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Autore: paffywolf    13/07/2011    4 recensioni
Come sarebbe potuta finire la storia tra Rachel e Jesse? E cosa è successo a lui dopo la vittoria alle Regionali dello scorso anno?
Io l'ho immaginata così...
[La trama non tiene conto degli eventi successivi alla puntata 2x16]
[St. Berry pairing - cenni Sam/Quinn]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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17. Go away
 


Santana Lopez era sempre stata famosa per la sua irruenza. Ma tutto mi sarei aspettato, fuorché di ricevere uno schiaffo in piena faccia da lei, in agguato nei corridoi dei camerini. Il rumore fu talmente forte da spingere le poche persone presenti nel corridoio a voltarsi e ridacchiare, godendosi la scena.

Che cosa diavolo ci fai qui, riccioletto? Questo non è posto per te, quindi smamma!” disse imprecando, agitando le mani di fronte al mio viso. Sentivo la guancia sinistra bruciare appena, ma non mi importava. Dovevo parlare con Rachel e nemmeno un esercito mi avrebbe fermato.

Fino a prova contraria sì, questo è posto per me. Ti ricordo che il mio lavoro ti ha permesso di svolgere quel bellissimo numero ed ero venuto per congratularmi con te, Mercedes e Kurt.”

Un attimo di stupore sul suo viso fu la mia piccola soddisfazione personale. Ma tornò poco dopo alla carica, ancora più aggressiva di prima.

Ah sì? E Rachel?”

Fa parte del gruppo. Volevo complimentarmi con lei per la performance.” dissi, tentando di mantenere un atteggiamento freddo e distaccato, da vero professionista. Prima che Santana mi saltasse addosso, la porta del camerino si aprì e ne uscì Brittany, che prese per mano l'amica e la trascinò tranquilla nell'altra direzione, incurante delle urla in spagnolo che Santana diffondeva nel corridoio. Qualche secondo dopo, Quinn uscì a sua volta dalla porta aperta e la chiuse velocemente alle sue spalle.

Jesse, te lo chiedo per piacere: vai via. Rachel non vuole vederti. ” disse lei, appoggiandosi al muro, accanto a me.

Lei...” esitai. Trassi un lungo sospiro e poi chiesi tutto d'un fiato “Come sta?”

La ragazza abbassò piano la testa, alcune ciocche di capelli le ricadevano sulle spalle in modo disordinato.

E'... sconvolta, Jesse. Cosa potevi aspettarti? La conosci, sai come è fatta.” mi rispose, incrociando le braccia al petto.

Non avrei voluto che mi vedesse, Quinn. Però non potevo stare lontano... da qui.”

Stare lontano da cosa? Dallo show... O da lei?” continuò Quinn, gli occhi di ghiaccio fissi su di me. Rimasi in silenzio per qualche secondo, indeciso su cosa risponderle.

Lei continuò. “Se davvero la ami, smettila di comportarti così e decidi cosa fare. ”

Non sono un codardo Quinn, la mia scelta l'ho già fatta.” le risposi, risoluto. Mi avvicinai però titubante alla maniglia del camerino, indeciso se aprire la porta oppure no.

Rachel è sola adesso. Se vuoi parlarle fallo ora, vengo a chiamarvi quando verranno pubblicati i risultati. Ma non strapazzarla troppo, St. James, o dovrai vedertela con la sottoscritta.” esclamò minacciosa, prima di avviarsi nella direzione di Santana e Brittany.

Il corridoio deserto era perfettamente silenzioso, eccezione fatta per il leggero rumore che emettevano gli altoparlanti della filodiffusione: un Glee Club del Texas si stava esibendo in un numero country a dir poco agghiacciante.

Quasi a voler prolungare l'agonia, ascoltai l'intera canzone, continuando a tenere poggiata la mano sulla maniglia. Rimasi lì in silenzio diversi minuti, in cerca del coraggio per affrontare consapevolmente ciò che mi attendeva al di là di quella soglia.

All'improvviso, senza nemmeno accorgermene, lasciai che la mano spingesse sulla maniglia e la porta si aprì appena, silenziosamente.

Rachel era seduta su uno sgabello, le spalle alla porta, con le cuffie dell' iPod nelle orecchie. Di fronte a lei un piccolo mobiletto, il cui specchio si era ormai ossidato per i troppi anni di umidità.

Non si accorse di me e rimase seduta immobile, nonostante qualche piccolo singhiozzo che ogni tanto la faceva sussultare. Mi avvicinai piano a lei, misurando ogni passo con attenzione per evitare di fare troppo rumore. Quando fui appena dietro di lei, le poggiai piano una mano sulla spalla. Rachel si alzò di scatto voltandosi verso di me e le cuffie dell'iPod le scivolarono dalle orecchie, iniziando a dondolare accanto allo sgabello. Fui più rapido di lei e la strinsi in vita, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo. Lei rimase immobile per qualche istante, mentre io aspiravo felice l'odore della donna che amavo. Ne avevo sentito terribilmente la mancanza in quei giorni, come se fosse diventato all'improvviso l'ossigeno di cui avevo bisogno per vivere.

Qualche secondo dopo, Rachel fece per allontanarmi da sé con vani, deboli tentativi. Continuava a restare in silenzio e a evitare il mio sguardo, ma le lacrime che fuoriuscivano dai suoi occhi erano più chiare e dirette di qualsiasi parola potesse pronunciare. Dopo poco rinunciò ad allontanarmi e afferrò la mia giacca con forza, stringendo i pugni sopra al mio petto e poggiandovi il viso, bagnando di acqua e di sale il lucido pellame nero.

Il suo corpo scosso dai singhiozzi si avvicinava sempre più al mio, morbosamente desideroso di quel contatto che era mancato in quei lunghi giorni in cui eravamo stati distanti, e io a mia volta stringevo sempre più la presa attorno alla sua vita, fino a quando il suo viso fu a pochi centimetri dalle mie labbra. Sciolsi appena l'abbraccio e mi chinai su di lei, sfiorando con la punta del naso la sua fronte prima di baciarla.

 

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬


In quel momento le uniche cose di cui avevo bisogno erano esattamente quelle che stavo ottenendo. Jesse continuava ad accarezzarmi la schiena delicatamente, mentre le sue calde labbra restavano fisse sulle mie. Mi alzai sulle punte e lo attirai a me con forza, poggiando una mano dietro la sua nuca.

Jesse, dal canto suo, mi strinse più forte a sé e incurante dei miei singhiozzi disperati mi trascinò con sé in un bacio sempre più caldo e profondo; sussultai appena quando sentii la sua mano calda scivolare sotto la stoffa e accarezzarmi la schiena nuda. Il mio respiro divenne tutto d'un tratto irregolare e affannoso, ma non permisi al mio corpo di cedere all'istinto; mi allontanai da Jesse di scatto e mi appoggiai alla parete, alla disperata ricerca della lucidità necessaria per affrontare quella situazione. Lo sentivo respirare piano, alla ricerca del controllo di se stesso, i pugni chiusi che ciondolavano accanto alla vita, inerti.

Non saresti dovuto venire.” gli dissi, continuando a tenere lo sguardo basso.

Invece l'ho fatto.” ribatté lui, avvicinandosi a me. “E ti prego, guardami.”

No. Vai via.” risposi, la voce ormai ridotta a meno che un sussurro.

Non voglio andarmene.” Sentii la rabbia bruciarmi dentro, mentre pronunciava quelle parole. Non voleva andarsene? E allora perché mi aveva abbandonato in quel modo giorni prima?

Dici tante cattiverie su Finn e poi alla fine ti comporti esattamente come lui. Prendi una decisione!” gridai, avvicinandomi di nuovo a lui e puntandogli un dito sul petto. La mia sfuriata non ebbe l'effetto desiderato.

Prima di ucciderti ti ho baciata. Ora non mi resta che uccidermi per morire con un bacio.” disse lui semplicemente, accarezzandomi piano la guancia. I suoi occhi catturarono i miei con la loro dolcezza, come era accaduto tante volte in passato. Dopo qualche istante, qualcuno bussò alla porta e chiesi: “Chi è?”

La voce di Quinn mi annunciò che erano stati pubblicati i risultati. Jesse le rispose al posto mio, dicendole che sarei arrivata in pochi minuti.

Tu non vieni?” gli chiesi, la voce carica di aspettative che forse sarebbero state tradite. Lui scosse la testa e si accomodò sulla poltrona.

No. Non è quello il mio posto. Ma parleremo dopo, te lo prometto.”

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬


“Troppe lacrime sul palcoscenico? Cosa significa?” esclamò il professor Schuester, sbattendo i pugni sul tavolo.

Mark scosse appena la testa, invitando il professor Schuester ad accomodarsi su una sedia, ma lui rimase in piedi, incurante del suo tentativo di essere gentile.

Purtroppo tutte le manifestazioni emotive non sono bene accette qui a New York. In Ohio forse le lacrime sono accettate sul palco, ma non qui. Siamo alle Nazionali, signor Schuester. E lei, in quanto vincitore nel '93 con il suo Glee Club, avrebbe dovuto ricordarsi questa regola.”

A una ragazza viene impedito di esprimere i propri sentimenti attraverso il pianto?” gridò il professore, stringendo con forza la cartellina che aveva tra le mani.

Qualche lacrima forse sì, ma ha pianto ininterrottamente per tutta la durata della canzone. Mi dispiace davvero, avreste meritato un posto nella finale per i primi 3 posti. Le vostre esibizioni erano straordinarie.”
Il professore si accomodò sulla sedia, stravolto. Lanciai un'occhiata fugace a Mark, sorpreso di vederlo così imbarazzato e dispiaciuto.

Va bene, mi scusi se sono stato scortese.” disse il professore dopo un po', alzandosi e porgendo il palmo a Mark per stringergli la mano.

Mi dispiace davvero. Spero di rivedervi l'anno prossimo.” disse lui, accompagnandoci alla porta.

Grazie amico, so che hai fatto il possibile.” gli dissi, riconoscente.

Ti lascio il mio numero di cellulare, chiamami stasera.”sussurrò, infilandomi un bigliettino in tasca. “Ho ancora 4 dirigenti con cui parlare, incluso quella feccia di Goolsby. Voglio proprio vedere la sua faccia quando gli dirò che i Vocal Adrenaline si sono classificati quinti!” disse ridacchiando, chiudendo la porta alle sue spalle.

Tutto il gruppo era saltato su di scatto sentendo il rumore della porta che si chiudeva. Il professore si avvicinò a loro e disse, senza troppi giri di parole.

Niente da fare ragazzi, siamo arrivati quarti.”

In pochi secondi, tutte le ragazze erano in lacrime, inclusa Santana, la donna di ghiaccio. Mi avvicinai a Rachel e la presi per mano, invitandola a venire con me.

La sua stretta era forte e salda nella mia mano, nonostante fosse chiaro quanto stesse soffrendo in quel momento.

 

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬


“Un anno fa salimmo qui a festeggiare la vittoria. Andrea stava quasi cadendo di sotto dopo aver bevuto troppo.” dissi a Rachel, appoggiandomi alla ringhiera del terrazzo.

Era da poco calata la sera e le luci di New York brillavano in tutto il loro splendore. Rachel osservava rapita il panorama e continuava a restare in silenzio, le braccia incrociate intorno al petto per proteggersi dal freddo. Mi sfilai la giacca e gliela poggiai sulle spalle. Lei sorrise appena, infilandosela e arrotolando le maniche.

Grazie.” mi disse, chiudendo la zip.

Trascorremmo diversi minuti in silenzio, accompagnati solo dal caos della città sotto di noi.

Dopo poco mi chiese: “Perché mi hai portato qui?”

Trassi un lungo sospiro. “Dobbiamo parlare: qui non ci disturberà nessuno, questo terrazzo viene usato solo dagli inservienti.”

Dimmi, ti ascolto.” disse lei, sedendosi a terra. Mi accomodai accanto a lei, in cerca delle parole giuste.

Sono... tornato per te, Rachel.” dissi, tentennando.

Questo lo so, quello che non capisco è perché tu lo abbia fatto. Mi avevi detto che volevi chiudere con me.”
“Perché sarò dall'altro lato degli Stati Uniti, Rachel. E i biglietti aerei non sono gratis.” le dissi, passandomi una mano tra i capelli.
“Non mi importa se ci saranno migliaia di chilometri a dividerci. Sarà solo una cosa temporanea, fino a quando non mi diplomerò. Possiamo resistere, Jesse.” mi disse, afferrando la mia mano e stringendola forte tra le sue.

Non so cosa fare, Rachel. Impazzirò di gelosia. Finn potrà vederti ogni giorno, cercare di riconquistarti.”

Finn non mi interessa. E non mi importa della distanza, riuscirò a resistere.” disse lei, nessun tremito nella sua voce sicura.
“Adesso dici così. Quando saremo lontani sarà tutto più difficile, Rachel. Mi lascerai e ti rimetterai con Finn.”
“La vedi questa?” mi disse, tirando fuori la medaglietta dalla borsetta. “Alba del cuore, Jesse. Non tramonto, non eclissi. Perché me l'hai regalata?”

Mio padre me la regalò alla mia nascita. Ed è da quando siamo tornati insieme che mi sentivo rinato. Però... non capisco. Perché l'hai conservata?”

Perché io ho scelto te, Jesse. Non avrei mai accettato qualcosa di così importante per te, se non fossi stata convinta che tu eri la persona giusta. Non avrei mai fatto l'amore con te, se nella mia testa vi fosse stato Finn o chiunque altro. E non dubitare di me, perché non fai altro che ferirmi in questo modo.”

Non dubito di te, Rachel. Ho soltanto... paura.”

Se lo vuoi, possiamo vivere quest'ultima estate sereni. E poi deciderai a Settembre se restare insieme a me, oppure... ” mi disse con voce spezzata, voltandosi nella mia direzione.

La flebile luce della luna illuminava i suoi occhi, che rilucevano di lacrime trattenute troppo a lungo. Senza indugiare, avvicinò il suo volto al mio e mi baciò sulle labbra più volte, aspettando una mia reazione.

Strinse la mia mano e la guidò lungo il fianco, invitandomi ad accarezzarla come avevo fatto poco prima nel camerino. Continuavo a ripetere a me stesso di non perdere il controllo: non era giusto che Rachel soffrisse di nuovo a causa del mio abbandono.

Ti prego, non rubarmi questi ultimi mesi che possiamo trascorrere insieme. Se mi ami, non farmi questo...” mi sussurrò, respirando a fatica per via dei tremiti che le scuotevano il corpo.

Rachel, non puoi chiedermi di restare insieme in questi mesi. Come farai a Settembre, quando andrò via?”

Tutto mi sarei aspettato, fuorché di essere assalito a metà frase. Il bacio di Rachel era tanto disperato quanto bisognoso di amore e io non potei rinunciarvi. Sarei morto mille volte, pur di assaporare un bacio di Rachel Berry. 

Continua...

 

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Sinfonia di sogliole siamesi, questo capitolo è stato davvero difficile da scrivere! Arghh!
Il finale non mi convince del tutto, probabilmente perchè fa troppo caldo e il sudore mi annebbia la vista. Voglio andare al mare! :'(
Commenti e recensioni sono sempre graditissimi... sempre se voi, amati lettori, non vi stiate godendo un bel bagno fresco al mare/in piscina. Io purtroppo devo accontentarmi della vasca da bagno. .___.
A presto con un nuovo capitolo! ^_^

 

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DLIN-DLON - momento spot!
Ho iniziato una raccolta di drabble a tema Faberry (Rachel/Quinn)... quindi perchè non venite a darci uno sguardo? :P

 

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