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Autore: _CrazyWriters_    13/07/2011    2 recensioni
Chi avrebbe mai pensato che la cosa che amavo di più al mondo mi si sarebbe rivolta contro? Chi avrebbe mai pensato ad una cosa simile? Una sola domanda… perché? Forse una risposta non la troverò mai… forse dev’essere così e basta…
E poi… lui è un vampiro. Insomma chi sarebbe tanto scema da mettersi con un vampiro? Ovvio, solo io...
*Ila*
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Ila*

Capitolo 15: Sempre peggio

“Ancora panico nella cittadina di Mystic Falls in Virginia. Avevamo già parlato di questi terribili avvenimenti, ma nessuno credeva che si potessero ripetere…”
La testa mi faceva male e quella stupida voce che non conoscevo continuava ronzarmi nelle orecchie.
Aprii gli occhi.
Ero alla villa dei Salvatore e la sveglia segnava le 9.27 del mattino.
Mi alzai a fatica fino a sedermi con le gambe incrociate sul letto di Damon.
Le lenzuola in seta e i miei abiti erano completamente sporchi di sangue.
In piedi, poggiato sulla finestra, c’era proprio Damon immobile e con le braccia conserte, che guardava il pavimento.
La voce della giornalista continuava a ciarlare.
“Marta Cunning e James Marshall, fidanzati da poco, sono stati trovati morti questa mattina da un escursionista del luogo. I loro corpi erano interamente imbrattati di sangue e riportavano entrambi segni di morsi e graffi. Lo sceriffo Elizabeth Forbes ha risposto alle  nostre domande dicendo che tutto riconduce ad un animale, probabilmente un lupo o un orso, che si aggirerebbe indisturbato per i boschi di Mystic Falls terrorizzando la popolazione locale. Per eventuali aggiornamenti vi terremo sicuramente informati.”la televisione si spense all’improvviso al termine del servizio del telegiornale.
Damon lanciò sul letto il telecomando.
“Si può sapere che ti passa per la testa?” chiese ad un tratto.
Ridacchiai.
“Ma non eri tu quello che diceva che questa è la nostra natura? Che non possiamo reprimerla? Noi siamo questo e non possiamo cambiare avevi detto, o sbaglio?” risposi alla sua domanda.
“Si è vero, ho sbagliato a tirarti dentro questa storia, ma non puoi uccidere le persone una dietro l’altra. Sai, i vampiri devono anche cercare di non farsi scoprire dalla gente altrimenti farebbero una brutta fine. Devo ricordartelo io che Mystic Falls si era già imbattuta nei vampiri in passato? Il Consiglio dei Fondatori lo sa bene, e comunque potrebbe avere dei sospetti anche se sembra una cosa impossibile. Per questo devi cercare di contenere le tue vittime o per lo meno di cambiare città per uccidere, anzi, smettila del tutto.” disse lui con tono severo.
Soffiai stanca della sua stupida ramanzina. E poi da che pulpito proveniva la predica! Era colpa sua se mi trovavo in quella situazione. In effetti era sempre stata colpa sua…
“Sai, è colpa tua… Se tu non mi avessi spinto a far emergere la mia vera natura ora non sarei così! Se tu non fossi stato un vampiro, ora sarei diversa! Con Jeremy non sarebbe mai successa una cosa simile…” risposi io.
“Nessuno ti ha costretta ad innamorarti di me e non è certo colpa mia se hai il gene da abracadabra nel corpo! A proposito di Jeremy, sei andata da lui l’altra sera? Ti sarai divertita, ritieniti fortunata che non hai sbranato pure lui!” gridò Damon su tutte le furie.
Sbarrai gli occhi totalmente infuriata.
“Non lo farei mai! Mi ritieni così incapace di controllarmi? Non sono come lei Signor Salvatore, io riesco a trattenermi con le persone che amo! E non osare mai più parlare del mio gene o di Jeremy!! ” urlai a mia volta alzandomi e andando verso di lui.
L’avrei strangolato per la rabbia. Stavo per dargli uno schiaffo ma ovviamente lui mi aveva bloccata afferrandomi il polso con la mano. Così stavo per usarle l’altra, ma riuscì a fermarmi anche quella.
“Lasciami!” dissi cercando di liberarmi.
Damon rideva guardandomi mentre mi dimenavo sotto la sua stretta.
Indietreggiavo tirando con tutta la forza che avevo ma non mi lasciava andare i polsi.
Caddi sul letto e lui era sopra di me.
“Sai… è sicuramente vero. Se noi due non stessimo insieme probabilmente questo casino l’avrei combinato io e non tu. Ma vedi, c’è una forza che ci tiene uniti…” disse lasciandomi andare e iniziando a percorrermi il corpo con la mano.
“Qualsiasi cosa succeda tu sei e sarai sempre attratta da me, come io da te… Anche se non mi ami, tornerai continuamente tra le mie braccia, e non potrai farne a meno…” continuò, mentre i brividi prendevano il posto del suo tocco.
Mi baciò sulle labbra e sentii la sua lingua sulla mia.
Aveva ragione, non riuscivo a resistergli. Perché? Forse era solo una mia convinzione perché non avevo mai provato realmente a fare a meno di lui…
“Ma vaffanculo!” dissi ad un tratto spingendolo da un lato.
“Cosa?” chiese lui stupito della mia reazione.
“Hai capito benissimo.” risposi avviandomi verso la porta.
Ancora non riuscivo a crederci di averlo fatto e soprattutto non credevo che fosse così facile.
“No, ehi… aspetta un attimo. Dove vai?” continuò lui alzandosi e venendomi incontro.
“Non lo so ancora… ho bisogno di pensare un po’ da sola. Forse quello che hai detto è vero, ma per il momento fino a che non lo provo non lo posso sapere…” risposi girandomi a guardarlo negli occhi azzurri.
Lo baciai ancora una volta.
“Ciao…” dissi infine.
Mi voltai e uscii dalla porta.

...continua...

  
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