"La Vita Secondo Navarro Adam" una storia che racconta semplicemente la storia di un "vecchio" 40enne, dei suoi amici e di molte altre cose che non dirò qui.
Questo libro ha una morale? Si, non vivete come lui, credetemi non è bello.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
"Note dell'Autore: Siamo arrivati a 10 capitoli di questa storia, robe da non crederci, dico subito che non credo questa storia proseguirà oltre i prossimi 10 o 15 capitoli, credo la chiuderò un po' presto, credo!
Mi scuso in partenza se questo captiolo sembrerà un po' diverso dagli altri, noterete di sicuro delle lievi differenze questo perchè è un capitolo un po' malinconico e dedicato al vecchio gruppo rock dove suonava Adam, beh goedetevi il capitolo, non mancheranno le solite scene comiche di Adam, questo è garantito"
Massime di Adam: Un panno non potrà mai pulire fino a fondo un tavolo, ma Eveline al bar quei tavoli non li pulisce nemmeno...
CAPITOLO 10: 4 minuti di Gloria?
Siamo già al 23 di Gennaio, il tempo è volato
molto in fretta da quel giorno di Natale, vi chiederete in 31 giorni
cosa sia successo? poche cose, tanto per cominciare, Eric ed Eveline
sembrano in un punto un po' instabile della loro relazione, come ho
sospettavo da tempo che sarebbe andata così, invece la mia
relazione con Railey va alle stelle usciamo ogni sabato sera e ogni
domenica pomeriggio, e di questa relazione se ne sono pure accorti gli
studenti e alcuni dei miei studenti più rompiscatole mi
hanno pure chiesto:
"Studente X: ma allora lei e la prof Acrington...ha capito no? ficcate?"
E la mia risposta era sempre la stessa:
"Adam: cosa vuoi capirne te di questo verbo che potrai provarlo solo
quando ti sarà sparito l'alito da mangiatore avido di
dolcumi e quei dozzinali brufoli da adolescente, tornatene a casa a
rimpire il tuo hard disk di video porno e non venirmi a rompere..."
Nonostante da quando io e Railey eravamo tornati una coppia come a quei
tempi, in certi sensi io non ero cambiato di una virgola.
L'ultima cosa interessante è che il concerto dei Jack's Tree
si avvicina e io non ho ancora confermato la mia presenza in quella
giornata e tanto meno avevo intenzione di confermarla, ma ecco che
mentre sto a parlarvi di questo alla porta sta per bussare qualcuno che
non avrei voluto vedere ora.
"???: Adam? ci sei? sò che sei a casa"
La prima cosa che mi venne in mente fu che questa voce non mi era
nuova, così corsi subito ad aprire e la persona che c'era
davanti alla porta era proprio chi pensavo potesse essere.
"Paul: ciao Adam..."
Paul è l'ex chitarrista del gruppo nella quale suonavo da
giovane, è un ragazzo alto, capelli marroni molto
scompigliati, uno sguardo che ha sempre conquistato le ragazze, un
fisico ben mantenuto nonostante fosse anche più vecchio di
me.
Caratterialmente era un tipo normale come molti altri, solo che aveva
l'abitudine di esser insistente quando voleva qualcosa, era una di
quelle persone che se aveva un obiettivo in testa pur di raggiungerlo
avrebbe preso a testate tanti di quei muri da poterci morire, ma non si
arrendeva e in secondo luogo era uno che piaceva andare dritto al punto
della situazione, anche se quel giorno venne con un piede pacifico,
sapeva che la proposta fatta da Kirk aveva ricevuto esiti negativi
così tentò il tutto per tutto venendo lui stesso
e dando un semplice out-out.
"Adam: Paul..." non potè non scapparmi un sorriso visto
tutto il tempo che non lo vedevo
"Adam: ti trovo invecchiato, a parte il solito taglio di capelli e i
soliti vestiti dozzinali sei cambiato molto...come stai?"
"Paul: non mi lamento, ma potrei stare meglio, sai come?"
"Adam: sò già cosa vuoi dirmi, ma ti
farò contento e dirò, no, non lo so dimmi..."
Paul sorrise in maniera poco naturale emettendo un lieve suono quasi
nasale e disse:
"Paul: suona con noi dopodomani sera, ti prego è la nostra
ultima occasione, ti rendi conto che non suonerò
più a Selice dopo questo giorno? andiamo poter rifarti di
tutto almeno una volta, non lo desideri? so che lo vuoi, ma cosa ti
tiene lontano"
ignorando ogni sua singola parola dissi:
"Adam: accomdati, vuoi qualcosa da bere, ho della birra in frigo..."
Paul sbuffando decise di entrare si sedette sul divano, e mentre io
stavo prendendo due birre e le stavo stappando lui decise di continuare
la sua chiacchera
"Paul: andiamo Adam ci saranno tutti, Kirk, Meredith, io, manchi solo
te..."
Io subito lo interruppi e dissi:
"Adam: no manca anche Roger..." Paul ridendo disse:
"Paul: andiamo, non posso far tornare in vita i morti, Adam tutto
questo è illogico"
"Adam: dico solo che senza Roger non sarà mai come una volta"
"Paul: vedi di non dire cavolate tu suonavi perchè ti
piaceva farlo, non perchè c'era Roger"
Portai la bottiglia di birra a Paul e mi sedetti pure io sul divano
davanti a lui, in silenzio aspettando dicesse qualcosa.
"Paul: non voglio che tu lo faccia per Roger, devi farlo per me, per
te, per Kirk, per Meredith, siamo stati degli idioti tutti quanti
gettando la spugna così quando in palio c'era
Londra...l'Inghilterra..."
"Adam: beh, però tu hai ottenuto tutto questo no?"
"Paul: si ma perchè io non mi son fermato alla morte di
Roger, io sono andato avanti non ho fatto il vostro errore, vi sto
dando l'opportunità di rimediare e perchè no
divertirci insieme come un tempo, Adam...perchè sei
diventato così?"
A quel punto arrabbiandomi mi alzai in piedi e dissi:
"Adam: no, no e no, ascolta Paul, intanto tu non hai idea di cosa ho
passato negli ultimi anni, tu torni qua e piombi senza nemmeno
raccontarmi qualcosa di interessante, sono passati 20 anni e per ora
sono rimasto riguardo te ancora a quando ho saputo che sei diventato
zio, vieni qua da me e subito parli del concerto, mi fai incazzare! e
poi io non ho fatto un errore, dopo la morte di Roger avevamo tutti il
morale a terra, la band era finita, era già predestinata a
finire morto o non morto Roger, tu non hai capito che non eravamo solo
demoralizzati per la morte di Roger, Londra...ci faceva paura, una
grande città e tutto, tu stai vivendo la vita di una
Rockstar mediocre, ma almeno tu credi di esser veramente felice? non
facendo altro che suonare a destra e sinistra, vivendo come un nomade,
avendo sveltine con centinaia di fans, non ci hai mai scritto mai
contattato, hai vissuto solo l'oggi fregandotene di ciò che
hai abbandonato, tu lo sai che il tuo caro vecchio amico, Adam, il
sottoscritto è finito in prigione? gli è morta la
madre? sai almeno che lavoro faccio ora? non prendermi in giro se lo
sai lo sai solo perchè Kirk te l'ha detto in questi giorni,
non venirmi a dire balle, io a quel concerto non suonerò il
nostro vecchio pezzo, scordatelo non trovo un motivo per farlo, non
trovo un solo motivo buono e se mai lo troverò mi presentero
sul palco, ora se non ti dispiace esci di casa mia con la stessa
sbruffonaggine con la quale te ne sei entrato"
Paul un po' offeso si alzo e a testa bassa dando un ultimo sorso alla
birra se ne andò ma disse:
"Paul: se ci ripensi...vieni, ti accoglierò fino a un
secondo prima che inizi la canzone...22.30..."
"Adam: esci!"
"Paul: comunque la storia della prigione la sapevo anche senza Kirk..."
"Adam: esci e basta, non fare il solito testardo, vattene!"
"Paul: ho capito ho capito...ci vediamo Adam, ci vediamo sul palco"
"Adam: si speraci..."
Paul uscì dalla camera, e si lasciò dietro
l'immagine della mi faccia incavolata come sempre...non era una cosa
nuova, spesso per colpa del modo di fare di Paul finivamo a fare dei
piccoli litigi, come quelle volte che si finiva per litigare tra chi
doveva guidare fino al luogo del live, a volte litigavamo persino per
una nota di una canzone, mentre uno di noi diceva che era meglio una
l'altro diceva che era più musicale l'altra, addirittura a
volte si litigava per cosa prendere da mangiare durante le nostre
pause, ma tutte le volte la spuntava lui per la sua testardaggine, ma
non stavolta, io non ci sarei mai tornato su quel palco, non ne avrei
trovato motivo.
Era quasi ora di cena, quella sera uscivo fuori con Railey, nonostante
fosse Giovedì, ma la scuola era chiusa per dei controlli, ci
sono stati ultimamente dei casi di vandalismo e hanno preferito
chiudere la scuola fino a lunedì per agevolare le
investigazioni, così avevo i giorni liberi, così
eccomi a cenare con Railey in uno dei locali trai mediamente costosi di
Selice, erano prezzi onesti, la qualità del cibo non era
ottima e spesso c'era gente che faceva casino, però essendo
giovedì non c'era molta gente quindi io e Railey potevamo
parlare tranquillamente scegliemmo pure un po' più riservato
e lontano dagli altri posti.
Mentre eravamo seduti e avevamo appena ordinato io e Railey cominciammo
a parlare del più e del meno.
"Railey: sai, da quando siamo tornati insieme le ragazze della 1^E
cominciano a comportarsi in modo strano, mi fanno sempre domande su di
te, mi chiedono come sei come amante e varie robe"
Io interessato dissi:
"Adam: oh, e come rispondi a quelle bisbetiche?"
"Railey: beh dico la verità, che sei un uomo, sincero,
dolce, comprensivo, un uomo perfetto"
Quelle affermazioni erano di sicuro false, delle tipiche avance
sdolcinate per sentirsi più sicuri in un rapporto facendo
elogi al partenr, e questo mi era chairo non solo dal suo sorriso ma
anche da come in quel momento mi prese la mano come per cercare
sicurezza e io risposi cercando di usare parole sincere ma non
offensive:
"Adam: beh sai per quanto tu possa dire la verità
è meglio non dare troppa confidenza a quelle sbandate e poi
chissà ora cosa pensano di me e chissà
perchè ti hanno fatto quelle domande, non vorrei finire sui
giornali per uno scandalo pedofilo"
Railey si mise a ridere dopo la mia battuta e disse:
"Railey: che pensino quello che vogliono, tanto l'importante siamo noi
due non è vero?"
"Adam: ma certo cara" questa frase l'aveva detta in maniera quasi
possessiva come se mi stesse dicendo che stava sfottendo le ragazzine
della classe per dirle "lui è mio e non vostro vi rode
vero?", aver studiato psicologia non faceva di me un abile lettore dei
segnali del corpo, ma io ho studiato Railey e so che sotto il suo fare
buono e gentile si nasconde un diavolo che non vuole mai tirare fuori e
sotterra con quel suo amabile sorriso e il suo fare gentile e
disponibile, oltre che affettuoso e paziente.
Arrivò il vino in tavola e nessuno dei due si
tirò in parte per fare un cin e bere un bel sorso vino rosso
aspettando che arrivassero le bistecche di manzo al sangue con contorno
di patate al forno, sò che sembra un piatto già
visto, e lo è, ma in quel ristorante era la migliore
pietanza che facevano è solo un caso, non c'è
alcun collegamento logico con il nostro primo appuntamento fallito che
ben ricorderete.
Railey però dopo il sorso di vino mi vide un po' calante
d'animo, il mio sguardo si faceva sempre più perso tra i
miei pensieri, e così finendo un sorso di vino mi disse con
tono un po' preoccupato:
"Railey: qualcosa non va?"
Io alzando la testa e accorgendomi che mi ero totalemente perso e non
stavo più pensando alla bella serata dissi:
"Adam: no scusa...pensavo, sono solo...sovrappensiero ecco tutto"
Railey pulendosi dalla bocca col tovagliolo per prendere del tempo per
pensare se chiedermelo o meno mi disse:
"Railey: a che pensavi?"
In un primo momento non volevo parargliene, ma poi mi decisi, presi
fiato e cominciai a vuotare il sacco, e senza vagheggiare troppo
"Adam: ti ricordi il gruppo nella quale suonavo vero?"
"Railey: si, non ricordo il nome ma ricordo che eravate molto bravi,
ricordo anche i componenti, tra i quali c'era anche Kirk"
"Adam: esatto, vedi, dopo che ci siamo sciolti, Paul, ha preso la
stessa strada che stavamo percorrendo solo con un altro gruppo, siccome
questo sabato il gruppo dove suona lui viene qui a Peronedo a suonare
ha chiesto a me e al resto del vecchio gruppo di suonare"
Railey mi conosceva bene e interropendo il mio discorso disse:
"Railey: ma tu non ci vuoi andare vero?"
"Adam: esatto..."
"Railey: perchè Adam, io la trovo una bella idea, suonare
come ti piaceva un tempo, no?"
"Adam: no, non è questo il punto, lui ha messo di mezzo
altre cose, ha messo Roger, ha messo il fatto di riparare ad un errore
fatto molto tempo fa, ma il punto è che di sicuro tutto
questo non ha niente a che vedere con Roger e suonando insieme non
ripareremo a nessunissimo errore"
Cominciavo ad alzare un po' il tono di voce visto che questo argomento
mi irritava, dimenticadomi che questa era una bella serata in coppia e
Railey alzando la voce pure lei mi chiese:
"Railey: che errore?"
"Adam: quello di arrenderci dopo la morte di Roger, ricordi? mi hai
pure tenuto compagnia per due mesi quando era morto Roger, ti ricordi
bene quanto ho sofferto, non potevo ricominciare, non potevo andare a
Londra"
"Railey: Londra, Londra, Roger, Roger, perchè devi tirare in
mezzo queste cose, ma scusa fregatene di quello che ha detto Paul va
lì e suona per divertirti con i tuoi vecchi compagni per
riprovare quello che provavi un tempo, non dev'essere per forza un modo
per ricordare Roger o per rimediare all'errore di essersi arresi, non
puoi considerarlo solo un normale concerto tra vecchi compagni?"
Infuriandomi per davvero dissi sbattendo il tovagliolo sul tavolo:
"Adam: dopo tutto quello che è successo non riesco a
pensarla come dici te, non ci riesco proprio, non lo capisci?!"
Mi ero accorto che avevo alzato troppo il tono della voce e avevo un
po' spaventato Railey, così subito ricomponendomi e
prendendo il tovagliolo da dove l'avevo buttato dissi con un tono
davvero molto calmo e dispiacuto:
"Adam: scusami Railey, scusami per davvero, non era mia intenz..."
Ma lei con il suo solito modo di fare mi interruppe e disse:
"Railey: no tranquillo credo di aver capito, alla fine penso tu abbia
ragione, è difficile pensare in questa maniera dopo tutto
quello che è successo, perdonami non so cosa stavo dicendo"
Sentendo delle scuse così fasulle, pacate ed efficenti, la
presi per il mento e gentilmente le diedi un bacio e di seguti dissi:
"Adam: sei davvero una donna fantastica Railey, ma non serve ti scusi
con me per ogni cosa, tranquilla, sono stato io lo stupido che ha
alzato la voce, vediamo di non pensarci e di goderci la bella serata di
Gennaio ok?"
Railey arrossì e sorridendo mentre le nostre facce dopo il
bacio erano ancora molto vicine lei mi disse con un tono pacato e quasi
sussurrando:
"Railey: hai...hai ragione"
La serata continuò per il verso giusto, mangiammo, bevemmo,
ridemmo, scherzammo ci sfogammo l'un l'altro delle nostre frustrazioni
scolastiche sbeffeggiando gli alunni meno meritevoli e raccontando
anche qualche novella su di loro e la serata si concluse con il mio
galante gesto di riaccompagnarla in casa in auto; arrivati davanti a
casa sua lei prima di smontare dalla macchina disse:
"Railey: beh, io ora vado abbiamo avuto una bella serata, grazie per
tutto, anche per avermi offerto la cena" Io a questa frase non potei
non ridere e dire
"Adam: hey, almeno il prossimo che ti dice che sono uno spilorcio, puoi
raccontarli questa storia".
Entrambi ci mettemmo a ridere, si slacciò la cintura del
sedile, ma prima di uscire mi chiese:
"Railey: ah approposito, prossima settimana di va di venire a cena a
casa di mia madre, sai, scommetto sarebbe felice di rivederti dopo
tanto tempo"
Dopo quei due precedenti incontri con Eris, se fossi andato a casa sua
sarebbe stato come entrare in un campo minato...
"Adam: no, sai, siamo adulti, non credo servano più cose del
tipo, presentami i tuoi, ti presento i miei ecc... non credi?"
Railey però insistì, non voleva mollare e disse:
"Railey: però Eris per te era quasi un'amica oltre che esser
stata tua suocera"
"Adam: ok, ok ci penserò ti farò sapere"
Quella frase mandò su di giri Railey, nel senso positivo e
di seguito mi abbracciò e mi disse:
"Railey: oh grazie amore"
A quel punto mi diede un bacio, essendo la fine di una serata tutto
sommato bella, quel bacio durò più del solito
rimanemmo in macchina a baciarci per 1 minuto, mi piaceva la relazione
che stavo tenendo con Railey, mi piaceva l'affetto ritrovato tra di noi
due, anche se questo affetto si stava trasformando pian pianino in
qualcosa di nuovo.
Tornato a casa la notte sembrava lunga e la mia mente era immersa nei
pensieri.
Passai tutto il Venerdì chiuso in casa senza far niente se
non guardare la TV che stranamente in quel giorno trasmettevano dei bei
film, leggere qualche libro ecc...ma dovetti pure passare per il Bar da
Rinos per pranzo e così una volta uscito mi resi conto che
sarebbe potuto apparire un Paul dopo ogni incrocio che passavo, tenevo
perciò la guardia alta, non si sapeva mai.
Arrivato sano e salvo al bar, trovai solo Eric, Demetria e Ronald, fui
accolto dal solito "ciao Adam" fatto in coro ma io risposi con uno
scontroso
"Adam: giorno feccia, come vanno qua le cose?"
"Eveline: male, come sempre..."
"Ronald: sono vecchio, ma per il resto bene"
"Demetria: vanno..."
"Eric: finchè c'è Eveline a me bene, vero amore?"
Eveline questa volta non si mise a ridacchiare, come ho detto prima le
cose tra Eveline ed Eric non andavano per il meglio ed Eveline disse:
"Eveline: oh beh, certo per te le cose vanno sempre bene vero? ti
preparo subito l'Hamburger con l'insalata Adam"
Eveline corse dritta in cucina, era chiaro che avesse preso
la mia entrata come buon pretesto per andare in cucina ed evitare Eric,
infatti era strano che si trovasse qua, anche se ultimamente aveva
cominciato a venire qui al bar più spesso...
"Adam: wow, non le ho detto niente e sta per arrivarmi il pranzo, non
compio gli anni oggi io...strano..."
Ronald si mise a ridere alla mia battuta ma non disse niente
"Demetria: certo che sembra davvero distrutta ultimamente Eveline"
"Adam: si appunto, perchè non vuoi dirci cosa hai combinato?"
"Eric: io assolutamente niente, lei ha cominciato a fare
così, non riesco a capire perchè, però
non prendo la vita troppo male, se mi fermo a piangere e preoccuparmi
troppo non troverò più i momenti per ridere e
vivere"
Io accendendomi un cigarillos dissi:
"Adam: intelligente, ma stiamo parlando di donne, è come se
ti mettessi nudo a correre in un campo minato senza vedere dove metti i
piedi, ma anche se avessi gli occhi aperti non potresti vedere dove
sono le mine da quanto son ben sotterrate ecco cos'è una
donna, un campo minato, fai i passi giusti e ne esci vivo, metti il
piede in un punto sbagliato e sei morto, alcune mine si notano altre
sono infigarde e nascoste, e tu bello mio stai correndo nei punti dove
ci sono le mine più bastarde..."
"Eric: e quali sarebbero queste mine"
"Adam: non chiederlo a me, Eveline è la tua donna...".
Si creò un breve silenzio che fu interrotto da una
affermazione di Ronald che non c'entrava niente ma dal nulla venne
fuori con questa frase:
"Ronald: sapete da giovane mi sarebbe tanto piaciuto suonare in un
complesso rock, mi piaceva molto il basso elettrico mi ricordo che
negli an..."
Io interruppi subito Ronald e chiesi a tutti:
"Adam: Kirk è già passato di qui vero?"
"Demetria: si con un tizio di nome Paul..."
"Adam: oh cavolo...no, fatemi indovinare vi ha pagato per far si che
voi mi convinciate a suonare domani sera vero?"
"Ronald: non ci ha pagato, ci ha pure dato i biglietti per venire a
sentirti" concluse mostrando fieramente i biglietti e ridendo nella sua
solita maniera.
"Adam: bene perchè tanto non mi vedrete domani sera su quel
palco"
"Demetria: e perchè no?" non avevo voglia di ripetere tutta
la storia e mi limitai solo a dire
"Adam: non sono affari vostri"
"Eric: e così, tu suonavi in una rock band eh? incredibile
non l'avrei mai detto, come vi siete formati?"
Quella domanda mi fece tornare in mente moltissime cose, a quella
domanda non potevo non rispondere e cominciai a sputare il rospo su
tutto e raccontare la storia della band, in quello stesso momento
uscì Eveline che aveva sentito tutto e disse:
"Eveline: domanda interessante..."
"Adam: aspetta...anche tu hai i biglietti?"
"Eveline: oh si caro mio"
"Adam: a questo punto verrei solo per dire che il tuo biglietto
è falso alla sicurezza e farti mandare via ancora prima di
entrare..."
"Demetria: hey non cercare scappatoie, racconta ora e subito forza!"
"Adam: ok, ok, era nell'87, ero ancora minorenne, in quel periodo avevo
appena smesso di suonare con un compagno di classe con la quale
suonavamo in sieme amatorialmente, avevamo deciso di prendere strade
diverse, ecco tutto; lui aveva già una band mentre io ero in
cerca di membri, e fu così che conobbi Paul, lo incontrai
passando vicino all'oratorio dove facevano anche lezioni per gli
strumenti, e da fuori sentii questa chitarra suonare, e subito voletti
andare a vedere chi aveva questo tocco divino e incontrai Paul uno dei
migliori chitarristi di tutta la provincia di Peronedo, cominciammo a
suonare insieme, affittammo una stanza sopra un edicola che era
sull''orlo del fallimento, infatti chiuse dopo 1 anno che suonavamo, e
in quella stanza cominciammo solo io e Paul, con pochi brani, poi
mentre io e Paul eravamo a fare un giro di pomeriggio incontrammo
Roger, lui aveva già 20 anni a quell'epoca, mentre io ne
avevo 16 e Paul 17; la cosa buffa di quando lo conoscemmo era che fu
sbattuto fuori da un locale in pieno pomeriggio perchè
ubriaco marcio, io e Paul lo portammo in sala prove con noi,
era in condizioni pietose, Paul era una specie di paramedico, e appena
aveva l'occasione voleva mostare la sua abilità da
principiante, così soccorse Roger cercando di farli passare
la sbornia.
In quella stanza c'era un basso, ce l'avevo portato io,
perchè volevamo fare le audizioni per qualche bassista la
prossima settimana, ma sembre che le audizioni si tenevano quel giorno,
infatti Roger dopo aver sboccato litri di alcol ebbe la forza di
alzarsi prendere il basso, attaccarlo a un amplificatore per voce,
regolare i bassi e gli alti e cominciare a suonare qualcosa per il
basso, era bravo, era un genio, tutto ciò nonostante fosse
ubriaco marcio e con poche forze in corpo.
Kirk invece lo conobbi io, anzi a dire il vero lo conoscevo, lui era il
mio compagno di classe con la quale suonavo prima, mi disse che aveva
mollato il gruppo dove suonava ora, erano passati 4 mesi dalla nostra
separazione e in quel attimo sia io che lui ebbimo la stessa idea, e fu
così che Kirk fu subito ben accolto nel gruppo non solo per
le sue capacità come chitarrista ma anche per le sue
capacità canore.
Poi c'è la tasterista, ecco, per lei la storia è
buffa, Meredith, abitava vicino a mio zio, per anni io e lei non
parlammo mai, mi ero semi-innamorato di lei, era l'88 ed ormai
suonavamo da un anno insieme con il gruppo, quel giorno passai a casa
di mio zio perchè mi aveva messo a posto la bici,
così da li partii per andare a prove e nello stesso momento
che ero fuori dalla rampa del garage apparve da dietro Meredith, ci fu
uno scambio rapido di sguardi, ma nessuno disse niente, io intanto
andavo dritto senza pensieri verso prove, ma dopo un po' di strada mi
accorsi che sembrava che Meredith mi stesse seguendo, in un primo
momento pensai fosse una coincidenza ma a pochi metri da casa di mia
nonna, sentivo il cuore battere a mille, la mia mente faceva strani
pensieri, ma ecco che arrivato nel luogo dove facevamo prove sia io che
lei ci fermammo contemporaneamente e li fui accolto da tutti i membri
del gruppo che da fuori si affacciarono alla finestra e urlarono
"benvenuta" in un primo momento mi misi a ringraziare credendo si
riferissero a me, siccome ero anche in ritardo, pensavo fossero
sarcastici, però quella "a" finale mi fece capire che non
era riferito a me il benvenuto, e fu così che
scoprì che Meredith era una brava tastierista che si era
unita al nostro gruppo, l'aveva scoperta Roger, e da li cominciammo a
fare molti brani, io cominciai a scrivere testi per fare canzoni e Paul
insieme a Kirk studivano la musica da metterci sopra, ben presto
diventammo famosi per tutta Selice e per tutta la provincia di
Peronedo, ma dopo la morte di Roger che avvenne subito dopo un live
nessuno di noi aveva più la forza di suonare e rinunciammo
persino ad un contratto per suonare a Londra per 1 anno in tour..."
La storia sbalordì tutti, e tutto quel pensare mi faceva
venire male e malinconia.
"Demetria: wow, incredibile..."
"Eric: cioè...tu potevi diventare famoso e alla fine hai
buttato tutto all'aria?"
"Adam: che devo dirti non ero tagliato per la vita da Rockstar, avevo
paura di Londra e di tutto quello che sarebbe successo"
"Eveline: io ancora non riesco a credere che te sapevi suonare
così bene uno strumento"
"Ronald:erano dei ragazzi simpatici, mi ricordo di quel capodanno
passato insieme"
Sia io che Ronald ci mettemmo a ridere e pensammo entramb ad una scena
che ci era riamsta ben impressa in mente
"Adam: e ti ricordi quando Roger ti rovescio per errore mezza bottiglia
di Rum sul tuo maglione e tu ti tolsi il maglione e cominciasti a
succhiare il maglione per non buttare via un goccio di quel Rum?"
Ronald scoppiò in una risata quasi fuori misura, sembrava
quasi fin troppo onesta e spontanea come risata facendo passare per
fasulle quelle che faceva di solito
"Ronald: oltre a quella scena mi ricordo di quando un giovane Kirk mi
insegno qualche accordo di chitarra e io mi misi da ubriaco a suonare
qualcosa a caso e cantare una canzone senza senso improvvisata al
momento, bei ricordi"
"Eveline: wow...per voi i bei ricordi sono tutti legati all'alcol?"
"Adam: che ci vuoi fare da ubriachi persino gli avvocati e i giudici
sono divertenti..."
Finito il pranzo passai il resto della giornata a casa.
Arrivò il sabato fatidico e io non avevo minimamente
cambiato idea, rimasi tutto il giorno in casa, persino a pranzo, per
rompere la noia però decisi di prendere uno degli scatoloni
che tenevo da anni li in cantinetta e mettere a posto qualche libro o
magari trovare quei sigari che avevo trovato quella volta che avevo
rovistato a Ottobre, ma sbagliando scatolone ne aprii un'altro e dentro
ci trovai qualcosa che avrebbe potuto farmi ripensare a quella sera, le
mie vecchie bacchette, le prime che avevo usato in tutta la mia
carriera da batterista, delle bacchette dalla punta ovale, molto
consumata, il manico aveva perso quasi del tutto la laccatura, ma la
scritta Vater, era ancora ben visibile e chiara, le mie prime
bacchette, le più resistenti, cominciai a prenderle e usarle
contro il muro del ripostiglio, mi ricordavo ogni cosa studiata, le mie
braccia dopo 20 anni sembravano muoversi automaticamente e con la
stessa agilità di quando ero giovane e bravo, una volta
perso tra i ricordi, in quel pomeriggio decisi di passare per il
cimitero a fare una visita alla tomba di Roger, sapevo che li avrei
trovato la risposta su cosa era da farsi, li avrei potuto pensare a
mente lucida.
Arrivato al cimitero ci impiegai un po' per trovare la tomba di Roger
essendo che a furia di nuovi morti dalla prima riga dove mi ricordavo
si trovava era ormai passata alla quarta riga di tombe sulla destra, ed
eccomi alla sua tomba, era una rettangolo deforme e malfatto, con al
centro la sua foto in grande e sotto il suo epitaffio che era una frase
che era solito a dire:
"Vivi come un vivo perchè da morti non si vive" questa frase
la diceva spessissimo quando qualcuno gli diceva "bevi troppo"
è sempre stato un tipo curioso lui, un saggio fuorilegge
pazzoide sena alcun controllo, ma un saggio...
In quel momento mi venne da pensare che forse c'era un buon motivo per
salire sul palco, non avrebbe riportato in vita Roger ma di sicuro lui
sarebbe stato felice nel rivederci tutti insieme un'ultima volta,
salire su quel palco era la cosa giusta? forse si o forse no, ma come
ho detto a Paul sarei salito solo se avrei trovato uno scopo preciso,
ma non sentivo di averlo ancora trovato, ma ecco che con un tempismo
strabiliante da dietro senti una voce che disse:
"???: heila..."
Subito mi girai di scatto spaventato e vidi che era proprio lei:
"Adam: M....Meredith?"
"Meredith: da quanto tempo eh?"
"Adam: non posso crederci, ma sei davvero te? sei uguale a tanto tempo
fa"
"Meredith: te invece sei cambiato moltissimo, cos'è quella
barba, e quella giacca da professore?"
"Adam: io sono un professore, insegno psicologia, comunque cosa ci fai
qua?"
"Meredith: io...io sono in città perchè
suonerò stasera al conc..."
Io la interruppi e dissi:
"Adam: no, intendo cosa ci fai qui al cimitero"
Meredith abbassò lo sguardo e mi venne vicino e si mise a
guardare malinconicamente la tomba di Roger e disse:
"Meredith: volevo dare un saluto a Roger, era da tanto che non passavo
a trovarlo, mi mancava un po' "
Si creò un breve silenzio che si concluse con una mia domanda
"Adam: tu...tu stasera per cosa suonerai?"
"Meredith: io? io suonerò per Paul e per il gruppo"
"Adam: cosa per Paul, non mi dire che lo ami ancora?"
Meredith emise una breve risata e disse:
"Meredith: no, tu non lo sai, Paul non te l'ha detto che questo
sarà il suo ultimo concerto e ci vuole tutti là a
suonare con lui?"
A quel punto tutto era chiaro, ma io rimasi comunque di stucco e da
bravo idiota seppi solo dire:
"Adam: c...cosa?"
"Meredith: hai capito bene vuole che suoniamo al suo concerto d'addio
al mondo del rock, finirà il suo viaggio con i Jack's Tree,
e tu per cosa verrai stasera?"
A quel punto mi soffermai a pensare tutto mi era chiaro e ora tutto
aveva un senso
"Adam: io non verrò, o per lo meno, dopo tutto quanto non
meriteri di venire, la verità è che io
verrò per i miei vecch amici, verrò per Paul, per
Kirk, per Te e per Roger, si pure per Roger, sento che c'è
ancora un legame tra di noi, e stasera sarò sul palco"
"Meredith: certe cose non cabiano, hai lo stesso entusiasmo di tempo fa"
"Adam: forse hai ragione, ma un occasione simile non
tornerà, mi sdebiterò di tutto e concluderemo
oggi la nostra carriera musicale, non abbiamo mai smesso sotto sotto
no? abbiamo vissuto tutti nel rimpianto, tutti tranne Paul, lui
è l'unico che ha fatto la cosa giusta, non si è
mai arreso, quanto lo invidio ora in questo momento...secondo
te...Roger avrebbe accettato di ritornare sul palco dopo tanti anni?"
Meredith mi mise una mano sulla spalla e mi disse:
"Roger: no, sarebbe stato lui a chiedercelo..."
Sia io che Meredith non potemmo non mollare una lieve risatina in
quanto questa frase ci faceva ripensare a quanto Roger fosse uno pieno
di iniziativa e voglia di fare.
Arrivo la sera, erano le 22.00 spaccate e dall'ombra del retro del
palcoscenico dove c'erano Paul, Kirk e Meredith a chiaccherare ecco che
dall'ombra spuntai fuori io con in mano le mie vecchie bacchette,
salutai il gruppo nella maniera che usavo salutare tutti a quel tempo:
"Kirk: Adam? sei davvero tu? alla fine è venuto per davvero!"
"Meredith: eccoti finalmente..."
"Paul: lo sapevo saresti venuto, sei carico Adam, ti ricordi il brano?"
"Adam: Adam? chi è Adam? io non sono Adam, sono il vecchio
Drummer Soul"
Tutti scoppiarono in una risata e Paul fu il primo a dire:
"Paul: certo che non ti sei dimenticato niente, bene tra poco noi 4
saremo di nuovo su un palco, dopo tanto tempo insieme"
"Kirk: 4? chi ha detto che saremo in 4?"
"Paul: conta..."
Io ridendo dissi:
"Adam: no Paul, Kirk ha ragione stasera suonerà pure Roger
insieme a noi, lui è come se stesse nelle mie bacchette"
"Kirk: e nel mio plettro"
"Meredith: ed in ogni tasto della mia vecchia Korg"
"Paul: la mettete cosi? beh lui sta nel manico della mia chitarra e
pure nel microfono"
"Adam: ora basta con queste cazzate, si va in scena tra poco..."
Ecco il momento fatidico, 22.30, ed ecco che tutti i mebri dei Jack's
Tree scesero dal palco, tranne Paul che aveva fatto l'ultimo brano
insieme a loro prima del suo ritiro e ora toccava al nostro ultimo
brano prima del suo ritiro.
Mi appostai sulla batteria per regolare come piaceva a me tutti i
tamburi e i piatti nella posizione migliore.
Kirk si mise a sistemare la sua chitarra e la pedalina, Meredith faceva
il suo solito rituale e suonava la pianola da spenta cantando il ritmo,
Paul si scrocchiava le dita e Roger dall'alto ci fissava con il basso
in mano e aspettava solo che dessi il tempo con le mie bacchette
vecchie.
Il momento era giunto...1...2...3...4 dato il tempo il brano
partì, un rock lento, dalle parole inglesi abbastanza
semplici da udire, cantato da un Kirk gasato come non mai, accompagnato
da dei ritmi fantastici e armonici della chitarra di Paul
insieme a delle scale fatte in successione dalla tastiera, per poi
passare al ritornello che veniva cantato tutti assieme, per poi passare
a quello che chimavano cambio, dove il ritmo era uguale tra tutti gli
strumenti e io avevo lo spazio per fare dei passaggi con la batteria.
Il brano continuava e arrivati dopo il terzo ritornello
partì la parte lenta, dove c'era un mio piccolo assolo tra
piatti e tamburi accompagnato da una chitarra acustica che suonava
Paul, in quel momento diedi un colpo troppo forte sul bordo del
rullante e mi si spezzo una bacchetta, ma io con grande
abilità girai la bacchetta e cominciai a usare quel poco che
ne rimaneva dalla parte del culo della bacchetta invece che usare la
punta che ormai era caduta e persa chissà dove, ed ecco gli
ultimi secondi del mio assolo che poi sarebbero ripartiti con il
cambio; tutto filo liscio ed ecco la chiusura del brano dove io tenevo
i quarti con la cassa e la chitarra concludeva con il solito ritmo
accompagnata solo dalla batteria e da nessun'altro, la
riappacificazione tra me e Paul avvenne lì dopo uno sguardo
rapido e un sorriso.
Fummo sommersi dagli applausi dopo quel brano e lasciammo gloriosamente
il palco.
Finito il tutto stavo per tornare a casa dopo aver salutato Meredith e
Kirk, Paul al parcheggio mi fermò e mi disse:
"Paul: sei venuto perchè Meredith te l'ha detto vero?"
"Adam: si...e così abbandoni la scena musicale eh? e cosa
farai?"
"Paul: quello che ho sempre voluto fare realmente, tornare a Selice dai
miei amici..."
Io ridendo misi una mano sulla spalla a Paul e dissi:
"Adam: abbiamo ancora talento, ma non sperare che suoni ancora con te e
Kirk solo perchè siete tornati a Selice"
"Paul: non ci speravo neanche io"
"Adam: sembra che allora torni con delle buone intenzioni, hai vinto
una pizza, andiamo? offro io?"
"Paul: con piacere, non rifiuterò l'offerta"
Il tutto si concluse con una fantastica serata con i vecchi amici, pure
Kirk e Meredith ci fecero compagnia alla pizzata in quanto gli avevo
chiamati e detto di tornare indeitro e così tutti noi avemmo
una fantastica serata che passammo a ridere tra di noi, raccontarci di
tutto e di più, senza mai voltarci verso il passato ed
esserne tristi, la migliore serata del nostro gruppo e anche la
conclusiva.