’età per fare certe cose. Il mio unguento per il mal di schiena è nel primo cassetto del bagno! Buona notte!
-Ma che dici, madre, figurati … - Disse facendo il macho. Non appena la madre di voltò fu costretto a sostenersi la schiena con la mano, prima di sedersi sul bracciolo del divano. Tra sé disse – Credo che mi servirà proprio, invece!
 



Ciao a tutti,
scusate se c’ho messo un po’, prima di postare, ma la ricerca di Nathan per tutta l’Italia mi ha sfinito, e non l’ho manco trovato! Ma questa caccia all’uomo non è stata infruttuosa, mi ha dato modo di incontrare un gruppo di folli fan di Castle e di passare una gran bella giornata romana…
Detto questo, so che vi sentite tutti meglio ora che conoscete i retroscena della mia vita, vi do appuntamento all’ultimo capitolo, settimana prossima, se riesco anche prima. Siete pronti a salutare la Logan?

Grazie a tutti e ricordate:
keep calm, there’s a 4th season
   
 
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